lunedì 29 novembre 2021

LA VIOLENZA NON E' UNA FICTION

 La violenza sulle donne non è una fiction, siamo tutte d'accordo. Sì però dalle fiction possono arrivare delle dritte per illuminare sulle modalità difensive.

In Blanca per esempio, la serie in onda su Rai Uno, la protagonista (Maria Chiara Giannetta) non vedente e consulente della Polizia per decodificare suoni quando si attiva nel farsi carico delle responsabilità nel difendere le donne vittime di violenza a costo di infrangere le regole per accelerar l'azione e non arrivare a fatto compiuto, l'Ispettore di Polizia (Giuseppe Zeno) che lei affianca nelle indagini la frena istruendola sulla procedura da seguire perchè: “...non possiamo salvare tutti”. Come a dire che a volte anche la Polizia abbia le mani legate muovendosi soltanto quando ci siano prove ad incastrare lo stalker o l'aspirante assassino non ritenendo sufficiente l'intuizione, seppur geniale, che porterebbe sulle sue tracce.Ne consegue che le donne devono imparare a difendersi da sole sfoderando la stessa implacabile determinazione di un animale quando deve difendere i suoi cuccioli.


“Io t'accide, io t'accide, io t'accide...”
 minacciava Sophia Loren in Filumena Marturano quando Don Mimì (Marcello Mastroianni) voleva riconoscere solo un figlio naturale dei tre di lei mettendoli così l'uno contro l'altro e contro la loro stessa madre. Per fortuna invece che lui rispondeva con un lungo bacio e tutto finiva nel Merolone secondo copione della sceneggiata napoletana, del quale Mario Merola è stato appunto il più acclamato protagonista.Ma la violenza anche se perpetrata da una donna non è una fiction né tanto meno un film, siamo tutte d'accordo,  però si può ricevere una dritta per aiutare a convincere le donne a manifestarla o perpetrarla in caso di pericolo anche per difendere sé stesse oltre che la prole. Come diceva il tale (Napoleone) la miglior difesa è l'attacco.

Le donne da secoli e millenni, a differenza degli uomini che hanno sempre ascoltato il loro istinto assassino, invece si sono immedesimate nel ruolo di madri come la più alta forma vitale per dare un senso di sacralità alla loro esistenza che le ha portate a sviluppare la cultura della vita  per incanalare l'istinto assassino solo in legittima difesa dei loro cuccioli, ammantandosi di una missione maternale e salvifica anche verso i “cuccioloni” padri fratelli mariti e amanti con particolare riguardo verso quelli fragili “mentalmente disturbati”. “Io ti salverò” è infatti il primo pensiero che frulla per la testa di una donna appena si innamora di una canaglia pensando di cambiarla senza ascoltare il campanello di allarme a metterla sul “chi vive” (e non si fa per dire) appena manifesta il primo atto di violenza “menando le mani” anche solo per uno schiaffo. E questo vale anche per un famigliare perchè un conto è la sculacciata educativa di una madre, un altro è un manrovescio di un uomo che ti sovrasta con una stazza superiore facendo inevitabilmente molto male.


Nel film Lo schiaffo per esempio un padre (Lino Ventura) mollava ceffoni alla figlia (Isabelle Adjani) adolescente 
 prchè voleva raggiungere all'estero il fidanzato mostrando un sentimento di gelosia e di possesso esagerato da “disturbo mentale” appunto, che invece per  la cultura dell'epoca (anni 70) era esaltato come forma d'amore genitoriale (che poi crescendo diventava quello del moroso del marito dell'amante  i quali con il ceffone mettevan la firma sul loro amore violento). Purtroppo oggi nonostante venga insegnato alle donne che qualsiasi forma di violenza perpetrata su di loro non sia amore, molte sono ancora restìe a denunciare non solo per un complesso salvifico  ma per problematiche  da risolvere pratiche in primis come  per esempio la mancanza di lavoro a renderle indipendenti, che le inducono a scegliere di subire per amore dei figli da crescere. Per i loro figli sono disposte a farsi massacrar di botte, senza nemmeno permettersi  di farsi prendere dalla rabbia nell'urlare con aria talmente minacciosa da poterlo impaurire e farlo desistere:  “Io t'accide, io t'accide, io t'accide”, restando invece rassegnate nell'angosciante attesa del momento in cui sia lui a farlo.

Questo per dire che per contrastare il femminicidio non bastano cortei di protesta, contattare centri antiviolenza, denunciare alle Forze dell'Ordine  o illudersi che porgendo l'altra guancia l'amore trionfera' visto come il fenonemo sia sempre più in aumento perchè bisogna innanzitutto far delle domande per ottenere delle risposte che possano arginare questo fenomeno delinquenziale una delle quali potrebbe trovarsi nel fatto che con la pandemia, ma non solo perchè sono già diversi anni che questo succede,  molte donne studentesse casalinghe o lavoratrici, abbiano perso la loro autonomia causa mancanza di lavoro per sé e per i loro uomini  rimasti senza prospettiva di un futuro, e dove l'unica possibilità di veder qualcosa crescere sia il loro pisello, e scusate s'è poco. Va benissimo! perchè a questo punto la violenza è solo per fiction. E scusate la battuta ma cade a fagiolo.

A concludere realmente: meno bamboccioni, meno disoccupati con reddito di cittadinanza meno smart working. Insomma meno uomini a ciondolar per casa (e dove le violenze domestiche sono in maggioranza) e più lavoro per tutti in pari opportunità e dignità. Questo è il problema per cui ci si deve attivare. Non sarà l'unico ma è molto mportante. E scusate il pragmatismo. 


venerdì 26 novembre 2021

BALLANDO CON LE STELLE COMMENTI IN LIBERTA'

A Ballando di parla molto dei battibecchi fra i concorrenti e la giuria nella quale spicca Selvaggia Lucarelli con giudizi pepati e provocatori ultimo dei quali era diretto verso Morgan con il quale ha inscenato un teatrino di botta e risposta continuato dietro le quinte, diffondendosi sui social per poi passare alle querele. Tutte queste discussioni servono ad animare la trasmissione e fare spettacolo come sostiene Milly Carlucci anche se a volte perde il controllo della situazione non riuscendo a fermare i litiganti che al pubblico non pare si stiano divertendo tanto sono veritieri nel palleggiarsi le battute al veleno concludendo in Tribunale. Come a dire che sarà tutta una finta ma gli insulti sono veri. Meglio restare super partes perchè la Lucarelli è brava nel suo ruolo di perfida ironia ma è anche una brava giornalista molto coraggiosa, mentre Morgan si sta confermando un grande performer per cui ci concentriam sul ballo sul quale invece si tende a sorvolare per dare più importanza alla cornice così come si fa a S.Remo e in tante altre trasmissioni. 

