sabato 9 marzo 2013

LA PASSIONE AI TEMPI DI DE ANDRE' E VIVA L'ITALIA. L'ITALIA LIBERATA E GLI ULTIMI TABU' DA ABBATTERE

 LA PASSIONE AI TEMPI DI DE ANDRE'. VIVA L'ITALIA
"Via del Campo c'è una puttana, con due occhi color di foglia..." Negli anni 70 le canzoni di Fabrizio De Andrè, da Via del Campo a Bocca di Rosa per passar da Marinella, venivano suonate in sottofondo durante una vacanza natalizia a Tre Fiumi nel Parmense, dove mi trovavo in vacanza con  un gruppo di amici studenti. Una notte avevamo unito i letti della camerata per fare un lettone unico per "scaldarci" dai rigori del freddo, stante i ghiaccioli sul cuscino che ci ritrovavamo al mattino.
Il motivo Via del Campo in particolare lo canticchiavano alcuni ragazzi verso una del gruppo, una studentessa della Valtellina che indossava un maglione pesante, di quelli svedesi a treccia,di gran moda - come quello esibito da Susan George (Amy Sumner) nel film "Cane di Paglia", girato in Cornovaglia, con Dustin Offman (David Sumner) - ma un filo traforato, dal quale faceva intravedere le tette, perchè i reggiseni allora non usavano.
Tutte le ragazze infatti d’estate portavano le canotte come Jane Fonda (Bree Daniels) in "Una Squillo per l'Ispettore Klute" con Donald Shutherland (John Klute), da cui spuntavano in evidenza i turgidi capezzoli, come i bottoncini di un campanello.
La canotta la portava anche Jody Foster (Iris)con la variante del nodo sotto al seno piatto, perchè era una prostituta bambina, insieme ai mini-shorts (anche quelli un must anni 70), nel film "Taxi Driver" con Robert De Niro (Travis Bickle).
De Andrè andava per la maggiore fra gli studenti di sinistra, quelli un po' più sfigatelli, contestatori a tutto campo che comunque facevano capo alla parrocchia di P.le Pablo in cui si annidavano due preti operai, mentre tra i gruppi più snob impazzava Francesco De Gregori. Erano dei radical chic che io frequentavo col mio ragazzo perché - con il marito della padrona di casa che aveva una bellissima terrazza in Via Malaspina in cui organizzava cene favolose a lume di candela - avevamo in comune l'hobby della fotografia, dividendo un laboratorio di sviluppo e stampa. 
Ci riunivamo la sera per fare le foto come si faceva una volta, immergendo le mani negli acidi per poi appendere le immagini con le mollette esattamente come nel film Blow up (con Vanessa Redgrave e la bellissima modella Verushka), che per noi rappresentava un mito. Nel primo gruppo dei sinistrorsi, la tavola era imbandita con vini nostrani come il lambrusco e Malvasia per finire col Matheus Rosé (allora molto in voga insieme al Porto), mentre in quello radical chic oltre al vino venivano serviti anche liquori come Wiscky Glen Grant o Black and Withe.
 Fra tutti imperversava ancora la cultura dell'alcol come eccitante, perchè l'erba circolava poco fra gli studenti diciamo "abbastanza normali", mentre era molto più diffusa, anche con LSD, tra le "avanguardie estremiste” che facevano bivacco in Piazza Garibaldi montando tende militari, con le canzoni di Bob Dylan e Joan Baez, per protestare contro la guerra del Vietnam. Erano tempi intrisi di passione, di fervore, di rabbia, di creatività, di fermento e di rivoluzione. Che sono ancora nel mio sangue.

                 

Nessun commento:

Posta un commento