Tutti noi invidiamo la coppia Tronchetti Provera-Afef: ricchi, belli, famosi ma soprattutto sposati e cinonostante felici e contenti.
“Che bello che ridere!” sembra che dicano attraverso le immagini rubate dai paparazzi mentre sono in barca a Portofino o a Formentera, a sciare a Gastaaad o Saint Morritz.
Da anni i loro week end sono sempre così, all’insegna del buonumore e della spensieratezza.
La Telecom era piena di debiti? Che ce ne frega che ce ne importa. Sì perché dalle immagini radiose sembrava proprio che dicessero così.
Ma intanto erano entrambi corsi ai ripari.
Lui, Marco Tronchetti, sistemando tutto il suo patrimonio a favore dei figli tramite un fondo e lei, Afef, fino a ieri allegra casalinga-modella, tornando a lavorare in televisione a suon di euri, come quando era fidanzata del Tronchetti dove atterrava in pista a “Scommettiamo che” con tanto di elicottero.
La tempesta Telecom non ancora cominciata ma era prevista dopo che di lì a poco sarebbe iniziato un riassetto per colmare “la montagna di debiti” (quaranta milioni di euro contro i trentasei della Parmalat) E fu subito bum!
Afef e il Tronchetti però non si erano scomposti facendosi immortalare, dopo le dimissioni del manager dalla Presidenza dell’azienda Telecom, ancora mano nella mano camminando a piedi per le vie di Milano, sorridenti e felici.
Che ce ne frega che ce ne importa, pare sia il segreto della loro felicità.
Anche della nostra dopo che ci è toccato ammirare Afef accanto a Gene Gnocchi nella Grande Notte, in sostituzione della pimpante Simona Ventura prima e della graffiante Amanda Lear dopo.
Infatti una domanda ci sorgeva spontanea: che ci faceva Afef in quel posto?
Con tutti i siti a sua disposizione, elicotteri, yacth, case, ville e terreni, proprio lì doveva andare a sedere?
Sì perché con la sua volonterosa “verve” ci sembrava uguale a Luisa Corna che, a suo tempo aveva affiancato Gene Gnocchi per una sola puntata poi subito liquidata sbrigativamente come un sofficino in padella.
A meno che la bella tunuisina Afef non fosse stata scelta solo per ridere alle battute di Gene Gnocchi (nella quale le riusciva in pieno, così come fa solitamente quando viene immortalata con il marito).
Ma ahinoi, questo lo sappiamo fare in tanti. E allora, per dirla proprio tutta, ci piace molto Afef come esempio di mussulmana moderata allegramente integrata nella nostra cultura e come moglie di un industriale (non finanziere come ha tenuto a precisare da Jacona in Presa Diretta domenica scorsa) per fare bellissima coppia del settore lusso, ma perché ce la dovremmo sorbire anche in TV? A noi che ce ne frega che ce ne importa…
Infatti il Tronchetti davanti a Jacona in Presa Diretta e alle sue domande incalzanti su Telecom, debiti e intercettazioni, si è presentato a rispondere da solo. Che c’entrava Afef?
A casa a fare il cous cous!
Aggiornamento: 11 giugno 2015
MILANO - Marco Tronchetti Provera è stato assolto con formula piena dai giudici della prima corte d'appello di Milano nell'ambito del processo sul caso Kroll. L'attuale numero uno di Pirelli, e all'epoca dei fatti alla guida di Telecom Italia, era imputato per ricettazione. In primo grado, il 17 luglio del 2013, era stato condannato a un anno e otto mesi, con sospensione condizionale della pena, e al pagamento di una multa di 2mila euro.
A casa a mangiare il cous cous! ECCO LA RICETTA (di agnello è la più gustosa)
Preparazione
Mettete in ammollo i ceci un giorno prima. Tagliate poi la carne di agnello in pezzi piuttosto grossi e mettetela nella parte inferiore della cuscussiera. Tritate le cipolle e aggiungetele alla carne, insieme ai ceci che avrete preventivamente sciacquati e scolati, le carote preventivamente pelate e tagliate a fette, l’olio, del pepe macinato al momento, lo zafferano.Coprite il tutto d’acqua e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 1 ora; trascorso questo tempo, aggiustate di sale. Aspettando che lo stufato inizi a bollire, inumidite il couscous con un po’ d’acqua fredda e lavoratelo con le dita, al fine di evitare la formazione di grumi, e poi mettetelo nella parte alta della cuscussiera, lasciandolo cuocere a vapore per circa 30 minuti. Poi toglietelo dal fuoco, versatelo in un’ampia terrina, spruzzatelo con dell’acqua fredda e mescolatelo con le mani per sbriciolare eventuali grumi che si fossero formati. A questo dovete aggiungere il sale assieme ad un filo d’olio, dopodichè rimettete il couscous nuovamente nel recipiente superiore della cuscussiera, aggiungendo l’uvetta sciacquata, i piselli, i pomodori tagliati a pezzi grossolani, le zucchine tagliate a fette, il prezzemolo e il coriandolo tritati. Lasciate quindi cuocere per altri 20-30 minuti, a fuoco moderato. Prendete poi una tazza di intingolo dello stufato che si è formato nella parte inferiore della cuscussiera, e unitevi del pepe di Cajenna e della paprica, in modo da renderlo piccante in base al vostro gusto, e tenetela da parte. Versate quindi il couscous in una grande ciotola, nella quale unirete il burro a fiocchetti e mescolerete bene fino a che si sciolga. Disponete poi il couscous in un piatto da portata dai bordi rialzati, e nel centro, disponetevi la carne e le verdure, irrorando bene il tutto con il fondo di cottura. Portate in tavola servendo a parte la salsa piccante.
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