lunedì 31 agosto 2015

ROBERTO BOLLE AND FRIENDS TOUR 2015 A PARMA IN OTTOBRE


Per la prima volta sul palcoscenico del Regio di Parma il gala di danza più famoso al mondo.
L’étoile del Teatro alla Scala e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York Roberto Bolle, affiancato da ballerini di fama internazionale provenienti da alcune tra le migliori compagnie di balletto al mondo, interpreta un ricco programma di pas de deux e assoli, tratti dal repertorio classico, moderno e contemporaneo. Lo spettacolo, prodotto da Artedanza, è l’occasione per ammirare le più famose stelle del balletto in un confronto di tecniche, scuole e stili diversi.

Teatro Regio di Parma

giovedì 22, venerdì 23, sabato 24 Ottobre 2015, ore 20.00




ROBERTO BOLLE

AND FRIENDS


IL FESTIVAL DI CASTROCARO, QUANDO ANCORA TIRAVA...






Il festival di Casrtocaro ma esiste ancora?





sabato 29 agosto 2015

PICNIC A MONTECARLO

PICNIC A MONTECARLO UNO 
Alberto e Charlène di Monaco, picnic con i gemelli
Il principe, la moglie e i figli festeggiano così la fine dell'estate. E la favola continua.



PICNIC A MONTECARLO DUE (2 APRILE 2014)

 VACANZE CON PICNIC
Ci spiace sottolinearlo, ma l’avevamo detto citando Rock of Ages: la nuova tendenza è l’uomo stropicciato. E di classe.
Il recente raduno dei potenti al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Mario Monti si è svolto tutto in maniera informale, all’americana dicevano i media, come se partecipassero ad un picnic.
Infatti tra una chiacchierata e l’altra sul come risolvere la crisi ad effetto spread, hanno dettato il trend delle vacanze di questa estate nella quale si prevede che una famiglia su due non parta per le vacanze.
Poco male, c’è sempre un picnic che, se ritorna alla grande fra i potenti, può essere adottato benissimo anche dal popolino.

Il picnic è la forma di vacanza che andava per la maggiore fino a pochi decenni fa, spazzata via dal consumismo dei week end mordi e fuggi in massa per approdare nei carnai delle spiagge immergendosi nei giochi e balli di gruppo per famiglie a pensione completa perché i prezzi erano accessibilissimi, specie in riviera Adriatica.
Il picnic è rimasto solo per il giorno di Pasquetta, giusto per mantenere la tradizione annualmente rinnovata con la gita fuori porta, pranzi all’aria aperta sui prati apparecchiati con le vivande nei cestini o a rosolare sul barbecue.
In America questa tradizione è tutt’ora molto viva nei piccoli paesi di provincia dopo averla esportata in tutto il mondo, Europa in primis, dove negli anni 50 ha raggiunto il clou.
Le famiglie la domenica, con la prima macchina comprata a rate, si recavano nei prati di campagna o collina per radunarsi intorno al pollo arrosto, considerato il cibo più ambito perché da sempre ha fatto da padrone nelle tavole dei ricchi.
Il popolino dopo la fame patita in guerra si prendeva la sua rivincita consumando polli arriosti a volontà, seguito in coda anche dall’alta società.

Lo conferma il film Caccia al Ladro dove Grace Kelly organizza un picnic, consumato a bordo di un’auto mentre corre veloce sulla strada per la Roches, con Cary Grant al quale, dopo aver aperto il mitico cestino, offre una coscia di pollo arrosto.
Grace Kelly non era ancora principessa di Montecarlo e nel film aveva il ruolo di sé stessa, una bellissima ereditiera che onorava la tradizione del suo Paese facendo una sgommata informale con sosta per un picnic. All’americana, appunto, così come sarebbe stata la futura principessa di Monaco, amante dello sport che ha trasmesso a figli e nipoti.


Un’altra icona del genere country e picnic a tutta festa è Julia Roberts che ancora prima di sfondare con Pretty Woman, si era messa in luce con Fiori D’Acciaio dove il picnic, quello allestito in ogni paese di provincia con la presentazione in mostra dei cestini e vivande preparate dalle casalinghe per fare a gara nel venderlo al miglior offerente, faceva da sfondo a una storia melò dove lei moriva lasciando un cuccioletto di bambino alla sua nonna.

