venerdì 31 dicembre 2021

martedì 28 dicembre 2021

LA CINA PROIBITA DA MAO TSE TUNG IN TOUR IN ITALIA



 Si chiude un anno con molta apprensione per il prossimo anche se c'è una forte ripresa nell'economia dove non si sa se la Cina avrà un ruolo importante perchè da quel che si vede pare ci sia una fase di stallo. Infatti molti empori cinesi hanno esaurito le scorte e non hanno in previsione nuovi approvvigionamenti per essere al passo con le nuove tendenze causa chiusure contro la Cina.

Per fortuna che la cultura mette tutti d'accordo perchè è molto atteso nel 2022 il tour in Italia del Balletto Cinese SHEN YUN che in Cina è stato bandito dopo l'ascesa al potere di Mao Tse Tung quando aveva rivoluzionato il Paese azzerando la memoria culturale dei cinesi. La quale comunque si è tramandata clandestinamente o nell'accoglienza in altri Paesi, come l'America dalla quale proviene questo Balletto Cinese in programma a Giugno.


A Parma era arrivato anni fa il Balletto della Cina comunista che comunque era un mixage delle antiche coreografie e scenografie con i costumi della rivoluzione comunista. L'imprinting era sempre cinese ma più militaresco con le masse che inneggiavano a Mao le musiche della propaganda ma comunque sempre molto suggestive all'insegna dello spettacolarità senza un messaggio politico ma di puro intrattenimento. Così come si dovrà vedere questo Balletto senza far dietrologie ma semplicemente godendosi lo spettacolo nella sua originalità molto interessante perchè unico e di arricchimento culturale.
Come a dire tutto quanto fa spettacolo!

https://www.youtube.com/watch?v=p-nmfwQdkeM




lunedì 27 dicembre 2021

HOUSE OF GUCCI



https://www.youtube.com/watch?v=eRhg7qPLeN8


House of Gucci è un film ambientato negli anni 90 che ha portato alla ribalta la Milano-bene (e dello sniffo) in una girandola caleidoscopica di passerelle della moda dove le modelle erano diventate le vere star di quell'epoca nella quale tutto ridondava di colore psichedelico in un mixage all'insegna della visibilità sfacciata senza pudore e ritegno perchè lo chic era volgare

I locali erano aperti tutta la notte e si potevano incontrare tutti i lavoratori del settore moda con le modelle che sfilavano in giarrettiere, nude look con borchie cinturoni abiti strizzati in tubini colorati giacche con spallotte importanti a gonfiare le spalle come tante guerriere  dalle voci tonanti (Sweet Dream Who am i to disagree I travel the world and the seven seas....) che finalmente si facevano sentire, mentre i bomber gonfiavano i pettorali dei maschi. 

Fu così che la signorina Patrizia Reggiani, impiegata nella ditta di trasporti del padre conobbe Maurizio Gucci un bellissimo ragazzo tanto ricco quanto inetto figlio di papà che aveva subito l'assalto sessuale di questa ragazza intraprendente che se lo era mangiato in un boccone facendo accendere la scintilla della passione perchè evidentemente si piacevan veramente tanto da trovare il coraggio di lasciar la ricca famiglia per ricominciar da soli.  Lui si era lasciato travolgere da questa ragazza piccola e un filo tracagnotta con petto importante gambe corte e un'aria più da sciura che da milanese-bene.

Ma lui era bellissimo e questo bastava perchè lei era quella che decideva avendo acquisito esperienza nell'azienda di suo padre dove si sa se si fa bene in piccolo lo si fa anche in grande una cosa che a lei riusciva benissimo essendo senza scrupoli e dotata della spregiudicatezza pari a quella degli uomini dell'azienda Gucci. Tutto le era stato facile non tanto per la grande intelligenza quanto nell'essere entrata in un azienda in piena decadenza. Ci sono persone che hanno fiuto e non si lasciano fuorviare dalle apparenze perchè quando entrano in contatto con un'azienda sanno già se viaggia in rosso senza vedere bilanci. 

A lei Patrizia è bastato vedere uomini non all'altezza gestionale del padre la cui morte aveva messo scompiglio fra gli eredi per cui lei aveva trovato terreno fertile per mettere in atto strategie di terrore nel fare complotti ricatti e colpi bassi. Tutto nella norma  comunque fino a quando quello sparo nel portone non aveva tolto la vita a Maurizio Gucci. Perchè il soldo rende tutti assassini? No, è stato un delitto passionale per forte gelosia unita ad avidità sete di potere senso di possesso e delirio di onnipotenza che le faceva perdere la testa arrivando a dire con ritrovata calma e lucidità: “Mi sembra opportuno una punizione esemplare” come se si fosse arrogato il diritto di vita o di morte verso una persona. E qui che casca il film scadendo nel flop dopo una serie di cadute fra trash e Kitsch che non si fatto risparmiare con visoni svolazzanti ambienti lussuosi e tanti bellissimi abiti griffati portati senza grazia nonostante il grande sforzo di Lady Gaga non aiutata dalle forme rotondette della taglia Reggiani. 