Morgan come ballerino è una rivelazione perchè le sue esibizioni sono molto creative tutte svolte con uno strumento intorno al quale duetta con fantasia ed estro. La coreografia più originale è stata quella del duetto a passo di danza con il pianoforte nel quale il cantante ha saltellato al suono delle note in sincrono tra uno strimpello e un tocco di tacco in una sorta di Tip Tap alla Gene Kelly, con un ritmo mosso vivace andante e veloce di grande eleganza. Le performance fantasiose e creative sono molto apprezzate dal pubblico a casa, perchè esaltate in video nell'accentuare luci e colori che nelle edizioni passate avevano messo in evidenza anche le performance di Rosalinda Celentano di genere Naif non altrettanto apprezzate dalla giuria (a parte Fabio Canino in quanto creativo anche lui) o dal  pubblico in sala.

La Giuria ha mostrato un grande consenso verso l'attrice Valeria Fabrizi (la suora di Che Dio Ci Aiuti), perchè effettivamente sa danzare seguendo il ritmo con scioltezza ed eleganza. E' curioso come le concorrenti di una certa età come lei, siano brave nel ballo dando dei punti a quelle più giovani e sgambettanti così come era successo per Lina Sastri per esempio, o Milena Vucovich, Rita Pavone e Catherine Spaak. Tutte ragazze un po' agé ma con uno scatto in più.


La sorpresa invece è rappresentata da Sabrina Salerno rimasta sulla scena la ragazza sexy che aveva fatto impazzire con il suo abbondante décolleté, i minishorts lo zainetto con gli orsetti cantando e sgambettando boys boys boys...mentre invece nella vita ha messo su famiglia felicemente sposata con un imprenditore con villa in Veneto che dorme con la pistola essendo quella ricca zona maggiormente presa di mira dai ladri, 


ma è stata tempo fa anche scenario di episodi boccacceschi finiti sui rotocalchi come quella coppia (c'era stato anche un commento spassoso di Alberto Bevilacqua per raccontar la ricca provincia del Nord Italia)  dove la sposa si era portata in casa, dopo una serata in disco con le amiche, un ragazzotto consumando sul divano mentre il marito al piano di sopra dormiva fino a quando non era stato svegliato dai gridolini. facendolo piombare nella sala, per affondare il coltello preso in cucina sul rivale purtroppo invano senza colpo ferire perchè l'arma era un pelapatate. Boys boys boys....che passione!


mercoledì 24 novembre 2021

CASA WINDSOR SOTTO SCACCO


Tra la famiglia Reale e la BBC i rapporti sono sempre più tesi iniziati con le accuse di William di aver manipolato l'intervista della principessa Diana che ha segnato la fine del suo legame con i Windsor raggiungendo il cul culmine in questi giorni con la diffusione di un docu sui fratelli William ed Harry, sulla gelosia di Kate per Meghan e  di Meghan con il suo opportunismo.Tutte notizie che si conoscevano già anche se hanno comunque fatto infuriare la famiglia Reale che con la Regina in primis si è vista rifiutare la visione in anteprima per dare l'approvazione.Molti hanno pensato che la famiglia avesse paura delle rivelazioni scottanti mentre probabilmente Sua Maestà pretendeva solo rispetto nel riconoscimento di un rapporto di sudditanza verso la Corona alla quale molti monarchi nei secoli si sono appellati in facendo rinnovare giuramenti di lealtà in momenti di crisi così come sta attraversando in questo momento la Regina con lo scandalo del principe Andrea e le interviste bombarole di Meghan (poi smentite clamorosamente facendole fare la figura della Pinocchia) accusata anche di essere la causa della rottura fra i fratelli.


Si è tirato in ballo la vecchia storia della rivalità fra le cognate duchesse che si sono dichiarate guerra a colpi di look e che stanno tutt'ora perpetrando in lontananza nell'asse Regno Unito-America facendo a gara per rubarsi la scena osando nello stupire. Se Meghan punta alla sensualità con spacchi e spalle nude, Kate risponde con elaborate acconciature da star Hollywoodiana e look scintillanti fra glietter e paillettes che se danno un punteggio pari fra le due, basta una Tiara in testa a Kate per mettere subito Meghan Ko. Un “cazzeggio reale” che sarebbe come a dire io sono io e te non sei un ...





Invece Kate continua a soffrir di gelosia manifestata apertamente al recente Remembrance Day dove è apparsa con il cappello a larghe tese uguale a quello di Meghan del 2019 e con cui le aveva rubato la scena. Una mossa quella di Kate che denota insicurezza anche se non ha ragion di essere vista la sua posizione ed il successo planetario del suo look tutto d'oro sfoggiato alla prima di James Bond a Londra in una sorta di ruolo di Bond Girl di Goldifinger memoria, che ha fatto sognare tutto il mondo.


 
A parare il colpo ci ha pensato subito Meghan presentandosi a un evento importante in America in rosso fuego tutta scosciata sul tacco 12, a spalle nude e seno in bellavista lasciato open air dalla raccolta di capelli a chignon dietro la nuca in un apparizione che poteva essere folgorante se non fosse scivolata in qualche errore imperdonabile come il segno dell'abbronzatura nel décolleté e i fianchi decisamente troppo larghi accentuati dalla gonna gonfia che se prendeva aria con lo spacco davanti, dietro appariva in forma troppo ampia. A differenza di Kate che la intristisce, Meghan indossa molto bene il nero sia in versione elegante che sportiva così come il blu che vediamo nella foto in pendant con il principe Harry in un'immagine bellissima che evidenzia il senso di protezione e di orgoglio che lui riversa sulla sua Meghan.

 L'espressione è bellissima come quella di un uomo innamorato  perso come può avere solo chi abbia due fette di prosciutto sugli occhi  ad impedirgli di vedere quanto sia opportunista lei nell'averlo manipolato facendogli tradire la Corona non sopportando di stare in terza fila sul balcone di Buckingham Palace dietro a Kate.
 “Già ma avete mai provato voi ad andare a letto con un balcone ?” la famosa frase è di Edoardo VIII nel rinunciare al trono che rivisitata da “Corona a Balcone” calza a pennello anche su Harry e Meghan  a chiarire il tipo di rapporto della coppia, basato su un'intesa fisica e mentale vista la fragilità di Harry colpito da sindrome del secondogenito e da trauma per la perdita della madre. E quanto al cuore, a passione esaurita si vedrà se sarà amore vero e per sempre. Per il momento avrebbero tutto il diritto di vivere in pace a modo loro (o di Meghan, ma che importa se lui è d'accordo) anche se per noi resta lecito domandare perchè mai le polemiche se le vadano a cercare con notizie bomba in attesa che qualcuno dica a Meghan di darsi una calmata. 

