venerdì 26 giugno 2015

MADAMA BUTTERFLY: QUANDO MORIRE E' A PIACER SUO

“Piccola mogliettina dolce verbena parole dolci lui mi diceva quando andava a venir...”Purtroppo a piacer suo. Solo suo. 
Poche gioie per la piccola mogliettina Cio Cio San (Yasko Sato) madama Butterfly. “Pinkenton, prego”, ci tiene a precisare lei al Console anche se lui l'ha lasciata sola con un bambino, senza mezzi di sostentamento per accudirlo e farlo crescere come un piccolo americano, perchè la sua gente, tranne la fedele e devota serva Suzuky (Silvia Beltrami) l'ha ripudiata come traditrice
Succede spesso nei matrimoni misti nei quali la coppia si trova isolata, a meno che non si integri con la cultura predominante, in questo caso specifico quella americana che avrebbe dato grande dignità a Madama Butterfly.

Una dignità nella quale si è crogiolata come in un sogno per poco tempo, giusto quello di consumare la luna di miele perchè l'Ufficiale Pinketon (Angelo Villari) a tal proposito aveva già le idee chiare  la sera prima delle nozze quando confidava all'amico Console (Damiano Salerno) di sentirsi in fregola nel trovarsi quel bel giocattolino nel suo letto.  Niente sogni ma solide certezze: ufficiale ma poco gentiluomo.
Succede nei matrimoni misti quando lui è in posizione dominante perchè tende a trattare la sua metà come sottoposta e persona di servizio. La quale prende alla lettera il giuramento di obbedienza mettendo la sua vita nelle mani del padre-marito-padrone .Il quale esige che lei si privi del loro figlio per darlo in adozione alla sua seconda moglie, americana e culturalmente più adeguata.
Un costo elevato che Cio Cio San cerca di coprire sacrificando la sua vita per avere il perdono del figlio e per far piacere a “suo” marito.
Succede di emozionarsi nell'Opera Lirica ma mai come in Madame Butterfly, specie in questa edizione al Teatro Regio di Parma che ha chiuso la Stagione 2015.
Forse perchè la protagonista era un giapponese e dunque molto nella parte della dolce Butterfly, vittima del suo talento di artista-geisha e della sua bellezza avendolo donato fiduciosa a quello che riteneva il suo grande amore: anima persa in un lago di sperma scaricatole con disprezzo per il solo piacere di un attimo. L'attimo crudele che segna per sempre la sua vita. Fazzoletti alla mano, occhi lucidi in un silenzio tombale e religioso il pubblico ascolta estasiato il canto del cigno di Cio Cio San prima di fare Harakiri perchè se la vita non ti dà onore, la Katana (l'anima del guerriero giapponese)  te lo restituisce.

Con la stessa dignità di un Samurai Cio Cio San ridiventa madame Butterfly nome e cognome del quale essere dignitosamente fiera. 
Questa bellissima Opera di Puccini il Teatro Regio ha chiuso in bellezza  per la grande emozione che la protagonista ha suscitato tanto da non far rimpiangere Verdi anche se è tutta un'altra musica.
La scelta della messa in scena di due opere come Elisir d'Amore di Gaetano Donizzetti e Madama Butterfly di Giacomo Puccini per aprire il Regio al mondo che non sia solo quello di Verdi, è stata coraggiosa e sicuramente difficile, ma alla fin fine ha dato buoni risultati. Se la prima ha convinto soprattutto per la scenografia in  gioco di luci e ombre lasciando piuttosto indifferenti per il contenuto dell'opera, questa seconda è stata apprezzata soprattutto per la performance  e il contenuto al di là di una scenografia di maniera (Kaioko Ikeda) da ristorante sushi, con il bonsai, le gheishe con l'ombrellino e tutto quanto fa giappone dal cigliegio in fiore fino ai fiocchi di neve.


Insomma la Lirica ha offerto un buon spettacolo anche con sole due rappresentazioni, poche ma buone.
Non è stato così per la danza perchè l'offerta ha badato più alla quantità che alla qualità concentrando un numero esagerato di balletti con coreografie da chissavattelapesca, in un accozzaglia di stili e coreografie fra le più disparate per farsi notare come emergenti trasgeressivi e innovatori a costo degli sbadigli degli spettatori. Che non hanno gradito in pieno il fatto che basti far ginnastica palestrata far vedere il seno e una spaccata in playback con qualche romanza della lirica in sottofondo per fare danza innovativa e sublime. La strada in questo senso è lunga e bisogna che i giovani artisti la percorrano facendo gavetta prima di arrivare a un tempio della Lirica come étoile di un qualsiasi saggio scolastico di provincia che non rende nemmeno in termini di cassetta visto il vuoto in sala che hanno fatto questi balletti di danza moderna.

TOM CRUISE. QUANDO AMORE E FEDE SONO UN' OSSESSIONE

 Tom Cruise è l'eterno ragazzo di Hollywood. A cinquant'anni non ha ancora deciso che cosa farà da grande. Nel frattempo continua a giocare in film d'azione dove mettere in evidenza i pettorali. Il muscolo lo aveva fatto sbirciare a Nicole Kidman in Cuori Ribelli e fu subito amore, tanto da arrivare a sposarsi dopo che lui aveva divorziato da Mimì Rogers un'attrice più matura di lui.



Dopo Nicole Kidman un flirt con Penelope Cruz lasciata si dice perchè piantava chiodi nelle boutique dove lui era invitato a pagare, cosa che faceva puntualmente fino a quando la Cruz non prese la strada del cinema indipendente ricoprendo ruoli imbarazzanti (v.Italia in Non Ti Muovere) per uno come Cruise che sull'immagine ha costruito tutta la sua carriera.
Immagine patinata, palestrata, sportiva del bravo ragazzo sempre vincente, non dopo aver fatto dura gavetta.
Insomma il classico eroe del quale gli americani vanno fieri, sia che portino la divisa come in Top Gun, Giorni di Fuoco, Comma 22 , Operazione Valchiria o del Samurai, che la camicia a fiori o in doppio petto. Per dirla tutta eroe senza macchia né paura a 360 gradi come un invincibile. Ma non da fumetti. Eroe in carne ed ossa che ha ispirato molto come icona gay anche se lui non ha mai fatto coming out perchè non sempre le pose plastiche sono sinonimo di cultura omo-nazi-fascista.