Il film è pomposo fatto solo per colpire senza catturare un minimo di interesse per la trama noir dove una Reggiani anche se firmata non può mettersi a parlare come fosse Lady Gaga risultando così poco credibile e accettabile come bel film. Infatti più che un film sulla Reggiani sembra confezionato per esaltare Lady Gaga nel look nelle acconciature e negli accessori sempre in primo piano più della sua stessa faccia, con una leccata infinita del regista Ridley Scott o per questioni di business o di affascinazione verso la diva che comunque avendo già vinto l'Oscar non aveva bisogno di una consacrazione della sua già grande stazza facendole fare una sorta di inchino davanti all'isola del giglio per la santificazione della serie Sante Peccatrici avendo inferto il colpo di grazia ad un marito inetto incapace viziato e perfino fedifrago. Poteva fare altrimenti?

Lady Gaga non ha mai incontrato la Reggiani ma film facendo ne ha intuito la portata della sua sofferenza tanto da sentirsi quasi solidale con lei. Così con questo colpo di teatro femminista che ormai si imprime a tutte le “eroine” dello schermo sulla linea del femminile e femminista perchè se no non hai l'Okei, il film si chiude con un messaggio forte e chiaro: “Facciamo squadra e uomini tremate perchè se ve le andate a cercare...”  Pop, six, Squish, ah ah ah Cicero Lipshipz (da Chicago film) E infatti il film fa cagare.




sabato 25 dicembre 2021

FENOMENO MANESKIN

https://www.youtube.com/watch?v=W3q8Od5qJio

Non bisogna essere veggenti per sapere quale sarà il gruppo musicale del nuovo anno 2022 ad emergere confermando il clamoroso successo ottenuto in questo 2021.

Fra solisti e complessi al Festival Europeo sono stati i Maneskin ad essere i più acclamati avendo proposto performance complete a livello di show dimostrando di saper cantare e ballare seguendo il ritmo di rock duro e puro ma soft distinguendosi  con uno stile molto colorato ma elegante e mai sguaiato anche se ancora naif perchè prendono un po' da qui e da là diciamolo come una sorta di collage.

Ad ogni buon conto, e non a caso, a vincere al Festival Europeo è stata l'Italia con il gruppo dei Maneskin a rappresentar la faccia buona  pulita elegante e patinata del rock anche se i componenti urlano "fuori di testa" e si presentano come ragazzacci.

La faccia cattiva, lo zoccolo duro, proviene dallo zoo di Berlino dove ci sono le vere bestie del rock la cui incarnazione in The Best è rappresentata dai Rammstein, un gruppo che imperversava già dieci anni fa e che in Italia sono stati fatti conoscere con un tributo in Tour dagli Hubermesch dove mandavano in visibilio schiere di ragazzi "fuori di testa" appunto, quelli che in Tv non li fanno mai vedere.

I Maneskin sembra proprio che si siano ispirati a questo gruppo rock sia nella coreografia con i fuochi che si accendevano al ritmo di chitarre e batteria che nel modo di cantare con quel movimento ossessivo della testa in su e giù proprio come in Du Hast degli Hubermensch con la differenza che questi ultimi facevano paura quasi fossero dei naziskin mentre i Maneskin sono giovani carini e rockeggianti con le tutine firmate. 

I Rammstein comunque sono quelli che per primi hanno dettato il trend di un rock "Fuori di Testa" perchè i Maneskin quando cantano quella canzone - anche se il solista Damiano si traveste come un David Bowie prima maniera tanto che agli Arward ha spopolato esattamente copiando il look del Duca in Heroes a Berlino - 





 fanno sorridere come fosse un complesso trasgressivo adatto anche per bambini per cui si spiega il successo planetario. I Rammstein no. Solo per adulti.

https://www.youtube.com/watch?v=0VPYECxJ2f4





martedì 21 dicembre 2021

ALLA RICERCA DELLA FELICITA'

 Molti fanno festa in famiglia e c'è invece chi resta da sola ma non per questo senza bollicine. L'abito scintillante, le coppe da champagne e  Veulve

oh, pardon Veuve...clci clic clic, clicquot!!!! Brut. Spumeggiata galattica. Quando si dice la magia.... 




CAZZEGGIANDO FRA I REALI

CASA WINDSOR

 La vita è una ruota che gira:

Ella guarda essa


Er majestic guarda Ella

La Camilla sta con Carlo e insieme guardano avanti. Al Trono.







