Italia alzati!, è il grido che echeggia in volo, da Malpensa a Punta Raisi.
I fatti invece parlano in picchiata: un’Italia invasa dai rifiuti con lo tsunami della recessione che sta arrivando dall’America.
Il futuro dell’Italia non sembra dei più rosei perché la massa dei rifiuti ha messo in ginocchio l’economia agro-alimentare nel meridione, con i prodotti della terra a rischio di inquinamento ed esportazione.
Al Nord la musica è la stessa perché i prodotti di eccellenza, come i prosciutti, vengono spesso bloccati alle frontiere, in primis quelle cinesi (non si è più saputo nulla della loro sorte), ansimando nella diffusione forse per quel fatto che cambiando aria si altera il sapore.
Infatti quando ci rechiamo in vacanza all’estero per gustare i "propri" prodotti tipici questi non hanno lo stesso gusto delle tavole del "proprio" territorio.
Per esempio. si sa che a Parigi, quando presentano il menu con le jambon e le fromage de Parmà, se poi sul piatto i parmigiani veraci restano delusi, gli altri turisti non si accorgono della differenza perché ovviamente ordinano les escargots (embè…sono in Francia…), mentre il prosciutto crudo vengono ad assaggiarlo direttamente a Parma.
In questa fase critica la Francia non è stata certo a guardare con le mani in mano.
Se Sarkozy si prefiggeva per il suo Paese un ruolo di primarietà anche in campo alimentare, Hollande il primato lo ha raggiunmto mettendo le mani avanti, puntando con una davanti alla figuette ,e un'altra a' retro riprendendo Ségolene Royal (ride ben chi ride ultima).
Sarkò invece, sistematosi alla grande con Carla Bruni, aveva deciso di puntare sul foi gras (fegato d’oca), il prodotto tipico per eccellenza, per aumentarne l’esportazione.
Inscatolato ermeticamente, è un prodotto che non subisce alterazioni di sorta rimanendo intatto in quell’inconfondibile gusto che si scioglie in bocca, favorendone quindi la diffusione a livello globale.
L’ultima moda invece che vien dagli USA, che comunque è servita per creare tanti posti di lavoro e scuole del settore, è la gastronomia virtuale, con consigli e ricette varie propinati da signore rezdore o ragazze in carriera. Come il film da Meryl Street e Amy Adams, Julia e Julie. Una passione che ha attecchito anche in Italia dove è stata portata avanti con successo da Antonella Clerici per prima (da ricordare anche Wilma De Angelis negli anni 80) seguita da tante altre giovani conduttrici e la calata di chef d'autore.
Così, dagli antipasti al desserts tutti sono in grado ormai di sfornare una ricetta particolare, unica da nouvelle cuisine.
Gli chef dei ristoranti più famosi, davanti alle telecamere non esitano a rivelare i loro segreti, facendosi una pubblicità che li ricompensa lautamente. Basta aggiungere un pizzico di zenzero al pesce al cartoccio, che subito diventa accostamento audace, originale, raffinato, squisito.
Gli chef chiamati a rendere il loro contributo si impegnano a miscelare i più disparati ingredienti: il mirto col tartufo, i peperoni con la menta, gli spaghetti col cioccolato, gli scampi con pancetta, l’insalata di mare con funghi e fagioli.E come dessert? Trippa ai frutti di bosco.
“Ma che bontà, ma che bontà,,,,ma cos’è questa robina qua?”
Sì perché non è importante se i sapori fanno a pugni fra di loro, l’importante è stupire e catturare l’attenzione di milioni di spettatori che restano incollati a sgolosare davanti alla Tv, per le ultime news sul fronte gastronomico, desiderosi di mettere in pratica e far bella figura con gli amici.
Poi di corsa tutti gli italiani a tavola per soddisfare l’acquolina in bocca: spaghetti al pomodoro con aglio, peperoncino e basilico. E ci dispiace per chi non c’è.
Ma come, le ricette? Chi se le ricorda più!
“Maccheroni, io vi distruggo…” diceva Sordi sessant'anni fa. Non siamo cambiati.
Yes...
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