Per i racconti intimisti il cinema francese è quello che più mi affascina tanto da apprezzare anche film in bianco e nero con sottotitoli. Gli autori francesi nelle storie d'amore e di ordinaria quotidianità sono spesso delicati e poetici; le donne anche quando sono cochon sanno darla con una disinvoltura aggraziata e consapevole senza essere svaporate così come ben rappresentato con Irma La Dolce, mentre gli uomini sono “canaglie” non tanto per cattiveria quanto per incapacità a rapportarsi con le donne con sensibilità lasciandole senza alcuna remora per abuso del loro concetto di libertà frainteso come faciloneria e superficialità che invece le porta, a chiusura di un rapporto, sempre a versare calde lacrime.
Nel film Il Sale delle Lacrime, appunto, (su Rai Play) si affrontano queste dinamiche attraverso il protagonista Luc, un giovane campagnolo di bottega (quella del padre) di falegnameria che giunto a Parigi per superare un esame di ammissione ad una scuola specializzata, incontra alla fermata del Bus Djemila una ragazza dolce e disponibile nel dargli indicazioni sui mezzi (bus e metro) da prendere per attraversare Parigi, una città descritta in tutta la mestizia delle vie lontane dalle luci e dai fasti del Centro. Le donne gli piacciono e Djemila non se la lascia scappare fino a strapparle un appuntamento nella stanza da lui occupata in casa di un suo cugino. Al momento clou, dopo il petting, quando lui abbassa la mano sullo zippo dei jeans lei dice no decisa: “Quello non lo facciamo” e lui come un gentiluomo lascia salutandola con un “Non ti dimenticherò mai”.
Invece tornato al paese quando ritrova Geneviève una sua ex dei tempi della scuola la saluta dicendole di “non averla mai dimenticata” cosicchè lei gli si dona allegramente mettendo a nudo il suo corpo scattante e tonico facendo accendere la passione la cui fiamma si spegne ben presto al momento in cui, dovendo Luc ripartire per Parigi, lei gli rivela di essere incinta facendolo infuriare nel sentirsi preso in trappola. Liberatosi del probema a Parigi Luc cerca il “vero amore” mettendosi a tampinar senza successo qualche ragazza incontrata per strada fino a quando la trova dietro l'angolo impersonata da Betsy una giovane infermiera che lo conquista con l'esuberanza nello svitare sexy in discoteca, senza comunque concedersi una volta accompagnata a casa perchè come strategia d'acchiappo non darla la prima sera funziona sempre.
Pensando di aver trovato l'amore di una donna vera Luc continua a corteggiarla fino a portarla a vivere in casa sua acconsentendo di dare anche ospitalità ad un suo collega amico, un giovane taciturno intenzionato a non arrecar disturbo e men che meno quando si trova tranquillo nella cuccia nel sentir la coppia gemere di piacere. Un piacere che comunque Betsy, l'amore vero della vita di Luc, vuole condividere anche con il giovane nella cuccia convincendo il fidanzato ad accettare il menage a trois perchè a lei piace anche se non lo ama come ama lui. Luc da gentiluomo acconsente anche a questo arrivando a ritirarsi quando, nel trovarsi davanti alla porta di casa sua, trova il cartello “Non disturbare”
lasciando la sua donna a godersi il piacer suo, senza essere minimamente sfiorato dal pensiero di essere un grandissimo coglione. Però, sentendosi un filino solo, pensa di riallacciare con Djemila per finire quello che aveva lasciato in sospeso restando comunque deluso nel vederla col pancione perchè non aveva perso tempo con un altro. Tornato a casa dal suo “vero amore” gli giunge notizia della more del padre, un uomo semplice onesto e dall'animo poetico al quale Luc era molto attaccato, che gli procura un dolore immenso facendogli aprire gli occhi sulla sua realtà inducendolo a scegliere di restare solo per piangere le “sue” lacrime di figlio e riprendere la vita finalmente da uomo.
Se non ci fosse di mezzo un aborto (quello praticato da Geneviève) si potrebbe essere indulgenti verso questo ragazzo spaesato e irrisolto anche se comunque intraprendente cresciuto senza madre
che l'esempio di un padre non è riuscito a formare in modo completo, ma la tenerezza che si prova è tutta rivolta verso il padre il quale per la sua grande dignità e dolcezza è l'unico a conquistare il cuore degli spettatori che comunque recepiscono il messaggio positivo per la vita futura di Luc sicuri che sulle sue orme di questo padre si farà strada con la professione di ebanista (un salto di categoria del semplice falegname) acquisendo sicurezza e stima di sé e rendendogli onore.
Il film di Philippe Garrel con Logann Antuofermo (Luc), Oulaya Amamra (Djemila), Souheila Yacoub (Betsy) André Wilms (il Padre), Louise Chevillotte (Geneviève) è dolce e amaro facendo riflettere sull'importanza dell'educazione sentimentale che dovrebbero ricevere tutti per avere rapporti sani e felici per cui solo la scuola è in grado di poterla insegnare oltre alle materie classiche e scientifiche.
Ci sono molti sociologi che fanno monologhi in Tv o su You Tube parlando di questi argomenti ma è la scuola che dovrebbe affrontarli andando oltre lo spettacolo perchè l'educazione sentimentale è una necessità culturale che la diffusione del porno hard ha cancellato dalla vita dei giovani. Fra le tante banalità della tendenza Cancel Culture questa è la più autenticamente devastante. Se il sale delle lacrime fa parte della vita, l'amore è il sale della vita stessa.
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