giovedì 16 dicembre 2021

AL GF VIP BRILLA LA SOLEIL FINO ALL'ECLISSE DI LUNA

Ci possono essere due soli? A differenza del sole ci possono essere due lune, quella che vediamo in alto in cielo e l'altra Lilith con il potere della forza oscura femminile. Ma due soli no. Eppure se su La 7 si trasmette Versailles con la storia del Re Sole, su Canale 5 va in onda il GF VIP con la Soleil quale attrazione dello show perchè tutti gli ospiti della casa girano intorno a lei. La Soleil. Come se la sua presenza irradiasse una luce a illuminare tutti. Infatti alcuni, specie gli uomini, sono accecati da tanta luminosità per cui chiudono gli occhi non vedendo quanto sia affascinante La Soleil. Se il sole in fronte abbaglia la Soleil li stende. Nella casa si formano coppie sorgono nuovi amori e la Solei tra un battibecco e l'altro con le ragazze tutte allineate per contrastare il suo potere dominante talmente lineare e determinato che pare seguir un copione più che una naturale propensione ad emergere perchè in fondo è una coccolona, vede nascere sempre di più una simpatia condivisa con Alex sposatissimo a casa ma libero nel reality. Iniziava così un'affettuosa amicizia entrando in una fase esplorativa per conoscersi meglio infilando insieme le lenzuola per cominciare a raccontarsi fino a dimenticare entrambi che lui avesse una moglie a casa che stava a guardare. 

“Problema suo” aveva chiarito la Soleil con un'amica facendo intendere che stata puntando all'obiettivo per conquistarlo. Alla grande: sono bastate poche battute palleggiate tra un pugno e una carezza e finalmente è arrivato il bacio ripreso in primo piano con tanto di lingua in bocca e spruzzi salivari a suggellar l'amore vero e profondo che stava nascendo. La moglie era  sempre dietro le quinte che guardava entrando in scena ad un segnale per reclamare il suo diritto di proprietà per cui era bastato un'occhiataccia al fedifrago che la Soleil si oscurava come quando la Luna forma l'eclisse con il sole. Pofff. tutto svanito con l'ultimo colpo di teatro nel quale la Soleil portava personalmente il trolley al traditore, della moglie e dell'amica.

Lui tra le donne della sua vita una fissa e l'altra mobile, restava in piedi come un salame non sapendo se rimanere o andarsene. Ma il destino ci metteva lo zampino perchè l'abbraccio di saluto alla moglie faceva scattare il regolamento anti-covid segnando la squalifica di Alex  nel frattempo sollevandolo dal  peso di dover scegliere fermo restando così in sospeso ogni eventuale riconciliazione. Con la moglie o con l'amica? Una chiusura shock che lasciava nel dubbio gli spettatori i quali sicuramente non mancheranno alla prossima puntata del GF VIP per sapere come andrà a finire. Nel frattempo la Soleil con la coda tra le gambe era tornata serafica e tranquilla nella Casa versando due lacrime non appena Katia Ricciarelli andava a consolarla congratulandosi con lei di quanto fosse stata brava ad evitare la piazzata spifferando tutto quel che lui le aveva detto sotto le lenzuola. Sì perchè la moglie stava già per iniziar la sceneggiata al momento in cui il suo Alex dopo l'abbraccio si guardava intorno a chiamare la Soleil sentendosi sperduto e smarrito in una storia piena di emozioni vere anche se il GF VIP è solo un reality. 


mercoledì 15 dicembre 2021

SISSI, PRINCIPESSE E IMPERATRICI

Presto sbarcherà in Tv la nuova versione di Sissi Imperatrice d'Austria che dal promo sembra più ispirarsi alla serie cinematografica con Romy Schneider piuttosto che a quella nostrana con Cristiana Capotondi. E Meno male perchè questa serie Tv andata in onda su Rai Uno sembrava ispirarsi ai quadretti dei fidanzatini di Peynet tutta bacin bacetti musetti sorrisini cuoricini e casti amplessi in camera da letto. Cristiana Capotondi era molto carina ma non rendeva giustizia al personaggio della principessa che da puledrina pazza che scorazzava felice sulle Alpi si era lasciata imbrigliare da un principe il quale anche se bellissimo, sapeva il fatto suo essendo figlio del terribile imperatore Francesco Giuseppe. 

 
La serie cinematografica invece aveva già avuto molto successo che continua ogni volta quando viene trasmessa in televisione con immutato interesse perchè Romy Schneider
era entrata perfettamente nel personaggio di principessa ribelle che esternava con una grande vivacità di movimento ed un guizzo istrionico negli occhi le cui sopraciglia a volo di gabbiano avevano colpito anche Luchino Visconti. Il quale l'aveva voluta come interprete in Ludwing accentuandogliele in modo più evidente per dare allo sguardo un tocco del diavolo mandando bagliori sfaccettati dai due occhi  come gemme color smeraldo il cui luccicchìo con il trascorrere della vita e le delusioni vissute si trasformava in gocce di lacrime di profonda tristezza specie dopo aver perso in modo tragico il figlio adolescente. La serie era molto interessante perchè Sissi cresceva insieme a Romy per cui la trasformazione da ragazzina a giovane principessa fino a diventar imperatrice, era tutto un salendo armonico nell'affinare lo stile da bucolico a quello regale esaltato in quella scena dove tra l'intreccio dei suoi lunghissimi capelli erano inserite stelline ispirato al ritratto originale di lei che ci viene tramandato.

