LUNGHI MONOLOGHI O SCENETTE BREVI, TUTTO QUANTO FA TV.
Letto le critiche Tv sul Corriere a Fil Di Rete mosse a Crozza per Fardelli D’Italialand mi trovo d’accordo perchè due ore di spettacolo con imitazioni e monologhi mancano di ritmo che comunque sicuramente il critico prof.Grasso ha retto stoicamente forse per onor di cronaca. .
Molto meglio allora gli interventi brevi di Crozza a Ballarò presentati come una sorta di sketch perchè è in diretta e al pubblico piace molto quando bacchetta i Politici cogliendoli di sorpresa con battute a volte infelici per quiei poverini presi di mira che fan buon viso a cattivo gioco. Però ci vanno lo stesso in Tv.
Con i comici la scenetta breve mordi e fuggi è quella che dà il frizzo e funziona meglio come si può vedere con Zelig o Colorado Cafè.
Anche Paola Cortellesi ci ha provato ma è finita con un Perdiamoci di Vista. E non si fa per dire perchè ha chiuso con Rai Tre. O viceversa, non si sa.
Ma la mancanza di ritmo effervescente è una costante che vale per molti comici come per esempio Sabina Guzzanti che piaceva molto di più quando faceva brevi interventi (sempre sketch) nelle trasmissioni di Serena Dandini o Michele Santoro con i quali il clou lo raggiungeva con la performance di Moana Pozzi: "E tu Michele, ti tocchi?" Indimenticata.
La scenetta di Moana l'ha poi usata per il promo della lunga serie di puntate di Un Due Tre Stella come una sorta di articolo civetta come si usa per i prodotti in saldo, che è servita ad attirare il pubblico per poi dargli la fregatura.
Anche per molti grandi comici si è presentato questo problema come per esempio Totò del quale più che ricordare i suoi film si rammentano le scenette cult in coppia con De Filippo nella famosa citazione "Noi volevan savoir l'indiriss" o con Anna Magnani mentre cantavano in un cabaret "Oh Geppi-Gè", per non parlare di Sordi con Maccaroni Io Vi distruggo o nei Vitelloni quando faceva manico d'ombrello ai lavoratori dopo una sonora pernacchia.
Tutti flash che infatti vengono riproposti puntualmente in estate con i da-da-da e company.
L'idea della parata con brevi monologhi è stata adottata anche da Fazio e Saviano in senso funereo come i discorsi che si fanno ai funerali (una pratica molto americana perchè in Europa il De Profundis con complimenti è compito del Prete che celebra la funzione, mentre ai fedeli resta il compito degli applausi al caro estinto trapassato a miglior vita).
Insomma beato lui cosìcchè dalla tragedia alla farsa il passo è breve
Quello di applaudire il caro estinto resta incomprensibile perché è di un cinismo...
Comunque se parliamo di cinismo associato a scenette le video-clip del prof. Grasso sul Corriere On Line sono insuperabili perchè dietro la facciata imperturbabile ed implacabile, fa scorrere piccoli flash in bianco e nero velocizzati alla maniera del muto come una sorta di rappresentazione del suo alter ego, di tipo fanciullesco cresciuto con le comiche di Ridolini
Sotto sotto se la gode come un riccio a massacrar i poverini protagonisti della Tv presi di mira, i quali fan buon viso a cattivo gioco perchè in Tv si deve sempre sorridere mentre al pubblico è lasciato il compito di applaudire il gioco al massacro nel quale si esalta come in un'arena.
Molto meglio allora gli interventi brevi di Crozza a Ballarò presentati come una sorta di sketch perchè è in diretta e al pubblico piace molto quando bacchetta i Politici cogliendoli di sorpresa con battute a volte infelici per quiei poverini presi di mira che fan buon viso a cattivo gioco. Però ci vanno lo stesso in Tv.
Con i comici la scenetta breve mordi e fuggi è quella che dà il frizzo e funziona meglio come si può vedere con Zelig o Colorado Cafè.
Anche Paola Cortellesi ci ha provato ma è finita con un Perdiamoci di Vista. E non si fa per dire perchè ha chiuso con Rai Tre. O viceversa, non si sa.
Ma la mancanza di ritmo effervescente è una costante che vale per molti comici come per esempio Sabina Guzzanti che piaceva molto di più quando faceva brevi interventi (sempre sketch) nelle trasmissioni di Serena Dandini o Michele Santoro con i quali il clou lo raggiungeva con la performance di Moana Pozzi: "E tu Michele, ti tocchi?" Indimenticata.
La scenetta di Moana l'ha poi usata per il promo della lunga serie di puntate di Un Due Tre Stella come una sorta di articolo civetta come si usa per i prodotti in saldo, che è servita ad attirare il pubblico per poi dargli la fregatura.
Anche per molti grandi comici si è presentato questo problema come per esempio Totò del quale più che ricordare i suoi film si rammentano le scenette cult in coppia con De Filippo nella famosa citazione "Noi volevan savoir l'indiriss" o con Anna Magnani mentre cantavano in un cabaret "Oh Geppi-Gè", per non parlare di Sordi con Maccaroni Io Vi distruggo o nei Vitelloni quando faceva manico d'ombrello ai lavoratori dopo una sonora pernacchia.
Tutti flash che infatti vengono riproposti puntualmente in estate con i da-da-da e company.
L'idea della parata con brevi monologhi è stata adottata anche da Fazio e Saviano in senso funereo come i discorsi che si fanno ai funerali (una pratica molto americana perchè in Europa il De Profundis con complimenti è compito del Prete che celebra la funzione, mentre ai fedeli resta il compito degli applausi al caro estinto trapassato a miglior vita).
Insomma beato lui cosìcchè dalla tragedia alla farsa il passo è breve
Quello di applaudire il caro estinto resta incomprensibile perché è di un cinismo...
Comunque se parliamo di cinismo associato a scenette le video-clip del prof. Grasso sul Corriere On Line sono insuperabili perchè dietro la facciata imperturbabile ed implacabile, fa scorrere piccoli flash in bianco e nero velocizzati alla maniera del muto come una sorta di rappresentazione del suo alter ego, di tipo fanciullesco cresciuto con le comiche di Ridolini
Sotto sotto se la gode come un riccio a massacrar i poverini protagonisti della Tv presi di mira, i quali fan buon viso a cattivo gioco perchè in Tv si deve sempre sorridere mentre al pubblico è lasciato il compito di applaudire il gioco al massacro nel quale si esalta come in un'arena.
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