Infatti la coppia è diventata facile preda di profittatori, conduttori di Talk Show in primis, che andrebbero schivati come fomentatori di odio sia per lucrare nel far fare ad Harry e Meghan spettacolino di sé in maniera indegna che per raccogliere audience o forse per allinearsi ai media del Regno Unito, la BBC in primis, che sembra facciano parte di una strategia di complotto per dare scacco alla monarchia britannica, per cui buona parte di responsabilità in questa rottura con la Casa Reale la si deve attribuire ai media. La Regina sa che mossa dovrebbe fare per impedire lo Scacco Matto al Re (Carlo):  passare la Corona a William e Kate, ma la sua ferrea fedeltà alla Corona le impedisce di destituire il figlio Carlo. Per ora è la Regina a restare sotto scacco...


lunedì 22 novembre 2021

ALL'OMBRA DEL RE SOLE

Continua la serie su Versailles sempre più avvincente perchè siamo arrivati alla fase dei veleni a Corte con le trame della favorita Madame de Montespan, passata alla storia per essere stata accusata di aver preso parte a Messe Nere con sacrifici di neonati per ritornare nelle grazie del Re che si stava stancando di lei, e dei vari cortigiani fra i quali anche lo storico scrittore incaricato di raccontare le gesta di Luigi XIV che trasmetteva ai posteri “ricamate” a modo che i francesi ne diventassero orgogliosi nei secoli a venire. Così fu, perchè La Grandeur è a tutt'oggi la caratteristica che distingue la Francia nel mondo. Luigi XIV aveva illuminato il suo regno con opere grandiose alla Reggia di Versailles tanto da passare alla storia come il Re Sole alla cui ombra viveva una Corte di Nobili parassiti perchè mantenuti dalle casse del Re riempite con le tasse al popolo che  veniva dissanguato e portato alla fame fino a sfociare con Luigi XVI nella Rivoluzione. La quale si sa non si fa mai a pancia piena. 

Se i cortigiani di vil razza dannata tramavano nell'ombra contro il Re, qualcuno alla sua Corte brillava di luce propria come una sorta di stella cometa ad indicare la via da percorrere facendo tendenza di costume anche licenzioso purchè adottato seguendo l'etichetta sotto l'imperativo di agire in ogni circostanza, anche la più turpe, con grazia ed eleganza secondo un rituale di bon ton preso alla lettera da molte fanciulle che per distinguersi in finezza si concedevano sempre con la puzza sotto al naso o svenendo in continuazione per futili motivi venendo definite Les Precieuses Ridicules. La stella che brillava in alto si chiamava Filippo Duca  D'Orleans e fratello del Re verso il quale, nonostante lo contestasse continuamente perchè colpito dalla sindrome del secondogenito, provava un sincero affetto restandogli sempre a fianco in ogni avversità. La serie di Versailles ci propone dunque  il secondogenito (Alexander Vlahos) come il più brillante  nella notte rendendolo protagonista nelle feste alle quali partecipa anche en travestì essendo di tendenza bisex intrattenendo rapporti sia con le mogli - la prima Enrichetta che si divideva anche con il Re e morta avvelenata come da copione di quella Corte tossica, e la seconda Liselotte con la quale c'era intesa di perpetrar la specie per aprire una dinastia importante alla pari di quella del Re, quella degli Orleans appunto – che con i favoriti tra i quali spicca prepotentemente lo Chevalier (Evan Williams).

Infatti è l'unico che riesce a dominarlo anche se solo sessualmente essendo la  “femmina” mantenuta che sa vendersi con l'arte della seduzione praticata in ginocchio, perchè il maschio è Filippo amante della guerra e della Patria con fedeltà al Re. La coppia duetta in perfetta sintonia nella socialità di Corte essendo entrambi creativi e geniali nel godersi la vita allestendo incontri artistici e feste per gustar buon  vino divertendosi all'insegna della trasgressività.  Se tutti sono pazzi di Filippo estroverso impetuoso e coraggioso, lui è pazzo di questo Chevalier, bello biondo e ricciolino come un cherubino, sempre nudo con il lato b open air, amabile e crudele, egoista e capriccioso, spendaccione e giocatore di carte e dedito a droghe per alimentare i vizi tanto da essercene abbastanza per far perdere la testa anche a un Re, mentre invece c'è riuscito col fratello di lui che l'adora. Questa coppia omosex sempre pimpante, piena di spirito e di voglia di vivere alla grande dentro alla banalità di una Corte chiusa a Versailles, fa scintille dando lustro più di quanto abbiano fatto le gesta amorose del Re, tutto proteso invece a realizzare opere grandiose per inorgoglir sé stesso e di conseguenza anche la Francia perchè: “L'Etat c'est moi”.

Così se dopo il giorno viene la notte, dopo il Re Sole a illuminar il firmamento su Versailles, lucean due stelle a nome Filippo ed il suo Chevalier.


 

sabato 20 novembre 2021

ONORE E RESPCT PER JENNIFER HUDSON


Nessuno avrebbe mai immaginato che l'assistente di colore scelta da Carrie nel primo film Sex And The City,
quella che aveva trovato blindato le lettere di Mister Big nel p.c. da aprire con la password LOVE e alla quale Carrie aveva regalato prima delle nozze una Louis Vitton da farla urlare di gioia avrebbe, dopo quella breve apparizione nel film, iniziato una fulgida carriera da bagnare il naso a Sarah Jessica Parker. 

La quale invece finito il primo e secondo film di quella serie non era più riuscita a ritrovare lo smalto di Carrie in altri film che non hanno lasciato traccia inducendola a contattare le amiche per una reunion sul decidere se fare o meno un altro film. All'appello non rispondeva Samantha facendo provare una grande delusione a tutto il mondo che aveva bevuto la favola dell'amicizia tra donne così ben raccontata in Sex And The City. 

Così il terzo film sbarcherà tra poco nelle sale con solo tre delle protagoniste, Carrie in primis Amanda e Charlotte le quali hanno voluto riproporre il loro legame d'amicizia di quando erano giovani ragazze pensando di essere rimaste tali

 nonostante i ritocchini al botulino dimostrino il contrario dando ragione a Samantha nell'essersi rifiutata di rivestire, ormai raggiunta la certa età di carampana, il ruolo di donna libera e indipendente sempre assetata di sesso così come da copione della serie e dei film.


L'ascesa dell'assistente di Carrie, Jennifer Hudson era già iniziata facendosi notare come cantante al talent show American Idol nel 2001 e ottenendo una parte nel film tratto dal musical Dreamgirls dove veniva premiata con l'Oscar come attrice non protagonista surclassando partner come Jamei Foxx, Beyoncé, Eddie Murphi. Era nata una stella e Jennifer Hudson pur di partecipare al film di Sex And The City si accontentava di quella particina che comunque restava nell'immaginario del pubblico per il suo modo di porgersi dolce e sensuale. 










