giovedì 27 maggio 2021

SOAP ROBA DA TURCHI PER CUORI SEMPLICI


Dopo l’annuncio dell’arrivo di Mr.Wrong con Can Yaman su Canale 5, è stata fissata la data di uscita ufficiale di Love Is In The Air, nuova soap turca in onda da lunedì 31 maggio su Canale 5. Stando infatti a quanto emerge dai palinsesti Mediaset diffusi il 17 maggio 2021, la storia d’amore nota in Turchia come Sen Cal Kapimi approda nel day-time del canale prendendo il posto dell’amatissima Daydreamer- Le ali del sogno. 


Ebbene sì, le nuove soap piu' gettonate sono quelle importate dalla Turchia che hanno scalciato dalla scena quelle spagnole di “Don Pedro e Donna Franzisca” con puntate infinite.La domanda è: perchè l'Italia ha bisogno di queste produzioni se è in grado così come dimostra di sfornare bellissime fiction? 

La risposta si può trovare nel fatto che queste soap raccontino storie d'amore che tocchino il cuore ma in modo semplice senza dover riflettere con intromissioni delle politiche sociali come per esempio nella fiction Parlami Ancora d'Amore. L'Italia già dai tempi dei fumettoni in bianco e nero del cinema ha smesso di portare i drammoni in lunga serie perchè il gusto italiano si è orientato verso la commedia nella quale noi italiani ci siamo specializzati facendoci “riconoscere” in tutto il mondo perchè il punto di forza sta nell'umorismo, nel sapere ridere di tutto e nel prendere la vita come viene con pane amore e fantasia come il famoso film di Gina Lollobrigida diretto da Vittorio De Sica che ha segnato un punto di rottura dei filmoni strappalacrime nelle quali la star indiscussa era Sophia Loren la quale ha raggiunto l'apice con la Ciociara sempre di De Sica. Il regista voleva lanciarla come erede di Anna Magnani senza riuscirci essendo la Magnani un'attrice drammatica ma non sentimentale pur recitando con anema e core. Così fra tante commedia all'italiana in Tv sono sbarcate le prime soap allora chiamate telenovelas tutte provenienti dal Brasile che avevano galvanizzato le platee delle casalinghe facendole rinunciare al pisolino dopo pranzo per non perdersi una puntata e versare qualche lacrima mentre al cinema si cantava e ballava con le serie dei Fratelli Vanzina e dei Sapori di Mare nei quali imperversava Cristian De Sica scatenato e a tutt'oggi molto seguito.

Con le telenovelas le lacrime scorrevano a fiumi insieme a quelle delle protagoniste dalla quale sgorgavano copiose dagli occhi dopo aver fatto sciogliere qualche goccia di una sostanza che si liquefaceva sotto il calore dei riflettori fra i quali brillava la celebre Topazio bellissima e perennemente perseguitata da vicende amorose. Insomma un successone fra i cuori semplici delle casalinghe e fascia di anziani che non andavano a lavorare mentre le soap perpetravano la specie involvendosi sempre più perchè da semplice a sempliciotto il battito del cuore è stato breve raggiungendo con la Turchia il livello delle serie dei paesi mediorientali con i drammoni rappresentati fra una lacrima e una battuta ma comunque sempre dipanati fra le mura domestiche coinvolgendo suocere e nuore sempre in baruffa, alle quali aggiungere fratelli sorelle cognati parenti cugini e affino insieme ad amici e vicini condominiali.

In pratica sul modello delle baruffe di Forum dove si trovano tutti in Tribunale per chiedere risarcimenti dei torti subiti fra consanguinei provocando una tristezza infinita quando si soppesano i sentimenti dando loro un valore in money. A capeggiar la compagnia delle casalinghe disperate c'è Barbara Palombelli la quale dopo la sentenza fa il suo sermoncino citando sempre se stessa ad esempio: sono o son destra?

Sono Barbara, sono mamma sono nonna sono moglie sono conduttrice di famiglia allargata e di Forum sono giornalista e con la Margherita sono andata al massimo.

 Le soap della Turchia anche se partite su questa linea amatoriale amichevole e parentale stanno imponendosi con un mix di soap americane, e Beautiful in primis, e quelle mediorientali in una sorta di pout-pourri dove mantecare "riso al cuory" con liaison di giovani bene che scimiottano quelli occidentali a livello di pari opportunità fra apericene shopping e lavori creativi nonché rapporti affettivi.

La curiosità è dove vengano girate queste soap perchè della Turchia di Erdogan non c'è traccia o quanto meno è tenuta nascosta per farci credere che il Paese sia all'altezza di occupare un posto nella Comunità Europea dove invece è risaputo che a Ursula Von der Layen quel posto in Turchia al pari degli uomini le sia stato incivilmente negato.Ma tant'è! Per cui meglio chiarire sottolineando quanto le persone semplici in Italia sian pur buone e care...ma non fesse.


        

 

mercoledì 26 maggio 2021

IL GLADIATORE UN APPUNTAMENTO SEMPRE IMPERDIBILE

Stasera appuntamento imperdibile con il Gladiatore su Canale 5. Il film attira sempre anche se sono passati tanti anni ed i protagonisti sono molto cambiati. ma rivedere il film è anche un'occasione per soffermarsi su particolari che vadano oltre il racconto talmente avvincente da galvanizzare tutta l'attenzione...

“Fratelli, ciò che facciamo in vita rieccheggia nell’eternità…Serrate i ranghi. Seguitemi… Al mio segnale, scatenate l’inferno”.

Non si sa se queste immagini rieccheggeranno nell’eternità (la tecnologia non è ancora stata collaudata) ma nel nostro immaginario, sì: a tutt’oggi e per molti anni a venire.
Perché il Gladiatore ha affascinato intere platee tanto che alla fine della proiezione del film, nel 2000 gli spettatori hanno battuto le mani. Mai capitato prima di allora. L’apparizione di Russel Crowe nel ruolo del rude e combattivo Gladiatore aveva folgorato tutti. Finalmente un uomo integro e virile, che andava al di là della figura del maschio possente a taurino con i piedi ben piantati per terra, quella terra che raccoglieva per pulirsi le mani prima di combattere e uccidere. Onore e Gloria era il suo motto:
“Se vi troverete soli a cavalcare su verdi praterie col sole in faccia non preoccupatevi troppo, perché sarete nei campi Elisi, e sarete già morti.”
Gloria di cui coprirsi sui campi di battaglia, onore di cui investirsi nell’affrontare le ingiustizie della vita.
“Il tempo degli onori presto sarà finito per te, principe!.
Nessuno dimenticherà mai la freddezza e il ghigno con il quale il Gladiatore , togliendosi l’elmo, affrontava  Commodo il figlio dell’Impreatore  Marc’Aurelio il quale lo aveva deriso, umiliato e ferito, uccidendogli moglie e figlio.
“Io sono Massimo Decimo Generale di tutte le Legioni…” Massimo, Massimo, Massimo…urlava la folla insieme ai compagni di lotta. Perché lui, Russel Crowe, era il massimo raccogliendo consensi ed ovazioni fino ad arrivare all’Oscar nel 2001.








