domenica 21 gennaio 2024

LA STORIA

 La Storia in onda su Rai Uno è una serie Tv tratta da un romanzo di Elsa Morante molto discusso all'epoca in cui uscì per una sorta di “pesantezza” nella minuziosa ricostruzione che induceva il lettore appassionato “del dramma” a saltare alcune pagine. La fiction Tv è altrettanto lunga ma la minuziosa ricostruzione che fa da sfondo non può che essere apprezzata nonostante l'inevitabile ritmo lento che ne consegue perchè La Storia di quell'epoca dall'inizio della guerra e primo dopoguerra avvince sempre con immutato interesse così come abbiamo constatato anche al cinema con il film C'è Ancora un Domani di Paola Cortellesi. Ne' La Storia l'attenzione è un pò più concentrata stante il costante stato di allerta che accompagna lo spettatore nel percepire l'angoscia delle leggi razziali con l'attesa dei rastrellamenti e la Shoha a rappresentare lo sfondo inquietante di una lotta per la sopravvivenza in una fase bellica.

Se la guerra fa emergere il lato più bieco e spietato delle persone, la Storia invece si sviluppa in un ambiente di grande solidarietà umana dove nessuno fa la spia mentre la simpatia per il fascismo nel rinfoltir le fila del Regime è vista solo come marachella adolescenziale perchè il “salto della quaglia” tra le fila dei partigiani è dietro l'angolo dove perderà la vita Giuseppe Cucchiarelli (Elio Germano) un grande amico della protagonista la maestra elementare Ida Ramundo ved. Mancuso (Jasmine Trinca) e dei suoi figli specie quello più piccolo al quale lascerà il segreto del nascondiglio di tutti i suoi soldi per consentir loro di riprendere la vita una volta finita la guerra. Ed è proprio la protagonista che si porta sulle spalle il peso de La Storia perchè quetsa viene raccontata attraverso la sua vita di insegnante nel regime la quale e non più giovanissima viene violentata da un ragazzino tedesco mentre in piena tempesta ormonale cerca un bordello per sfogare i suoi istinti che invece scoppieranno nell'incontrare casualmente Ida la quale lui insegue chiamandola “signorina” solo per avere un'informazione per cui, diciamolo, se lei gliel'avesse data forse finiva lì. Invece l'angoscia che Ida prova nel sentirsi “in colpa” essendo ebrea da parte di madre, la terrorizza di fronte al soldato tedesco non riuscendo altro che a scappare a testa bassa fino alla soglia di casa che apre con il tedesco col fiato sul collo dandogli la possibilità di entrare con la forza. Una volta ispezionata la casa con il letto pronto, si consuma la violenza che lei subisce passivamente così come “le coccole” che lui le propinava come ad un'amante non rendendosi conto del suo comportamento pensando di aver fatto “l'amore”. Infatti nascerà un bel bambino di nome Useppe che Ida ed il figlio maggiore adoreranno perchè molto buono con due occhioni azzurri che incantano. 

Con tante difficiltà, con la casa bombardata e trovando rifugio tra gli sfollati in una casa abbandonata nelle campagne di periferia, il bambino cresce vispo e intelligente facendosi benvolere da tutti ma una volta tornato in città dimostra la sua insofferenza nel frequentare asilo e scuola dove sfodera un carattere ribelle e disagiato inducendo Ida a lasciarlo a casa solo dalla quale scapperà per essere libero di esplorare. Ad affiancare la protagonista ci sono nomi eccelletiti come l'attoreValerio Mastandrea nel ruolo di Remo un oste che lavora in segreto nella resistenza e Giuseppe (Elio Germano) che nella resistenza perderà la vita per non denunciare i compagni. Un'altra apparizione eccellente è quella di Asia Argento nel ruolo della prostituta Santina alla quale dà vita con molta credibilità espressiva nel delineare una figura volgarotta ma di buon cuore. 

Jasmine Trinca invece quanto ad espressività lascia un po' a desiderare perchè in tutte le scene, dal quartiere ebraico alla scuola, dallo stupro alla rinascita col fardello in mano ha sempre una sola espressione di mesta umiltà mista a pena che non le fa mai fare quel sussulto di orgoglio o di fierezza che in tante occasioni potrebbe esprimere e che solo nel privato, imponendosi sul figlio maggiore, riesce a manifestare. Sicuramente questa chiusura in sé sempre a testa bassa, è il personaggio che lo richiede pervaso dalla paura di essere braccato e quindi perennemente in fuga cercando di vivere nell'ombra per non attirare l'attenzione ma che induce lo spettatore a rivolgere l'attenzione verso altri personaggi molto più vivaci in ogni contesto persino alla vigiglia di un rastrellamento del quale comunque anche il giorno prima non si ha sentore o quanto meno si respinge per non voler credere a quelle “chiacchiere” delle camere a gas verso le quali il giorno dopo si recheranno con i convogli tutti ammassati come bestie.

E a tal proposito c'è una frase che colpisce quando un gruppo di soldati tedeschi arrivano al casermone degli sfollati per catturare gli uomini, trovando solo donne anziani e bambini in condizioni pietose dicono con espressione spregevole “Siete delle bestie” Senti chi parla|  Finita la guerra non sono però finiti i problemi per Ida perchè il figlio maggiore Nino (Francesco Zenga) dimostra un'ansia di vivere nel frequentare donne e teste calde come lui che lo porteranno alla morte mandando la madre in uno stato di disperazione: Ed è proprio nel singhiozzo tragico della perdita di un figlio che Jasmine Trinca sfodera una maschera drammatica, da grande attrice che tutti conosciamo, molto coinvolgente e commovente,  dalla quale si risolleverà per amore del piccolo Useppe afflitto purtroppo da una salute cagionevole  che la madre nonostante le cure con tanti luminari non riuscirà a risolvere perdendo anche questo adorato bambino e facendola crollare mentalmente e definitivamente lasciando lo spettatore basito di fronte alla tragedia di questa povera donna. Una Storia triste che non lascia speranze se non ci fosse la presenza di una nipotina, figlia di Nino e della ragazza che dalla finestra Ida vedeva salire in motocicletta con lui, ma dato il suo stato mentale di completa assenza,  non lo saprà mai.