Per lei seguirono altri ingaggi in spettacoli anche teatrali fino a quando non veniva onorata per impersonare Aretha Franklin nel film sulla sua vita intitolato Respect come la canzone di maggior successo del repertorio di questa grande cantante e uscito in questo periodo nelle sale.  Nel ruolo di Aretha, Jennifer Hudson si è dimostrata all'altezza anche se di questi  biopic sempre più numerosi non ce ne sarebbe bisogno perchè in circolazione sul web ci sono gli originali, mentre rappresentano invece una prova del nove per l'artista che può dimostrare un talento pari (diciamo pure quasi) al mito che impersonano. E' un esercizio di carriera molto importante per un attore per cui siamo certi che la serie del Tale e Quale non si esaurirà presto anche perchè il pubblico apprezza così come ha fatto con Jennifer Hudson dimostrandole Onore e Respect.

 https://www.youtube.com/watch?v=YjLbIsRI8Ko   (La mia canzone preferita)



mercoledì 17 novembre 2021

LA MAFIA IN FASHION STYLE



“Guardando Gomorra nessuno è diventato criminale” parola di Roberto Saviano riferendosi al film e alle serie Tv tratte dal suo Romanzo omonimo con le conseguenze che tutti sappiamo come l'uso della scorta che gli ha praticamente tolto la libertà di vivere normalmente.


Ma ne è valsa la pena perchè ci ha aperto a un mondo ben diverso dall'aura in cui si era ammantato Il Padrino con tutte le fiction Tv su questo filone mafioso avendo fatto proseliti con delle serie tutte patinate ed in fashion style come l'Onore e il Rispetto per esempio dove i mafiosi erano tutti bellissimi con Gabriel Garko in primis tutto imbrillantinato in simil Rodolfo Valentino che tra uno sparo e una pugnalata alla gola danzava tanghi assassini fra le lenzuola di bellissime femmine conquistate dal potere malavitoso fatto di belle case, macchine di lusso, vestiti pellicce e gioielli e con tanti belli capelli. 

Sì perchè le star in odor di mafia facevano sempre sfoggio di acconciature o in lungo-extention a biondo meshato o cotonate a volume gonfio: come non dimenticare per esempio Laura Torrisi quando si destreggiava nel contesto mafioso acconciata come una cortigiana di Versailles in una voluminosa cascata nera a boccoli? E che dire della  padrina Lisa Gastoni che dirigeva gli affiliati in un tripudio di sfilate moda con abiti di classe, cappelli e gioielli da far invidia a Beautifull?

Le ultime fiction su questo filone di mafia in Fashion Style con il quale si può fare parallelismo sono Fino All'Ultimo Battito e Storia di Una Famiglia per Bene  dove il contesto mafia è contrastato da giovani bellissimi e innocenti che intrecciano storie d'amore all'insegna del “noi non siamo come Voi” prendendo le distanze dalle loro famiglie malavitose per fidanzarsi con bellissime e innocenti fanciulle pronte a redimerli mettendo le loro famiglie, quelle mafiose e quelle perbene, in lotta tra di loro. Tutte fiction bellissime che fanno sognare sul tema amore alla Giulietta e Romeo, ma soprattutto ammirare per le acconciature delle protagoniste.

 In Fino all'Ultimo Battito piaceva molto il caschetto corto a punte frastagliate di Violante Placido anche se il Carré nero corvino liscio e a punte lunghe verso il mento di Bianca Guaccero (sempre bravissima in ruoli tenebrosi) era sicuramente più intrigante, mentre nella Fiction attualmente in corso Storia di Una Famiglia Per Bene sia la madre Teresa (Simona Cavallari) che la bellissima e giovane figlia Maria, interpretata da Silvia Rossi adolescente e poi da Federica Torchetti (fidanzata con il figlio  giovane e bellissimo del boss di una famiglia mafiosa che lui rinnega come da copione “Io non sono come Voi”) hanno entrambe una capigliatura afro in una cascata a riccioli a tutto volume come quella che sfoggiava Afef quando in uno spot chiosava: “mettete in mostra i vostri ricci, sono elastici sublimi...” sorridendo fra una massa di capelli cadenti come morbidi turaccioli per effetto shampoo e balsamo de' l'Oreal.


Insomma una mafia in fashion style che ha avuto “il pregio” di presentare un ambiente criminale dove  non veniva torto un capello pettinato dall'hair stylist ai protagonisti che bruciavano d'amore e di passione distinguendosi comunque dalle serie di Gomorra e Suburra nei quali i giovani protagonisti sfoggiavano (e sfoggiano perchè tornano con la nuova serie)  capigliature da strepennati a tutta cresta come quella di Genny (Salvatore Esposito), a rasatura perfetta come quella di Ciro (Marco D'Amore) entrambi in Gomorra, o a rasatura laterale come la tossico Viola (Greta Scarano) in Suburra insieme alla rasatura perfetta con filo di barba per il boss numero 8 (Alessandro Borghi) a sottolineare il carattere duro e violento di questi affiliati mafiosi la cui intelligenza diabolica li fa scalpitare per fare le scarpe al boss (quello al vertice) e mettersi in proprio in un contesto dove crudeltà e degrado la fanno da padroni perchè anche il lusso si trasforma in pacchiano (v. I Casamonica di mafia Capitale) immerso in una raccolta di oggetti di gran valore ammucchiati ad effetto accozzaglia pronta per essere spedita in discarica. L'ambiente malavitoso è descritto in maniera realistica fra torture colpi di sparo lame che sgozzano e cani rabbiosi che sbranano senza l'uso del filtro patinato  ma insistendo talmente sullo splatter da procurare una crisi di rigetto verso questo mondo criminale  nel quale anche se girano soldi  si è costretti a vivere in bunker  di pochi metri senza mai vedere il sole peggio dei detenuti in carcere perchè i boss devono stare sempre in allerta per non essere braccati o traditi comunque privati del gusto della vita che in primis viene chiamata libertà così togliendo ogni desiderio di affiliarsi a queste cosche dalle quali è impossibile uscirne per un ripensamento magari dopo aver racimolato un tesoretto per vivere bene. Ecco allora che non resta che prendere per buone le parole di Saviano quando dice che Gomorra (né Suburra) abbia fatto proseliti nella criminalità. Per tutte le altre, quelle in fashion style, dopo la mano sul cuore ci mettiamo l'altra sul fuoco? Ehhhhh

