Il più bel bikini della storia, è stato votato all’unanimità quello bianco di Urusula Andress, indossato in Agente 007 licenza di uccidere.
Il bikini della Andress era diverso da tutti per quel tocco in più della cintura dalla quale Urusula sfoderava un coltello con una grinta tale da spiazzare anche un duro come James Bond. Quello interpretato da Sean Connery che aveva un attimo di intontimento, subito svanito quando la lama di quel
coltello Ursula l’affondava dentro a una conchiglia, per aprirla in due.
E infatti lui era lì a raccogliere il messaggio.Pronti! Così Ursula veniva servita a dovere, dopo aver perso le altre conchiglie lungo la spiaggia.
A colpire l’immaginario è stata però quella folgorante apparizione con quel bikini particolare che, indossato da una bellezza aggressiva e dolcemente sensuale al tempo stesso, era un chiaro abbozzo di bisessualità.
Quel certo non so che di ambiguo, capace di sedurre le masse come un fascio di luce a 360 gradi, subito rubatole da James Bond che la copriva con la sua mascolina virilità azionata anche per sconfiggere il Doctor No facendo esplodere la sua base bellica finendo la missione aprendo l’unica conchiglia rimasta in mano alla Andress. Il mondo era salvo e la Bond girl pure: fiorita a tutto tondo in tutta la sua femminilità.
Questo per dire quale messaggio possa racchiudersi in due pezzi di stoffa posizionati in punti strategici del corpo umano a sintetizzare la storia dell’umanità che veniva portata alla luce del sole.
A disposizione di tutti.
Le donne più ardite (attrici e modelle) furono le prime ad adottarlo, dettando il trend a tutte le altre. Le spiagge cominciarono così ad animarsi con questi due pezzi che, partiti da sotto l’ombelico guarniti da nastrini e pizzetti, via via si sono sempre più assottigliati fino a diventare tre triangolini uguali con laccetti, a coprire appena appena i capezzoli e la cosina.
Già, anche quella! Man mano che si riduceva il triangolino, diventava sempre più imberbe fino a privarsi completamente del suo pelo.
Il quale, se agli inizi non era difficile vederlo spuntare a ciuffi da qualche triangolino, alla fine con la tabula rasa quel particolare antiestetico spariva completamente, facendo regredire la donna a una bambina. Sempre più nuda sempre più bambina, mentre il top nella parte superiore cominciava a gonfiarsi a dismisura in modo innaturale, fino a prendere le forme di una enorme balia.
Da bambina sottomessa a bambola giocattolo: la donna ha finalmente compiuto il suo capolavoro. Tutta asservita al maschio.
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