Non è molto colto Tom Cruise avendo cominciato a lavorare da ragazzino dove si è subito fatto notare per la faccia pulita ed innato talento nel recitare che non ha mai smesso nemmeno nel suo privato nel quale si è concesso molto carnalmente (come ebbe a dire Nicole Kidman del loro matrimonio con sesso fatto anche con oggetti porno-soft quando ancora Le 50 Sfumature non erano approdate), ma poco sentimentalmente tenendo sempre una mano sull... 'azz e una sul portafoglio che aveva tolto pochi mesi prima della scadenza del contratto matrimoniale con Nicole per far saltare la divisione beni ed alimenti.
La Kidman non glielo ha mai perdonato tanto da non averlo più voluto vedere preferendo piuttosto fare un film con la rivale Penelope Cruz come a dirle di non montarsi la testa che non era stata lei la causa del divorzio.
Chiuso con tutt'e due Tom Cruise si è risposato a sorpresa con Katie Holmes un'attrice abbastanza nota in America ma poco in Italia dove comunque entrambi hanno scelto come location per convolare a giuste nozze.
Sembravano una coppia felice: entrambi giovani belli eleganti da indurre lo star system ad ingaggiare Katie Holmes per un serial Tv sui Kennedy nel ruolo di Jaqueline. Le critiche si sprecavano inducendo Tom Cruise a prendere le distanze dalla piccola mogliettina non tollerando insuccessi all'immagine così come era stato con la Cruz e con la Kidman che dopo Eyes Wide Shute gli stava facendo ombra.
Ufficialmente il motivo del divorzio dalla Holmes era stato addebitato a divergenze sull'educazione della piccola Suri nata dal loro matrimonio, che Katie voleva tenere lontana da Scientology la setta molto importante per Cruise sia a livello di corrente di pensiero che di sostegno alla sua carriera. Un divorzio comunque molto sofferto perchè i due non si sono più incontrati platealmente finendo per far cadere in depressione la Holmes che si è lasciata andare fisicamente senza più curarsi del look.

La delusione evidentemente era stata grande perchè sinceramente innamorata di quel bellissimo ragazzo molto potente ed influente ad Hollywood anche se onestamente lui non lo ha mai fatto pesare vivendo spartanamente pur frequentando la Corte dei Windsor accolto amabilmente da Zara Philyps. Dopo il divorzio sono state molte le star candidate per un nuovo giro di nozze, da Cameron Diaz a Emile Blunt ma tutto finito in niente perchè Cruise si è buttato anima e corpo sul lavoro intendendo chiudere con le star. Le quali più che amato lo hanno sempre ossessionato pretendendo un posto al sole come lui, brillando cioè di luce propria. Pretese assurde perchè una coppia che funzioni uno deve fare il sole e l'altra la luna o viceversa.
Compresa la lezione ora Tom Cruise si è trovato una nuova partner che assomiglia molto a Katie Holmes.

Evidentemente gli piace la tipologia per cui avrà pensato di ricominciare prendendo due piccioni con una fava, in un connubio che coniuga l'immagine brillante di Katie con le virtù di una giovane senza arte né parte e dunque giusta per farne una casalinga tra i fornelli sperando che, una volta messo l'anello al dito, non diventi smaniosa di sfondare nello spettacolo per diventare una star. Come la Kidman, come la Cruz, come Katie Holmes...
“Loro sì e io no?”. Certo che no se Tom Cruise non vuole che la sua vita diventi un'ossessione da successo come un'Impossible Mission di  una realtà d'amore al di là dei films e soprattutto di Scientology.
A tal proposito è in uscita nelle sale il film Going Clear, Scientology e la Prigione della Fede, che attraverso docu d'archivio e testimonianze mostra ciò che i seguaci di quella setta sono disposti a fare in nome della religione, toccando una vasta gamma della Chiesa, dalla sua origine con un ritratto intimo del fondatore L.Ron Hubbard, ai modi di reclutamento, alle pratiche giornaliere per funzionari, fino al ruolo delle celebrità che ne fanno parte. E fra queste proprio Tom Cruise in primis.

LA PISCINA. STATUS SYMBOL MODERNISTA

     
Estate tempo di filmetti. Nelle salette semivuote ci si profonda dolcemente fra le poltrone per assistere a qualche proiezione tanto per passare una serata che poi alla fine si rivela una piacevole sorpresa.
E' capitato con il film E' Arrivata Mia Figlia, commediola brasiliana in salsa agrodolce che traduce una guerra di classe  in battibecco teatrale fra servitori e padroni che fanno ruota intorno...alla Governante in pratica padrona della casa.
Regina Case è l'interprete calzando il ruolo alla perfezione aiutata anche dal fisico imponente che sprizza energia come quella di una grande madre a tutta forza della natura.
Dolce e attiva, maternale e ossequiosa lei svolge il suo compito in tutta consapevolezza di un codice comportamentale che ritiene sia insito nel DNA di ciascuno delineando il confine con una netta divisione fra ricchi e poveri incasellando tutti al loro posto in pieno rispetto dei rispettivi ruoli.

L'importante è non varcare il confine. A tutto c'è un limite anche nel vivere democraticamente.
Perchè i signori di Val (questo è il nome della serva) sono accondiscendenti e gentili trattando la governante come una di famiglia avendo praticamente allevato il piccolo rampollo cresciuto fra le sue accoglienti braccia tanto da diventarne madre vera verso la quale lui si rifugia entrando nel suo letto come farebbe un figlio, per farsi consolare delle sue sconfitte e delusioni che la vita gli riserva.
La madre naturale tollera questa complicità purchè la serva rimanga al suo posto fra le stanze di servizio dove relegare anche la figlia Jessica che la governante attende dopo dieci anni di lontananza a causa del lavoro.