E sempre col picnic Julia ha poi ritrovato lo smalto con una commedia brillante “Qualcosa di cui sparlare” dove nelle riunioni campagnole allestite per il picnic tra lo scambio di cestini si raccolgono torte a volontà immergendo il dito non solo nella panna ma anche fra le pieghe nascoste della vita del vicino in un diffondersi a largo raggio del pettegolezzo per toccare le sfere intime dei maschi e dare un voto al grado di virtù delle femmine.
Insomma, il Paese è piccolo e la gente mormora per cui quale miglior occasione si presenta se non con il picnic dove le storie si dipanano facendole gonfiare a proprio godimento alle spalle del malcapitato preso di mira.

Così come era successo, per restare in tema, anche a William Holden nel film Picnic appunto il più interessante del genere perché la storia è romantica come una favola che recita il finale con Due Cuori e Una  Capanna. Lui infatti era lo “straniero” senza arte né parte il quale aveva conquistato il cuore della bella del Paese Kim Novak promessa al più ricco che trovandosi a combattere con uno spiantato antagonista perdeva la partita in quanto la miss bucolica messa di fronte alla scelta optava per colui che gli faceva battere il cuore.
Chissà poi se avrà rimpianto, una volta alle prese nella capanna col quotidiano e le bollette, quel no al ricco pretendente. La morale della favola del vissero felici e contenti non lo contempla anche se nello spettatore resta il ragionevole dubbio come esempio difficile da imitare.
                   
                 MONTE CARLO: LA CACCIA AL LADRO CONTINUA.
Questa è la settimana dell’evento più atteso perché Caroline di Monaco è diventata nonna in quanto al figlio Andrea Casiraghi è nato l’erede.
Monaco è in festa e con l'evento matrimonio tra il principe Alberto di Monaco e Charlene Windstock vuole ritrovare la favola di Monte Carlo, quella vissuta da Grace Kelly e il principe Ranieri.
Alberto ha impresso il suo stile, dopo la morte del padre: uno stile sportivo ma rigoroso e brillante, da campione.
E la campionessa di nuoto Charlene non può che essere la compagna giusta per far tornare Monte Carlo agli antichi fasti, quando tutti i VIP Internazionali ambivano partecipare alle feste favolose promosse da Grace Kelly.

Tutte comunque all’insegna della beneficenza. Montecarlo ha fatto da location a tanti film primi fra tutti Caccia Al Ladro di Alfred Hitchcock con Cary Grant e la stessa Grace Kelly  . La quale proprio grazie a questo film venne invitata dal principe Ranieri per una visita a Palazzo nel quale lei si presentò con un abito in perfetto stile anni 50 con la gonna a crinoline, scollatura a barchetta in taffettà   fiorito: quelle mitiche rose che poi Grace coltivò nei giardini della Roches.







Colpo di fulmine e subito dopo le nozze immortalate da giornali Tv e cinegiornali con quell’abito di pizzo che ha poi ispirato Kate Wibbleton e il suo abito da sposa.
La curiosità dell’abito di Charlene era dunque dunque alle stelle perché non si sapeva a chi si sarebbe ispirato ispirata o se sarebbe stata una creazione originale. La creazione infatti è alquanto originale.
Quel che è certo è che la coppia è destinata a salire alla ribalta in competizione con Kate e Willy, quest’ultimi molto diversi perché più dentro ai ranghi di uno stile British fatto di viaggi, di rappresentanze e tante strette di mano per rinsaldare la politica colonialista con i Paesi del Commonwealth.

Strette di mano che la coppia Alberto e Charlene riserveranno ai monegaschi solo il giorno del matrimonio per poi regnare con lo stile manageriale del principe Alberto il quale punta soprattutto a fare di Montecarlo un punto di riferimento per le imprese che creano business.
Nel frattempo potremmo goderci i tanti eventi che girano intorno alle loro maestà con il gossip che impazza e con Tv e cinema che si sono scatenati in anteprima.
Prima la Tv, mettendo in scena la liaison di Kate eWilly, e poi il cinema che proprio in concomitanza dell’evento matrimonio di Alberto e Charlene è sbarcato nelle sale con il film Montecarlo.


Un film leggero e divertente da commedia patinata confezionata apposta per esaltare l’asse Parigi-Montecarlo tanto battuto dalle principesse di Monaco, nessuna esclusa.
Le principessine protagoniste  sono tutte reclutate dalla Tv dai serial Gossip Girl e i musicarlli di Hanna Montana, Leighton Meester e Katie Cassidy e la emergente Selena Gomez.
Sì, perché è lei, la fidanzatina di Justin Bieber, ad essere la principessa vera del gruppo, quella che porterà le amiche, dopo una serie di equivoci, a vivere un’avventura nel jet set.



