martedì 24 ottobre 2023

KEN LOACH, IL FORTE PESO DELLA CHIESA CATTOLICA

 Su Rai Play si può seguire una piccola rassegna dei film di Ken Loach - un regista molto attento alle lotte del mondo rurale e operaio e al disagio dei più deboli nelle famiglie - fra i quali ne ho notati due con un comune denominatore rappresentato dal peso della Chiesa Cattolica sui Paesi dissidenti dell'Impero Britannico come Scozia ed Irlanda. Le capitali Glasgow e Dublino fanno da sfondo a storie drammatiche rese tali anche dalle intromissioni di prelati molto zelanti nel controllare parrocchie e comunità, limitandone ogni tentativo di libertà e rinnovamento arrivando ad affiancare la repressione politica e militare nel mettere in atto azioni violente e punitive. 


 Il primo film, Un Bacio Appassionato, racconta un fatto privato come l'innamoramento fra due giovani, Roisie (Eva Birthisle) un'insegnante irlandese di ruolo di musica che sogna il posto fisso, e un giovane pakistano Casim Khan Atta Yakub) d.j. di una disco che sogna di aprire un locale tutto suo, dopo essersi scambiati un focoso bacio che fa scattare la passione  consumata in un rapporto carnale molto intenso da rafforzare un sentimento profondo che li porta a decidere di sposarsi pensando di poter superare insieme gli ostacoli posti dalla famiglia di lui molto attaccati, nonostante la libertà di studiare offerta ai figli sia maschi che femmine, alla tradizione radicata del matrimonio combinato, già in serbo per Casim che per la sorella maggiore la quale comunque ha la fortuna di innamorarsi dello sposo per lei scelto, a differenza di Casim che rifiuta la fidanzata pakistana umiliandola e portando la vergogna in famiglia. Poteva bastare? A rincarar la dose si intromette il parroco della Chiesa che “avrebbe” dovuto frequentare Roisie e che invece ha disertato non assistendo allla S.Messa della domenica, il quale venuto a conoscenza della sua scandalosa convivenza con il giovane straniero le rifiuta il parere positivo necessario a completare la documentazione per il contratto di assunzione nella scuola che sarà così negato alla giovane insegnante dalla commissione nonostante l'appoggio del Preside.

Il Prete bacchettone e razzista pur avendola vinta non piega la ragazza determinata a sposare a tutti i costi il suo bel pakistano certa che con il loro amore riusciranno a conquistare la famiglia facendola aprire al nuovo che stava avanzando che  ha poi trovato  piena realizzazione con i Pakistani perfettamente integrati in una società dove hanno trionfato con la nomina di Huzma Yousaf nel 2023 come Primo Ministro della Scozia e Leader del Partito Nazionale Scozzese grazie al coraggio e determinazione di questi due giovani innamorati. Si parla comunque dei primi anni 2000 e questa chiusura oscurantista della Chiesa Cattolica è molto significativa per comprendere la profonda divisione della Scozia, per motivi religiosi, non solo con la Chiesa Anglicana d'Inghilterra ma con tutte le altre viste come pericolo di contaminazione volendo mantenere integro il fondamentalismo della fede cattolica fino a rasentare il fanatismo.

L'altro film è Jimmy's Hall, storia vera di Jimmy Gralton (Barry Ward) che dopo 10 anni di esilio torna verso inizio anni 20 nella sua fattoria in terra d'Irlanda, Contea di Leltrim,  per riaprire la sala da ballo che era stato costretto a chiudere perchè fomentava l'insurrezione del proletariato comunista in quanto luogo di raduno per scambi culturali e opinioni politiche contro i proprietari terrieri, implacabili latifondisti e sfruttatori del popolo più misero costretto a lavorare per pochi soldi le terre senza poter vantare alcun diritto su di esse anche dopo decenni di attività, dalle quali potevano essere cacciati in ogni momento. La sala da ballo  si rinnova al ritmo del jazz facendo allarmare il parroco del villaggio Padre Sheridan (Jim Norton) che nel sermone domenicale si scaglia contro quelli che la frequentano, sia giovani che vecchi e famiglie al completo, per avere intrapreso pratiche peccaminose “...con il jazz più sfrenato a ritmi che provengono dall'Africa Nera, infiammando le passioni con i movimenti pelvici e lascivi abbracci al posto dell'elegante bellezza delle nostre danze Irlandesi” additando furibondo in particolare i gestori, e Jimmy in primis, come “comunisti atei che negano l'esistenza di Dio, della Trinità e della Immacolata concezione”. 