Curiosamente anche la figlia è stata allevata da una tata che l'ha cresciuta come una madre vera con i soldi inviatale da Val, accapparrandosi tutto l'affetto filiale di Jessica così come Val ha fatto con Fabinho, il signorino di ceto superiore.
Insomma incroci problematici che accomunano tutte le due classi nella sfera dei sentimenti dove le madri naturali costrette a lavorare hanno delegato il compito alle tate di allevare i loro figli.
I privilegi no, quelli invece son ben delimitati in questa città famiglia alto-borghese di San Paolo du Brazil che ricorda molto gli anni cinquanta/sessanta con le piccole villette della gente-bene composte da piccoli locali cucinotto, sala da pranzo arredamento moderno fra pezzi antichi nelle camere da letto e piccola piscina come status symbol, anche se di formato casareccio, nella quale è assolutamente proibito al personale di servizio non tanto di tuffarsi ma pure di bagnarsi.

La piccola Jessica, piccola si fa per dire, è un'accentratrice come la madre per cui entrando in quella casa galvanizza l'attenzione con la sua dialettica e spirito ipercritico acquisito con il supporto di un professore di storia che l'ha aperta ad una concezione della vita nella sua globalità anche se virtuale dove non esistono barriere né confini.
Senza complessi, senza inbizioni, senza alcun senso di umiltà, - che invece la madre cerca di inculcarle più per paura di perdere il posto che per convinzione perchè in fondo resta colpita da tanta arroganza della figlia che si mette alla pari dei padroni prendendoli di petto - Jessica si prende al petto anche il padrone di casa molto colpito dall'ambizione dalla voglia di arrivare e dalla foga della ragazza. La quale gli mette addosso il frizzo di tornare a lavorare come artista uscendo dal torpore nel quale è immerso vivendo solo di rendita di un patrimonio familiare.
Lui l'accoglie in casa come ospite contro il parere della moglie che la tollera fino al punto in cui il figlio ed il suo amichetto non tirano Jessica in piscina a giocare con loro in piena gioia. A tutto c'è un limite e quel limite la figlia della serva lo ha proprio varcato inducendo la padrona a far svuotare la piscina perchè aveva “visto nuotare un ratto”.

La commedia poteva finire in tragedia ma l'ammissione all'esame di architettura  della piccola Jessica che si contrappone alla bocciatura del rampollo di famiglia, mette tutti al loro posto di fronte alla selezione di una forma mentale, quella che comunque fa sempre  selezione naturale di meritocrazia al di là di ogni ceto.
L'ammissione alla prestigiosa Università riavvicina la figlia alla madre che in un impeto rivoluzionario si bagna i piedi in piscina varcando quel confine che fino ad allora aveva rispettato. Come una sorta di battesimno, rinasce a nuova vita nella consapevolezza del suo ruolo di madre in primis e di capo della sua famiglia facendole lasciare il lavoro dei padroni per seguire il nipotino figlio segreto di Jessica.
Il film ha una sua morale, sì ma didattica perchè premia chi è bravo a scuola, anche se nella vita non è proprio così. Non sempre i primi della classe ce la fanno anche nella vita.
Emblematica è la frase del padrone alla studentessa Jessica che si appresta a far un suo disegno: “Sei brava hai fatto un corso?”
“No, ho solo la passione del disegno” risponde lei “Ah, ecco perchè...” conclude lui. Il talento uno ce l'ha o non ce l'ha.
Lo studio serve  per acquisire spirito critico ed affinare l'arroganza per farsi largo nella vita. Nel bene e nel male.
Oltre i confini si rischia di far filosofia di “razza superiore”. Jawohl!

BORDO PISCINA E INTRECCI AMOROSI.


Je T'aime, moi non plus...quel motivetto che piaceva tanto, negli anni 60 aveva fatto innamorare tante coppie che si incontravano al dancing per un ballo sulla mattonella, stretti stretti nell'estasi d'amor con i sospiri di Jane Birkin e Serge Gainsbourg che sussurravano Je vien oh oui!
Jane Birkin era il sex symbol delle giovani coppie sempre in fregola che si era messa in luce con una particina ma molto incisisa nel film La Piscina ideato apposta per riunire la coppia Romy Schneider e Alain Delon dopo una burrascosa rottura.

L'accoppiata era bollente complice le lunghe sedute bordo piscina a prendere il sole nei pomeriggi assolati della Costa Azzurra, dove trovavano refrigerio tuffandosi di tanti in tanto nella piscina anche quella formato casereccia come detto sopra, tipica forma di quegli anni adottata anche dalle ville Hollywoodiane.
 Intorno alla piscina si incendiava la passione spenta subito dopo i primi tuffi con l'arrivo di una ragazzina molto dolce ma disinibita che faceva perdere la testa ad Alain Delon come da copione perchè il genere Lolita allora imperversava.


A differenza di oggi per esempio che piacciono invece le ragazze procaci molto dotate sessualmente sia di tette che di culi. Jane Birkin era proprio l'emblema della bambina un po' viziosa, sporcacciona anziché no, con le lunghe gambe esili e un grembiulino a quadrettini che appena appena copriva la cosina, senza accenno di tettine perchè in fuori c'erano solo una fila di dentini spettinati  turbava l'immaginario molto più delle forme mature di una pur splendida e abbronzatissima Romy: grande e imperiosa anche se dolente in questa sua interpretazione appassionata molto convincente mentre si avvinghiava al suo Delon fedifrago che le aveva spezzato il cuore.