Da americanine provinciali   saranno così catapultate in ambienti lussuosi  , fra viaggi in business class e vacanze a Montecarlo, con tanto di incontri con il principino di turno.e sfoggio di gioielli favolosi. Ma sarà proprio una collana di diamanti e zaffiri a mettere Selena Gomez e le sue amiche nei pasticci facendole ritornare alla dura realtà dopo la sparizione del prezioso gioiello. Scatta così la nuova Caccia al Ladro che fa sfumare il sogno facendo svegliare le protagoniste nel loro quotidiano. Che a dire il vero poi tanto duro non è perché il loro borsino ha subito un’impennata. Per Selena Gomez invece il quotidiano si è trasformato in una favola vera perché è ormai richiestissima come cantante (i suoi video spopolano anche sul web) e ora come attrice nel ruolo della nuova principessa delle teen ager. Non solo perché fa coppia con il loro incontrastato idolo Justin Bieber   ma anche perché è stata nominata dall’Unicef quale testimonial per portare aiuti ai bambini latino-americani sfruttati soprattutto per attività sessuali nel turismo.
Compito che Selena Gomez ha preso molto sul serio sottoponendosi a un tour de force fra favela e orfanotrofi portando aiuti concreti insieme al suo sorriso e la voglia di vivere cantando e ballando a tutta festa. Proprio come una vera principessa. Di Montecarlo? No, di Walt Disney. Che avete capito?


venerdì 28 agosto 2015

STRIPTEATESE PORNO-SOFT E SEX AND THE CITY FRA VAMPATE E PANTOFOLE

In questa settimana ho rivisto alcuni film che al loro tempo avevano avuto molto successo di pubblico e di fischi e a tutt'oggi sono un filo datati.

Uno di questi è il film Striptease con Demi Moore, l'altra faccia di Molly che a dire il vero Demi ha portato una sola volta in Ghost per poi assumere l'altra, quello della strega a tutti gli effetti sia come attrice che come moglie in età matura.
La quale ha divorziato da Bruce Willis per trovarsene uno giovane come Ashton Kutcher della stessa età delle sue figli che che ha esibito sempre come una gran conquista fino a quando lui non l'ha scaricata mandandola in depressione per poi consolarsi con altri ragazzotti giovani.
In striptease si vede che aveva accettato solo per far la lapdance facendo vedere a tutti quanto fosse sexy. Il film è bruttissimo e come in questi casi il pubblico aspetta solo di vedere i numeri porno-soft ai quali Demi aveva permesso di sbirciare dietro alle quinte anche alla sua bambina Rumer Willis che partecipava al film.


Non come bambina prodiglio comunque perchè si è limitata a far le smorfiette della sua età in braccio a mamma. La quale era molto galvanizzata da questo film certa di riscuotere applausi ed ammirazione. Invece è stata una pioggia di fischi e di pernacchie molto più di quanto avrebbe poi raccolto con Soldato Jane nel quale aveva raggiunto il clou dicendo dopo una lotta a cazzotti ad un marine: “Adesso succhiami il cazzo”. Forse aveva un tantino esagerato.
Crescendo la bambinetta Rumer si è fatta una bella ragazza mettendosi in competizione con la famosa mamma flirtando innocentemente col suo giovane maritino tanto che mamma si mise a far lo stesso con il fidanzato della piccola per rendergli la pariglia. Insomma due streghette e da questa foto lo si può vedere. Ma restano sempre madre e figlia per cui come in Beautiful dopo lo scambio di fidanzati e mariti con a seguire musi lunghi, si torna a far famiglia felice.

Pace fatta Rumer ha trovato sempre più sicurezza e la voglia di competere con mammina non avendo dimenticato l'atmosfera elettrizzante che la circondava quando sul palco lei sbirciava il numero con la stola di piume di struzzo nero che Demi faceva volteggiare in maniera serpentina insieme alle movenze del corpo in un moto sussultorio intorno al palo.


 Rumer, dopo alcune esperienze da modella-figlia-di, ha finalmente trovato l'occasione partecipando a Ballando con le Star riscuotendo un grande successo con un pubblico in delirio perchè brava e molto sexy, con lo stesso fisico imponente di Bruce senza ritocchi plastici di Demi.
Un mix naturale e molto accattivante che hanno fatto di Rumer una star che brilla di luce propria. In platea c'erano ad applaudirla sia Bruce che Demi col solito giovanotto a fianco al quale lanciava occhiate assassine nel vederlo entusiasmarsi ed eccitarsi delle performances di sua figlia provando sicuramente un filo di gelosia perchè, a differenza di lei in striptease, Rumer ha mandato la folla in delirio facendo salire l'adrenalina alle stelle. Quello che non era riuscito a Demi Moore che come tante altre mamme è così molto combattuta tra affetto filiale e invidia per una figlia che si è presa una rivalsa su di lei spiazzandola dal primo piano.