 

martedì 25 maggio 2021

SIMONE LIBERATI LA RIVELAZIONE DELLE FICTION

Finita la fiction di Chiamami ancora Amore è rimasto impresso il volto di Simone Liberati nel ruolo di Enrico avendo oscurato l'interpretazione di Greta Scarano nel ruolo della moglie Anna penalizzata da un personaggio shapo sempre indecisa sul da farsi specie in occasione di due momenti importanti e fondamentale nella vita di una donna come due gravidanze dove sceglieva l'aborto per la prima quando era giovane fidanzata di Enrico per poi in seguito dopo un periodo di separazione decidere di confessargli di aspettare un figlio da un altro che l'ex fidanzato accettava nonostante tutto a dimostrar quanto fosse grande l'amore che provava per lei. Ma questa è un'altra storia  che comunque ha messo in luce il talento di Simone Liberati avendo calzato il ruolo con grande impeto e passionalità facendolo emergere su tutti.

Greta Scarano per esempio in tutto il corso della fiction che raccontava la coppia da ragazzi fino alla maturità di 11 anni di matrimonio, era sempre uguale a differenza di Liberati che aveva cambiato completamente trasformandosi da giovane sbarbato carino e scanzonato a uomo consapevole e coerente nella seconda parte.


I detrattori potrebbero pensare all'aiutino di quel filo di barba che gli era cresciuto ma non è così perchè pure la Scarano aveva cambiato pettinatura con i capelli lunghissimi da teen ager per poi passare al carrè come sposa e madre purtroppo senza raggiungere lo stesso effetto di maturità acquisita con la trasformazione fisica, né tanto meno a livello psicologico.



Simone Liberati si era fatto notare al cinema con l'interpretazione di Cuori Puri dove emergeva subito in tutta la sua passionalità nel recitare mettendosi in gioco anima e corpo e ricevendo importanti riconoscimenti: il Nastro D'Argento come rivelazione del 2017 e miglior attore Bifest nel 2018 per poi sbarcare in Tv con la serie Mental in un ruolo di sostegno di giovani psico-sbandati confermando di aver mantenuto le promesse dimostrandosi all'altezza delle aspettative su di lui riposte. 

E' bravissimo e sicuramente sentiremo ancora parlare di lui in qualche altra fiction avendo dimostrato una grande professionalità nel recitare e nel trasformarsi crescendo da ragazzo a uomo nello stesso ruolo con grande credibilità. Impresa non facile perchè riesce meglio nel cambiare i personaggi recitando in ruoli diversi per cui onore al merito per l'abilità di Simone Liberati nel superare una sorta di esame che aspetta al varco ogni attore per essere in grado di suscitare forti emozioni dimostrandosi  dolce sensibile e insieme ardito e impetuoso: un vero caposaldo di un film o di una fiction accattivante.

domenica 23 maggio 2021

EUROVISION 2021 VINCONO I MANESKIN

 EUROVISIEON 2021 ha riaperto offrendo un bellissimo spettacolo a livello di canzoni e musica, anche se la nota più innovativa è stata la scenografia in digitale ad effetto caleidoscopico perchè cambiava ad ogni esibizione, ma sempre molto creativa ed abbagliante in un mix di psichedelico e cartoon. 


Fra solisti e complessi sono stati questi ultimi ad essere più acclamati avendo proposto perfornace complete a livello di show dimostrando di saper cantare e ballare seguendo il ritmo sull'imprinting europeo. Sì perchè a differenza dell'America il festival Europeo si sta distinguendo con uno stile molto colorato ma elegante e mai sguaiato anche se ancora naif per i tanti elementi diversi e miscelati (i vari Paesi( che non hanno ancora messo quel pizzico di sale a dare il giusto sapore a un piatto unico. Come a dire tutti per l'Europa e l'Europa per una solo: la Germania.

Ad ogni buon conto, e non a caso, a vincere è stata l'Italia con il gruppo dei Maneskin rappresentar la faccia buona  pulita elegante e patinata del rock anche se i componenti urlano "fuori di testa" e si presentano come ragazzacci.

La faccia cattiva proviene dallo zoo di Berlino dove ci sono le vere bestie del rock la cui incarnazione in The Best è rappresentata dai Rammstein, un gruppo che imperversava già dieci anni fa e che in Italia sono stati fatti conoscere con un tributo in Tour dagli Hubermesch dove mandavano in visibilio schiere di ragazzi "fuori di testa" appunto, quelli che in Tv non li fanno mai vedere.

I Maneskin sembra proprio che si siano ispirati a questo gruppo rock sia nella coreografia con i fuochi che si accendevano al ritmo di chitarre e batteria che nel modo di cantare con quel movimento ossessivo della testa in su e giù proprio come in Du Hast degli Hubermensch con la differenza che questi ultimi facevano paura quasi fossero dei Naziskyn mentre i Maneskin sono giovani carini e rockeggianti con le tutine firmate.

Così l'Italia in Eurovisiion 2021 ha dettato il trend del nuovo rock duro e puro. Lo zoccolo duro resta ancora a Berlino.

                     RAMMSTEIN TRIBUTE all'ultima festa del PD


  

https://ritaguandalini.blogspot.com/2013/07/lultima-festa-del-pd.html


 




venerdì 21 maggio 2021

ROMINA E LOREDANA, FAVOLE SEPARATE

 Al Bano insiste: dalle copertine di settimanali di gossip lancia continui appelli alle donne della sua vita, Romina Power e Loredana Lecciso, perchè facciano pace evitandogli così l'increscioso incombente di presentarsi in Tv con la prima famiglia e poi con la seconda così come li rivedremo in replica su Canale 5 per festeggiare i lunghi anni di carriera del cantante pugliese.


Invece Romina Power continua ad andare da Mara Venier mentre di rimando Loredana Lecciso viene ospitata da Barbara D'Urso  continuando entrambe a lanciarsi frecciatine anche se Loredana sembra averle teso una mano. Sì buonassera!!!!La Power non ci sta e fa benissimo. Perchè mai dovrebbe fare pace con la Lecciso e dare così la possibilità ad Al Bano di averle tutte due sotto il suo controllo sentendosi autorizzato a far domande anche alla sua ex su ogni decisione di viaggiare oltre gli uliveti delle Tenute di Cellino: “Ma dove vai? Che bisogno c'è di andare sempre in giro quando qui hai già ogni ben di Dio? Ma perchè non resti qui con noi a far famiglia allargata?”