Ma il film  non riaccendeva la passione nella vita perchè i due riprendevano le loro strade ritrovandosi dopo l'ultimo sospiro di Romy con un biglietto sulla tomba da parte di Alain Delon e un “Ti Amo”. Troppo tardi. Se Romy si confermava una delle più  grandi attrici del cinema francese Jane Birkin esplodeva come diva sexy e trasgressiva facendo coppia con il maturo e bruttissimo ma talentuoso Serge Gainsbourg.








Come poteva mancare un remake di questo film La Piscina? Infatti eccolo  pronto da girare con la regia di Guadagnino e con un cast di grandi professionisti  come Tilda Swinton e Ralph Fiennes in quella del padre,  allora interpretato da Maurice Ronet, di Dakota   Johnsson esplosa come sex symbol sado-maso nelle 50 Sfumature di Grigio, il film più trasgessivo  di questa stagione. Ma la grande attesa è per il ruolo che fu di Delon ora calzato dall'attore Matthiea Schoenaerte, la rivelazione di Suite Francese con Michelle Williams dopo essersi fatto apprezzare con Ruggine e Ossa con Marion Cotillard che sta facendo impazzire il pubblico come nuovo sex symbol che mette tutti sul. Vorsichtig. Attenti al tipo!


mercoledì 24 giugno 2015

ELISABETTA E MERKEL: DITELO CON I COLORI


Finalmente si sono incontrate. Piaciute poco.
Infatti la Regina Elisabetta si è presentata in total white fino alla radice del cappellino con piccola concessione di maniata di pois in oro in un mix che, per la prima volta, ha un filo di pacchiano.
Il bianco scelto dalla Regina stupisce assai perchè è un colore che di solito non adotta nelle visite ufficiali negli altri Paesi, riservandolo solo per le cerimonie ufficiali nel Regno Unito per fare sopratutto pendant con corone di diamanti ed ermellini o volpi.

Alla regina Elisabetta piacciono molto le mises colorate che vanno dai toni accesi a quelli pastello passando per qualche sfilata floreale. Sempre molto delicata comunque dalla quale sono bandite le rose rosse che invece annusa e ammira nei giardini e nelle mostre floreali dove in Inghilterra sono molto in auge.

Il rosso è un colore che alla Regina piace poco per cui quelle che lo adottano in sua presenza, Kate Middleton in primis, lo fanno per un piccolo dispetto, tutto molto femminile della serie ditelo coi fiori e coi colori nelle quali le donne si destreggiano perfidamente.
Angela Merkel non si è sottratta a tale regola riciclando una giacchetta appena sfoggiata al G7 e non ancora pronta per la lavanderia, ma giusta giusta per far dispetto a Sua Maestà la Regina Elisabetta.
La quale con le palline in oro le ha lanciato un messaggio incrociato subliminale: stroil oro? No figa d'oro la serie. C'est moi.


                        FIGA D'ORO LA SERIE - 1- 2-  3
http://ritaguandalini.blogspot.it/2015/06/figa-doro-la-serie-1-2-3.html

PROSECCO, UNA PESSIMA ANNATA

 L’annata 2014, per lo meno nel nord Italia, verrà sicuramente ricordata come la peggiore degli ultimi 100 anni.
Piovosità molto al di sopra dei livelli medi, temperature molto al di sotto, grandinate e come se non bastasse poche ore luce a disposizione della pianta. E’ evidente che, in queste condizioni, sarà ben difficile pensare alla qualità del vino.
Sarebbe come a dire Maschio t'è andata buca.
Molte piante presentano marciume e malattie e, laddove i grappoli sono esteticamente belli, nella realtà dei fatti sono poveri di zuccheri e quindi del minimo del potenziale alcol da produrre.
Insomma un’annata da dimenticare quanto prima e che si presterà a molti artifizi in cantina. Chi deciderà di produrre avrà a che fare con arricchimenti del mosto e lavorazioni ulteriori che probabilmente comporteranno, tra l’alto, un aumento del prezzo del poco vino disponibile.

La natura dà e la natura toglie, oggi toglie e toglie molto, per fortuna ci sarà qualche servizio del Tiggì che perlomeno ci tirerà sul il morale con qualche sana risata, almeno quella non ce la toglie nessuno.

                        https://www.youtube.com/watch?v=S1pTnlzZqXs

lunedì 22 giugno 2015

MICHELLE OBAMA ALL'EXPO' 2015


Expo' 2015 continua a pieno ritmo con visitazioni importanti come quella di Michelle Obama.
La quale è stata accolta un filo in sordina insieme alle due figlie passate anche loro quasi inosservate. La sua calata all'Expo' non è certo paragonabile a quella di Jaqueline Kennedy all'Isola di Capri che aveva riempito tutti i giornali delle sue foto con la sorella e gli Agnelli.
Ma erano altri tempi perchè i paparazzi erano gli unici ad immortalare i personaggi del jet set mentre oggi anche un personaggio importante come la First Lady americana un selfie non lo mega a nessuno in quanto portatrice sana dei valori democratici.
E fin qui ci sta bene, perchè non si deve mai finire di imparare per cui lo scambio delle culture è sempre un arricchimento reciproco.
Questo finchè non si ha l'umiltà di apprendere piuttosto che insegnare anche se tra l'uno e l'altro il passo è breve. Ma non sempre necessario.



Infatti il rischio è quello di propinare cose copiate da fonti nelle quali tutti hanno possibilità di accedere senza almeno condirle con delle salse originali a renderle interessanti sopratutto se si fanno dimostrazioni pratiche sui risultati.
Infatti chi fa chiacchiere non fa frittelle ma non c'è niente di peggio che friggere aria fritta facendo credere che sia ricetta originale.
Sarebbe come prendere una persona con intorno tanti cloni risultando tutti uguali senza alcuna distinzione se non fosse per la particolarità del loro vissuto perchè i cloni non lo hanno alle spalle.
Sono regole di vita universali che nemmeno una Presidente d'America come Michelle Obama potrà mai sovvertire con il rischio di apparir ridicola.
Infatti si potrà chiudere un occhio sul suo accanimento nel mangiare sano con i prodotti dell'orto per avere una forma fisica perfetta, ma guardando il suo culone a due piazze non si è proprio certi che pasta e fagioli (a sostituire le proteine della carne)  siano la scelta giusta piuttosto che fare  alla Casa Bianca delle robuste grigliate. Politicamente corrette perchè di cultura americana.