 

martedì 16 novembre 2021

ALESSANDRO GASMANN PROFESSORE DI FILOSOFIA


Alessandro Gasmann torna in Tv con la fiction che sembra cucita apposta per lui tanto è nelle sue corde. Tolta la maschera seriosa e drammatica di ispettore dei Bastardi di Pizzofalcone e di padre disperato in Io Ti Cercherò arriva con Un Professore dove si esprime a tutto fascino:  alto, sgualcito nel vestire, scanzonato nel presentarsi, anticonformista e donnaiolo ma soprattutto bravo nel recitar monologhi sul filo della filosofia, la materia da lui insegnata adottando con disinvoltura un metodo di insegnamento fuori dalla classe all'aria aperta a un gruppo di ragazzi con i quali fa sfoggio di tutta l'arte oratoria ereditata dal padre Vittorio, il grande mattatore. Alessandro come il buon vino, invecchiando è sempre più somigliante al padre, della cui vita di famiglia si è ispirato dirigendo un film Il Silenzio Grande presentato all'ultimo Festival di  Venezia,  il quale anche se fu un grande attore drammatico il meglio di sé con il successo più popolare, l'ha dato nei ruoli comici delle commedie a rappresentar la cialtroneria degli italiani fra passato (l'Armata Brancaleone) e la contemporaneità dagli anni 60 agli 80. Alessandro Gassmann nonostante la maturità raggiunta resta sempre un ragazzo entusiasta, simpatico baldanzoso e spavaldo dal quale comunque traspare tutta la professionalità di un lavoro d'artista a tutto tondo (teatro cinema e Tv ) sia come attore che come regista di grande spessore in grado di dare lezioni a una classe di giovani insegnando loro a recitare citando i versi dei Grandi del Pensiero Filosofico dai classici ai contemporanei. Se dal padre ha imparato l'arte diversamente da lui è riuscito a vivere a modo suo con quel qualcosa in più che si chiama estro, fantasia, solarità e soprattutto fedeltà alla sua donna senza quel malessere spirituale che aveva accompagnato il padre nel corso della sua vita e nei legami sentimentali.


La fiction Un Professore è partita alla grande conquistando subito il pubblico per la classe di ragazzi tra i quali spicca Simone (Nicolas Maupas) già apprezzato in Nude e Mare Fuori prima stagione, il quale oltre ad avere un rapporto irrisolto con il padre Dante che ora si ritrova anche come insegnate, ha un rapporto competitivo con Manuel (Damiano Gavino) figlio un filo scapestrato di una donna (Claudia Pandolfi) sul genere femminista che vive alla giornata facendo traduzioni in proprio che riesce a farsi pagare ricorrendo a metodi spicci e intimidatori verso committenti furbetti che pensano di potersene approfittare essendo sola, libera e bella.Ma tosta. Il professore dimostra di aver fiducia in questo ragazzo nonostante sia fuori dalle righe per cui vedremo come si svilupperà la storia con lui e con il figlio riuscendo a superare le ostilità verso il padre. Fra loro a fare da paciere è la nonna Virginia, una vecchia attrice con il vezzo di fare citazioni d'autori del repertorio da lei recitato in gioventù, una figura simpatica ed eccentrica che nipote e professore adorano facendo presumere che riuscirà nell'intento di farli dialogare. Un dialogo che comunque si svilupperà nelle prossime puntate tra il Professore e la madre del ragazzo Anita, una Claudia Pandolfi anche lei in grande spolvero con un look sbarazzino che la ringiovanisce molto.

La coppia Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi l'avevamo già ammirata insieme nel Piccolo Mondo Antico con la regiai di Cinzia Th Torrini, la miniserie Tv dove recitavano giovani e belli  insieme a Virna Lisi nel ruolo di un'arcigna nonna che contrastava il loro matrimonio essendo lui ricco e lei di famiglia povera il cui amore prendeva risvolti drammatici e disperati con la morte nel lago della loro bambina. Entrambi erano bravissimi nel suscitare emozioni e calde lacrime delle quali ho ancora il ricordo.  La regia del Professore è invece affidata ad Alessandro D'Alatri che oltre ai Bastardi di Pizzofalcone aveva diretto anche Il Commissario Ricciardi tutte fiction di grande successo, annunciato anche con Un Professore.

sabato 13 novembre 2021

BLANCA, QUANDO LA DISABILITA' E' UN DONO

Sempre più spesso i volti di punta della RAI si vedono sbarcare su Mediaset quali protagoni delle fiction come se questo genere facesse parte di un'unica famiglia a reti unificate. 

“Grazie la mia basta e avanza” direbbe Imma Tataranni Sostituto Procuratore a Matera la cui fiction Rai Uno si è conclusa Lunedì, a sottolineare i rapporti di esclusiva colleganza sul lavoro nel quale comunque è bene fare squadra fra la propria cerchia  mantenendo rapporti cordiali con la concorrenza. Infatti uniti si vince e le generaliste stanno dando segnali in questo senso come strategia per contrastare l'avanzata delle varie Netflix, Sky, Disney che si stanno imponendo prepotentemente sulla scena televisiva. I volti importanti e sempre protagonisti sono Giuseppe Zeno Marco Bocci che insieme ad Anna Valle si scambiano fra Rai Uno e Canale 5 essendo garanzia di successo di una fiction che con la loro presenza funziona sempre.


Giuseppe Zeno è quello attualmente più conteso per cui sta cavalcando l'onda del  presenzialismo essendo molto credibile in tutti i ruoli dal mafioso al poliziotto
e dal manovale al professionista. Anche se a lui riesce meglio nel ruolo di basso rango ed ancor meglio in quello criminale che lui calza a pennello con una maschera drammatica ad occhi febbricitanti che ricordano tanto l'indimenticato Gian Maria Volontè nei western di Sergio Leone, presto tornerà in Rai, dopo le fiction Mina Settembre su Rai Uno nonchè La Luce dei  Tuoi Occhi e Una Famiglia Per Bene quest'ultima ancora in corso su Canale 5, per interpretare il Commissario Martusciello nella fiction Blanca tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi e ambientata a Pozzuoli.



C'è molta attesa per questa  nuova fiction diretta da Jan Maria Michelini perchè la protagonista Blanca, Maria Chiara Giannetta è una non vedente che viene ingaggiata
come agente per la sua qualità non comune di “orecchio assoluto” che comunque era già stata attribuita anche alla protagonista di Cuori in onda la domenica sera sempre su Rai Uno, il cui udito con lo stetoscopio è talmente fine da sentire le anomalie dei battiti cardiaci riuscendo a fare diagnosi senza bisogno degli esami. 