Grande attesa c'è dunque per la nuova Sissi interpretata dall'attrice Dominique Devenport la quale si trova in un contesto diverso perchè la serie,  pur seguendo lo stesso percorso tra la ragazzina maschiaccio che si trasforma in donna sicura di sé capace di scelte difficile e di ricoprire il ruolo di Imperatrice, punta soprattutto all'azione mettendo guerre e battaglie in primo piano così come tutte le contestazioni rivolte e proteste e attentati che avevano colpito la famiglia sono improntate su una catena di atti di violenza  l'ultimo dei quali aveva colpito a morte  Sissi mentre passeggiava tranquillamente per strada.  

In questo serial si punta molto a valorizzare la  personalità dominante dell'imperatrice Sissi al di là delle leziosaggini dei film e delle serie Tv che precedono le quali comunque sono attinenti più alla Storia che ci tramanda una Sissi molto attenta all'estetica arrivando a passare ore ore per lavare e acconciare i suoi capelli che arrivavano fino alla caviglia, per cui non riesce molto credibile questo suo coinvolgimento negli affari di Stato a fianco dell'imperatore che invece prendeva direttive dalla madre piuttosto che da lei il cui carattere forte si limitava ad esternare per mantenere i suoi spazi in libertà rompendo gli schemi del rigido protocollo imponendosi soprattutto nell'educazione del loro figlioletto. La sua dominazione era più sulla sfera del privato che di quello pubblico come si tende a rappresentare oggi in tanti spettacoli storici nei quali si stravolgono i ruoli per dare impronta femminista che fa molto moda.

Comunque sarà sicuramente piacevole e interessante perchè è una mega-produzione che non ha badato a spese facendo presumere che sarà tutto un tripudio di costumi bustier cappellini guantini gioielli bijoux e frou frou con  interni curati nei minimi dettagli inseriti in sontuosi palazzi, per la gioia degli appassionati di costume arte e arredamento. 


lunedì 13 dicembre 2021

LADY GAGA E MADONNA DUE PERFORMER A CONFRONTO





















Appena era apparsa sulla scena, tutta arruffata, travestita e troppo truccata, Madonna
l'aveva 
subito etichettata come la sua cameriera. Lady Gaga per molto tempo aveva imitato Madonna nello voler stupir come performer piuttosto che farsi apprezzare con la sua voce molto più impostata di quella di una grande star. Lady Gaga infatti dopo i megashow da stadio si esibiva in concerti jazz inAppena era apparsa sulla scena, tutta arruffata, travestita e troppo truccata, Madonna l'aveva subito etichettata come la sua cameriera. Lady Gaga per molto tempo aveva imitato Madonna nello voler stupir come performer piuttosto che farsi apprezzare con la sua voce molto più impostata di quella di una grande star. Lady Gaga infatti dopo i megashow da stadio si esibiva in concerti jazz incoppia con il grande Tony Bennet mettendo in risalto la sua voce in duetto modulata al ritmo dello swing in piccoli teatri. 




Palo dopo palo infilato scegliendo fra ballerini del suo staff, muscolosi e fisicati ma anche giovanissimi da lanciare che assaggiava prima di dar l'Ok Madonna procedeva con la sua carriera sempre più in alto attraversando  tra un bacio al palo e uno dove non batte il sole  allegramente la sua carriera travestendosi da regina e da puttana indifferentemente, non facendosi mancare esperienze cinematografiche nelle quali pur interpretando personaggi con buona volontà, come Evita per esempio dove eseguiva un tango memorabile con Antonio Banderas perchè come ballerina aveva un vero talento, non riusciva a colpire più di tanto perchè non sapeva recitare non essendo sufficiente una megaproduzione a supportare le sue esibizioni tra il porno-chic e shok. Si era persino preso lo sfizio di mettersi in gioco con un remake italiano pensando che con i suoi mezzi Hollywoodiani e le sue pose divistiche anche quando bisognava sprigionar passione terra terra, potesse superare lo scoppiettante duo formato da Maria Angela Melato e GianCarlo Giannini facendo un clamoroso flop così come succede quando l'originale è ancora imperante.


L'età che avanzava non frenava la sua smania di sgambettare con una botta in scena e una in retroscena fra il ballerino di turno, non importa se avesse alcun talento purchè conoscesse i passi rudimentali del movimento sexy in camera da letto. Ma gli anni passano, le donne invecchiano però Madonna non ne voleva sapere arrivando a fare la pensata di sfondare anche sui social mettendosi a nudo in pose porno a mostrare quanto ancora sia appetibile con la cellulite nascosta tra le calze a rete reggicalze e mutandine a filo dentale o in pose lascive fra le lenzuola ad evocare amplessi in coppia ancora soddisfacienti, per lei soprattutto avendo varcato il confine della dignità che si esige ad una certà età raggiunta e che magari poteva anche essere interpretato come una botta di vita prima del canto del cigno se fossero state foto d'autore, ma non era il suo caso essendo ricorsa ai selfi casarecci proprio per dar l'immagine della trasgressione sciatta in ciabatte e gramaglie.