Sarebbe stata infatti più credibile nel fare un barbecue facendo ben sgrassare tutte le carni a renderle sane e digeribili più di un sugo agli spinaci , notoriamente piuttosto indigesti specie se conditi a burro e aglio e salsa di pomodoro.
Certo per un vegano l'animale è sacro ma detto da un'africana con denti da predatore come Michelle c'è da pensare che racconti frottole: le bistecche al sangue sono state sicuramente pane per i denti dei suoi antenati dai quali ha ereditato il fisico bestiale, rovinato dal culone dondolante a creme caramel della pasta al sugo.

E portiamo pure pazienza perchè una First Lady è fatta apposta per dettare un trend.
E allora anche questo ci può stare ma non quando la si vede sciorinare una ricetta della nostra tradizione come gli spaghetti che la giunonica Michelle ha dettato facendo un clamoroso errore sulla cottura, a pressione e per trenta minuti.
Come dire che copiare si può, sì  ma almeno copiare bene perchè altrimenti si scade nel ridicolo.
Che poi un'americana sbarchi in Italia per insegnarci a cucinare gli spaghetti questo è ridicolo per quelli che lo pubblicano.
I soliti giornalisti di vil razza che si piegano ai potenti qualunque cosa dicano, propinandola alle masse. Le quali  per essere all'altezza vanno a casa a fare gli spinaci al sugo rosso anche se connubio vomitoso.
Ma detto da Michelle Obama la ricetta è diventata sublime fonte di benessere e di forma fisica perfetta con tanto di culo a due piazze che dondola come un budino Cameo.
Sì, cameo a Casa Bianca...a Casa Bianca... prima che Pietro Barilla si rivolti nella tomba vedendo che fine hanno fatto i suoi spaghetti. Scotti anzichè al dente.

venerdì 19 giugno 2015

CORONE D'EUROPA: C'E' CORONA E CORONA

In questi giorni sono di scena gli immigrati e le loro problematiche di insediamento in tutta Europa. La quale sta facendo muro per evitare la distribuzione delle quote, perchè molti immigrati considerano l'Italia una piattaforma di transito in quanto le mete preferite sono il Nord Europa.
Perchè giustamente là c'è ancora lavoro e richiesta di braccia, con Danimarca in primis e poi Svezia e Norvegia.


Questi Paesi Nordici sono un filo più accoglienti perchè l'ondata non ha ancora saturato la forza lavoro stante il clima non proprio favorevole per chi viene dall'Africa.
Ad aumentare sempre più è comunque l'onda di destra xenofoba e razzista che, questo va detto,  tiene a freno il desiderio di emigrare in quei Paesi perchè bene o male in Germania e Francia si vive meglio.
In Italia poi non ne parliamo perchè al Governo è tutto un lassé allé campione di scarica il barile all'Europa per non prendersi delle responsabilità pratiche ma solo a livello di chiacchiere nel quale Renzi sa eccellere.
Fino a quando non se li troverà tutti a Firenze sotto il David di Donatello a far bivacco. Per il momento sono tutti al Nord, Milano Centro.


Quello che colpisce in questo periodo è tutto il quadro della società Europea la quale si barcamena per uscire dalla crisi aggravata da questo exodus di memoria biblica.
Insomma noi non sappiamo che pesci pigliare mentre i Nobili delle Corti Europee continuano imperterriti nelle loro sfilate piene di diamanti e pietre preziose alla faccia dei comuni mortalì.

In questi giorni la Regina Elisabetta d'Inghilterra ha festeggiato il suo compleanno con una parata imponente di guardie e carrozze prima della fatidica uscita dal balcone con tutti i componenti la famiglia reale. Un cerimoniale che si ripete da secoli e millenni che la Rivoluzione Francese non ha scalfito. Gli Inglesi vanno pazzi per queste cerimonie specie quando si vede la Regina fare sfoggio dei gioielli della Corona racchiusi e conservati  nella Torre di Londra che sono di un valore inestimabile.
La forza della Monarchia inglese sta nella stabilità del  Trono che nessuno ha mai contestato con rivoluzioni in un bagno di sangue.


Oggi basterebbe un Referendum per accertare la stabilità di quel Trono dei Windsor che tutto il Parlamento cerca di evitare perchè poco sicuri dell'esito sfavorevole. Avrebbe potuto pensarci Blair, incalzato dalla moglie che si sa quanto odiasse la Regina, ma il Primo Ministro aveva un debole per Lady Diana che teneva alta la popolarità della monarchia così come oggi ci sono i suoi figli Harry e William con Kate e principini nuovi arrivati.










Anche la monarchia svedese è stata in primo piano in questo periodo con la celebrazione di un matrimonio fra Sofia Helliqvist e Carl Philip il solito Principe e la Cenerentola, un'accoppiata molto di moda fra i reali, che in questo frangente hanno raggiunto il clou con una modella porno assurta a principessa.




A festeggiare il matrimonio dei fidanzatini, dopo quattro anni di frequentazioni (in sfumature grigio si presume) sono state chiamate a raccolta tutte le teste coronate del mondo che hanno sfoggiato gioielli e diademi da favola. Mancavano solo le rappresentanze dei Windsor (presente con la sola contessa Sophie)
ufficialmente impegnate per festeggiare la Regina ma in realtà per prendere le distanze da queste aperture troppo trasgressive. La Svezia ha dato comunque  una grande lezione di Democrazia come solo i Paesi Nordici in questo momento sanno dare.

