domenica 24 febbraio 2013

IL LAGO DEI CIGNI E BLACK SWAN





Grande spettacolo di Danza si è aperto col Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, direttore Machar Vaziev, nel Lago dei Cigni.
Difficile trovare la magia di questa danza classica in un altro balletto. Quel fruscio e quel battito d’ali ritmato dalle braccia ad arco o tese ad asse col capo reclinato al centro, rapiscono l’attenzione sulla coreografia piena di incanto. Il paesaggio lunare, il lago fatato, i cigni che sfilano silenziosi e tristi per poi trasformarsi in splendide fanciulle piene di vita riunite in cerchio intorno a Odette che danza in maniera sublime l’amore puro della donna, sono l’incarnazione della grazia e delicata leggerezza dell’anima ad immagine poetica. Elegante, raffinata e divina l’interpretazione di Alina Somova, minuta e particolarmente scattante nelle piroette in volo, in braccio ad un giovanissimo Leonid Sarafanov, indicato come l’erede di Michael Barishnjcov, con il quale ha riproposto un pas de deux in perfetta sintonia sia a livello tecnico che emotivo, al ritmo di quell’ assolo di violino struggente e acuto, che si eleva fra tutta la musica del balletto di Chajkovskij.

Molto suggestivi, sia per le scene che per i costumi fantasiosi e luccicanti,anche i divertissement al castello. Una danza corale nella prima parte, dove si è messo in luce Andrei Ivanov nel ruolo di giullare di corte in una performance atletico-acrobatica piroettante a tutto campo che gli sono valsi applausi scroscianti e tanti wow! Mentre nella seconda parte, riservata alle coreografie ispirate ai vari paesi, hanno primeggiato Il’ja Kosnetsov nel ruolo dell’uccello malvagio Rothbart ed ancora una volta Alina Somova in quello di Odile. Imperiosa, sensuale, lussuoseggiante in diadema luccicante fra piume e tutù in total black, ha incendiato la scena e gli animi degli spettatori.
Una scìa di fuoco che però si è subito spenta con la ricomparsa in scena di Odette e dei cigni che si sono uniti compatti per aiutare il principe Sigfrido a dare il colpo di grazia al terribile Rothbart e così riprendersi la vita normale di giovani fanciulle.
Applausi ed ovazioni a tutti, ivi compresa l’orchestra del Teatro Regio che ha magistralmente accompagnato in sincrono le movenze degli artisti.  
                                   UN CIGNO DA OSCAR
Balck Swan, è un thriller danzato sulle punte del Lago dei Cigni, il balletto più affascinante di tutta la danza classica.
Le movenze del cigno sono tra le più difficili da eseguire per esprimere sia la grazia che la più lussuriosa sensualità della donna, nel suo volto lunare e solare in una battaglia all’ultima penna.
Quella che ci lascia il cigno bianco in un battito d’ali rappresentati in senso figurato con le braccia arquate in linea obliqua ed il capo reclinato fino a dare l’ultimo respiro quando si stende a terra. Quella terra della quale invece è padrone assoluto il cigno nero in tutta la sua prepotente vitalità a sconfiggere il lirismo del cigno bianco il quale invece dopo la sua morte conquisterà l’amore del principe conteso.
Odette eOdile sono dunque sconfitte entrambi perché non arrivano mai ad abbracciarsi per trovare un punto in comune.

Nel film Black Swan questo punto viene trovato perchè i due cigni si confondono  sovrapponendosi nella ossessione dell’una verso l’altra che sfocia in un bacio saffico , scatenando un putiferio, come l’incontro fra il giorno e la notte.
E’ questa è l’ora del lupo, e la bestia dopo aver ululato alla luna, si impossessa del cigno nero segnando il suo percorso di autodistruzione.
L’interprete Natalie Portman (nel film con Mila Kunis) a Venezia è stata acclamata. Finalmente è nata la stella. Dopo anni da grande protagonista con film nei quali aveva dato prova del suo talento di attrice drammatica sul red carpet ha ricevuto la sua consacrazione. Nessuno lo dubitava. Fin dagli esordi infatti la Portman con il film Leon si era messa in luce come ragazzina dalla notevole espressività facendo intuire che sarebbe poi esplosa in tutto il suo talento recitativo. Perché col talento si nasce.
Tanti sono stati i film a seguire fino ad approdare in quello che l’ha resa famosa, L’Altra Donna del Re la cui interpretazione di Anna Bolena è stata la più incisiva fra tutte quelle che l’avevano preceduta anche grazie  ad una sceneggiatura accattivante che la contrapponeva a quella di Maria, la sorella prima amante del Re, esaltandola nella sua natura di donna fatale e dominatrice. Il dualismo del cigno nero e bianco era già abbozzato. Con Black Swan ha raggiunto l’apoteosi e Natalie Portman ha preso il volo versoL' Oscar.      



                         


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