Così un innocente ballo si trasforma in strumento per rafforzare la lotta fra proletari e proprietari terrieri i quali, quest'ultimi,  grazie all'appoggio del parroco fustigatore di costumi, passano alle azioni punitive e vendicative sparando anche su donne e bambini fino ad arrivare ad incendiare il dancing, luogo dannato di perdizione “comunista”. Jimmy Gralton viene rimandato in America con il beneplacido del rigido prete che comunque rende omaggio al ribelle manifestandogli la sua stima, davanti al popolo che lo saluta, per il comportamente sempre corretto ed elegante riconoscendone la buona fede. Troppo tardi perchè per Jimmy non c'è più posto in Irlanda che lui è costretto a lasciare definitivamente senza poter salutare l'anziana madre, la donna che gli ha insegnato l'amore per la lettura e la cultura che lui ha diffuso a passo di...jaaaazzzz!, come sinonimo di conquistata libertà.

Il Clero a tutt'oggi in Irlanda ha perso molto del suo potere mentre le danze Irlandesi  sono rimaste intatte nella loro tradizione diffondendo nel mondo questa cultura.





martedì 17 ottobre 2023

IMMA TATARANNI FINALMENTE SI MANGIA CALOGIURI



 Fra le fiction di questa stagione la più attesa è stata di Imma Tataranni, burbera benefica, Sostituto Procuratore di Matera la città di sassi della Basilicata il cui profumo di aglio fra fave cicoria e peperoncino al tegamino inonda tutte le indagini portate avanti da Imma con la solita falcata a colpi di tacco degli stivali fetish a completare un look coordinato in modo impossibile per l'eterno conflitto fra i capi indossati. Una scelta sempre all'insegna della libertà di esprimersi a gusto proprio e piacimento che rispecchia in pieno il temperamento di Imma Tataranni (Vanessa Scalera) un mix di infantile dolcezza nella sfera sentimentale  e ruvidità spiccia in quella lavorativa dove non ne vuol sapere di avere sopra dei capi (ecco appunto) per cui  i battibecchi sono all'ordine del
giorno, come da copione comunque anche se in questa fiction il Procuratore Capo (Carlo Buccirosso) esprime  irresistibile simpatia e tanta ironia mentre affronta lo scontro dal basso della sua modesta statura con quella esuberante del sostituto Imma che lo guarda sempre dall'alto della sua autorevolezza acquisita con tutti i casi risolti brillantemente senza colpo infierire. Sì perchè dietro quella scorza dura si cela una donna gentile capace di entrare in connessione con persone semplice quando le interroga per arrivare alla verità e mantenendo il pugno di ferro con i malavitosi arroganti non concedendo sconti comunque a nessuno.

Smessi i panni del sostituto Procuratore per indossare quelli domestici, Imma Tataranni acquista una buona fetta di pubblico femminile che si identifica in lei quando tornando la sera stanca dal lavoro si mette a stirare come tutte le donne lavoratrici che non possono permettersi una colf o ai fornelli a cucinare fave e cicoria  orgogliosa di seguire la tradizione della cucina semplice del luogo
senza complessi di sorta come quelli che invece affliggono il marito Pietro (Massimiliano Gallo) perchè si sente sempre inadeguato di fronte a cotanta moglie perfetta in ogni situazione sempre presente sempre sopra anche quando c'è da prendere l'iniziativa nell'intimità nella quale comunque, e meno male, lei tira fuori la femmina innamorata e devota.  Se la loro fiamma è sempre rimasta accesa in tanti anni di matrimonio allietato dalla nascita di una bambina ora in età dell'università, ultimamente si è un filo affievolita andando in crisi per colpa di terze persone:un  giovane maresciallo Calogiuri (Alessio Lapice)  che in un momento di stanchezza di Imma in un servizio esterno notturno le ruba un bacio mentre lei dorme a fianco in macchina. "Galeotto fu quel bacio" perchè fa scattare una serie di equivoci che porta all'allontanamento di Pietro dalla casa coniugale fino a quando il giovane Maresciallo entra in coma a seguito di un attentato.