Se gli Inglesi fanno sognare chiusi nel loro mondo inaccessibile, gli svedesi fanno aprire gli occhi sulla realtà di un mondo uguale per tutti.
Tranne che per i gioielli ovviamente: quelli continuano a fare la differenza. Anche fra i reali.
Infatti se diademi e parures possono anche equivalersi, la Corona dei Windsor resta irraggiungibile. Come a dire: Noi siamo noi e voi non siete un “..zzo.  A conferma che tutto il mondo è Paese.

SARAH E ANDREA: LE CORNA CON DIGNITA'


      ALTEZZE REALI.  CIASCUNO AL PROPRIO POSTO
Sarah e Andrea sono la coppia trasgressiva di casa Windsor che la Regina vede come un pugno in un occhio. Uno solo, quello che riceve alla vista di Sarah Fergusson, perché Andrea resta sempre il suo cocco. Ma non del Principe Filippo il quale a sua volta lo vede anche lui come un pugno in un occhio: quello che ha ricevuto quando i tabloid hanno insinuato che Andrea non fosse figlio suo anche se è un mandrillo come lui. Ma c’è mandrillo e mandrillo: quello di Filippo è tutto votato verso le nobildonne della Corte come da tradizione, mentre quello di Andrea è votato verso le commoner per cui tra i due c’è una certa differenza. Andrea è più democratico.
Sarah Ferguson è l’esempio lampante dei suoi gusti goderecci e robusti. Sarah è sempre stata una ragazzona vivace e prorompente che aveva portato una ventata di allegria in casa Windsor dopo essere stata impalmata dal principe Andrea.


Diana, principessa triste perché non trovava la sintonia con Carlo, stravedeva per la cognata con la quale faceva scorribande notturne, in incognito, nei pub di Londra con solenni sbevazzate che i paparazzi immancabilmente immortalavano facendo andare in paranoia la Regina che i panni sporchi li ha sempre fatti lavare a palazzo dalla servitù. La quale si sa non sa mantenere un segreto anche se non è messa sotto tortura.


Bastano un pugno di sterline che tutti sono disposti a collaborare protetti dall’anonimato dei dirigenti dell’informazione che con il gossip dei reali vanno a nozze.
Sarah e Diana si volevano bene come due sorelle. Lo dimostra il fatto che dopo la morte della cognata Sarah non ha mai fatto alcuna clamorosa rivelazione se non quella di ricordarla come una grande amica dimostrando classe di cuore. Non solo, ma non si è mai confidata con amici di qualche giornalista per lamentarsi del trattamento in famiglia reale o nel suo menage con Andrea con il quale ha sempre mantenuto ottimi rapporti anche da ex inducendo Andy il mandrillo a tornare sempre da lei.

I sentimenti sinceri vanno oltre le cadute di stile della forma che Sarah non si è mai fatta mancare sia nel look da fantessa delle campagne inglesi, gonnellone lunghe e maglioni extra large, che nello stile di vita coniugale disinvolto purtroppo talmente leggero e sconsiderato da finire su tutti i tabloid per un massaggino al piede che un suo amico si era apprestato a farle in piscina succhiandole pure il pollice valgo. Perché lei valeva.
Infatti l'amico deve aver incassato molte sterline per quella che sembrava una trappola, una delle tante, che i servizi segreti al servizio di Sua Maestà la Regina seminavano quando volevano sbarazzarsi di qualcuno scomodo per i Windsor.

Con Sarah è stato raggiunto lo scopo facendola immediatamente divorziare da Andrea e andare per la sua strada che lei ha percorso con dignità anche se è caduta in qualche altra trappola che la smascherava mentre speculava sui Windsor nel raccomandare, con tanto di busta, qualcuno al principe Andrea. Insomma un business che se tutto sommato non le faceva onore l'aiutava a pagare i debiti contratti a "pagamento regina morta". Un piccolo peccato veniale perchè poi è rientrata nei ranghi di una ex Altezza Reale tanto che non è escluso che la Regina, guarita dal pugno in un occhio, la rivoglia a Corte a far famiglia felice.

Con Diana il divorzio da Carlo è stato più problematico perché Lady D ha dato il suo bel daffare alla Regina ancora di più quando era diventata ex Altezza Reale imbastendo flirt molto imbarazzanti fino a diventare intolleranti con l’ultimo, il mussulmano Dodi Al Fayed intenzionato a sposare la madre degli eredi al trono.
I Servizi Segreti hanno fatto il lavoretto sporco sollevando la Regina da questa spina nel fianco?
A tutt’oggi non è dato sapere come si sia verificato l’incidente  a l’Alma (forse solo dovuto a un autista alticcio che voleva seminare i paparazzi facendo divertire come matti Diana e Dodi che rispondevano a manico d’ombrello), ma quel che è certo è che l’assalto al Trono dei Windsor da parte degli arabi è stato neutralizzato. Si tengano pure I Grandi Magazzini e Carnaby Street ma fuori da Buckymgham Palace.
Tutto bene quel che finisce bene. Sì perché la fine di Diana ha aperto i Windsor alle nuove generazioni tutte in fila nell’asse ereditario al Trono.


                                               CIASCUNO AL PROPRIO POSTO



Se i figli di Diana sono in Pole position, quelli di Sarah vengono subito dopo. Le principessine Beatrice ed Eugenia in linea dinastica vengono comunque  prima delle Duchesse di Cambridge e di Cornovaglia le quali secondo l’etichetta devono fare l’inchino alle  due altezze  reali. Se Camilla è stata dispensata dal principe Carlo, Kate non le può ignorare ma le snobba nel non posare mai sul balcone in fotografia sorridente con loro declassandole a sorelle di serie b). Proprio come fanno i Windsor con la Pippa.


