Così come sono quelli di Gloria del film con Elizabeth Taylor la quale in una scena con il tacco a spillo infilza il piede dell’aspirante amante che vien sedotto perdendo ogni lume della ragione. Come a dire che gli uomini vanno presi a pesci in faccia? No, per la gola a bocconcini Sushi riducendoli a oggetti in loro potere.
Perché questa è la filosofia di vita del rapporto sado maso che nel film Venere in Visone viene patinato facendo riscattare la dominatrice con la trappola dell’innamoramento e corsa verso la morte.
Il tema è trattato anche in un film molto divertente come Mutande Pazze di Roberto D’Agostino dove la protagonista Monica Guerritore, soubrettina Tv ambiziosa e determinata
dopo aver elemosinato presso un funzionario Tv una conduzione, vedendosi rivolgere il fatidico Le Faremo Sapere, presa da un impeto di rabbia spegne la sigaretta sulla mano del dirigente facendolo cadere ai suoi piedi per soddisfare ogni suo desiderio.
Come a dire che invece di portare un cero a S.Antonio meglio fumare una sigaretta spegnendola di brutto.
Anche il film Venere in Pelliccia è la parabola di una giovane attrice che si impone come dominatrice su registi e attori facendoli girare a suo piacimento.
E’ una forma di rivalsa delle addette al settore spettacolo dove per riuscire devi essere forte con grande personalità ha pigolato, e non si fa per dire la protagonista.
Emanuelle Seigner non deve avere comunque una grande personalità perché ha sposato un regista come Roman Polansky il quale, anche se di bassa statura rispetto a lei, è sicuramente più intelligente e talentuoso. Emmanuelle infatti è stata plasmata in quanto duttile, da Polansky diventando uno strumento nelle sue mani che lui ha usato per farla girare come una bambola: prima su e poi giù come in Luna di Fiele con Peter Coyote o in Frantic con Harrison Ford.
Ma è un sodalizio che funziona perché sono in perfetta sintonia fidandosi l’uno dell’altra sia a livello artistico che quello privato dove anche qui Emmanuelle ha dimostrato la sua fedeltà e sostegno anche nei momenti difficili specie quando Polansky era stato nuovamente processato per il reato di trent’anni fa di stupro a una minore trovata bordo piscina e poi drogata.
Una brutta faccenda che lo ha penalizzato tutta la vita insieme alla tragedia della prima moglie Sharon Tate come un’ombra inquietante.
Polasky è sicuramente un uomo difficile che solo con la dolcezza di una compagna come Emmanuelle Seigner poteva lenire le sue sofferenze per vicissitudine irrisolte.
Emmanuelle Seigner ha infatti un fondo di dolcezza che traspare dagli occhi azzurri facendosi inquietante appena abbozza un sorriso sempre molto triste e mesto,quasi mai a bocca aperta di largo respiro come se non volesse ingoiare aria.
Giustamente perché non avrebbe quel fisico sinuoso che tutti abbiamo ammirato quando faceva serpentina sexy intorno ad Harrison Ford in quell’abito rosso ad immagine fulminante che mandava bagliori accompagnata dalla voce possente e cavernosa di Grace Jones con Strange.
Non ci resta che andare a vedere Venere in Pelliccia per constatare se la Seigner si conferma dominatrice galvanizzando ancora una volta la platea con la regia di Roman Polansky sulla cui genialità di regista geniale non ci sono dubbi avendo saputo trasformare una dolce ragazzina in una dominatrice. La storia della loro vita. Ma Emmanuelle è solo sua: diva e donna.
Il Pubblico non è sovrano quando a decidere è Roman Polansky. Infatti correranno tutti a vedere il suo film e dopo la Seigner perché è già stata ampiamente ammirata sul Red Carpet a Cannes. Par bleu che spacco! La pelliccia viene dopo…Al cinema al cinema!
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