In questa stagione vediamo i coniugi riuniti ma sempre con gli occhi distanti ad inseguir i rispettivi sogni: quello di Irma è di poter ristabilire un rapporto con il giovane Calogiuri il quale invece per il trauma subito non ricorda nulla di quel bacio mentre Pietro cerca una  realizzazione personale frequentando una palestra di boxe dove si allena con la determinazione di un Rocky Balboa e nel contempo iscrivendosi a una scuola di scrittura di romanzi gialli per essere all'altezza della moglie nella condivisione delle indagini che Mimma si porta a casa per avere un opinione o un suggerimento utile. Così anche per Pietro arriva un incontro a sua volta con una ragazza con la quale flirtare scambiando un  bacio appassionato. "Galeotto fu  quest'altro bacio" perchè scattano le manette su Pietro essendo quella  ragazza stata uccisa mentre lui aveva gli occhi chiusi assaporando il dolce sapore di quel contatto, innocente come lui perchè Imma riuscirà a dimostrarlo facendo aprire gli occhi alla coppia sul loro rapporto. 

Chi invece continua a far bei sogni è la Cancelliera di Imma, Diana, perchè vede il mondo tutto rosa fiduciosa di trovare un nuovo amore allacciando contatti con una chat di incontri tutti finiti in modo tragicomico in linea con il personaggio interpretato dalla brava Barbara Ronchi con le physique du role perchè se l'aria da ingenua è naturale e innata da lei viene esaltata con soave leggerezza sia negli approcci che nei rapporti con colleghi condivisi con sentimento e sincera partecipazione che un pizzico di ironia la salvano dallo scadere nella melassa. Ci mancherebbe! A questo ci pensa Imma Tataranni ponendo un freno ad ogni tentativo di dare spazio alle emozioni che la Cancelliera invece esterna in ogni occasione.

La serie è finita ma si prevede che ci sarà la quarta stagione poiché nell'ultima puntata è scattato un nuovo bacio, questa volta molto appassionato consumato fisicamente con un rapporto intimo nell'erba di un prato, tra Mimma ed il giovane Maresciallo Calogiuri che lascia in sospeso il racconto dopo che Imma sconvolta bussa alla casa dell'amica Cancelliera per essere ospitata qualche giorno. Quale decisione prenderà Imma Tataranni?  Alla prossima. 


sabato 7 ottobre 2023

IL TROVATORE AL FESTIVAL VERDI PARMA 2023

Grande richiamo di stranieri nella serata del 5 ottobre per il Festival Verdi 2023 con Il Trovatore. Un successo travolgente per tutti gli interpreti, con un coro da brividi dove ha capeggiato la zingara Azucena  con una voce possente da sovrastare tutti quanti. Per lei un'ovazione. Peccato che i costumi fossero in stile moderno ma la scenografia e gli effetti speciali in digitale su un fondale sempre in movimento con toni cupi  hanno dato il giusto imprinting drammatico per compiere l'opera tragica. Viva Verdi, le sue opere sono più vive che mai dando lustro a Parma. E vive la Grandeur! (foto di Roberto Ricci)

Qualche commento a caldo è arrivato da due signore francesi una delle quali aveva chiesto all'altra: “Je n'ai pas compri l'Hopital.” “Moi non plus”rispondeva l'amica. L'Ospedale con le crocerossine in un campo militare di guerra dove Leonora (Eleonora Buratto soprano) si era rifugiata per sfuggire alle avances del Conte di Luna perchè lei amava Manrico Il Trovatore , sostituiva il convento nel suo originario allestimento quello che i turisti stranieri in arrivo  dai loro Paesi appositamente per il Festival Verdi vorrebbero vedere con le opere rappresentate in una fedele ricostruzione storica sia a livello di costumi che di scenografia.  Il bel canto non ha bisogno di orpelli è stato un altro commento raccolto, certo ma per questo ci sono i concerti perchè l'Opera, specie se nel contesto Festival Verdi, deve seguire la tradizione perchè fa parte del folclore della città di Parma e per il quale gli stranieri vanno in visibilio perchè di idee innovative ne hanno abbastanza nei loro Paesi d'origine dove, specie in Germania che si ritiene all'avanguardia, si assiste a sperimentazioni incomprensibili per non dire imbarazzanti.

