C’è un fiume in piena
Che scorre dentro me
Quando sono insieme a te.
C’è la voglia di sorridere
Il dolore scivola via
Abbiamo così a lungo sognato
E gli occhi non li abbiamo chiusi mai
C’è la voglia di crescere
E sorridere del passato
Il presente è vivere
Il futuro è immaginato.
C’è la voglia di darsi conforto
Quando le lacrime pizzicano la faccia
Ci siamo trovati e persi l’uno dell’altra
Ed ora posso sentire il tuo sapore
Quando mi proteggi nel tuo abbraccio
Ma tutto questo grande amore
Lo sento tutto in un bacio.
IMMORTALS: PER GIOVE HENRY CAVILL!
Henry Cavill è nato sotto il segno del Toro. Per uno strano destino è stato chiamat o a tagliare la testa al Minotauro, nel nome di Teseo per girare Immortals. Un film fantastorico per il quale è valsa la pena schiodarsi dal divano per andare al cinema. Nel quale, a differenza di tante commedie all’italiana dove gli spettatori si possono contare sulle dita nonostante gli spot pubblicitari Tv, la sala ha fatto il pieno. Tutti col fiato sospeso per ammirare le gesta del nuovo eroe con i pettorali scolpiti di maschia virilità e di memoria classica che si batte contro il gigante di turno dalla forza bruta riuscendo ad abbatterlo in un sol colpo o con armi improprie (la fionda per citare Davide e Golia).
Teseo invece si impegna in un corpo a corpo, come una sorta di boxeur prendendo a pugni il gigante Iperione (Micky Rourke il campione di The Wrestley). Un match massacrante che è riuscito a spiazzare con un colpo solo le gesta di Troy e tutto il coro delle troiane, anche se resta indimenticata la carica di corsa del pelide Achille (Brad Pitt) che, come una sorta di puma, con un agile balzo arrivava alla gola del gigante e…zac! lo metteva KO.
Sì, ma l’Okay ora è tutto per Cavill: è lui il “Massimo” l’erede di Russel Crowe. Non per nulla ora sta girando Superman con un padre come il Gladiatore ed entrare così fra gli Immortali del cinema.
Henry Cavill è giusto per incarnare un Teseo bello coraggioso e idealista che dedica le sue gesta alla madre, stuprata dai suoi paesani e messa in un angolo perché nessuno voleva più sposarla penalizzandola nel percorso della vita sociale, pur essendo baciata dagli Dei che le hanno fatto dono di figlio come predestinato per salvare il mondo Ellenico dal predominio dei crudeli Titani. Una battaglia avvincente e coinvolgente tanto da farli scendere dall’Olimpo per sfidare la morte tra gli uomini a costo della vita dei propri figli.
Giove vede morire Atena (Isabel Lucas) fra le sue braccia dopo che Teseo aveva visto morire la madre sgozzata dal gigante Iperione che, puntando sulla sua facile collera, voleva farlo accecare di rabbia scendendo così fra gli inferi ed averlo come degno antagonista per poi combattere da pari a pari.
Un flash questo nella visione dell’Oracolo, la Vergine del Tempio unica fra quattro sorelle ad avere questo dono (Freida Pinto) che lo vede proprio abbracciato a Iperione con l’Arco magico (una mitragliata a raffica infinita di raggi laser) per un tavolo di negoziati.
Anche l’Oracolo si può sbagliare ribatte Teseo rifiutando il responso della Sibilla (pur non disdegnandone il corpo) la quale infatti riflette il suo pensiero di pace.
Quella pace che però non alberga nel cuore di Teseo perché non potrà mai perdonare l’uccisione della madre. “Finchè non le darai degna sepoltura…”consiglia l’Oracolo partendo con lui al villaggio per seppellire la donna in un loculo di fianco al quale dentro ad una roccia è custodito l’Arco Magico). Del quale Teseo non si potrà servire in battaglia dovendo contare sulla sola forza del suo corpo “taurino” e del suo carisma travolgente con le quali unisce tutti i compagni spaventati dalla furia dei giganti per combattere uniti al ritmo sempre più incalzante delle spade battute sugli scudi.
“Combattenti, non dobbiamo aver paura di sfregiare le nostre facce…BUM!...affrontiamo il nemico per difendere la nostra terra…BUM!...i nostri figli…BUM!...le nostre famiglie:::BUM!...in nome delle madri che ci hanno partorito…”BUM! BUM! BUM! BUM! Un ritmo a tambur battente. Henry Cavill è nella parte. Molto convincente, di un impeto e di una forza che lascia senza parole.
Dalla prima volta che l’ho visto nel film Basta che Funzioni non mi ha più deluso in un crescendo che da torello di razza (“Non ti preoccupare”, dice ad Evan Rachel Wood, sono abituato alle carni rosse”) a stallone infaticabile (I Tudor dove l’inquadratura più sessuale è la sua) è arrivato all’apice come un grande eroe. Il massimo, e non si fa per dire.
Anche il film non delude perché l’abbraccio corale è solido e realistico.
La forza bruta ormai non può che esprimerla Mickey Rourke il quale, grazie a un doppiaggio di voce corposa, sprizza fascino malefico per il suo codice comportamentale dove i traditori della patria vengono puniti con una martellata in zona pelvica.
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