Sono un tipo sedentario. Poco sportivo, ho sempre coltivato interessi sul genere intellettuale o manuale. Mi piace molto nuotare, danzare e andare in bicicletta. Ho preso a fatica la patente. Ma l’ho presa.
Per dire il tipo: quando andavo a scuola guida, dopo i quiz della teoria il maestro aveva annunciato: “Adesso ragazzi passiamo al motore. Perché la macchina ha un motore. Le risulta vero signorina?” disse guardando me vestita come una principessina. E tutti a ridere. Non c’ero proprio.
In teoria comunque ero brava perché i quiz li avevo superati brillantemente. Vabbè poi in pratica ho sempre avuto chi mi accompagnava in macchina. Ho provato il tennis ma ero una schiappa. Nello sci ho preferito flirtare (innocentemente) con il maestro.
L’unico sport che mi ha veramente appassionata è l’offshore.
La corsa in motoscafo è l’esperienza più esaltante e adrenalinica che si possa provare.
Le mie vacanze di alcuni anni fa erano tutte vissute per soddisfare questa passione insieme al mio partner bravissimo nel guidare questo mezzo con il quale sfrecciavamo per il mare salutando i poveri ospiti dei vari Yacht che stavano a cuocere al sole perché la grande stazza impedisce loro di correre.
Sul motoscafo viaggi in sincrono con le onde cavalcandole come una sorta di wind surf per cui non bisogna star seduti perché può essere in agguato il colpo di frusta per una mossa troppo forte dell’onda anomala.
Infatti noi stavamo in piedi e correvamo felici in alto mare fino all’ora del tramonto quando il caldo diminuiva finendo per sostare lasciandoci cullare dalle onde.
Era arrivato il momento dell’amore. Il sole ancora caldo fra le gambe faceva bruciare di passione i nostri corpi che si univano con intenso piacere. Unico e irripetibile perché non è come fare l’amore fra le lenzuola di un letto. Su un motoscafo è tutto diverso: lo specchio d’acqua pieno di riflessi ti avvolge in una intensa luce e senti che il sottile strato del motoscafo ti separa dall’abisso mentre sopra sei coperta dal cielo infinito facendoti sentire parte di tutto l’universo.
Un’esperienza mistica da far girar la testa in un mix di estasi ed ebbrezza.
Dispiace per chi non l’ha mai provato.
In teoria comunque ero brava perché i quiz li avevo superati brillantemente. Vabbè poi in pratica ho sempre avuto chi mi accompagnava in macchina. Ho provato il tennis ma ero una schiappa. Nello sci ho preferito flirtare (innocentemente) con il maestro.
L’unico sport che mi ha veramente appassionata è l’offshore.
La corsa in motoscafo è l’esperienza più esaltante e adrenalinica che si possa provare.
Le mie vacanze di alcuni anni fa erano tutte vissute per soddisfare questa passione insieme al mio partner bravissimo nel guidare questo mezzo con il quale sfrecciavamo per il mare salutando i poveri ospiti dei vari Yacht che stavano a cuocere al sole perché la grande stazza impedisce loro di correre.
Sul motoscafo viaggi in sincrono con le onde cavalcandole come una sorta di wind surf per cui non bisogna star seduti perché può essere in agguato il colpo di frusta per una mossa troppo forte dell’onda anomala.
Infatti noi stavamo in piedi e correvamo felici in alto mare fino all’ora del tramonto quando il caldo diminuiva finendo per sostare lasciandoci cullare dalle onde.
Era arrivato il momento dell’amore. Il sole ancora caldo fra le gambe faceva bruciare di passione i nostri corpi che si univano con intenso piacere. Unico e irripetibile perché non è come fare l’amore fra le lenzuola di un letto. Su un motoscafo è tutto diverso: lo specchio d’acqua pieno di riflessi ti avvolge in una intensa luce e senti che il sottile strato del motoscafo ti separa dall’abisso mentre sopra sei coperta dal cielo infinito facendoti sentire parte di tutto l’universo.
Un’esperienza mistica da far girar la testa in un mix di estasi ed ebbrezza.
Dispiace per chi non l’ha mai provato.
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