Tralasciando le scenografie in cartapesta, mitiche comunque, perchè il tocco innovativo degli effetti speciali digitali dei fondali sono di grande impatto visivo prospettico, è il sistema ormai in uso da diverso di tempo di catapultare un'opera ai giorni nostri che non è ancora pienamente gradito anche se apparentemente accettato. L'avevo scritto anche l'anno scorso in occasione del Simon Boccanegra che un gruppo di giapponesi durante l'intervallo a metà dell'Opera se la sono squagliata verso piazza Garibaldi evidentemente delusi dell'allestimento in stile Happy Day anni 50. Oltre al Convento sostituito con l'Ospedale-campo, al posto del  campo nomadi della zingara Azucena è stato scelto un circo con saltinbanchi e giocolieri in un ensemble circense copiato da I Pagliacci con regia della scuola Zeffirelli rappresentata recentemente con grande successo.  


Se l'effetto visivo divertente e dinamico è stato altrettanto piacevole ha comunque tolto il pathos al dramma perchè “Di quella pira, l'orrendo foco” con il quale si bruciavano le streghe (come era stato con la madre della zingara Azucena che aveva ripetuto il macabro rituale nel bruciare il figlio suo al posto di Manrico che lei aveva rapito) quel divertissment circense di saltimbanchi e giocolieri, comunque innocui artisti, “che c'azzecca” con zingarelle e streghe? Ora una domanda sorge spontanea insieme alla risposta:“ma Maria Callas avrebbe accettato di recitare la Tosca (l'opera non il concerto) in tailleur con un giro perle al posto degli Svarowsky? Assolutamente no. Se il bel canto è rimasto immutato quello caratteristico dell'epoca Verdiana (oggi non si canta più così) perchè stravolgere tutto il resto?

Per aprire ai giovani si dice: Purtroppo a vedere Il Trovatore erano per la maggior parte anziani francesi spagnoli inglesi tedeschi e giapponesi attirati dalla fama di un compositore come Giuseppe Verdi del quale sicuramente speravano, al ritmo del zum-pappa sulle ali del bel canto, di vedere le “sue”opere. E' lui il Maestro.

Festival Verdi 2023
IL TROVATORE
Dramma in quattro parti di Salvatore Cammarano
dal dramma El trovador di Antonio García-Gutiérrez
Musica di Giuseppe Verdi

Il Conte di Luna Franco Vassallo
Leonora Francesca Dotto
Azucena Clementine Margaine
Manrico Riccardo Massi
Ferrando Riccardo Fassi
Ines Carmela Lopez *
Ruiz Didier Pieri
Un messo Enrico Picinni Leopardi
Un vecchio zingaro Sandro Pucci
*Allieva dell’Accademia Verdiana

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Maestro del coro Gea Garatti Ansini
Regia Davide Livermore
Regista collaboratore Carlo Sciaccaluga
Scene Giò Forma
Video D-Wok
Costumi Anna Verde
Luci Antonio Castro

Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
In coproduzione con Teatro Comunale di Bologna
Parma, Teatro Regio, 5 ottobre 2023

mercoledì 4 ottobre 2023

FRANCESCA FAGNANI CON BELVE IN PRIMA SERATA. MEGLIO IN SECONDA


Tutti la vogliono nei loro Talk, tutti la cercano sui social dove Francesca Fagnani spopola con gli spezzoni delle sue interviste pepate
alle quali tanti personaggi si sottopongono perchè Belve è sinonimo di garanzia. Di visibilità.Personalmente non ho mai visto interamente una sola trasmissione ma ho sbirciato le tante interviste-tormentoni che circolano sul web e che mi sono bastati per farmi un'idea sul segreto di tanto successo.Francesca Fagnani è bella e simpatica come tante conduttrici ma è quell'espressione da impunita che la rende più interessante di tutte le altre le quali tra l'altro non sono altrettanto abili nell'entrare nei particolari piccanti del privato degli ospiti intervistati ben felici di mettersi a nudo molto più di quanto abbiamo già mostrato in abbondanza. 