Perchè un conto è vedere la propria creatura ripercorrere la stessa carriera di successo in successo, un altro è vedersi superare là dove  prima si era fallito non avendo il pubblico apprezzato con altrettanto entusiasmo: primo perchè Rumer è giovanissima e single a caccia libera e dunque rappresenta un sex symbol, e secondo perchè è anche molto brava essendosi allenata fin da  bambina. Demi Moore invece: primo, perchè allenandosi last minute per il film, insieme alle nudità ha messo a nudo un grande sforzo nel ballare come una spogliarellista professionista e secondo perchè alla sua età non era il caso di mandare all'aria una bellissima carriera con la quale aveva fatto tanto emozionare. Certo le tette rifatte, il fisico scolpito con tanto allenamento, sono state una grande tentazione...Più per lei che per i suoi fans comunque.

                                   
                                     SEX and THE CITY  FRA VAMPATE E PANTOFOLE
Un altro film è Sex and the City che aveva fatto impazzire tutte le donne solo per la sfilata di abiti e di scenari newyorkesi esageratamente lussuosi e pacchiani anche in contesto come Abu Dabi. Il che è tutto dire perchè gli arabi sono insuperabili nell'essere carichi di trucco e di décor che dal medioevo hanno rivisitato in stile americano con i bar nelle suite sempre molto forniti di alcolici e aperitivi zuccherosi colorati e addobbati da sorseggiare tutte le ore.
Sempre col bicchierino in mano le quattro di newyorkesi dopo averne fatte di ogni sono tutte accasate come delle maddalene pentite. Fedelissime che non ammettono una scappatella nemmeno col pensiero.

Carrie  le supera tutte come al solito perchè vuole impostare il suo matrimonio con mister big in maniera disinvolta, in piena libertà senza figli e senza televisione in camera da letto perchè la notte è fatta per lo scintillìo dei party, dei ristoranti e delle ore piccole.
Insomma a ruota libera purchè si rimanga fedelissimi l'uno all'altro arrivando a scatenare un turbinio di sensi di colpa per lei per un bacio ad un suo ex, e un putiferio di gelosia per lui che l'aveva impunemente tradita per primo nel giorno delle nozze per lasciarla al suo destino di single a caccia libera.

Ridicolo diciamolo, con la carampana Samanta che in ufficio si rinfresca la cosina con delle pomatine per essere pronta alla monta dello stallone di turno: basta che uno le faccia intravedere la patta gonfia che lei va in tiro con l'acquolina in bocca. E la fighetta impomata a tutto vagisil per una vita sessuale sana anche ad una certa età. Eppure la serie piaceva, ma i due film hanno dato il colpo di grazia.



THE e PASTICCINI

Come lo diceva lui, Dan Petterson, non riusciva a nessuno: “Lipton Ice Tea! Fenomenale”.
Era diventato un tormentone e con lui il Thè era Imperatore perchè imperava sul caffè.
Dopo anni di oscurantismo pare sia tornato in auge facendo capolino in pubblicità insieme alla nuova comparsa di Dan Petterson  come allenatore di una squadra di basket. Che non sarà però ancora testimonial di questa bevanda orientale preparata con un rituale raffinato e rigoroso, così come abbiamo visto in tanti film made in Cina come  La Città Proibita o la Battaglia dei Tre Regni  in cui il té era protagonista come potente bevanda in grado di dare piacere o di distruggere come un mix bollente di eros e thanatos: amore e morte.




Un tema questo trattato anche nel film Un tè nel deserto di Bernardo Bertolucci.
Insomma, questo per dire che la dorata bevanda sta per ritornare al suo antico rituale per essere sorseggiata alle cinque del pomeriggio in compagnia di amiche con tanti pasticcini a fare da contorno.
Pasticcini intesi come biscotti deliziosi e chiacchiere in libertà dove il gossip lo fa da padrone spesso alle spalle dei non presenti.
Ad essere presente invece è la Cina con il suo lanciafiamme verso il mondo, ad introdurre l’Anno del Dragone. Correva l'anno 2012
Un significato a doppio senso perché faceva presumere un periodo in cui il Jurassico sarà protagonista. Recessione per tutti?
Tremonti  lo aveva detto che le sue battaglie erano rivolte tutte contro il mostro che vedeva come una sorta di video-gioco, sicuro quindi di vincerlo.
 Quando la Cina, prima della nuova apertura al mercato globale, conclamava che l’America era solo una tigre di carta, il  crollo della borsa in quel periodo di inizio crisi sempre più profonda, glielo aveva confermato.