Fra le altezze reali bisogna annoverare anche Zara Philips figlia della primogenita della regina Elisabettta, principessa Anna che in linea di successione viene comunque dopo i cugini William ed Harry  prima eredi al trono per diritto dinastico in quanto maschi.
Ricapitolando correttamente: Charlotte è quarta in linea di successione al trono d’Inghilterra, dopo suo nonno Carlo, suo papà William e il fratellino maggiore George. Lo zio Harry, fratello minore di William, ora è quinto in linea di successione al trono. Andrea Duca di York è sesto e le sue due figlie, le principesse Beatrice ed Eugenie, settime e ottave. Zara Philips è sedicesima perché prima di lei ci sono lo zio Edoardo i suoi due fgli, con a seguire finalmente la principessa Anna e suo figlio Peter con i i due nipoti figli di Peter. Insomma abbastanza in fondo alla lista che Zara avebbe accettato di buon grado se la Regina non avesse, alla nascita della piccola Charlotte, trasgredito l’etichetta facendo cedere il passo dal principe Harry che da quarto è diventato quinto, dopo George e Charlotte con conseguente passo indietro di tutti quanti a seguire.


Zara, prediletta di Camilla duchessa di Cornovaglia perché sono unite dalla grande passione per i cavalli è anche campionessa olimpionica di equitazione 2012.
Tante sono le confidenze che si scambiano  le due e non solo sui cavalli e gare ippiche ma anche per le questioni famigliari dove non mancano gli argomenti. Uno di questi è il ruolo della Regina Elisabetta che nessuno riesce a schiodare dal trono tanto che su di lei sono stati pubblicati necrologi per farle capire che gli inglesi…Tiè.
Comunque la principessa Zara, molto vivace e trasgressiva con un piercing sulla lingua, ha pubblicato una fotoshop su twitter con l’immagine della Regina in piscina con a fianco il delfino principe ereditario con il quale gioca per restare a galla con giubbotto salvagente.
Chissà che voleva dire Zara con questo messaggio.
Ad ogni modo quel che è certo è che molti componenti della famiglia reale insieme agli Inglesi preferirebbero che Elisabetta si calasse non tanto a fondo per carità “Lunga-vita-alla-Regina" quanto nel ruolo di Regina madre.
E zia Camilla regina.






  SARAH E ANDREA. LE CORNA CON DIGNITA'






LA GABBIA CHA CHA CHA


martedì 16 giugno 2015

DIVERSAMENTE GIOVANI

Noi siamo giovani, i giovani più giovani.
Negli anni sessanta cominciava il tormentone delle nuove generazioni di giovani che si contrapponevano ai matusa in uno scontro generazionale che non aveva precedenti perché fino ad allora il rispetto verso i genitori, nonni e zii veniva esternato con il Voi.

Dopo la rivoluzione del '68 il Tu veniva esteso anche agli insegnanti e docenti credendo di assumere il ruolo di amici di questa bella gioventù ribelle.
Dagli anni sessanta siamo stati tutti dei giovani ribelli invidiati dagli adulti e dai vecchi i quali in America avevano già finito di comandare fin dagli anni 50 con la loro Gioventù Bruciata, Splendore nell'Erba e la Valle dell'Eden all'insegna del mito di James Dean segnando una svolta con Fragole e Sangue sull'onda rivoluzionaria del '68 iniziata a Parigi sfociata nel sangue a Varsavia con tanto di carri armati russi ad inquietante emulazione di quelli cinesi in Piazza Tien Amen, fino ad arrivare ai giorni nostri con la Primavera Araba.

Tutte le ultime rivoluzioni, dopo la seconda guerra mondiale sono state  aperte da giovani studenti e non per far trionfare i valori democratici su tutti i livelli, da quelli della scuola a quelli di un quotidiano sempre più in crisi.
Ma c'è gioventù e gioventù: quella impegnata che cerca di migliorare guardando al futuro applicandosi nel lavoro anche se di noiosa routine e quella creativa che si perde nei meandri del vintage fra shopping nei mercatini, un salto in disco e uno in palestra in una girandola di happy Hour.
Molto happy tanto per far passare il tempo e tirare sera sempre in tiro. Gioventù felice che vive di riciclo di tutto quanto è già stato prodotto dalle generazioni precedenti che ora si trovano in un momento di crisi perchè tutto quanto sembra sia già stato inventato.
Per questo vanno molto i remake e i serial (puntate su puntate a sviluppare un'idea di base, lanciata da un film che a sua volta si è ispirato a un libro), avendo il mondo globale esaurito la vena dell'inventiva che vada oltre quella tecnologica.

Allora  la domanda è meglio essere “vecchi” o diversamente giovani?
Il film Giovani si Diventa che presto uscirà nelle sale cerca di dare una risposta presentando due coppie, Naomi Watts e Ben Stiller  (quarantenni felici senza figli ma un po' in crisi con il lavoro di lui di regista documentari  per mancanza di stimoli) contrapposta a quella di Adam Driver e Amanda Seyfried (giovani effervescenti sempre in cerca di idee vintage) che si uniscono in uno scambio di stimoli. Purtroppo sono quelli dei più giovani ad avere la meglio, perchè ovviamente più dinamici, più curiosi, più entusiasti della vita. Tutta comunque da copiare e non da inventare. A guidarli è l'istinto di mescolare e manipolare influenze centrifugando idee e contatti di lavoro superando il concetto di furto e la barriera del cinismo come se fosse tutto loro concesso.
La tiritera dura poco, giusto lo spazio di un film dove i matusa cercano di adeguarsi allo stile di vita dei ragazzi pensando di ritrovare una seconda giovinezza, faticando non poco ad essere alla loro altezza specie  negli approcci con i compagni piuttosto imbarazzanti dove un berretto sbattuto in faccia va tradotto come un J love You.