Sui social circola molto spesso l'intervista a quella modella dello spot di una telefonia mobile dove diceva: “Vado in Cina, vado in Cina!” nella quale alla domanda di quale orientamento sessuale appartenga, la modella risponde categorica: “La vagina non mi piace, il cazzo sì”. Che dolce, dalla Cina con amore?Certo è che girando intorno al palo e chiamandola con il suo nome di anatomia “vagina” è riuscita a togliere la poesia che da sempre ha ispirato la “cosina”. La sua in primis.  Parlami d'amore Mariù...Sì buonanotte.  Infatti questa intervista fa parte del pacchetto che andava in onda in seconda serata su Rai 2 nella prima stagione, in un orario in cui si è più propensi a lasciarsi andare a confidenze intime, ma la Fagnani ha voluto la prima serata e la Chicca è stata subito accontentata. Questa promozione è andata discapito del format purtroppo perchè in questa nuova edizione, così come hanno fatto notare i numerosi follower della Fagnani, ha perso mordente trovando la conduzione della Fagnani un filo ammorbidita insieme a quella degli ospiti guess star e anche no.  Tralasciando Fabrizio Corona che ha recitato il suo personaggio del bello e dannato, tutti gli altri ospiti sono rientrati nei ranghi cercando di dare un'immagine di sé al meglio piuttosto che al peggio della prima edizione dove si autodenunciavano rivelando debolezze imbarazzanti, vizietti inediti o gusti trasgressivi. Insomma un macello che ha mandato in visibilio i social. 

Così dalle intime confidenze in ore notturne, dove il languore dei sensi accovacciati in poltrona accende il sesso, alle balle che fan cadere il passo è stato breve con un Raoul Bova molto reticente tutto proteso a normalizzare fatti e misfatti coniugali parando i colpi delle domande sempre più incalzanti che invece afflosciavan di stanchezza la Fagnani, mentre Patti Pravo si vantava d'esser tutta “naturale”, sì vabbè qualche punturina qui e là ma è tutta roba genuina. Arisa,versione mammoletta, non ha brillato in “Sincerità” volendo più che altro stupire dicendo che il suo punto di forza sia il sedere e non il talento della sua voce, mentre Emanuele Filiberto ha pontificato che l'amore va oltre l'infedeltà perchè là dove tra lui e sua moglie c'è tradimento scatta subito il perdono e si guarda avanti. Sì, avanti Savoia!

C'è chi dice che la formula del successo sia nel fatto che Francesca Fagnani abbia saputo creare un suo spazio.  Infatti quello giusto e di successo era proprio in seconda serata! 


domenica 1 ottobre 2023

CUORI SECONDA STAGIONE



E' partita la seconda stagione di cuori seguitissima nella prima serie di genere medical center. Anche questa volta riprende con il reparto cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino
quando, negli anni 60, stava sperimentando il trapianto di cuore prima che il prof. Barnard si accaparrasse la tempestiva realizzazione in sud Africa.  In questa stagione troviamo i protagonisti la dottoressa Delia Brunello (Pilar Fogliati) il primario Cesare Corvara (Daniele Pecci) il chirurgo Alberto Ferraris (Matteo Martari) coinvolti in un "triangolo" malandrino che viene stravolto dopo la confessione di Delia, al capezzale del marito Cesare operato al cuore, di amare il giovane collega e figlioccio del primario Alberto fin dai tempi dell'università dove avevano deciso di sposarsi. Il marito e primario non la prende bene ottenendo il nullamento dalla Sacra Rota per lasciare libera la moglie di tornare con l'amante il quale purtroppo, avendo messa incinta la fidanzata hostess svedese sceglie di vivere con lei. Le vicende amorose si susseguono insieme ai vari componenti dello staff ivi incluse le suore (che a quel tempo "comandavano" più  delle infermiere) come da copione in cui si dipanano storie d'amore di rivalità e sgambetti tra un'operazione e l'altra che si presenta puntuale in ogni puntata.