Che la Cina fosse tutto un video-gioco era comunque già stato dimostrato con i gadget elettronici che ci hanno riempito le case.
La partita è dunque aperta: ognuno faccia la sua parte.
Già:
- se l’America è una Tigre di Carta
- la Cina un dragone video-gioco
- il medio-oriente una polveriera che scoppietta… - per il ventre molle dell’ Europa non c’è più scampo.Rifugiati  a gogò e cous cous a volontà.




Così non resta che" rifugiarsi" in qualche pasticcino. 
Da poco ho riscoperto i bucaneve Doria che mangiavo da bambina e i Wafer assortiti della Balzen. Ma i miei preferiti, per un the e pasticcini, sono in assoluto i biscotti che finiscono in elle (un po' come le ostriche e bollicine
che ci sono solo nei mesi con la erre, tanto per fare un paragone) e sono i canestrelli (che ricordano i bucaneve ma sono più soffici e morbidi e con lo zucchero a velo) e  i ricciarelli di Siena ( panforte senese ma di gusto molto delicato ).



                                 
                  


giovedì 27 agosto 2015

MARCELLO IL LATIN LOVER


"Marcielo....Marcielo...." La figura di Anita Ekberg imponente e glaciale, arrendevole e irraggiungibile, immersa nella fontana di Trevi con il vestito nero inzuppato e le braccia nude,è il simbolo di innocente e spensierata sensualità, narrata da Federico Fellini suo grande amico (e  c'è chii sussurra amore) nella Dolce Vita


"Siii, vengo...perchè tu hai capito tutto" E Marcello Mastroianni  anche lui tutto vestito per adorarla sotto la cascata d'acqua. E così che nacque il latin lover facendo dell'Italia il luogo ideale per l'Amore.
Le valchirie dalla Germania scendevano in massa per approdare nelle spiagge dell'Adriatico a caccia di maschi latini da sostituire ai loro partner freddi.
Eppure Mastroianni rifiutava questa etichetta sminuendosi davanti alle telecamere: "Se mi vedessero al mattino, con la bocca impastata, le borse sotto agli occhi..."
Ma le donne cascavano tutte ai suoi piedi: attrici anche di fama internazionale come Faye Dunway, incontrata sul set degli Amanti.
Un colpo di fulmine e fu subito passione immensa a travolgente. Lui aveva pensato perfino di lasciare  la moglie ma, messo alle strette dalla determinazione incalzante tutta americana della Dunway che in un hotel, dopo una notte d’amore, gli aveva imposto di scegliere, si mostrò titubante lasciandola partire per non vederla mai più. Preso iltelefono in mano chiamò subito la moglie confidandogli triste e sconsolato "Fay mi ha lasciato", facendo le valigie per tornare a casa.
Federico Fellini suo grande amico (dicono anche amante o quanto meno solo innamorato), gli ha reso omaggio con un film in cui lui interpreta se stesso, circondato da donne fra le più disparate tutte pazze di lui: Otto e Mezzo era il titolo con una lunga serie di attrici che alla fine sfilano in passerella su una pedana del circo, come animali ammaestrati sotto le scudisciate di Mastroianni.
Lui non faceva nulla per conquistare le donne. Non era un cacciatore, lui si lasciava amare: erano le donne a prendere l'iniziativa.


Marcello non l'ha nemmeno presa per sposarsi, perchè impalmato da una donna, diciamolo pure, di rara bruttezza ma determinata e intelligente, nè tanto meno per divorziare.
Perchè lei lo ha tenuto legato a sè per tutta la vita permettendogli ogni cosa nonostante la nascita della figlia Barbara, e lasciandolo libero di andare anche a vivere con un'altra.
La rivale d'eccellenza era Catherine Deneuve  incontrata sul set del film La Cagna dove lei interpretava il ruolo di una donna sottomessa e gelosa al punto di prendere il posto del cane di Marcello, con tanto di leccate sulla sua mano inginocchiata ai suoi piedi.
Galeotta fu quella leccata perchè lei ne uscì innamorata cotta portandolo con sè a Parigi e facendo una bellissima bambina.
"Quando la sento parlare con quella evve moscia alla francese, io mi sciolgo" diceva lui estasiato della piccola a nome Chiara. Curiosamente uguale a una parte del nome Carabella, dell'unica moglie sempre tanto amata perchè alla fine era diventata la sua mamma.