Via dalla Xilella del Salento! Romina non ci sta. Perchè mai dovrebbe fermarsi lì a far flanella insieme a Loredana magari commentando il gossip su di loro o scambiandosi confidenze intime sul “loro uomo”

- “Dimmi cara Lory, Al Bano lascia ancora i calzini e le mutanmde sparsi in camera da letto così come faceva con me?”(L'episodio lo raccontava sempre ai primi concerti con Al Bano quando erano freschi sposini facendo mandare in delirio il pubblico). 

- “Sì le mutande...una volta! Sono finiti i tempi in cui le raccoglievo anch'io ogni mattina”.


Ehhh! Il tempo passa insieme ai ricordi per cui è sempre meglio vivere il presente possibilmente a modo proprio che per Romina significa ignorare Loredana per continuare la sua vita con i propri figli e tornando a sognare con Al Bano sul palco e con loro il mondo intero perchè i loro Concerti sono richiesti a livello Internazionale. Questa è la sua favola che se si spezzasse per fare “famiglia allargata” affonderebbe nella banalità di un quotidiano vissuto in soporifero all'ombra degli ulivi di Cellino San Marco.


Ci sono precedenti in questo senso vissuti da Ornella Vanoni quando era l'amante di Gino Paoli la quale sportivamente aveva cominciato a frequentare la moglie di lui fino a diventare amiche tanto da entrare in confidenza sui loro rapporti con Paoli del quale raccontavano i difetti con tanta tenera complicità.

Morale della favola: Paoli aveva lasciato tutte e due per mettersi con a Stefania Sandrelli l'ispiratrice della sua canzone di maggior successo: “C'era una volta una gatta...” E fu così che gattonando la favola continuò con lei..



CRISTEL E' NATA UNA STELLA

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JASMINE FIORE DEL SALENTO

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mercoledì 19 maggio 2021

ADOLESCENTI E SALUTE MENTALE

Il principe Harry ha firmato un contratto con Ophra Winfrey per una serie di docu Tv sulla salute mentale, un tema molto a cuore del principe essendo da ragazzino caduto in forte depressione dopo la morte della madre e che non ha ancora superato del tutto avendo accusato la famiglia reale di aver rincarato la dose nel corso della sua formazione dettando troppe rigide e penalizzanti imposizioni  da imputarsi comunque all'educazione punitiva ricevuta a loro volta dal padre il Principe Carlo e dai nonni Regina Elisabetta e Principe Filippo mettendo in discussione il sistema Windsor nel continuare ad esistere a rischio della salute mentale dei suoi membri.

E Mental è appunto una serie Tv da vedere in streaming che svolge questa tematica mettendo in luce il disagio del vivere che ha colpito un gruppo di adolescenti ospitati in una Casa Famiglia dove un'equipe di professionisti cercano di curarli. Fra questi spicca l'attore Simone Liberati nel ruolo dell'infermiere-tutto-fare dal controllo dei telefonini dei ragazzi ai consigli paterni su come ambientarsi e socializzare passando anche dalle maniere forti quando questi si mettono a scalpitare fuori di testa. I ragazzi infatti sono afflitti dal disturbo della personalità “borderline” che caratterizza l'instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore e dalla marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri tanto da generare notevole sofferenza e comportamenti problematici. Questo disturbo colpisce ragazzi particolarmente sensibili  spesso proiettati in un'altra  dimensione  che anche se riesce a trovare uno sfogo nella creatività non riesce ad incidere nella formazione della personalità per mancanza di “stima di sé” portando così a trovare “energia” nella droga nell'alcol o a instaurare rapporti di dipendenza verso compagni bulli dei quali subiscono ogni sorta di umiliazioni non avendo il coraggio di ribellarsi. La sofferenza psichica diventa talmente forte da annientare ogni volontà di reagire per trovare la normalità nel socializzare e vivere normalmente.

Le cure in questi casi oltre al supporto psicologico con personale specializzato armato di grande pazienza che coinvolge i ragazzi in sedute collettive, sono quelle medicinali con una serie di pillole per sconfiggere la malattia e un'altra per neutralizzare gli effetti collaterali. I ragazzi arrivano alle strutture quando i comportamenti da turbolenti o passivi si trasformano in vere ossessioni che si traducono in allucinazioni o deformazione della realtà nella quale si sentono disadattati portandoli ad assumere reazioni aggressive o disordinate che possono sfociare in gesti inconsulti verso sé stessi o nel provocarli verso quelli dai quali subire violenze. In tutti casi sono comunque da considerarsi vittime e come tali bisognose di comprensione e aiuto. La salute mentale è un dono prezioso e la malattia colpisce tutti indistintamente, dai poveri ai ricchi non dipendendo dalle condizioni di vita materiali ma da quelle spirituali della psiche e dell'anima.

Il principe Harry vuole portare la sua esperienza personale, pagata profumatamente, per sensibilizzare il mondo su questa malattia con docu Tv alla quale daranno un contributo personalità importanti allo scopo di divulgare l'importanza nel prevenire piuttosto che curare. Come? Con l'amore in primis quello che al principe Harry è venuto a mancare da bambino e che finalmente ha trovato in sua moglie Meghan Markle con la quale ha condiviso le sofferenze psicologiche da stress reale per mancanza di libertà che con la separazione dai Windsor entrambi intendono superare e dimenticare  a dimostrazione che, scoprendo la causa si può anche guarire per vivere felici e contenti. 

Come a dire: più che la favola poté “l'americanata” tradotta testualmente in “quell' impresa o manifestazione eccentrica e clamorosa, talvolta al limite del Kitsch, tipica del costume nordamericano”. 


lunedì 17 maggio 2021

GUIDO CAPRINO DA COMISSARIO A MAFIOSO

Alcuni attori nascono commissari e poi finiscono come mafiosi o viceversa, quasi a confermar quel detto che "guardie e ladri..".

Guido Caprino è uno di questi (come tanti altri Claudio Gioè per esempio, Alessandro Preziosi o Kim Rossi Stuart per citare nomi eccellenti) visto recentemente nella fiction Sotto Copertura dove faceva un capomafia della camorra a Casal Principe, Antonio Jovine in un ruolo opaco a dire il vero che non rendeva giustizia al personaggio della serie Il Commissario Manara con il quale conquistava per i modi scanzonati e ribelli verso il solito Questore (un classico di tutte le serie poliziesche) a renderlo sexy come un figurino dei fumetti di Guido Manara, appunto.