La serie colpisce molto per l'ambientazione curata nei minimi dettagli dall'arredo ai ferri chirurgici e macchinari così come i costumi dell'epoca con un tripudio di tubini e robe-manteau colorati e cappellini ad abat-jour esaltati con la figura filiforme della protaginista Delia. La quale in un eccesso di sfoggio modaiolo si dimentica di abbottonare sempre il camice per non oscurare l'eleganza dei capi sartoriali su misura, a quel tempo adottato da tutte le classi perché ogni famiglia aveva la macchina da cucire con una sartina per confezionare ex novo o modellare i capi da boutique o grande distribuzione.


 Infatti l'eleganza di quel tempo ce la siamo scordata perché il su misura viene rigorosamente adottato ormai solo da kate principessa del Galles perché sia per la regina Elisabetta che per Camilla i capi venuvano e sono confezionati con le misure standard delle Loro Maestà così come si usa fra le Maisons con le ricche clienti. È tutto perfetto in questa serie di Cuori per cui non si comprende perché si abbia voluto rompere questo incantesimo di atmosfera dei mitici anni 60 con delle orribili parrucche: quella della protagonista Delia è la scelta più infelice con il tipico taglio corto e basette tirabaci dell'epoca che la  penalizza  in maniera imbarazzante quando si mette in primo piano la riga a risaltare i capelli finti ma soprattutto se confrontata con le immagini di lei all'università con i suoi capelli veri che svolazzano sul suo viso. Perché questa scelta? Per farne un tipino-influencer a scapito di una bella figura sensuale anche se comunque sarebbe stata più credibile come "oggetto" di contesa fra due uomini "Alfa"? O forse per confermar quel detto che una donna intelligente non può essere sexy? Ad ogni modo il risultato è quello di una Pilar Fogliati che non convince fino in fondo, insieme a quella della figlia del primario Virginia (Bianca Panconi) bellissima nella prima serie mentre ora ha subito lo stesso castigo con una parrucca a caschetto dove il capello finto è messo in evidenza restando rigido nelle punte. Terribile.  Era necessario? No.


Chi invece convince in pieno è Daniele Pecci rappresentando quel detto che il tempo sia galantuomo. E con lui lo è stato in pieno perchè con gli anni è diventato più affascinante di quanto non lo fosse da giovane. Il capello e la barba brizzolati con l'occhio ceruleo che illumina il viso insieme ad un sorriso gentile lo rendono perfetto per calzare il ruolo del gentiluomo così come lo abbiamo visto esaltato in tutto il suo fascino in Hotel Portofino nei panni di un gentleman italo-inglese e ora in quello del primario Cesare Corvara di questa serie Cuori. dove spicca con autorevole imponenza mettendo un filo in ombra la figura di AlbertoFerraris interpretato da un diligente Matteo Martari bravo e credibile nel ruolo del chirurgo ma un filo distaccato come genitore di un bambino verso il quale mantiene sempre un certo distacco. 

Certo l'importante è la partecipazione ma lui non partecipa emotivamente limitandosi a commentare sempre quanto sia bello. Insomma.. Tutti gli altri interpreti sono nella parte facendo una coralirà molto vivace con frizzi e lazzi fra dottori e infermiere con la suora caposala che ha un debole per l'affascinante, e come non potrebbe, primario Cesare Corvara  mentre il tocco di drammaticità importante è affidata al chirurgo Enrico Mosca (Andrea Gherpelli) che ha la giusta maschera dell'antagonista ambizioso e senza scrupoli pur avendo un cuore che batte per una bellissima infermiera. Così con i Cuori sempre in battito d'amore o al cardiopalma la serie avvince facendo mantenere l'interesse per le prossime puntate.