 Finita la passione con Catherine e subentrata la noia, Marcello si è poi legato a una intellettuale di sinistra, Anna Maria Tatò che gli ha fatto prendere coscienza politica, tanto da influenzarlo anche nella scelta degli ultimi film, A memoria ricordo uno particolarissimo: Verso Sera di Francesca Archibugi dove lui, già anziano ma ancora molto sexy, con quella voce un po' roca per le tante sigarette a cui non aveva rinunciato fino alla fine, e l'accenno di sorriso un filo ironico, interpreta lo suocero di una fenmminista fuori dalle righe, Sandrine Bonnaire, vagabonda e ribelle (con una bambinetta uguale a lei sia nel vestire che nel modo di porgersi senza sentimentalismi od affettuosità), che cerca di sedurlo, mentre lui le risponde no ma con paternalismo e protezione.
Una frase del film non ho mai dimenticato:"Un uomo quando muore rimane vivo finchè resta nella mente di chi lo ha amato" E' vero.
                     
                           L'OSCAR A PENELOPE CRUZ PER NINE


Fra le tante star che hanno interpretato il musical Nine, l’unica ad essere candidata all’Oscar come attrice non protagonista è Penelope Cruz nel ruolo dell’amante del regista.
La pellicola è un omaggio al regista italiano Federico Fellini ed ai suoi film più apprezzati in tutto il mondo come La Dolce Vita e Otto e Mezzo, un film quest’ultimo interpretato da Marcello Mastroianni nel ruolo di Fellini che rende omaggio a tutte le donne della sua vita.
Prime fra tutte la moglie e l’amante. Che nella realtà sono Giulietta Masina e Sandra Milo.
E proprio al personaggio di Sandra Milo è ispirato il ruolo patetico di Penelope Cruz nel film Nine, che si è aggiudicata la  preziosa statuetta in barba a tutte le altre dive del Cast. Invidiosissime si sa, perché erano tutte sicuramente più belle della Cruz.

martedì 25 agosto 2015

CESARA E ROMA MAFIA.

Separate alla nascita.
Visto il film Rivelazioni ieri sera a Rete 4. 



Una curiosità: l'attrice avvocato femminista che difendeva Michael Douglas dagli assalti alla baionetta da parte di Demi Moore, Roma Maffia, che nel serial tv  Nip e Tuck aveva anche il ruolo della infermiera lesbica, assomiglia straordinariamente a Cesara Buonamici.
Che dire? Onore e rispetto. Per la Buonamici e mica premium per la Roma Maffia... Capitale.






lunedì 24 agosto 2015

ALTEZZE REALI

Sarah e Andrea sono la coppia trasgressiva di casa Windsor che la Regina vede come un pugno in un occhio. Uno solo, quello che riceve alla vista di Sarah Fergusson, perché Andrea resta sempre il suo cocco. Ma non del Principe Filippo il quale a sua volta lo vede anche lui come un pugno in un occhio: quello che ha ricevuto quando i tabloid hanno insinuato che Andrea non fosse figlio suo anche se è un mandrillo come lui. Ma c’è mandrillo e mandrillo: quello di Filippo è tutto votato verso le nobildonne della Corte come da tradizione, mentre quello di Andrea è votato verso le commoner per cui tra i due c’è una certa differenza. Andrea è più democratico.
Sarah Ferguson è l’esempio lampante dei suoi gusti goderecci e robusti. Sarah è sempre stata una ragazzona vivace e prorompente che aveva portato una ventata di allegria in casa Windsor dopo essere stata impalmata dal principe Andrea.


Diana, principessa triste perché non trovava la sintonia con Carlo, stravedeva per la cognata con la quale faceva scorribande notturne, in incognito, nei pub di Londra con solenni sbevazzate che i paparazzi immancabilmente immortalavano facendo andare in paranoia la Regina che i panni sporchi li ha sempre fatti lavare a palazzo dalla servitù. La quale si sa non sa mantenere un segreto anche se non è messa sotto tortura.


Bastano un pugno di sterline che tutti sono disposti a collaborare protetti dall’anonimato dei dirigenti dell’informazione che con il gossip dei reali vanno a nozze.
Sarah e Diana si volevano bene come due sorelle. Lo dimostra il fatto che dopo la morte della cognata Sarah non ha mai fatto alcuna clamorosa rivelazione se non quella di ricordarla come una grande amica dimostrando classe di cuore. Non solo, ma non si è mai confidata con amici di qualche giornalista per lamentarsi del trattamento in famiglia reale o nel suo menage con Andrea con il quale ha sempre mantenuto ottimi rapporti anche da ex inducendo Andy il mandrillo a tornare sempre da lei.