La serie è datata e si vede perchè si differenzia da quelle attuali tutte protese ad illustrar le location a vista panoramica molto suggestive ed accattivanti a volte più della fiction stessa, operando in una stazione situata in un borgo di provincia della maremma Toscana noiosa a soporifera perchè come dice lui, il commissario Manara, dopo le 6 cala il silenzio, tutti vanno a casa e non c'è nulla per cui valga la pena di restare.  Infatti chiede continuamente il trasferimento ma puntata dopo puntata si capisce quanto si stia ambientando nell'essere spupazzato dalle colleghe il medico legale Ginevra  Rosmini (Jane Alexander) e l'ispettore della scientifica Lara Rubino (Roberta Giarrusso) che se lo palleggiano l'un l'altra.

Non si sa perchè l'Ispettore della scientifica sia sempre una giovane avvenente che turba i sonni del commissario ma tant'è che l'accoppiata è stata inserita anche nel Commissario Montalbano con Greta Scarano nel suddetto ruolo che lo seduceva fino a fargli perdere la testa. Ci sono molte analogie fra queste due serie e quella in primis di fare servizio in un posto tranquillo e monotono dove alla sera tutti si chiudono in casa senza che mai succeda nulla se non fossero quegli omicidi continui e sistematici che si presentano puntualmente dopo la risoluzione dell'ultimo caso trattato e per fortuna molto lontani dalla realtà delle piccole province e borghi in cui la noia la fa veramente da padrona. Insomma la particolarità di queste fiction è che si snodano tutte su situazioni standard con caratteristi molto bravi che fanno le macchiette di contorno e non potrebbe essere così per dare un tocco di leggerezza agli episodi evitando di trasformare delle fiction in thriller al ritmo cardiopalmico.

Essendo ideate per raccogliere consensi di un vasto pubblico devono conquistare con storielle rosa dove l'amore è un gioco di seduzione di ripicche gelosie fraintendimenti e  riappacificazioni mentre si portano avanti le indagini nei quali alla fin fine tutti si impegnano con coscienza e senso di responsabilità fino a far trionfare la giustizia nell'intento di convincere gli spettatori ad aver fiducia. 

Missione compiuta anche con il Commissario Manara perchè Guido Caprino riesce a sedurre oltre che con il suo fiuto da segugio con i suoi occhi azzurri,  tanti ricciolini in testa il chiodo di pelle e un sorriso smagliante  fuori dai canoni classici dei polizieschi con sigaretta e trench perchè più che commissario è un piacione impunito al quale le donne non sanno dire no. 

Insomma un James Bond maremmano genuino e simpatico che ha fatto breccia sugli spettatori i quali ne hanno decretato il successo. 


Dal Casale de noantri con il comissario a Casal Principe con il mafioso per Guido Caprino il passo è stato breve per sgretolar la fama di un sex symbol? 
Impossible Mission: infatti se un attore deve essere versatile quando va agli  antipodi non sempre questi si attraggono come in questo caso dove comunque va a sfatar quel detto che "guardie e ladri..." Meno male!

venerdì 14 maggio 2021

AFGHANISTAN RITORNO AL MEDIOEVO

 L'11 Settembre 2001 è una data fatidica che ha cambiato il corso della storia non solo per l'impatto devastante con le Due Torri che si sgretolavano trapanate dai due aerei ma anche per le conseguenze che ne derivarono con le sanzioni e le spedizioni punitive dell'allora Presidente George Bush contro gli Stati canaglia che accoglievano AlQaeda proteggendo Osama Bin Laden e tutti gli integralisti islamici, Talebani in primis che spadroneggiavano seminando terrore in Afghanistan. Se la storia ci ha tramandato un Presidente Bush inadeguato ed incapace, non ha ancora rivelato gli effetti del mandato del nuovo Presidente Joe Biden il cui unico pregio fino a d'ora è quello di aver destituito Donald Trump ma è come se fosse stato votato a scatola chiusa andando per esclusione. Biden si è preso tutto il merito del vaccino anche se era già stato scoperto con Trump e ora sta facendo la sua prima mossa come Presidente rischiando di passare alla storia per il tentativo di pace più maldestro che il mondo possa ricordare. 

Sì perchè Biden ha dichiarato che l'11 Settembre 2021 per chiudere un ventennale di esportazione della democrazia, toglierà definitivamente le truppe americane in missione di pace in Afghanistan lasciando finalmente quel paese in mano alla democrazia. Un paese libero di gestirsi anche se tutto il mondo sa che lo lascerà in mano ai Talebani il cui unico obiettivo è quello di ripristinare l'oscurantismo medievale originario rimettendo tutte le donne al loro posto tra le mura di casa dalle quali poter tornare a uscire con il burqa sempre accompagnate da un uomo per non subir molestie tradotte anche in pubbliche bastonate.


Nel film Viaggio a Kandahar le condizioni delle donne in questo periodo erano denunciate dall'autrice del libro omonimo e interprete del film Nelofer Pazira la quale dietro lo scafandro del burqa e della fessura negli occhi ritrovava questo mondo dove una donna era ridotta a una condizione di assoluta dipendenza verso l'uomo-padrone con diritto di vita e di torturarla fino alla morte (molte donne sono state sfregiate con l'acido). E' rimasta impressa una scena nella quale il dottore visitava una paziente dal buco della parete con il figlioletto che gli spiegava i sintomi perchè alla donna era proibito qualsiasi contatto anche con un dottore. 

Con la cacciata dei Talebani si sono aperte le scuole per le bambine e le ragazze per poter dare loro un futuro nel lavoro potendo così usufruire di quell'autonomia necessaria per vivere una vita senza paura di soprusi vessazioni torture e violenze inaudite introdotte dai Talebani se non si fossero assoggettate al padre, marito, fratello e figlio e di una crudeltà tale da annientarne lo spirito relegandole ad un livello di nullità da procurar un'infelicità senza alcuna speranza. La protagonista del film di cui sopra infatti dal Canada dove si era rifugiata tornava nella sua terra perchè la sorella voleva suicidarsi tanto era grande l'infelicità per la sua condizione.