Così anche a  Blanca sarà affidato il compito di risolvere intuitivamente enigmi soprattutto nell' ascoltare suoni sia per localizzare posizioni che per comprendere discorsi in sottofondo traducendoli in diretta senza bisogno di ricorrere al labiale aspettando diversi giorni dando così un notevole supporto alle indagini. Insomma una protagonista la cui disabilità si rivelerà un dono per la comunità e anche per sé stessa avendo fatto questa richiesta di assunzione nella Polizia nel ricordo della sorella deceduta vittima di una violenza subita. Blanca già dai promo promette bene per la sua spavalderia che conquisterebbe chiunque ma non una parte di colleghi diffidenti che per la sua disabilità di ipovedente le renderanno il suo percorso investigativo ancora più difficile e amaro ma che comunque sicuramente supererà dimostrando quanto sia in gamba. Come a dire che nel nome Blanca (anca-gamba) ci sia il suo destino. Un'altra curiosità è data dalla consulenza di Andrea Bocelli a confermare una fiction di qualità basata sul rigore nelle ricerche e consulenze per renderla il più possibile veritiera e  credibile.


giovedì 11 novembre 2021

IVA ZANICCHI UNA D'IVA DAL CASALE A CASADEI



In onore di Iva Zanicchi Canale 5 ha allestito uno show di due serate ma la prima parte non ha decollato come ci si aspettava nonostante l'intervento scritto di Pier Silvio Berlusconi e la presenza di Silvia Toffanin, i William e Kate dell'emittente, anche se la voce di Iva resta una delle più possenti della storia della canzone italiana insieme a Mina la Tigre di Cremona e a Milva la Pantera di Goro mentre lei era soprannominata l'Aquila di Ligonchio: un trio formidabile che escludeva la giovane Orietta Berti quale uccellin della Padana la quale poi col tempo è stata rivalutata prendendosi la sua rivincita perchè ancora in auge a tutt'oggi contesa dal mondo della musica e della Tv accolta come ospite nello show della Zanicchi per duettare con le canzoni romagnole di Casadei. 




Nonostante i grandi successi ottenuti a S.Remo la Zanicchi non ha mai raggiunto quella popolarità da diva di Mina Milva o Ornella Vanoni la cantante della mala,non essendo supportata da un gossip ad accompagnarla ad ogni uscita pubblica come per esempio Mina che aveva fatto scandalo come ragazza madre, oppure un maestro che la assurgesse a musa come Milva  con Streheler e della quala si raccontava tutto del  privato tra mariti, amori amanti.  Inoltre a Iva mancava lo stile di haute couture della Vanoni anche lei nel gossip per l'amore scandaloso vissuto con Gino Paoli regolarmente coniugato con un altra ecc. ecc.



Iva è rimasta sempre la razzola di campagna del Reggiano orgogliosa delle sue origini e della sua natura ruspante nonostante abbia fatto una splendida carriera come cantante, come conduttrice (mitico il Prezzo è Giusto) non facendosi mancare esperienze di scrittrice, di attrice recitando con altrettanto successo a fianco di Virna Lisi, oppure in teatro o come opionista di vari Talk come l'Isola dei Famosi, o trasmissioni come La Repubblica delle Donne facendo tante esperienze lavorative senza comunque diventare mai una donna di mondo  perchè il suo mondo contadino e rurale descritto anche nel suo libro Polenta di Castagne non lo ha mai rinnegato. Ci mancherebbe, ma proprio per questo sorge il fraintendimento degli spettatori per uno show intitolato D'IVA ad evocare un'artista ammantata di aura divina che una come Iva Zanicchi schietta e genuina si è guardata ben di sembrare. Non così Sophia Sophia Loren per esempio la quale pur essendo come Iva rimasta sempre fedele alle sue origini di napoletana di Pozzuoli lo faceva cadere dall'alto del piedistallo di una grande star mantenendosi tale fino ai giorni nostri così come abbiamo avuto modo di constatare nell'intervista concessa a Raffaella Carrà dove le origini povere si perdevano fra gli amori di Cary Grant, gli incontri con Omar Sharif, Marlon Brando Frank Sinatra Charlton Heston Gragory Peck Richard Harris.  Manca qualcuno? Marcello Mastroianni è ovvio.  Pure Al Bano è fissato con la Madre Terra ma la sua vita rurale la racconta come fosse una favola fra gli uliveti del Salento che avevano incantato anche una principessa come Romina a dare il tocco magico dello spettacolo dove lui Al Bano primeggia e si gongolo tutt'ora come una prima donna.

Invece Iva fin dalle prime battute dello show si è dilungata sulla sua nascita fra mucche e parti fai da te in una stalla dove ha visto la luce come a sottolineare di far parte di quelle masse contadine che popolavano l'Italia ante guerra strizzando l'occhio alla fascia di anziani che l'hanno seguita nello show. I quali invece hanno cambiato canale per vedere La Scelta di Maria la fiction sul Milite Ignoto che ha vinto gli ascolti della serata evidentemente non volendone sapere di quella vita rurale povera e piena di stenti raccontata a onor del vero in modo crudo dalla Zanicchi, perchè ormai si cerca di dimenticare anche se a ricordar quella vita agra c'è sempre in qualche canale digitale il 900 di Bertolucci il quale comunque anche lui lo ha presentato con una patina accattivante per far spettacolo. Già, quello spettacolo che invece Iva non è riuscita a rappresentare in tutto il suo scintillìo per ottenere consensi più calorosi che con un po' più di “arie” sarebbe riuscita a conquistare mostrandosi un filo Diva, senza mettere in mezzo un apostrofo bucolico, cercando di volare in alto come l'Aquila di Ligonchio piuttosto che insistere sulla poveraccia nata in una stalla. Dopo tutto il percorso della sua luminosa carriera lei può definirsi diva a tutti gli effetti, perchè rinnegarlo?

Sarebbe come a dire patir il freddo quando si è padroni della legna intesa come musica che brucia l'anima per consentir di prendere al “Volo” la rivincita degli ascolti in questa serata. Impresa ardua ma Iva Zanicchi è sicuramente una che non mollerà. Sentite questa voce, da mettere i brividi...

https://www.youtube.com/watch?v=hkT8JX842m4




martedì 9 novembre 2021

IL CINEMA COREANO NELLA LOTTA DI CLASSE

 

Il film Parasite aveva imperversato nelle sale facendo conoscere a tutto il mondo il potenziale del cinema della sud Corea con autori talentuosi ed attori molto bravi  corteggiati dal festival di Cannes a quello di Venezia passando per Hollywood. Il cinema coreano ha surclassato il coccolatissimo giapponese impostosi negli anni 60 con Akira Kurosawa e l'attore da lui preferito Toshiro Mifune aprendo all'occidente  quella cultura che si sbizzarriva comunque con opere sopravvalutate come per esempio quella premiata al 17 Festival di Cannes, La Donna di Sabbia, a raccontar una storia d'amore stravagante e alquanto soporifera visto il vuoto delle platee. Dopo il Giappone abbiamo asssistito all'avanzata del cinema cinese che dopo un esordio fra Tigri e Dragoni in una danza di spade roteanti, ha conquistato con storie intime di folli passioni come Lanterne Rosse e Lussuria Seduzione e Tradimento.