Alla fine sarà la coppia più matura, appartenente a un mondo in cui esiste ancora un codice con delle leggi morali, ad aprire gli occhi su quella giovane per vedere tutta la loro pochezza come mescolatori e manipolatori di idee altrui rubate senza alcun ritegno tanto da far intenerire anche un maturo signore il quale punta al giovane per fare scintille.
La doppia coppia si sfascia non avendo funzionato perchè il giovane più che di amici aveva bisogno di una guida che il maturo Ben Stiller, in crisi e in cerca di nuova linfa, non aveva saputo dare.
Morale della favola: per i genitori e docenti piuttosto che far gli amici con i minori è meglio piuttosto. Che tradotto vuol dire più tosti.

Sì perché se le generazioni si pongono tutte allo stesso livello c'è il rischio di banale appiattimento favorendo il selvaggio  e sconsiderato consumismo attingendo da tutto quanto è già stato inventato come una sorta di piatto ricco mi ci ficco che preclude ogni apertura ad un futuro innovativo.
Essere troppo amici non sempre è un'idea vincente. Nella realtà.
Ma è la Tv a dettare la tendenza. Tutta da copiare. Perché non sei nessuno se non copi nella tua vita creativa dove l’essere unico è quello che è riuscito ad emulare meglio un modello standard. Assolutamente non imposto, ma in amicizia.




PROFESSORE PER AMORE






Dice il saggio “Quando incontri il tuo maestro, uccidilo”.
Infatti non tutti i professori insegnano, preferendo di gran lunga sedurre e divertirsi.

lunedì 15 giugno 2015

IMMIGRAZIONE E RIFIUTI

RENZI E MERKEL A proposito di immigrazione:  canta Napoli, Napoli in farmacia


UE' UE' UE' -                              



 JAMME JAMME JAMME JAMME JA...Funiculì Funicula'

domenica 14 giugno 2015

LA FANTASIA AL POTERE MEDIATICO


Anche nel giornalismo c'è una netta divisione. Quella dei giornalisti impegnati a dare notizie con onestà intellettuale e quelli che invece lavorano di fantasia manipolata a plastica complice selfie a fishe eye o fotoshop.
Dallo sport alla guerrra passando per il gossip, Tv e tal show si sbizzarriscono con “creativita” per favorire amici e amici degli amici, parenti e affini.
Prendiamo per primo la foto di George e Charlotte che ha conquistato tutto il mondo tanto erano teneri, e per fortuna questo succede ancora per tutti i bambini che non siano solo reali.
La foto di famiglia era palesemente di Casa Windsor ma un TG di mediaset aveva aveva specificato che la fotografia fosse scattata da Kate.
La smentita è arrivata via twitter dove è stata diffusa questa Foto di George e Charlotte in posa uguale a quella scattata a suo tempo per l'erede al trono Charles e la sorellina Anna chiarendo così che le foto siano quelle ufficiali di Casa Windsor. Come a dire, “niente selfie siamo Inglesi”. Molto British.
D'accordo questo è un peccato veniale perchè nel gossip è all'ordine del giorno fantasticare sulle notizie, sulle corna, sulle liasion ecc., ma che ci si metta anche un TG questo non è ammissibile.


Passiamo al calcio per la partita Juve Barcellona. Vista su SKY  al circolo L'Aquila Longhi.
Alla fine, dopo la vittoria del Barcellona varie interviste e i commenti in coda  hanno lasciato di stucco anche se sembravano quelle che abitualmente si ascoltano in questa città nei vari talk rivolti alla squadra del cuore. Squadra che è andata a fondo.
Il primo intervistato è stato Buffon il quale, giustamente, ha speso parole di grande stima verso la Juve perdente ma molto coraggiosa perché si è battuta con onore dopo un percorso di grande crescita. Insomma Viva la Juve, secondo lui, sempre e comunque anche perdente.
I commenti dei cronisti di SKY invece quelli sì sono stati uno spasso perché non volevano riconoscere la vittoria del Barcellona che denigravano "accusandola" di aver giocato a sprazzi senza fare un bel gioco come invece aveva fatto la Juve.
La quale resterà sempre sempre la migliore nonostante la sconfitta che non si meritava assolutamente. Come a dire che il Barcellona con il suo 3 a 1 fosse stato scadente perché avrebbe potuto anche fare meglio.


Mi sembrava di sentire i vari commentatori sport locali che in occasione di ogni partita quando la squadra perdeva i commenti erano sempre quelli: “D’accordo ha perso però la squadra è stata grande” con lodi sperticate al Presidente, del quale nessuno riconosceva il limite palese, ed al suo staff tecnico-tattico.
Sempre avanti così di questo passo tanto che è finita in fallimento.

Un'altra montatura clamorosa l'abbiamo vista a Piazza Pulita con l'Isis che, da Califfato a Stato Islamico è diventato un Format.
Infatti è stato presentato un'accozzaglia di filmati you tube mescolati e centrifugati passati alla moviola con “a sprazzi” spezzoni docu girati sui set cinematografici della Bigelow e Company di giro settore Guerra Paesi Arabi, in un pout pourri che invece di far paura faceva gridare Evvai col Video Gioco! Perchè alla fin fine di questo si trattava, un Fair Game.
A questo proposito ricordo anche un servizio in Siria diffuso un paio di anni fa con guerrigliere donne senza velo che si battevano fra le macerie come delle eroine della resistenza mentre invece erano soldatesse del Regime di Assad (che non  portavano il velo come la leader Asma Al Assad) che volevano stanare i ribelli.
Questo per dire che anche con la guerra c'è chi manipola pur di emergere come inviato ottenendo l'effetto contrario perchè fa insorgere giustamente al pubblico una domanda molto inquietante: ma lo Stato Islamico esiste o è un'invenzione del Web o di qualche manipolatore al Potere mediatico? Insomma può uno sparuto gruppo di fanatici senza un leader che non sia il solito Imam che predica in una moschea aver formato uno Stato? No hanno fatto un format televisivo. Allora basta chiudere Internet che lo Stato non c'è più. Suvvia....
E fermiamoci qui perchè ci sarebbe da parlarne per ore e ore ma penso che questo sia sufficiente per rendere l'idea ai lettori che hanno la bontà di leggermi