Lady Gaga invece strada facendo si liberava degli orpelli per cimentarsi seriamente come attrice al cinema arrivando a fare il botto al suo primo film tanto ce l'aveva messa tutta. La voce. Dopo l'Oscar un altro impegno importante l'attendeva, quello con il regista Ridley Scott, nel film sul delitto Gucci nel ruolo di Patrizia Reggiani presto nelle sale a confermar la sua grande professionalità acquisita nel coniugare il talento di attrice ormai rivelato con tanto di Oscar a quello di performer (somigliantissima all'originale) di gran classe sfilando con i look dell'epoca in stile Gucci.


Con lei nel ruolo del marito Adam Driver un attore sempre più sulla cresta dell'onda e non si fa per dire rivelando anche lui  un talento fortissimo nelle trasformazioni acquisite grazie alla sua esperienza di modello (scelto tra l'altro da Giorgio Armani nello spot Acqua di Giò dove si tuffa nudo in mare ) di bellissima prestanza. Meglio nudo che vestito.

Nel confronto fra Lady Gaga e Madonna ne escono entrambe icone pop  vincenti come due faccie della stessa moneta di performer anche se ognuno per la propria strada: due icone pop per eccellenza una sulla via della santificazione e l'altra su quella hard ad incarnar l'una l'ideale di una donna di classe  e l'altra l'immaginario erotico on line. La santa e la puttana che della donna non v'è neppur l'ombra.


venerdì 10 dicembre 2021

MACBETH IN TV CON LA PRIMA ALLA SCALA


 

“Macbeth, Macbeth, Macbeth....” Il Macbeth di Giuseppe Verdi ha aperto la stagione lirica al Teatro della Scala di Milano “Salve Macbetto, Re di Scozia” il saluto è quello delle streghe che predicono a Macbeth che avrà la corona mentre lui risponde: “La man rapace alla corona non alzerò” Come a dire non farò nulla per averla. Cherchez la femme. E infatti sarà Lady Macbeth ad ispirarlo come prenderla: lordandosi le mani di sangue con la mano del marito per uccidere il Re di Scozia loro ospite. Nelle opere di William Shakespeare la tragedia nella quale, come il nome Macbeth invece farebbe palesare,  ad emergere sono le donne intese come la fonte di tutti i mali del mondo da Lady Macbeth  alle streghe che pronunciano vaticini.

Tutte queste "streghe" che imperversavano nel medio evo sono stata mandate al rogo in un femminicidio durato per secoli facendo esaurire questa fonte di potere occulto raccolto oggi da sedicenti maghi e fattucchiere.Lady Macbeth  è pervasa da un senso di vertigine  nell'accogliere il potere assoluto dentro casa che le fa andare il sangue alla testa. Infatti più che la corona del re poté quel cerchio martellante fra le tempie che poteva placare solo spargendo sangue come una sorta di salasso mentale.  Sangue chiama sangue che come un imperativo suona da preludio prima di accendere la scintilla della follia che prende tutti quelli che vogliono placare una sete di vendetta, in questo caso una sete di potere, muovendosi   in un ritmo in sincrono con quello della tempia. 


Tac tac tac tac...il battito del cervello accompagna un susseguir di azioni  fino a compiere il misfatto nel pugnalare un ospite facendo doppio sacrilegio  per lesa maestà e lesa sacralità essendo sacra l'ospitalità. E' un'opera contro le donne come fonte di tutti i mali ma anche con le donne come fonte della conoscenza e del sapere  avendo una visione del futuro lungimirante  che svela sotto metafora esigendo uno sforzo perchè solo menti sottili possono interpretare. Infatti solo menti sottili possono apprezzare la versione di Macbeth che ha aperto al Teatro della Scala la stagione Lirica essendo stata accolta anche con tanti fischi per essere troppo lontana dal libretto originale di Giuseppe Verdi che invece è stato seguito fino all'ultima nota. 

L'innovazione è stata fatta nell'allestimento con effetti digitali di grande impatto vista-vision ambientando l'opera in una città metropolitana con grattacieli immersi nella nebbia dove invece del cavallo ad accompagnar i vincitori della guerra è una macchina dalla quale scendono i due generali del Re Duncan Macbeth e Banco per ascoltare il vaticinio mentre nel secondo atto  l'interno del castello è dentro al grattacielo dove la coppia diabolica dà una sorta di party nel quale Lady Macbeth appare in abito rosso con bicchiere di champagne mandando in confusione lo spettatore perchè sembra che sia in onda La Traviata piuttosto che una Lady Macbeth Dark.  Una volta perpetrato il misfatto la scena è spostata fuori dal balcone dove l'altezza che si affaccia allo strapiombo a rappresentar una sorta di fortezza inespugnabile dà le vertigini a Lady Macbeth ormai in preda alla follia per quanto commesso. 

L'idea dei piccoli spazi in strapiombo l'abbiamo vista in Immortals film dove molte scene si riducevano a sentieri da attraversare in fila indiana e piazze larghe come un fazzoletto con le aquile che volavano sul cielo infinito dei grandi orizzonti della terra.

Quello che si apprezza nella visione televisiva sono i primi piani dei personaggi compresi quelli del coro che oltre al canto dimostravano anche di saper recitare. 