Il mondo, specie quello femminile, non può restare a guardare ed ha il dovere di insorgere prima che sia troppo tardi
perchè gruppi di Talebani sono già usciti mandando i loro scoppiettanti segnali facendo esplodere bombe in alcune scuole frequentate da ragazzine per impedir loro di studiare e di diventare consapevoli dei loro diritti. Con l'istruzione acquisita in questi anni è molto difficile che le donne non si ribelleranno alla prospettiva di regredire a quel periodo oscurantista sperando di non essere lasciate sole. Da un Presidente come Joe Biden nessuno si sarebbe aspettato una simile mossa senza valutare le conseguenze che oltre a danneggiare le donne Afgane potrebbero mettere un'ombra sul suo mandato come Presidente sessista ritorcendosi contro avendo sottovalutato il fatto che le donne nel mondo siano in maggioranza e che potrebbero dargli battaglia tutte coese nello scendere in campo. Possibilmente non come ai tempi in cui i Talebani imposero il burqa in Afghanistan quando le star affollavano il salotto di Bruno Vespa facendo la sfilata dopo aver infilato lo scafandro per raccontare che cosa si provasse a stare dentro!

Non ci interessa. Quello che conta è che le truppe militari restino a salvaguardar il diritto delle donne di poter studiare, lavorare e scegliere chi amare. Insomma vivere invece che tornare ad annullarsi sotto il giogo Talebano.


mercoledì 12 maggio 2021

LIVIA DRUSILLA PUBBLICHE VIRTU' E VIZI PRIVATI

 Dopo il primo Re del quale abbiamo già parlato, nella ricerca delle serie da vedere in Streaming è spuntata quella di Augusto, miniserie Tv di passata memoria e rivista con piacere soprattutto nel ritrovare il mitico Peter O'Toole nei panni del vecchio coriaceo   Ottaviano diventato Augusto primo Imperatore di Roma dopo aver sconfitto clamorosamente Antonio e Cleopatra (interpretata da una seducente e giovanissima Anna Valle) ad Azio.


Su questo pezzo di storia sta uscendo un'altra serie "Domina" incentrata sulla figura di Livia Drusilla (interepretata da Kasia Smutniack) 
seconda moglie di Augusto in fantasiosa versione femminista e poco attinente alla storia a cominciar dal titolo Domina per sottolineare il potere di Drusilla divina Imperatrice di Roma quando nella realtà Augusto tale titolo lo aveva rifiutato in vita.
Infatti in occasione di una festa quando un adulatore fra il pubblico si rivolse a lui per acclamarlo come Dominum Buono e Giusto, Augusto si oppose proibendo  ai familiari di chiamarlo Dominus ed al popolo di venerarlo come “divino”.
La prima serie Augusto Primo Imperatore invece cerca di attenersi alla storia tramandata raccontando come Livia portò “in dote” due figli Tiberio e Druso avuti dal marito Claudio Nerone costretto a divorziare per lasciare il letto ad Augusto che a sua volta si era liberato della moglie 


portandosi appresso la figlia Giulia (Vittoria Belvedere), la vera ribelle di famiglia per la vita scandalosa tanto da essere esiliata da Roma su istigazione della matrigna Livia (interpretata da Martina Stella giovane e Charlotte Rampling anziana) per avere campo libero per i suoi figli alla successione al trono. Non solo perchè il campo veniva sgomberato anche dai figli di Giulia nipoti di Augusto e destinati al trono una volta che Tiberio fosse diventato loro reggente.

Livia imperatrice è stata molto amata dal popolo per la sua condotta modesta e morigerata che invece nel privato nascondeva una sete di potere smisurato che esercitava ingraziandosi la plebe con petizioni e suppliche da presentare all'Imperatore per invocar giustizia perchè lei ovviamente non poteva assolvere in quanto donna. Il popolo stravedeva per lei dopo averla vista attivarsi nella suburra per spegnere un incendio mescolandosi ai poveri malcapitati, proprio lei che sarà la nonna di Nerone l'incendiario. Questo per dire quanto potrebbero essere stati calcolati gli slanci generosi di questa Imperatrice nel cui Dna c'era il seme del fuoco purificatore degli umani rifiuti.

Era un'abile stratega questo sì, ma tutto il suo potere si scatenava fra le mura del Triclinio e Gineceo dove tesseva le sue trame contro i nemici non di Augusto ma del figlio primogenito Tiberio non esitando a far uccidere chiunque la ostacolasse in questa sua determinazione di fargli ereditare il trono.

Se questo può chiamarsi femminismo ci vuole molta fantasia per riconoscerlo  ma si sa che ormai in Tv la storia viene interpretata liberamente così come è successo recentemente con Leonardo perchè quello che conta in queste serie storiche sia la diffusione di un messaggio che con Leonardo era inerente all'arte suscitando l'interesse turistico per le sue opere, mentre per la serie Domina è l'origine del femminismo, in versione matronale. Sul fatto che le matrone avessero potere non ci sono dubbi, primo fra tutti quello di intrecciare relazioni con i Gladiatori in primis la preda più ambita che andavano a trovare di nascosto dai mariti sfidando la loro collera e la vendetta nel venir ripudiate e cacciate in strada senza alcun bene, ma sul fatto che questo potere potessero esercitarlo in pieno fra le mura dell'augusta Domus dove la più anziana era chiamata Domina  questa è una certezza, essendo una realtà che persiste tutt'oggi anche nei Paesi Mediorientali dove le donne in casa sono loro a comandare, ma c'è una grande differenza fra una donna al vertice e la “domina” di suo marito. Se poi lui è un imperatore ne esce fuori un caso da prendere in esame e lavorarci sopra a piacere lasciando perdere magari il fatto che fra le trame di questa augusta Domina imperiale Livia Drusilla ci fosse da annoverare anche quella di mancato soccorso al tentativo di omicidio dell'Imperatore da parte del figlio di Marc'Antonio, ignorando le sue grida di aiuto per intervenire solo a un passo dietro le guardie.

Augusto l'aveva molto amata all'inizio ma alla fine ad unirlo a lei erano l'ambizione e la determinazione a mantenere saldo il trono per tramandarlo ai figli di lei ed in particolare al secondogenito Druso di cui forse era padre avendo sposato Livia frettolosamente quando era incinta e maritata a Claudio Nerone. Con la morte prematura di Druso il trono era rimasto a Tiberio che per tutto il suo regno fu costretto da Livia a dividere il potere riconoscendo in lei l'artefice della sua ascesa come Imperatore. Se Livia fosse stata femminista avrebbe parteggiato per Giulia l'erede legittima, favorendo l'apertura verso le donne (nella storia per esempio la matrigna di Maria di Borgogna si allea a lei per conquistare il trono suggerendole di sposare Massimiliano d'Asburgo il cui erede nipote Carlo V d'Asburgo diventerà primo Imperatore d'Europa “sul quale il Sole non Tramonta mai”)   perchè la capostipite di un movimento femminista dovrebbe andare oltre gli interessi personali avendo una visione più ampia di quella del Forum da Triclinio e lungi dall''intento di ricevere risarcimenti dalla storia rimodellati a format “televisivi” perchè la storia la facevano gli uomini nei Fori Imperiali.