I sentimenti sinceri vanno oltre le cadute di stile della forma che Sarah non si è mai fatta mancare sia nel look da fantessa delle campagne inglesi, gonnellone lunghe e maglioni extra large, che nello stile di vita coniugale disinvolto purtroppo talmente leggero e sconsiderato da finire su tutti i tabloid per un massaggino al piede che un suo amico si era apprestato a farle in piscina succhiandole pure il pollice valgo. Perché lei valeva.
Infatti l'amico deve aver incassato molte sterline per quella che sembrava una trappola, una delle tante, che i servizi segreti al servizio di Sua Maestà la Regina seminavano quando volevano sbarazzarsi di qualcuno scomodo per i Windsor.

Con Sarah è stato raggiunto lo scopo facendola immediatamente divorziare da Andrea e andare per la sua strada che lei ha percorso con dignità anche se è caduta in qualche altra trappola che la smascherava mentre speculava sui Windsor nel raccomandare, con tanto di busta, qualcuno al principe Andrea. Insomma un business che se tutto sommato non le faceva onore l'aiutava a pagare i debiti contratti a "pagamento regina morta". Un piccolo peccato veniale perchè poi è rientrata nei ranghi di una ex Altezza Reale tanto che non è escluso che la Regina, guarita dal pugno in un occhio, la rivoglia a Corte a far famiglia felice.

Con Diana il divorzio da Carlo è stato più problematico perché Lady D ha dato il suo bel daffare alla Regina ancora di più quando era diventata ex Altezza Reale imbastendo flirt molto imbarazzanti fino a diventare intolleranti con l’ultimo, il mussulmano Dodi Al Fayed intenzionato a sposare la madre degli eredi al trono.
I Servizi Segreti hanno fatto il lavoretto sporco sollevando la Regina da questa spina nel fianco?
A tutt’oggi non è dato sapere come si sia verificato l’incidente  a l’Alma (forse solo dovuto a un autista alticcio che voleva seminare i paparazzi facendo divertire come matti Diana e Dodi che rispondevano a manico d’ombrello), ma quel che è certo è che l’assalto al Trono dei Windsor da parte degli arabi è stato neutralizzato. Si tengano pure I Grandi Magazzini e Carnaby Street ma fuori da Buckymgham Palace.
Tutto bene quel che finisce bene. Sì perché la fine di Diana ha aperto i Windsor alle nuove generazioni tutte in fila nell’asse ereditario al Trono.


                                                          A ciascuno il loro posto. 



Se i figli di Diana sono in Pole position, quelli di Sarah vengono subito dopo. Le principessine Beatrice ed Eugenia in linea dinastica vengono comunque  prima delle Duchesse di Cambridge e di Cornovaglia le quali secondo l’etichetta devono fare l’inchino alle  due altezze  reali. Se Camilla è stata dispensata dal principe Carlo, Kate non le può ignorare ma le snobba nel non posare mai sul balcone in fotografia sorridente con loro declassandole a sorelle di serie b). Proprio come fanno i Windsor con la Pippa.


Fra le altezze reali bisogna annoverare anche Zara Philips figlia della primogenita della regina Elisabettta, principessa Anna che in linea di successione viene comunque dopo i cugini William ed Harry  prima eredi al trono per diritto dinastico in quanto maschi.
Ricapitolando correttamente: Charlotte è quarta in linea di successione al trono d’Inghilterra, dopo suo nonno Carlo, suo papà William e il fratellino maggiore George. Lo zio Harry, fratello minore di William, ora è quinto in linea di successione al trono. Andrea Duca di York è sesto e le sue due figlie, le principesse Beatrice ed Eugenie, settime e ottave. Zara Philips è sedicesima perché prima di lei ci sono lo zio Edoardo i suoi due fgli, con a seguire finalmente la principessa Anna e suo figlio Peter con i i due nipoti figli di Peter. Insomma abbastanza in fondo alla lista che Zara avebbe accettato di buon grado se la Regina non avesse, alla nascita della piccola Charlotte, trasgredito l’etichetta facendo cedere il passo dal principe Harry che da quarto è diventato quinto, dopo George e Charlotte con conseguente passo indietro di tutti quanti a seguire.