Ormai le opere sempre più spesso seguono questa linea innovativa ambientandole ai tempi nostri con costumi attuali: i tailleurini del coro per esempio eran tutti da guardare, mentre gli effetti scenografici eran fatti per stupire e coinvolgere nella vertigine che affliggeva Lady Macbeth. 

Bellissimo spettacolo che meritava un più lungo applauso mentre invece il pubblico lo ha riservato in Standing Ovation a Sergio Mattarella per un tributoal suo mandato di Presidente della Repubblica ormai esaurito.


                          

giovedì 9 dicembre 2021

CARLA UNA FICTION IN PUNTA DI PIEDI

 E' andata in onda finalmente la fiction Carla interpretata da Alessandra Mastronardi nel ruolo della ballerina Carla Fracci in un racconto che inizia da bambina al Teatro alla Scala di Milano i primi passi dove le maestre si chiamavano madame e le bambinette in fila venivano chiamate signorine. Fra tutte spiccava ovviamente la Carlina così chiamata Mamma e papà che le hanno dato la carica ed il supporto psicologico per tentare l'avventura di crescere nel corpo di ballo riscattandola dalla condizione di figlia di un tranviere, che comunque la Fracci è sempre stata orgogliosa di essere facendole grande onore così come lo è stata anche Milano nei suoi confronti. Il Teatro alla Scala aveva fatto ponti d'oro alla sua più grande ètoile definita anche all'estero la più grande ballerina del suo tempo poiché il declino di Margot Fonteyn si stava compiendo. Come una sorta di canto del cigno, infatti la grande Margot trovandosi in un locale a bere un drink insieme a Carla Fracci e a Rudolfo Nureyev le dava le direttive su come avrebbe dovuto gestire il grande ballerino russo quando avrebbe preso il suo posto accanto a lui mettendola in guardia su come fronteggiarlo per non essere schiacciata.

Infatti poi, ironia del destino, la coppia Neureyev e Fracci si è formata per danzare lo Schiaccianoci in un coreografia innovativa dello stesso ballerino russo che aveva voluto a tutti i costi la Fracci nonostante fosse ferma da tempo per  post-gravidanza. La caparbietà e la disponibilità di lui nell'insegnarle in soli 5 giorni i passi e la determinazione ferrea di Carla Fracci hanno permesso di fare una performance rimasta memorabile riportando la ballerina Carla Fracci al ruolo di prima ballerina del Teatro di Milano per poi proseguire la fulgida carriera che tutti conosciamo.

La fiction infatti finisce qui con la testimonianza docu della Fracci la quale aveva dato la sua approvazione anche alla scelta di Alessandra Mastrondardi per essere impersonata da lei in questa fase della sua carriera finita comunque abbastanza tristemente perchè di lei si ricorda uno schiaffo plateale quando era ètoile del Teatro di Roma sulla guancia di Gianni Alemanno allora sindaco per protesta contro il disinteresse del Governo verso la cultura del balletto che aveva imposto un taglio ai Fondi Pubblici, gridandogli in faccia davanti a una folta platea: “Vergogna, farabutto, così distruggi l'opera”.

Non male per una signora di una terza età quella che aveva ormai raggiunto la Fracci dimostrando ancora di quanto vigore ed energia fosse dotata nel ribellarsi a finir la sua carriera con un silenzioso battito d'ali in punta di piedi della morte del cigno facendo piuttosto uno slancio d'assalto pari a quello di una zampata da leonessa  nata sotto il sol leone d'agosto. La sua ultima memorabile interpretazione. Meno memorabile è stata l'interpretazione della Mastronardi in tutu' e ballerine librando come una libellula sulle note scolastiche di un pianoforte piuttosto che di una grande orchestra. Vabbè no problem lei resta pur sempre la beniamina del pubblico televisivo, il marchio dei Cesaroni è una garanzia di dominanza. Per il momento non si vede nessuno che possa prendere il suo posto.



 

lunedì 6 dicembre 2021

L'UOMO DEI GHIACCI. L'AZIONE HA UN RITMO AL CARDIOPALMA

Gli attori di una certa età impegnati nei film d'azione sono rimasti in pochi: Daniel Craig ha lasciato perchè ormai non regge più tra scivoloni e cadute sul set di James Bond; Tom Cruise continua ma ha messo su pancetta e qualche lifting di troppo; Harrison Ford è un simpatico vecchietto che ha ripreso con ironia Indiana Jones e poi c'è Liam Neeson ancora in forma strepitosa con un fisico bestiale molto credibile in ruoli di duro e puro senza paura. 












Il film L'uomo dei Ghiacci con la regia di Jonathan Ensleigh è un buon prodotto commerciale con tutti gli elementi per piacere al pubblico anche se i critici arricciano un po' il naso di fronte a un cliché collaudato - e ispirato al film di Henry Clouzot Vite Vendute del 1952 interpretato da Ives Montand molto sexy in canotta sudaticcia che Marlon Brando fece diventare iconica ne Il Selvaggio nel 1953 - con un happy end politicamente corretto per la presenza di un ministro che dà la benedizione a tutti facendo arrestare i titolari della miniera per manovre criminali nello spegnimento di valvole 

Il film è  pieno di suspense con azioni cardiopalmiche che catturano l'attenzione lasciando con il fiato sospeso fino alla fine quando arriva l'eroe impavido Mike (Liam Neeson) a salvare una situazione ritenuta impossibile che solo con una volontà e determinazione fuori dal comune si poteva riuscire a risollevare da una sorte di morte certa un gruppo di minatori intrappolati in una miniera di diamanti.


