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venerdì 26 dicembre 2025

I COLORI DEL TEMPO.

A chi piace la pittura potrà godere il film I Colori del Tempo perche' e pieno di quadri che fanno da sfondo alle foto di modelle di un giovane fotografo. Sono quadri astratti pieni di colori che prendono pareti intere. Ma è il film la vera tavolozza pittorica che  fa ricordare i quadri di Monet là dove è immortalata la protagonista vestita di bianco seduta sull'erba all'ombra di un albero. Un flash pieno di poesia come tutto il film.

La trama e' una sorta di racconto di Marianna che vien dalla campagna, una giovane che abita in una grande casa agricola che lascia per andare a Parigi a cercare la mamma.  La storia si smoda in parallelo con quella ai giorni nostri fra gli eredi di quella casa che sono stati radunati per venderla e farne un Centro Commerciale nel terreno.

A rappresentare gli eredi sono stati delegati quattro  di essi che nell'esplorare la casa riescono a ricostruire la vita della loro antenata tramite vecchie foto e lettere portando avanti le loro storie attuali con intrecci amorosi tra ieri e oggi. Quelli piu' seguiti ovviamente sono della protagonista non bella ma  di carattere vivace e intraprendente che la porta a vivere una serie di avventure da bohemienne facendo la modella nuda e vivendo insieme a due studenti uno dei quali diventera' suo amante il quale nel frattempo si presta a scrivere lettere d'amore sotto dettatura di lei al fidanzatino rimastovin campagna. A Parigi trova anche la sua mamma che lavora in un bordello con la quale, dopo un primo rifiuto, si concilia prendendo gusto alla vita parigina sfoggiando vestiti alla moda stile Belle Epoque di un'eleganza composta e regale,  fatta di corpetto a giro vita e fianco in sbieco con spalle a sbuffo e cappellino in testa alla garconne di Chanel memoria con un effetto di figurino da stampe antiche che si trovano in tanti mercatini,

Una Parigi bellissima che si ammira perche' vuota nelle strade giorno e notte e animata negli interni.  Dopo aver assaporato la vita libera e vissuto liberamente tra mansarde bistro' visite ai bordelli e ristoranti di lusso, torna al paesello fra le braccia del suo amore ricordando con piacere tutto lo spettacolo che si e' lasciata alle spalle. Un'esperienza di vita  che l'aveva cresciuta e maturata come donna pur mantenendo intatto il suo cuore di genuina ragazza di campagna desiderosa solo vivere la sua vita vera con l'uomo che aveva sempre portato nel cuore, perche' il resto era solo scena recitata comunque con gran partecipazione.


domenica 14 dicembre 2025

Auguroni a tutti



domenica 7 dicembre 2025

LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MCENSK DI SOSTAKOVIC ALLA SCALA DI MILANO

Bellissimo allestimento, fantastico il Lady Macbeth del distretto di Mcensk che questa sera ha inaugurato la stagione Lirica della Scala.

La scena del camion che entra nel finale sfondando la vetrata e' sorprendente.

Sono tutti bravissimi con le physique du role. Piu' che la tragedia prevale la passione che infiamma soprattutto la protagonista la quale e' talmente presa da furore erotico da autopunirsi con il rogo portando con se' anche la rivale come una strega del Macbeth di Verdi.

Il coro sembra una colonna sonora cinematografica che comunque e' quello che da' corpo alle azioni dei personaggi. Tutti gli interpreti sono bravissimi anche l'amante nel finale e' di una bellezza imperiosa nella volgarita' sfacciata e crudele. E' un'opera carnale molto coinvolgente e su vede dagli applausi ricevuti.

Onore alla Russia e ai suoi autori così prestigiosi,  e al coraggio della Scala. Infatti sembra una sorta di apertura verso Putin e non si dica che sia solo per amor dell'arte. D'accordissimo comunque perche' i passI verso la pace sono proprio questi nell'interesse di tutti, piu' che tutte le chiacchiere della Ue Dovrebbe prevalere il buon senso perche' Putin e'troppo forte e non ha intenzione di fare passi indietro. La Von der Layen ha paura ma se Putin  voleva far la guerra all'Europa l'avrebbe gia' fatta. Lui vuole la pace ma vuole anche aver ragione sulla sua invasione in Ucraina perche' non l'ha fatta sicuramente per un capriccio. E' Zelensky che deve fare un passo indietro, se ne faccia una ragione perche' altrimenti rischia di trascinare l'Europa alla guerra.


NOTA DI COSTUME

Questa  Opera Russa è sicuramente rivoluzionaria non tanto nell'allestimento contemporaneo di scenografia e costumi quanto nell'imporre una nuova tipologia delle protagoniste che nella lirica sono sempre molto impostate come dive.

Invece qui le due protagoniste rivali in amore  che nel finale muoiono arse vive per mano dell'amante tradita, si presentano tutte al naturale senza trucco e parrucco con i soli capelli lunghi lasciati ad ondeggiare al vento in modo spettinato libero e selvaggio. Chiome fulgide e solari che si accendevano nel grigiore tragico del contesto per esprimere una carnalita' piena di passione, furore erotico, crudelta' luciferina e stregoneria a conferma che i Russi cantino con l'anima così come nella danza.

Un'altra nota curiosa sta nella pesantezza del linguaggio, in linea perfetta con il contesto di degrado a renderlo credibile, profuso a pieni polmoni dalle stesse donne compagne di sventura che invece di consolare la protagonista per il tradimento del compagno con una ragazza bionda di una volgarità imbarazzante perchè in una scena si apre la gonna davanti all'amante in ginocchio per fargliela annusare, la deridono cercando di violentarla con un tubo.

L'urlo della protagonista che si eleva e' agghiacciante spalancando le porte dell'inferno dove  trascina la platea galvanizzata da tanta bellissima rappresentazione di Opera-verità.