sabato 31 dicembre 2022

BUON ANNO


 Auguro tanto amore a tutte le persone bisognose per colmare mancanze vuoti e fragilità perchè i forti, loro malgrado, la felicità riescono a trovarla sempre in  qualche modo in qualsiasi contesto. 




giovedì 29 dicembre 2022

VIRNA LISI DAL CINEMA ALLA TV, PASSANDO DA HOLLYWOOD

 Ebbene sì, Virna Lisi l'avevo incontrata ad una festa al circolo Nautico di Numana. Trovandomi faccia a faccia con lei le avevo sorriso e visto che nessuno ci aveva presentate, non avevo proferito parola tipo: ”Oh, ma lei è...?” facendole invece un cenno della testa simil-inchino come a dir che l'avevo riconosciuta, cosa che lei aveva apprezzato tantissimo perchè ricambiava con il mitico sorriso a 360 gradi. Nessuno comunque la filava perchè tutti parlavano con il marito che in quel contesto era molto conosciuto e lei lo seguiva silenziosa come tutte le altre mogli. Questo è il mio ricordo di Virna Lisi al quale aggiungo le osservazioni di un mio post già pubblicato dandomi nel contempo una risposta al docu di La 7 intitolato Virna Lisi l'attrice che rinunciò ad Hollywwood con a seguire la messa in onda del film: “Come uccidere Vostra Moglie” che non avevo mai visto. Meglio così perchè mi son bastate poche sequenze con Virna in Baby Doll che pomiciava col marito Jack Lemmon facendo l'oca giuliva in “tale e quale” a Marylin Monroe per farmi capire l'imbarazzo di Virna nel rivedersi sullo schermo e sentirsi sminuita nella sua professionalità di attrice. Sì perchè diciamolo papale papale “faceva cagare”: quel genere comico-brillante-americano non le apparteneva essendo, come si diceva qui in Italia, un'americanata.

Con il ruolo di Caterina de' Medici, particolarmente severa e odiosa nel film Margot, Virna Lisi aveva dato una svolta alla sua carriera che da lì fu tutto un crescendo con riconoscimenti e premi Internazionali ricevuti soprattutto anche per la sua partecipazione al film Al di Là del Bene e del Male di Liliana Cavani dove faceva la “stronzissima” sorella di Nietzsche. Sarebbe come a dire “se vuoi far la stronza che almeno sia d'autore!”. attrice e professionista.

               LE 50 SFUMATURE DI VIRNA LISI 

 https://ritaguandalini.blogspot.com/2015/08/le-50-sfumature-di-virna-lisi.html

In una piacevole serata d'agosto al cinema all'aperto un folto gruppo di persone ha assistito al film Latin Lover di Cristina Comencini. La quale dopo tanti film intimisti e impegnati si è cimentata in un film leggero e spensierato.
E' un omaggio a Virna Lisi, morta subito dopo il film,  che per la prima volta, si esibisce in “50 sfumature di grigio” lasciandosi andare come mai aveva fatto nel corso della sua carriera che ha percorso sempre morigerata e con  classe anche quando aveva interpretato la contessa di Castiglione cocotte del Re Luigi di Francia su commissione di Camillo Benso di Cavour nel ruolo ingrato di pappone. Ma per la Patria questo ed altro. Sublime sacrificio alla quale Virna Lisi aveva dato  dignità con la sua interpretazione sempre molto altera ed aristocratica.


I film della Lisi sono tanti sia al cinema che in Tv passando dallo spot pubblicitario diventato un tormentone di Carosello negli anni 60.
Virna Lisi non incarnava la bellezza mediterranea perchè molto bionda evanescente e con l'occhio verde da gatta sorniona alla quale dare bocconcini Le Gourmet.
Infatti i film erano sempre all'insegna della raffinata eleganza tanto da essere chiamata anche in America per commedie brillanti in stile Marilyn Monroe che lei aveva recitato applicandosi con puntiglio e precisione senza comunque brillare particolarmente. Non aveva ancora trovato la sua strada di grande professionista che le si apriva con due ruoli di spessore come la Regina Margot nel ruolo di Caterina de'Medici e Al di Là del Bene e del male nel ruolo della sorella odiosa e isterica di Nietzche.

Tanto è bastato per assurgerla ad attrice drammatica d'eccellenza che il cinema italiano ma soprattutto delle fictions tv onorava con rispetto baciando le mani o la corona del rosario di madre badessa sempre all'insegna del rigore e della onestà costi quel che costi. Donna e madonna, santa-peccatrice la Lisi percorreva il suo percorso di diva di spessore e donna onesta e fedele al suo unico marito.
Rimasta vedova si è concessa un ruolo leggero e trasgressivo sicuramente per un colpo di vita prima di lasciare per raggiungere il compagno nella casa del Padre.


Con Latin Lover (un film corale con tante attrici franco-spagnole)si è presa un po' di libertà come una sorta di ritorno a quella vita che invece ha vissuto con impegno conquistandosi il rispetto di tutto il suo Paese. Alla fine ecco la rivelazione: Virna Lisi col capello corto alla maschietta, ha interpretato Latin Lover con ironia e coraggio diciamolo perchè il personaggio è un filo fuori dagli schemi e da tutti quiei valori per i quali aveva “sacrificato” una vita apparendo per la prima volta  disinvolta e scompisciata nel ruolo di vedova allegra e fidanzata pure (prima delle nozze c'aveva dato che dato "tre o quattro volte" con il capo-comico) di un Latin Lover liberamente ispirato ai grandi patriarchi del cinema italiano come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman Ugo Tognazzi e sui generis:  molte donne un unico amore, maschio, e in odor di corna della fedele amata e accogliente prima moglie che tutto gli perdonava perchè tanto lui tornava sempre a casa dove lei gli cucinava il piatto preferito, riso patate e cozze.

Mai stata tanto simpatica. Grande attrice.

                                  COSA VUOLE CHE LE DICA?




Con quella bocca può dire ciò che vuole?
 "La Grande Bellezza (Un Oscar e Grande successo agli European Film Awards, gli Oscar europei)  è un gran brutto film" (Le ultime parole famose di Virna Lisi)


                     

mercoledì 7 dicembre 2022

ALLA PRIMA DELLA SCALA ITALIA vs EUROPA

 Alla prima del Teatro alla Scala dell'Opera Boris Godunovsi è notato nel foyer un ritorno al velluto che ha proposto Giorgio Armani come si evince dalle immagini con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in  mantella di velluto e la senatrice Lilialan Segre con piumino vellutato: due accostamenti insoliti e molto chic.



Il velluto è un classico degli anni 70 che veniva portato con collettino di pizzo poi adottato in Aute Couture delle prime teatrali.


Alla serata era presente anche la leader della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen che comunque non ha brillato con una mise modesta in blu gonna lunga in tessuto sintetico lucido e corpetto in lurex o forse peggio ancora in paillettes, su un'acconciatura cotonata ad effetto massaia all'opera reparto loggione.

 Molto meglio in look manageriale con le mitiche giacchette modellate e  camicetta a collettino che le conferiscono grinta e autorevolezza. Certo una prima alla Scala val bene una messa in piega a phonata gonfia ma look che vince non si cambia. Con una giacchettina di velluto per esempio sarebbe stata più elegante restando comunque fedele al suo stile.