Ora è la volta del cinema coreano che si differenzia nella scelta di storie contemporanee in un paese super tecnologico proiettato verso il “progresso americano” come ispirazione per una nuova vita all'insegna di ogni comfort e benessere anche se comunque hanno acuito le differenze di classe come così ben evidenziato con Parasite film del 2019.  Il tema era già stato introdotto nell'anno precedente 2018 con il film  Burning,  L'Amore Brucia, candidato a vari premi internazionali dove la lotta di classe è comunque più sottile incentrata su un triangolo formato da una coppia di giovani di campagna (lui laureato e aspirante scrittore, lei una farfallina curiosa e intraprendente in cerca di emozioni con viaggi avventurosi che la portano anche in Africa) fra la quale si insinua un giovane benestante con bellissimo appartamento e Porsche, apparentemente alla mano perchè li accoglie entrambi nella sua cerchia di amicizie fra cene e apricene che lui allestisce sempre e comunque fra uno sbadiglio e il sorriso perenne sulle labbra che non spegne nemmeno quando il ragazzo povero gli rivela di essere innamorato della ragazza con la quale aveva già fatto l'amore. 

Infatti il sorriso di lui diventa sprezzante nel caricare la ragazza sulla Porsche che il suo innamorato saluterà per l'ultima volta vedendola poi sparire nel nulla “... perchè dissolta fra le nuvole” come aveva commentato il giovano ricco affermando che lei non fosse nessuno (e quindi preda libera) non avendo amici o parenti che la potessero reclamare.

Tali parole insensibili e indifferenti convincevano il giovane squattrinato a pensare che fosse stato lui il predatore sicuro di restare impunito dall'alto del suo status con il quale esprimeva  arroganza  e dispregio facendo innescare una sorta di duello psicologico fra i due che finirà drammaticamente con la furia omicida del giovane aspirante scrittore verso il ricco ragazzo per essersi creduto in diritto di vita e di morte sulla ragazza contesa da entrambi. I quali se la sono a loro volta gestita come una loro proprietà perchè se il ricco l'aveva uccisa dopo aver suscitato in lui per la prima volta un sentimento di gelosia nei confronti di un ragazzo povero quanto lei ma onesto e intelligente come nessun altro,  il suo povero amante, in quanto tale, voleva toglierle la libertà di mettersi a danzare a petto nudo (così come aveva visto con le donne d'Africa) come una “puttana”. Nessuno dei due l'aveva capita nella sua curiosità ed apertura di vita per cui il “last duell” che si era innescato era solo fra i due, a difendere il loro orgoglio di classe.

Il film è lento, soavemente dolce e sensuale con l'amore che brucia fra amplessi e autoerotismo nel ricordo di lei nelle lenzuola sfatte della camera della ragazza 

che sarà la giusta location per iniziare a scrivere il romanzo di questa storia d'amore in triangolo assassino.


venerdì 5 novembre 2021

ANGELINA JOLIE MADRE NATURA



Angelina Jolie è apparsa alla prima sul red carpet per la presentazione del film Eternals in versione madre natura circondata dai figli e dalle figlie diventate ormai adolescenti tanto da indossare gli abiti vintage di mamma. La Jolie è tornata in piena forma dopo un periodo di sofferenza per la separazione da Brad Pitt accusato di maltrattamenti ai figli perchè sempre ubriaco. Quella che sembrava una coppia felice e inossidabile molto invidiata in tutto il mondo si era rivelata in realtà tutta una fiction con un copione che evidentemente Brad Pitt non riusciva a sostenere perchè onestamente tornando a casa dopo il lavoro e trovarsi sei marmocchi urlanti e sfasciatutto senza disciplina (per volere della Jolie che voleva farli crescere liberi senza alcuna restrizione) è impresa ardua per chiunque    anche se Brad Pitt ha cercato di applicarsi diligentemente per poi lasciare per sfinimento. Infatti la separazione lo ha visto rifiorire come sex symbol mentre Angelina si consumava nell'anoressia per fortuna superata comunque alla grande nel ritrovare serenità in famiglia e successi al cinema dove sta dimostrando di prediligere il genere fantastico ma con una morale molto attuale al di là dell'ovvietà delle favole perchè il bene trionfa sul male ma con una motivazione filosofica dalla parte delle donne anche cattive (la serie Maleficient) e da quella dell'umanità da difendere da mostri alieni come nell'ultimo film Eternal appunto.



Sul red carpet Angelina ha sfoggiato un abito vaporoso a drappeggi color marrone come la madre terra con un gioiello tutto d'oro posizionato in linea verticale in centro al labbro fino alla fine del mento come fanno le donne marocchine dipingendo sul mento questa linea con l'Henné. L'effetto scenico è stato stupefaciente spazzando via anelli al naso e piercing sulla lingua anche se non si comprende il significato se non quello di stupire e far tendenza. L'originalità è sempre stata di casa per la Jolie con la quale si è distinta fin da giovanissima facendo la bad girl interrotta con giuramenti di sangue a vene tagliate o amori trasgressivi (quando facevano ancora scandalo) e quant'altro potesse colpire negativamente. Gli effetti speciali sono però durati poco nella sua vita che ha preso la piega della madre di tutti i bambini e diseredati della terra in una trasformazione che aveva del miracolo dopo aver incontrato Brad Pitt da lei sedotto inducendolo a lasciar la moglie Jennifer Aniston che lui mollava sui due piedi. Galeotto fu quel tango danzato in coppia nel film  Mr & Mrs Smith che li fece infiammare di passione facendoli sognare fra una nidiata di bambini i quali uno dopo l'altra sono arrivati fra parti naturali e adozioni in numero di sei facendo famiglia felice fino a quando Brad Pitt non si è stancato di adorare la Jolie posizionatasi su un piedistallo in tutta la sacralità di madre dei diritti umani (il ruolo dell'avvocato è di Amal). 