Le femminste nella storia sono state numerose e anche se non vengono citate  il loro silenzioso contributo col passar degli anni ha contribuito a rafforzar le coscienze delle donne ed infoltir le fila per esplodere quando i tempi erano maturati nel fare sistema con l'avanzare del progresso tecnologico e la globalizzazione del pianeta Terra. Madre terra, natura benigna o matrigna ma pur sempre la grande Madre che Domina su tutti i suoi figli.


martedì 11 maggio 2021

Il PRINCIPE HARRY TORNA A BRILLAR DI LUCE PROPRIA

Il principe Harry dopo la sua puntatina nel Regno Unito per i funerali del principe Filippo si è riappropriato delle luci della ribalta tornando a brillar di luce propria anziché di riflesso della consorte Meghan Merkle, la quale si dice che abbia rinunciato ad apparire all'evento funebre per non rubare la scena ai Windsor. Harry ha comunque ritrovato il gusto dell'attenzione mediatica esclusivamente su di sé o quanto meno da condividere con Kate e William come ai vecchi tempi quando la stampa Britannica stravedeva per il trio facendo l'occhiolino benevolo al principe Harry per le sue intemperanze che nessuno immaginava si sarebbero trasformate nella tragedia Megxit. Il ritorno nel suo Paese d'origine deve aver fatto riflettere Harry sulle sue sortite contro la famiglia reale il cui risultato è stato quello di perdere consensi fra il popolo inglese e una rottura da parte della nonna la Regina Elisabetta che da nipote preferito lo ha fatto sentire ingombrante tanto da congedarlo dai festeggiamenti del suo compleanno i cui auguri sarebbero stati accolti come beffardi.


Il principe Harry ha ripreso la sua vita ben deciso a mantenere l'attenzione mediatica su di sé senza doverla continuamente dividerla con Meghan che sta facendogli ombra così come succedeva a Diana con il principe Carlo tanto da indurlo a provare un sentimento di ostilità per l'intervenuta competizione nella quale i media li costringevano a gareggiare per accaparrarsi la fetta di visibilità più popolare l'uno dell'altra. D'altra parte Harry oltre ad essere figlio di Diana lo è anche di Carlo assomigliando più a lui nella scelta della sposa fuori dai canoni di Casa Reale, rappresentata rispettivamente dalla vecchia Camilla per Carlo e dalla ragazza di colore Meghan per Harry.
Sì perchè il principe William invece, pur somigliando fisicamente più al padre è l'unico ad aver fatto la scelta giusta sposando Kate (sempre secondo i canoni di Casa Reale pur essendo una commoner)  dimostrando una personalità più vicina a quella della nonna  la Regina Elisabetta  (alla quale tra l'altro anche la nipote Charlotte figlia di Kate e William assomiglia tantissimo) che non ha sbagliato a scegliere Filippo. Così Harry appena sbarcato in America è stato invitato al Vax Live: The Concert To Reunite The World', l'evento di beneficenza che si è volto a Los Angeles l'8 maggio per sollecitare una più equa distribuzione dei vaccini anti-Covid.  dove è apparso in gran forma accanto a Jennifer Lopez Ben Affleck Sean Penn ritornando a spopolare fra i media come ai tempi in cui le star dello spettacolo lo chiamavano al loro fianco per far da testimonial ad iniziative importanti come per esempio Rihanna con la quale Harry aveva fatto scoppia scoppiettante per promuovere il Kit per fare il test dell'Aids in casa. Tutte iniziative nel quale Harry brillava per vivacità ed energia ben lungi da quell'aria di cagnolino bastonato che ha assunto a fianco di Meghan così come si è visto nella protesta contro il colonialismo Britannico e nel salotto di Ophra Winfrey.

Con Jennifer Lopez, SeanPenn Ben Affleck a dividere il palco Harry ha ritrovato la sua verve originaria di principe sexy e intraprendente perchè si è trovato finalmente a fianco di vere star con le quali sentirsi a proprio agio. Con Meghan infatti sembra sempre fuori posto, intimidito e incerto come se fosse entrato in un ruolo di normalità per lui troppo stretto del quale si è accorto tutto il mondo, tranne lui. Fino a quando? Probabilmente fino a quando scatterà la competizione anche per loro nell'accaparrarsi la maggior visibilità e nella quale Meghan sembra essere molto abile. Infatti in occasione del compleanno del piccolo Louis figlio di Kate e William con la foto postata sui social e pubblicata su tutti i giornali del mondo, Meghan di rimando è uscita col pancione ed in braccio il piccolo Archie, ripetendo il colpo di scena subito dopo l'evento di Harry con Jennifer Lopez con l'uscita del suo libro per bambini gli unici ormai a credere alla favola, mentre la storia si sta ripetendo...


venerdì 7 maggio 2021

PARASITE TRAGICOMMEDIA IN SALSA COREANA

 




Se non si ha il pane spuntano i denti che aguzzano l’ingegno nell’arte di sopravvivere.
Il film Parasite mettendo in evidenza la differenza di classi molto accentuata in una città della Corea del Sud dove la povertà è veramente misera mentre la ricchezza fa sfoggio di lusso sfrenato, dipana la storia fra due abitazioni: uno scantinato con un solo Water  che lascia odor di muffa sui corpi anche se si son lavati e una villa bellissima progettata da un noto architetto che si apre dietro le mura di una strada puntando la vista sulla grande vetrata del soggiorno dalla quale si ammira sotto i raggi del sole e la luce delle stelle il panorama di un bellissimo prato verde attorniato da boschetto in una visione green che rilassa mente e corpo.



La famiglia povera composta da genitori e due figli non eccelle nella manualità di quell’unico lavoro che son riusciti a prendere perché sbagliano persino a piegare dei cartoni di pizza ma sono tecnologicamente preparati trovando sempre il modo di collegarsi Wi-fi e digitare il computer per falsificare qualsiasi documento in modo artistico avendo appreso l’arte dai video giochi e dalle varie app creative.




Tutti i componenti sono uniti nell’incanalare le energie per espandersi nel mondo a conquistare quella fetta di benessere che si meritano giustamente come persone globalmente informate. 

Dopo un escamotage del ragazzo giovane che riesce a farsi assumere come insegnate della ragazzina di ricca famiglia alla quale insegna oltre l’inglese la lingua internazionale in tempesta ormonale, si forma una catena familiare riuscendo a rubare il posto ai domestici perché i signori della casa si fanno intortare come due pivelli che la ricchezza e lo mollezza del benessere ha reso ingenui e creduloni. “Lei soprattutto è così gentile…”, dice ammirato il capofamiglia che la moglie subito redarguisce rispondendo pronta: “…perché sono ricchi. I soldi spianano tutto”.





