martedì 4 maggio 2021

UNA GIUSTA CAUSA PER LA PARITA' DI GENERE

Una Giusta Causa  è un film interpretato da Felicity Jones nel ruolo di Ruth Bader Ginsburg  prima giovane docente di diritto, avvocata, magistrata e infine giudice della Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che ha dedicato la propria vita a favore dei diritti delle donne e della parità di genere.

In tutte le lotte per la conquista dei diritti civili l'America è sempre stata in prima linea anche se dopo aver conquistato il diritto al voto delle donne non si era risolto nulla.

Infatti le donne fino agli anni 70 quando erano in pieno movimento femminista tanto da farle illudere di aver conquistato libertà indipendenza ed emancipazione, secondo le leggi vigenti erano ancora discriminate perchè tutta una serie di articoli della Legislatura le mettevano al loro posto, cioè in uno stato di inferiorità rispetto all'uomo essendo a loro vietato la parità a livello soprattutto lavorativo.

Tutto questo per tutelare la famiglia dove la donna doveva restare come angelo del focolare mentre le cattive ragazze che invece andavan dappertutto potevano occupare o svolgere mansioni solo modeste come maestre in primis, infermiere, impiegate segretarie commesse sarte e addette alle pulizie perchè anche se si laureavano difficilmente venivano assunte in studi professionali o ai vertici di qualche azienda essendo tutti occupati da uomini che non intendevano cedere lo scettro del potere né tanto meno avere donne come “colleghe” perchè le mogli sarebbero state gelose. E' curioso come il progresso andasse avanti facendo cambiare i tempi da una generazione all'altra creando notevole distanza tra genitori e figli, mentre i diritti si fossero arenati ai tempi delle donne in crinoline senza tener conto dell'evoluzione arrivando a presentarsi senza reggiseno con la maglietta fina da far indovinare tutto.

Se non fosse stato per il coraggio di una donna l'avvocato Ruth Bader Ginsburg appunto, animata da passione per raggiungere le pari opportunità di genere che l'aveva portata  ad assumere la difesa di una causa considerata perdente in partenza e che lei aveva saputo fronteggiare con abilità, chissà per quanto tempo ancora le donne sarebbero state relegate a quel livello di inferiorità che si perpetrava da secoli e millenni.

Infatti la Ginsburg senza prendere di petto la questione seguendo così le direttive del suo suo capo che, di fronte a un esagerato fervore nel far valere i diritti oltre che i doveri delle donne da farla sembrare una megera le consigliava di assumere un atteggiamento davanti ai Giudici di femminile sudditanza sfoderando un bel sorriso, impostava la sua arringa per risolvere solo il caso specifico del suo mandato puntando alla sua risoluzione sicura che avrebbe creato un precedente sul quale lavorare per le riforme delle leggi discriminanti sentendosi forte anche del fatto che secondo gli insegnamenti di Freud “Una Corte non sarà influenzata dal tempo della giornata, ma dal clima dell'epoca”.  E i tempi erano maturi perchè notevolmente cambiati con  i movimenti femministi anche se la discussione e l'esito di quella causa fecero prendere in considerazione di dare pari opportunità agli uomini nel prestare servizi assistenziali verso disabili ed anziani consentendo loro di scaricar le tasse facoltà che prima era solo di pertinenza femminile non essendo concesso agli uomini di svolgere mansioni assistenziali o infermieristiche. Così perorando una causa tutta al maschile si è aperta la strada per la conquista della parità di genere in tutti i campi. Purtroppo a tutt'oggi c'è ancora molto da fare specie in ambito salariale dove le donne anche se occupano posizioni al vertice non sono pagate quanto gli uomini. Questa è una lotta importante sulla quale ci si dovrebbe soffermare con più coraggio e convinzione perchè le donne non sono in minoranza nell'occupare posti di lavoro.

Invece si preferisce dare spazio a delle leggi per regolamentare diritti delle minoranze   penalizzando tutti quelli che sono contro, come l'omofobia e la transfobia costringendo ad accettare tutti i diritti vantati pena di incorrere in un reato. Questo pone una riflessione: per esempio se una dice che Platinette noto trasn dello spettacolo, non le piace tanto da indurla quando la vede in Tv a cambiar canale, è passibile di reato? No perchè una potrebbe permettersi pure di aggiungere su Mauro Coruzzi (il suo vero nome) che  le sue recensioni Tv fanno cagare? Sì perchè sono ampollose, enfatiche e tutte protese ad incensar programmi, noti conduttori o protagonisti rigorosamente VIP facendo attenzione a posizionar la bocca a culo di gallina per esprimere con tanta educazione un filo di dissenso, ma proprio un filo giusto per non precludersi le ospitate nei salotti televisivi ad esternare un pensiero politicamente corretto tutto all'insegna del banale. Del resto c'è chi vuole visibilità e c'è chi cerca un posto in qualche talk dove magari scatenarsi contro qualche ospite innocuo da massacrare con veemente dialettica.  Non c'è nulla di male a fare il proprio gioco e le proprie scelte per cui si potrebbe concludere che più che delle leggi contro l'omofobia e quant'altro discriminatorio penalmente perseguibile abbiamo bisogno  di imparare ad accettare ed avere rispetto per le minoranze pur mantenendo la libertà di pensare e di dire quel che si vuole specie sui matrimoni e adozioni omo, sulla fecondazione e quant'altro si voglia dissentire senza la paura di essere perseguiti. Perchè è curioso infatti che su questa questione si pronuncino solo politici e gay.

E per concludere e chiudere il cerchio in bellezza, vorrei sottolineare con un altro esempio che a me piace Luxuria perchè apprezzo il suo look sempre molto femminile ed elegante, così come il suo modo di porgersi da opinionista intelligente tanto da farmi dimenticare la sua identità di genere.

Liberi di scegliere dunque  ma anche agli altri di criticare o non approvare, con sempre il massimo rispetto comunque, senza perdere il buon senso specie sul significato delle parole perchè se scappa la parola negro non vuol dire essere razzisti ma ignoranti. Infatti ora si dice di colore nero. Cambia qualcosa? E' il clima dell'epoca che è cambiato! Già.



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