E' un film robusto pieno di energia e di forza positiva veicolata verso una missione da compiere e per fronteggiare ostacoli a catena. L'unica nota eccessiva è rappresentata dal sabotatore Tom (Benjamin Walker) che quando cade ferito si alza sempre in piedi come una sorta di cyborg in citazione del film Terminator. Forse se si insisteva di più nella natura difficile ed ostile a frenare il percorso il film sarebbe stato più apprezzato. Per esempio la tempesta che arriva a complicare la guida di grossi camion in difficoltà per l'affossamento nelle acque gelide a causa della fragile lastra di ghiaccio finisce in un lampo, così come l'onda di ghiaccio stupefacente negli effetti speciali, sparisce anche lei in un attimo. Non abbastanza sfuggente comunque per travolgere finalmente “il cyborg” che vuole boicottare la missione.


Il grande sforzo titanico nel girare questo film su camion e nelle location pericolose del Nord Canada fra freddo neve laghi e fiumi ghiacciati in scongelamento 
non ha  avuto altrettanto riscontro di pubblico (così come in tutte le altre sale) ancora incerto ad uscir di casa per il covid e poi perchè il film è uscito  troppo in anticipo rispetto al Natale dove di solito c'è il boom al box office.   Con Liam Neeson c'è anche il vecchio Laurence Fishburne indimenticato nella versione Otello più incisiva e in sex appeal di quella di Orson Welles  con la faccia caricaturale pitturata di nero più consona per una recita a teatro e radiofonica dove ha rivelato il suo geniale talento.

I personaggi di contorno sono tutti nella parte specie il fratello di Mike, Gurty interpretato da Marcus Thomas afflitto da disabilità che dà una nota commovente e realistica al film di forte impatto emozionale che ruba qualche lacrima per cui in un altro momento di programmazione (fuori dall'emergenza covid) avrebbe potuto ottenere più consensi di pubblico. Il quale sicuramente risponderà numeroso se il film sbarcherà in Streaming nelle Tv perchè, inutile negarlo, è sempre la Tv a fare da padrona finchè non finirà del tutto l'emergenza pandemica.



venerdì 3 dicembre 2021

IL RITORNO DI CAMILLERI A VIGATA


Dopo essere rimasti orfani di Montalbano per fine serie con la morte di Andrea Camilleri la Tv ripropone sceneggiati di questo autore ambientati a Vigata, il paese in apparenza tranquillo e paradisiaco dove invece si celano delitti in quantità.La Stagione di Caccia è il primo episodio in replica con Vigata in periodo fine 800, ai tempi del Gattopardo dopo lo sbarco dei Mille, dove la tragedia si mescola alla farsa in maniera magistrale a confermare il grande talento di un autore come Camilleri abilissimo a coniugare due generi in un unico racconto tragi-comico. E boccaccesco.

“La volgarità non ci appartiene” pigolava la Palombelli da una puntata di Forum. Al Camilleri invece sì. Quando c'è vo' c'è vo'. Camilleri non è un uomo volgare ma questo non toglie che scrivere con volgarità gli dia libidine riuscendo a contagiare chi lo segue. Sì perchè è una libidine sana che fa sgorgare una risata sensuale a bocca aperta come quella di Angelica di fronte alle storielle di Tancredi nel Gattopardo mentre le donne intorno la guardavano scandalizzate. La volgarità è vita. Che dire allora della trilogia del Boccaccio di Pasolini?  In Campagna nei matrimoni prima del taglio della cravatta e della raccolta fondi, si portava alla sposa in un vassoio un grosso zucchino con due cipolle per augurarle figli maschi così come abbiamo visto nello sceneggiato quando il  Marchese Peluso  chiede consiglio al fattore su come far nascere un mascolo: lui gli porta la formula vincente con un simbolo fallico, rappresentato infilzando alla base di un grosso cetriolo due mele tutto da mangiare. 


E mascolo fu, anche se crescendo si è poi innamorato di una capretta con la quale consumava la passione. L'episodio è comunque pieno di altre scenette boccaccesche come quella in cui, sempre il Marchese Filippo Peluso (Tommaso Ragno), chiede ad un suo fattore di andare a letto con la moglie che lui acconsente tenendo in alto il lume mentre fan l'amore in camera da letto sentendosi onorato di portar le corna. 