In effetti la vita in villa scorre lenta silenziosa perfetta nella pulizia e nelle relazioni fra marito e moglie che in una scena di sesso sul divano sono ripresi in pigiama unisex a sfumature grigio mentre lui la eccita titillandole i capezzoli e accarezzandola in zone basse facendola miagolare come una gattina in calore ma sempre  con tanta classe ed eleganza anche in quel contesto hot.

Insomma tutto è perfetto con la squadra povera al lavoro dopo aver fatto licenziare la servitù, vecchia governante in primis anche se bravissima ed efficiente.

La quale si rifà viva per reclamare il marito nascosto per sfuggire agli strozzini in un bunker (sito  come da copione dell'extra-lusso, a sostituire le modeste casseforti di media borghesia, e del quale non sono a conoscenza nemmeno i padroni essendo stato costruito dall'ex padrone ed architetto) della villa facendo scattare una guerra fra poveri partendo dalle minacce a colpi di telefonini con immagini dei servi truffaldini da inviare ai padroni  e mettendo in scena una sorta di gioco-sporco fra le parti che ben presto si trasforma in tragedia truculenta.

Il film si avvale di una colonna sonora a musica classica e leggera molto in sincrono con le immagini specie quando il vecchio autista sale le scale con la “signora” per arrivare al culmine della truffa messa in atto nel far tossire la governante da sfrattare e farla licenziare per tubercolosi in corso.
Tutto è costruito in modo realistico ed avvincente a giusta dose ansiogena nelle location di bassifondi allagati dalla rete fognaria intasata e sotto un temporale  con fulmini e saette che squarciano il cielo come preludio della tragedia che si verificherà nella quiete dopo la tempesta dove l’arcobaleno fa da sfondo a illuminar l’orrore truculento e  sanguinolento che si consuma nello splendido prato verde della villa.
Bellissimo film che ha aperto la visione sul Paese della Corea facendoci scoprire il mondo nella sua globalità dove tecnologia digitale e designer in copia occidentale la fanno da padroni nel mondo adulto  mentre in quello minore imperversa la cultura anni 50 dei boy scouts e gli indiani dei fumetti alla Tex Wiler.
Insomma ad essere più avanti sono i poveri per aver assimilato meglio la cultura del disincanto occidentale con quell’aggressività del farsi strada senza guardar in faccia a nessuno, ma “solo a noi, papà” come incalza arrabbiata la piccola diabolica Jessica che poi andrà a morire mentre i ricchi sono ancora in fase western dei tempi di John Ford.
La nota tenera è comunque sempre quella dei ragazzi come "Kevin" e l’amico che sostituisce nelle lezioni i quali nel loro primo approccio amoroso con la giovane studentessa pensano subito a convolare a giuste nozze così come facevano i nostri bravi ragazzi prima della rivoluzione del 68 dove le donne si sono liberate anche dalle nozze col primo fidanzatino che capitava a tiro. Meglio tirar avanti!





RYAN GOSLIN GIOVANE CARINO E DISOCCUPATO



Come succede per alcune donne alle quali non daresti mai un voto a livello di appeal, basso appeal, lo stesso vale per Ryan Goslin.
 Un ragazzetto belloccio, un filo perditempo della serie giovane carino e disoccupato.
Poco male. La sorpresa è quando si arriva grosso modo al sodo a bucare lo schermo e non solo.
Mitica resta infatti la cavalcata che ha fatto insieme a Michelle Williams in Blue Valentine quando si faceva largo tra calzettoni e scalferotti a coprire le gambe per arrivare al centro accogliente e caldo.
La stufa accesa, il paesaggio invernale, le case in mezzo alla natura facevano da cornice alla loro love Story appassionata e complessa.
Era nato un sex symbol. Sì perché la Williams lo era già da tempo e con questo film ha saputo trascinare il partner in una performance ad alta gradazione erotica, facendo del ragazzetto country un giovane rampante a tenere testa ad un giovane politico corrotto. Ma solo per fargli le scarpe e rubargli la poltrona.
Perché si sa, in politica sempre quella è…da occupare.
A conferma sono le stesse parole del regista de Le Idi di Marzo, George Clooney in una intervista al David Letterman: “L’ho scelto perché era disoccupato”.
Finalmente, da disoccupato Ryan Goslin si è trovato impegnato a piene mani perché ora è stato ingaggiato per un film da girare a Parigi diventata ormai la location preferita da tanti autori che subiscono il fascino della Ville Lumière dove le luci della ribalta accompagnano sempre storie romantiche e decadenti nelle quali sesso e sregolatezza portano dritti al cimitero.
Infatti il film è proprio di serie cimiteriale girato fra lapidi e tombe  a fare scenografia per una storia d’amore  fiorita in un viaggio nel tempo dove a prendere le sembianze di una dea della Magna Grecia    è stata chiamata Eva Mendes che esibisce una curiosa cofana alla Amy Winehouse.
Ma questa è un’altra storia. Infatti la storia si incentra sulla liason sbocciata fuori dal set fra Eva Mendes (l’attrice che si era messa in luce nei Signori della Notte nella quale si trastullava la cosina in una sorta di gratta e Vinci, davanti al partner poliziotto per un segnale all’ordine) e Ryan Goslin perché sono stati immortalati a tubare  proprio sotto la Torre Eiffel in fase   di restauro.
Un simbolo fallico che spunta fra i Champs Elisées con le luminarie accese dalla dolce interprete di Amelie, Audrey Tatou, e testimonial di Chanel.
Il film si intitola Holly Motor in Paris e cade a fagiolo dopo la pellicola di Midnight in Paris,  un film di classe con la Parigi in formato cartolina. Tendenza Parigi allora?
Quel che è certo è che la improbabile coppia Mendes-Goslin ha fatto tendenza sotto la Tour Eiffel  a suggellare la loro love story.
Della serie giovani carini e molto occupati: ovunque vadano sarà successo. Non mancava nemmeno la comparsata di Amelie e del suo meraviglioso mondo al profumo di Chanel da espandere come se piovesse...Si sa che piove sempre sul bagnato…
La coppia infatti si è inzuppata annegando fra le lenzuola nelle quali si sono arrotolati. Bagnati fradici.