Zara, prediletta di Camilla duchessa di Cornovaglia perché sono unite dalla grande passione per i cavalli è anche campionessa olimpionica di equitazione 2012.
Tante sono le confidenze che si scambiano  le due e non solo sui cavalli e gare ippiche ma anche per le questioni famigliari dove non mancano gli argomenti. Uno di questi è il ruolo della Regina Elisabetta che nessuno riesce a schiodare dal trono tanto che su di lei sono stati pubblicati necrologi per farle capire che gli inglesi…Tiè.
Comunque la principessa Zara, molto vivace e trasgressiva con un piercing sulla lingua, ha pubblicato una fotoshop su twitter con l’immagine della Regina in piscina con a fianco il delfino principe ereditario con il quale gioca per restare a galla con giubbotto salvagente.
Chissà che voleva dire Zara con questo messaggio.
Ad ogni modo quel che è certo è che molti componenti della famiglia reale insieme agli Inglesi preferirebbero che Elisabetta si calasse non tanto a fondo per carità “Lunga-vita-alla-Regina" quanto nel ruolo di Regina madre.
E zia Camilla regina.



LE 50 SFUMATURE DI VIRNA LISI

In una piacevole serata d'agosto al cinema all'aperto un folto gruppo di persone ha assistito al film Latin Lover di Cristina Comencini. La quale dopo tanti film intimisti e impegnati si è cimentata in un film leggero e spensierato.
E' un omaggio a Virna Lisi, morta subito dopo il film,  che per la prima volta, si esibisce in “50 sfumature di grigio” lasciandosi andare come mai aveva fatto nel corso della sua carriera che ha percorso sempre morigerata e con  classe anche quando aveva interpretato la contessa di Castiglione cocotte del Re Luigi di Francia su commissione di Camillo Benso di Cavour nel ruolo ingrato di pappone. Ma per la Patria questo ed altro. Sublime sacrificio alla quale Virna Lisi aveva dato  dignità con la sua interpretazione sempre molto altera ed aristocratica.


I film della Lisi sono tanti sia al cinema che in Tv passando dallo spot pubblicitario diventato un tormentone di Carosello negli anni 60.
Virna Lisi non incarnava la bellezza mediterranea perchè molto bionda evanescente e con l'occhio verde da gatta sorniona alla quale dare bocconcini Le Gourmet.
Infatti i film erano sempre all'insegna della raffinata eleganza tanto da essere chiamata anche in America per commedie brillanti in stile Marilyn Monroe che lei aveva recitato applicandosi con puntiglio e precisione senza comunque brillare particolarmente. Non aveva ancora trovato la sua strada di grande professionista che le si apriva con due ruoli di spessore come la Regina Margot nel ruolo di Caterina de'Medici e Al di Là del Bene e del male nel ruolo della sorella odiosa e isterica di Nietzche.

Tanto è bastato per assurgerla ad attrice drammatica d'eccellenza che il cinema italiano ma soprattutto delle fictions tv onorava con rispetto baciando le mani o la corona del rosario di madre badessa sempre all'insegna del rigore e della onestà costi quel che costi. Donna e madonna, santa-peccatrice la Lisi percorreva il suo percorso di diva di spessore e donna onesta e fedele al suo unico marito.
Rimasta vedova si è concessa un ruolo leggero e trasgressivo sicuramente per un colpo di vita prima di lasciare per raggiungere il compagno nella casa del Padre.


Con Latin Lover (un film corale con tante attrici franco-spagnole)si è presa un po' di libertà come una sorta di ritorno a quella vita che invece ha vissuto con impegno conquistandosi il rispetto di tutto il suo Paese. Alla fine ecco la rivelazione: Virna Lisi col capello corto alla maschietta, ha interpretato Latin Lover con ironia e coraggio diciamolo perchè il personaggio è un filo fuori dagli schemi e da tutti quiei valori per i quali aveva “sacrificato” una vita apparendo per la prima volta  disinvolta e scompisciata nel ruolo di vedova allegra e fidanzata pure (prima delle nozze c'aveva dato che dato "tre o quattro volte" con il capo-comico) di un Latin Lover liberamente ispirato ai grandi patriarchi del cinema italiano come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman Ugo Tognazzi e sui generis:  molte donne un unico amore, maschio, e in odor di corna della fedele amata e accogliente prima moglie che tutto gli perdonava perchè tanto lui tornava sempre a casa dove lei gli cucinava il piatto preferito, riso patate e cozze.
Mai stata tanto simpatica. Grande attrice.

                                  COSA VUOLE CHE LE DICA?


Con quella bocca può dire ciò che vuole.
 "La Grande Bellezza (Un Oscar e Grande successo agli European Film Awards, gli Oscar europei)  è un gran brutto film" (Le ultime parole famose di Virna Lisi)