A litigare si è sempre in due per cui anche la Jolie dovrebbe fare ammenda nel capire che lui avesse la vocazione del padre ma non quella del santo, diventando più conciliante con il divorzio che si ostina invece a non concedere a Brad Pitt forse per questioni economiche poiché la coppia Brangelina a livello di business aveva fruttato molto  Da madre single tutto diventa più difficile essendo vista con un filo di pena piuttosto che di ammirazione che comunque non vale per Angelina Jolie perchè uscito Brad Pitt è entrata una tata più efficiente e utile ma soprattutto paziente nel sopportare questi piccoli discoli perchè pagata a suon di dollari cosicchè lei, la Jolie, è sempre più a suo agio come madre single ammantata da un'aura di mater clementissima. Ora pro nobis.



martedì 2 novembre 2021

LA DANZA DEL RE SOLE E I DUETTI DEL REUCCIO

Ballando con Le Stelle Sabato sera 31 ottobre 2021 è stato seguitissimo sia per vedere come finiva la querelle fra Selvaggia Lucarelli e Mietta che per ballare Al Bano il quale a sorpresa ha lasciato, giustamente, causa infortunio della partner Roxana finita in lacrime dopo aver dichiarato che il cantante le aveva restituito il sorriso a dimostrar che brillar di luce riflessa non sempre paga.Il format della Carlucci è stato avvantaggiato dalla sospensione di Versailles su la 7, la serie che narra le imprese del re Sole Luigi XIV che il reuccio di quella emittente, il conduttore Enrico Mentana, ha cercato di oscurare duettando con Ilda Bocassini per lanciare il suo libro in una lunga intervista con le memorie del mandato di Pubblico Ministero negli anni che  vanno da Giovanni Falcone e la lotta alla mafia a Silvio Berlusconi e la lotta al Ruby ter essendo stata una vera e propria battaglia per non presenziare in aula.

Le inchieste di Falcone erano supportate e condivise dalla Bocassini la quale per sottolineare quanta passione avessero messo nel portarle avanti ha rivelato il loro amore segreto di amanti clandestini (entrambi sposati) nell'intento di raccontare tutto nella massima trasparenza. Infatti una P.M. a nudo non è facile a vedersi anche se onestamente non era pertinente visto quanti lettori l'abbiano interpretata come una sorta di additivo preferendo forse più concentrazione nello svolgere un delicato e importante lavoro istituzionale, per cui tanta sincerità è andata a scapito dell'eleganza rigorosa e formale che uno si aspetterebbe da un servitore dello Stato. Se la passione comunque fra Giovanni e Ilda fa da leit motiv alla lotta alla mafia l'odio fra la Bocassini e Berlusconi fa da sfondo al processo Ruby ter glissato con destrezza e astuzia a suon di cavilli per vizi di procedura come i termini o le assenze per malattia, indisposizioni, impegni istituzionali e quant'altro messi in atto dall'ex premier non tanto per difendersi dal Ruby ter (il cui processo è stato ampiamento svolto da giornali e talk show) quanto dall'accanimento di Ilda la Rossa nel perpetrarlo. Questa implacabile volontà di  vedere l'ex premier in manette è stato poi interpretato come un “eccesso di accusa”, nella quale interveniva anche Michele Santoro porgendo le sue scuse a Berlusconi, perchè alla fin fine l'ex premier è stato assolto dandogli ragione. 

Giustizia è stata fatta alla quale si deve inchinar la testa perchè tra Sentimento (amore e odio) e Ragione ha trionfato la ragione. Così la Storia darà ragione e onore a Giovanni Falcone come magistrato che ha dato la vita per la lotta alla mafia, e a Silvio Berlusconi in quanto Premier di un ventennale Governo tutto sommato in benessere se si pensa a quelli susseguiti, mentre le gesta della Bocassini si perderanno fra gli echi del pool mani pulite che verrà ricordato come protagonista di una Repubblica fatta a pezzi:  prima Repubblica, seconda Repubblica, terza Repubblica mentre la quarta Repubblica è su Italia Uno condotta da Maurizio Porro. Come a dire che tutto si riduce sempre a spettacolo nel cavalcare l'onda di un evento mediatico per raccogliere consensi e sponsor. Comunque sia andata, meno male che il Re Sole tornerà sabato prossimo!


lunedì 1 novembre 2021

FAI BEI SOGNI UN FILM CHE APRE IL CUORE AL MASSIMO.

Una delle cose che possono arrecare dispiacere a una persona penso sia quella di essere fraintesa nella sua buona fede per cui porgo le mie scuse a Massimo Gramellini giornalista del Corriere per averlo sempre inquadrato come opinionista dell'ovvietà quella che ti fa esternare pensieri e parole all'insegna del bene che supera il male onde attirar consensi essendo ovviamente dalla parte giusta.

Quando ho sentito condividere questo giudizio da un personaggio del film Fai Bei Sogni (su Rai Play) tratto appunto dal romanzo di Massimo Gramellini, a commentare acidamente una lettera sulla sua mamma che gli aveva aperto la porta del successo alla Stampa, mi sono ricreduta subito perchè il film mi aveva commosso come non mi succedeva da diverso tempo, per la profondità dei sentimenti provati nel dolore della sua perdita quando lui era in tenera età.

Non so se il racconto sia basato sulla sua vita vissuta ma comunque è sicuramente una parte di sé che è riuscito ad esprimere sopratutto in questa lettera in risposta ad un lettore per convincerlo ad amare la sua mamma ringraziando il cielo di averla accanto. Se questa missiva apriva il cuore di Massimo il protagonista i cui sentimenti erano da anni sopiti avendo subito un trauma da bambino che non gli aveva permesso di risolvere il lutto di abbandono per il grande dolore subito essendo la mamma “sparita” dalla sua vita senza salutarlo o dargli un bacio come non facesse parte di sé, il lettore al quale era inviata leggendola insieme alla madre ne aveva ricevuto una risposta lapidaria: “Embè adesso che facciamo, ci abbracciamo?” a dimostrar quanto il Massimo abbia battuto i tasti su un cuore spezzato di figlio senza speranza di recupero dell'amor materno.

Nel film Fai Bei Sogni, il dolore del piccolo Massimo  profondo e straziante riuscito a superare in qualche modo grazie all'amico immaginario Belfagor che gli dava le dritte per andare avanti, lo accompagnava negli anni fino ad arrivare a scoprire che la madre si era suicidata per andarsene volutamente da lui. La rivelazione lo metteva di fronte alla sua adultità nel cercare di comprendere la disperazione di mamma nel fare quel gesto tragico per non pesare sui suoi famigliari come a voler togliere il disturbo.  Il film, diretto da Marco Bellocchio e interpretato da Guido Caprino (padre) e Valerio Mastrandrea (figlio grande) era molto piacevole a vedersi anche per gli spezzoni docu in bianco e nero televisivi dell'epoca, dal serial Belfagor ai Galà del Sabato Sera con Raffaella Carrà passando dalle gags dei vari comici e le partite di pallone con le strombazzate telecronache ma soprattutto perchè si sentiva la commovente sincerità dei sentimenti rendendoci partecipi al dolore di questo bambino educato e gentile fino alla sua crescita di uomo vincente facendoci imparare ad amare l'autore del romanzo Massimo Gramellini nel comprendere la sua sensibilità e lo spessore della sua filosofia di vita alla quale non fa mancare ironia e battute divertenti. Così ora mi sento predisposta a una lettura della sua rubrica, lettere e apparizioni Tv  interessata e attenta  per la sincera stima che provo nei suoi confronti,  sperando a mia volta di non essere fraintesa come forma di piaggeria. Massimo, Massimo, Massimo! Grande.