martedì 9 novembre 2021

IL CINEMA COREANO NELLA LOTTA DI CLASSE

 

Il film Parasite aveva imperversato nelle sale facendo conoscere a tutto il mondo il potenziale del cinema della sud Corea con autori talentuosi ed attori molto bravi  corteggiati dal festival di Cannes a quello di Venezia passando per Hollywood. Il cinema coreano ha surclassato il coccolatissimo giapponese impostosi negli anni 60 con Akira Kurosawa e l'attore da lui preferito Toshiro Mifune aprendo all'occidente  quella cultura che si sbizzarriva comunque con opere sopravvalutate come per esempio quella premiata al 17 Festival di Cannes, La Donna di Sabbia, a raccontar una storia d'amore stravagante e alquanto soporifera visto il vuoto delle platee. Dopo il Giappone abbiamo asssistito all'avanzata del cinema cinese che dopo un esordio fra Tigri e Dragoni in una danza di spade roteanti, ha conquistato con storie intime di folli passioni come Lanterne Rosse e Lussuria Seduzione e Tradimento.


Ora è la volta del cinema coreano che si differenzia nella scelta di storie contemporanee in un paese super tecnologico proiettato verso il “progresso americano” come ispirazione per una nuova vita all'insegna di ogni comfort e benessere anche se comunque hanno acuito le differenze di classe come così ben evidenziato con Parasite film del 2019.  Il tema era già stato introdotto nell'anno precedente 2018 con il film  Burning,  L'Amore Brucia, candidato a vari premi internazionali dove la lotta di classe è comunque più sottile incentrata su un triangolo formato da una coppia di giovani di campagna (lui laureato e aspirante scrittore, lei una farfallina curiosa e intraprendente in cerca di emozioni con viaggi avventurosi che la portano anche in Africa) fra la quale si insinua un giovane benestante con bellissimo appartamento e Porsche, apparentemente alla mano perchè li accoglie entrambi nella sua cerchia di amicizie fra cene e apricene che lui allestisce sempre e comunque fra uno sbadiglio e il sorriso perenne sulle labbra che non spegne nemmeno quando il ragazzo povero gli rivela di essere innamorato della ragazza con la quale aveva già fatto l'amore. 

Infatti il sorriso di lui diventa sprezzante nel caricare la ragazza sulla Porsche che il suo innamorato saluterà per l'ultima volta vedendola poi sparire nel nulla “... perchè dissolta fra le nuvole” come aveva commentato il giovano ricco affermando che lei non fosse nessuno (e quindi preda libera) non avendo amici o parenti che la potessero reclamare.

Tali parole insensibili e indifferenti convincevano il giovane squattrinato a pensare che fosse stato lui il predatore sicuro di restare impunito dall'alto del suo status con il quale esprimeva  arroganza  e dispregio facendo innescare una sorta di duello psicologico fra i due che finirà drammaticamente con la furia omicida del giovane aspirante scrittore verso il ricco ragazzo per essersi creduto in diritto di vita e di morte sulla ragazza contesa da entrambi. I quali se la sono a loro volta gestita come una loro proprietà perchè se il ricco l'aveva uccisa dopo aver suscitato in lui per la prima volta un sentimento di gelosia nei confronti di un ragazzo povero quanto lei ma onesto e intelligente come nessun altro,  il suo povero amante, in quanto tale, voleva toglierle la libertà di mettersi a danzare a petto nudo (così come aveva visto con le donne d'Africa) come una “puttana”. Nessuno dei due l'aveva capita nella sua curiosità ed apertura di vita per cui il “last duell” che si era innescato era solo fra i due, a difendere il loro orgoglio di classe.

Il film è lento, soavemente dolce e sensuale con l'amore che brucia fra amplessi e autoerotismo nel ricordo di lei nelle lenzuola sfatte della camera della ragazza 

che sarà la giusta location per iniziare a scrivere il romanzo di questa storia d'amore in triangolo assassino.


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