Tra una scena di sesso ansimando nel talamo nuziale con sua moglie Donna Matilde (Donatella Finocchiaro)  e in quello dell'amante con la quale si accoppia anche pigiando l'uva con a seguir la nascita del mascolo illegittimo da nominare comunque erede, si insinua anche la confessione della figlia del Marchese 'Ntonto (Miriam Dalmazio)che all'età di 26 anni ancora vergine, racconta al prete Don Macaluso (Ninni Bruschetta) di passare le notti ad accarrezzarsi assai pensando al farmacista del paese Fofo' La Matina (Francesco Scianna). Il quale per poterla impalmare avvelena tutti i suoi parenti, anche quelli arrivati dall'America, portandosi così all'altare l'amata vergine marchesa.E fu così che vissero felici e contenti! Sì perchè la fiction è stata tagliata con l'uscita degli sposi dalla Chiesa omettendo di trasmettere l'ultima parte quando lui andando appunto a caccia rivela all'amico poliziotto i suoi misfatti fine
ndo dritto alla fucilazione.

Così col taglio più che la volgarità potè ancor peggio il messaggio che l'assassino l'avesse fatta franca! 

giovedì 2 dicembre 2021

MARE FUORI UN TEMA TRAGICO TROPPO PATINATO

Le fiction Tv anche quando inseguono tematiche difficili di  criminalità tendono sempre a svilupparle per piacere ammantandole di fascino piuttosto che per raccontare il degrado di una triste realtà. La quale anche se tentano di rappresentarla con neoralismo non mancano mai di inserirle qualche tocco di glamour come abbiamo visto in Mare Fuori, seconda stagione. La serie infatti è molto interessante perchè ambientata in un carcere minorile che guarda il mare di Napoli (Mare Fuori appunto) con giovani che hanno già fatto esperienze molto dure sia in strada che in ambito familiare arrivando anche a commettere omicidi. Se in carcere si cerca di insegnar loro la legalità con metodi moderati all'insegna della disponibilità al dialogo, loro si impegnano a riproporre le dinamiche della strada formando bande o fazioni che si dividono a perpetrare le azioni di bullismo delinquenziale con cui sono cresciuti. 

I reparti sono ovviamente differenziati con quello delle ragazze tutto in “rosa” fra belletti sorrisini, lettere d'amore scambiate con i fidanzatini e rivalità al femminile  sul piano vanità invidia e gelosia, mentre quella dei maschi è un tripudio di percing, tatuaggi, canotte e muscoli in vista, fra i quali si fanno notare i talentuosi Artem Tkachuk (nel ruolo di Pino O' Pazzo) e Nicolo' Galasso (in quello di Tano O'Pirucchio) molto bravi a recitare con la giusta fisicità di giovani fuori da ogni controllo ma entrambi tenuti a freno dai loro capi, quella della fazione buona Filippo (Nicolas Maupas ormai lanciatissimo nelle fiction) in carcere per sbaglio ad impersonar il classico eroe bello gentile e di buona famiglia, e da quello della fazione turbolenta che con intelligenza raggela i bollenti spiriti dei compagni  per non farsi “mangiare” i permessi di uscita senza comunque perdere la sua natura delinquenziale nel suggerir di perpetrare le loro vendette “a morte” una volta usciti in permesso.

Filippo è anche molto generoso nel proteggere i compagni e intenzionato a portarsi in famiglia a Milano una volta uscito, la fidanzatina Rom Naditza (Valentina Romanini), la quale, udite udite, quando viene ospitata dalla madre del ragazzo si trova a fare il bagno in una vasca piena di schiuma nella quale si immerge con le cuffie dello smart cantando a squarciagola come Julia Roberts in Pretty Woman. 

Così dalla tragedia alla farsa il passo è breve. Perchè queste emulazioni imbarazzanti in un contesto così drammatico vengano messe in atto non si sa  perchè riescono solo a togliere pathos e credibilità a una serie che, se proprio vuol copiare, potrebbe benissimo senza sbagliare nel svilupparla con realistico rigore, ispirarsi alla serie di Suburra e di Gomorra piuttosto che alle commedie Hollywoodiane. 

A dirigere il carcere minorile è Paola, (Carolina Crescentini) la cui umana comprensione e disponibilità non trova riscontro da parte dello zoccolo duro che vorrebbe castigarla in quanto donna mettendola sotto, ma riesce a farsi amare comunque dalle ragazze e ragazzi più  recuperabili prendendosi a cuore i loro problemi con la generosità di una mamma e non si fa per dire perchè chiede in affido la bambina di uno di questi la cui moglie è stata uccisa il giorno del matrimonio colpita per sbaglio nel perpetrare una vendetta contro il ragazzo.  Ad affiancarla ci sono il Comandante della Polizia Massimo (Carmine Recano), l'educatore Beppe (Vincenzo Ferrera) ed il consulente legale (suo ex marito) impersonato da Fausto Maria Sciarappa.La fiction è comunque avvincente perchè si intrecciano tante storie tra passato e presente dei ragazzi in carcere, tutti molto bravi. Ed è forse questo il segreto del grande consenso delle fiction perchè si avvale di attori professionisti e di giovani con esperienze e studi in campo artistico che sanno recitare con le physique du role dando una garanzia per un prodotto di qualità la cui originalità non dovrebbe comunque essere intaccata da citazioni-cine-famose (v.Pretty Woman appunto) alle quali gli autori sembrano non resistere.