Circa dieci anni fa parlavo di un campione di Cricket che intitolavo Caccia all’Islamico. Il più bell’islamico sulla piazza era Imran Khan che oltre ad essere un grande campione aveva fama di play boy. Questo prima di aver impalmato la bellissima Jemina Goldsmith, amica intima tanto da essere considerata una sorella della principessa Diana.
La quale si era anche lei ingolosita della felicità che sprizzava Jemina dopo che, per amore di Imran, aveva abbracciato la religione islamica.
Proprio in occasione degli incontri con la coppia la principessa Diana si era innamorata di quel medico Hasnat Khan per il quale aveva perso la testa tanto da pretendere di incontrarlo nelle camere di Buckingham Palace facendolo entrare dopo averlo nascosto nel bagagliaio della macchina.
Una storia d’amore intensa (della quale si era preparato un film con Naomi Watts) bruciata in fretta perché lui non si sentiva di fare una vita da braccato dai media. Quella vita che invece elettrizzava tanto Dodi Al Fayed da farlo sfrecciare insieme alla principessa, fidanzatasi con lui proprio per ingelosire il medico Pakistano, fino al Tunnel dell’Alma. Anche la storia d’amore di Jemina e Imran è finita sfociando in un divorzio che ha indotto il campione di cricket a buttarsi in politica.
Il Pakistan è un Paese ambiguo perché ha ospitato Bin Laden fingendo di non sapere nulla ma è un Paese che vuole mantenere buoni rapporti con gli Americani per cui la candidatura di Imran Khan a Presidente di quel Paese è vista come opportunità per dare una svolta rivoluzionaria soprattutto nelle zone ancora tribali di confine. Come spesso accade nei momenti di crisi la popolazione tende a riporre le proprie speranze in quei leader che appaiono meno compromessi con l’establishment al potere a prescindere dalle loro capacità di governo e della loro agenda politica.
Imran Khan sembra proprio l’uomo giusto. Dopo aver guidato la nazionale pachistana alla vittoria il Paese vede in lui l’uomo nuovo quale portavoce del malcontento popolare capace di intrattenere rapporti internazionali grazie alla sua abilità nell’utilizzo dei social network che ne delinea uno stile politico da King-maker in grado di far migliorare economicamente il paese.
13 giugno 2013
http://www.aljazeera.com/programmes/peopleandpower/2013/06/201361373049882663.html
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