               

COMPLOTTI CONTRO IL CAPO

 

                         DALLE IDI DI MARZO A THE CONSPIRATOR

 Quello dell’attentato al Capo è un tema molto attuale, visto le ultime rivoluzioni in Medio oriente contro i dittatori, e viene affrontato anche da grandi attori come George Clooney e Robert Redford i quali si cimentano come registi per approfondire varie tematiche tutte a sfondo politico.
Con il primo Le Idi di Marzo, interpretato oltre che diretto da Clooney, si raccontano i retroscena di una campagna elettorale del governatore Mike Morris   (Clooney) tampinato da un giovane del suo ufficio stampa (Ryan Goslin)  il quale rimane scandalizzato dalle manovre sporche perpetrate sottobanco  per neutralizzare gli avversari accompagnate da quelle dei collaboratori, stagiste in primis di Lewinsky memoria. Insomma un pivello della politica che non riesce a t 2004 piazzatosi al terzo posto.acere rivelando al mondo i piani di un candidato sgamato e senza scrupoli, per smascherarlo. La storia è vera tratta dalla pièce teatrale ispirata alle esperienze dirette di Beau Willimon nella campagna elettorale di Howard Dean candidato democratico alla presidenziali del
Il secondo invece The Conspirator, diretto da Robert Redford, tratta il tema dell’assassinio di Abramo Lincoln sullo sfondo di una inquieta Washington capitale di un’America che, nonostante sia stata dilaniata da una guerra civile, non accetta i termini di pace con la liberazione degli schiavi.
Vengono così catturati un gruppo di cospiratori capeggiati dalla donna che li ha ospitati nella sua pensione  (Robin Wright Penn) per farli processare avvalendosi della difesa di un valoroso soldato diventato avvocato. Il quale porta alla luce l’innocenza della donna rea soltanto di essere la madre di un altro cospiratore sfuggito alla cattura. Il figlio John (ritenuto l’assassino), per cui viene tenuta in ostaggio.
Il film non vuole giudicare ma solo puntare il discorso sulle motivazioni dei cospiratori che hanno agito per mettere ordine al caos in cui era piombato il Paese ormai in balìa dell’arroganza scatenata del nuovo potere nero.
Che curiosamente abbiamo visto recentemente a Parma Danza 2011 trattato nella Compagnia di Bill T:Jones /Arnie Zane Dance Company con un balletto danzato intorno a questo omicidio del Presidente Lincoln da bianchi e neri, accompagnato dalla voce di alcuni neri che commentavano con onestà intellettuale  il fatto.
Perché effettivamente i neri si erano divisi in due parti: quelli che accettavano le regole e quelli che invece le interpretavano in maniera scorretta intendendo la libertà acquisita come potere assoluto di vita e di morte da esercitare in seno alla famiglia imponendosi ai bianchi con un tormentone inquietante: “Adesso siamo qui e ci dovete tenere”.
La strada per la democrazia, quella vera dei diritti ma anche dei doveri sia da parte dei neri che dei bianchi, era ancora molto lontana in attesa di vedere all’orizzonte il Presidente Obama segnare il cambiamento nella storia per suggellare l’abbraccio delle varie etnie. In Libertà.
Altra nota curiosa è che in entrambi i film sia stata ingaggiata l’attrice Evan Rachel Wood,   la svaporata ragazzina di Basta Che Funzioni di Woody Allen che ha saputo dare un’interpretazione convincente di un’Alice metropolitana fra le nuvole. In questi due film si propone in una veste nuova perché affronta ruoli completamente diversi: quella della stagista di Clooney scaltra e opportunista in Le Idi di Marzo e della figlia di una severa Robin Wright in The Conspirator.
Due prove impegnative che mettono Evan Rachel Wood dentro i ranghi dello star system dopo aver attraversato una fase di confusione nel privato con trasgressive ed inconsuete accoppiate dal quale il genio Woody ha saputo attingere traducendolo nel film Basta che Funzioni.




               

giovedì 6 maggio 2021

AD UNA CERTA ETA' SEMO TUTTE “VACINADE”, ANZI NO.

Semo!Semo! Semo! Eh già, semo tutte vacinade. Le donne anziane, quelle over 70, sono già state tutte “vacinade” tanto per dirla in spagnolo maccheronico come nel video di Checco Zalone con Ellen Mirren la quale ha vezzosamente scoperto il braccio per evidenziare di essere immune seducendo così un giovanotto in giro per il Salento in cerca di avventure. Infatti dopo il preludio di un caffè e una danza fra gli ulivi si uniscono in un bacio che la telecamera svia puntando al cielo. Cielo Checco Zalone è tornato cadendo dalle nubi e facendo centro con una delle sue performance i cui incassi al box office sono ormai noti in tutto il mondo.



Così si spiega, anche se a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre” l'interesse di una star internazionale premio Oscar come Ellen Mirren per uno come Checco Zalone, un attore di italica comicità nella quale una straniera difficilmente si può integrare. Invece Ellen Mirren in questa video clip se la cava benissimo confermando le sue doti di grande attrice versatile che la rende unica nella disponibilità per mettersi in gioco come una sbarbatella, anche se questa strana accoppiata della star con il comico nostrano ha un precedente con Bette Davis e Alberto Sordi. 


La diva americana, quando era ormai sul Viale del Tramonto – così come Ellen Mirren si trovava nella video clip in una sorta di metafora autoironica o forse solo una scelta di quell'ora per una miglior luce a spianar le rughe (è risaputo infatti che al tramonto le immagini siano di colorazione più calda e patinata) – era venuta in Italia per girare Lo Scopone Scientifico con Alberto Sordi, un film corale a confermare le qualità della grande attrice che umilmente si adattava benissimo al ruolo di coprotagonista ma in pratica facendo da contro-spalla al nostro Albertone avendo accettato il copione solo perchè conosceva lui. Il quale da questo film ne uscìva avvantaggiato mentre per Bette Davis cadeva il mito perchè si sgretolava tra il folclore della coralità di tutti gli interpreti eccellenti di una commedia all'italiana con personaggi e comparse all'insegna del Semo Gente de Borgata più autentica ed empatica da oscurare l'aura della diva americana.

Ellen Mirren invece è stata incensata dai media per la sua ironia nel danzare su versi che mettevano in ridicolo le sue caviglie gonfie, la sua età di vecchia ed i suoi seni cadenti ma sui quali il giovanottone Checco spagnoleggiava come un Julio Iglesias  trovandola irresistibile come preda vacinada, un po' come a dire “Basta che respiri”. Insomma quello che poteva essere interpretato come una molestia è stato tradotto come un colpo di fulmine.

In Sicilia comunque subito dopo questo video clip virale le vecchiette over 70 hanno infoltito le fila dei no-vax per schivare eventuali molestie da parte di giovanotti di tendenza Checco in cerca di qualche “vacinada” per fare sesso matto. Bis!