giovedì 31 gennaio 2013

PARMA TRAVOLTA DAGLI SCANDALI. DOPO GREEN MONEY PUBLIC MONEY


GREEN MONEY E PUBLIC MONEY PARMA TRAVOLTA DAGLII SCANDALI
SBATTI IL CARINO IN PRIMA PAGINA
 Con gli arresti eccellenti di Public Money nella città di Parma, a seguito dell'ultimo Green Money dello scorso anno, vengono alla mente tante nefandezze che comunque erano sotto agli occhi di tutti..
Una di queste era l’evento Movida per i Più Piccini. Sì perché dopo che  avevo scritto sulla movida troppo rumorosa mettendomi dalla parte dei diritti dei residenti, è stata promossa la Movida per i Bambini con varie performances e giochi in Gommaland fino a tarda notte. Ce n’era bisogno? In realtà sembrava quasi un dispetto.
Ad ogni modo il dispetto è stato fatto ai bambini stessi perché se da una parte li facevan divertire, dall’altra gli rubavan sul cibo nelle mense scolastiche. Insomma a Parma andava un po’ così.
Tutto era sotto agli occhi di tutti ma nessuno diceva nulla. Come per esempio sui conti del banchetto per promuovere l’immagine di Vignali in campagna elettorale. In tal senso si poteva fare un paragone un paragone tra quelli di Pietro Vignali ed Alfredo Peri entrambi candidati a sindaco, perché quello di quet’ultimo era alquanto misero, con piatti e bicchieri di carta un goccio di lambrusco qualche pizzetta e vol-au-vent.
 Infatti non è andato perché tutti erano assiepati in Piazza Steccata con il banchetto allestito da Pietro Vignali presentato in pubblico da Elvio Ubaldi come suo successore- delfino.predestinato.
Tutti i parmigiani facevano onore alle tavole “imbandite” (dai bandidos) vestiti in abiti da cocktails, eleganti in giacca e cravatta con una signora in prima fila che aveva anche il cappello a larghe intese, oh, pardon tese nella quale erano servite sfiziosità varie fra piatti di affettati misti, formaggi e flut di bollicine. Altro che bicchieri di carta! Vignali aveva già vinto. Poi si scopre solo ora che i soldi erano nostri. Suvvia…
Alla Corte di Ubaldi prima e quella di Vignali poi ci han sguazzato tanti compresa la stampa e le tv con accoglienze trionfali da parte di giornalisti e telegiornaliste che facevano a gara per ingraziarseli fra minuetti al Teatro Regio, o con i talk e servizi vari di quegli eventi che apparivano ad ogni cagatina di rondine come si suol dire. Che facevan tanto primavera. Ma la rivoluzione quella vera doveva a venir! Così ora è scoppiata la bufera Public Money: money money money…che si sono intascati i membri ai vertici arrestati in gruppo.
I quali fan molto pesci piccoli (proprio perché sono pescati in gruppo)  anche se mangiavan come pirana, da quel che si viene a sapere dai mezzi di informazione locali e internazionali. Il tg 5 per esempio con la conduzione di Cesara Buonamici ha dato la notizia mettendo in video solo l’immagine di Pietro Vignali ed è curioso che proprio lei sia stata una delle grandi ospiti VIP del foyer del Regio invitate dal Comune. A spese nostre? O forse solo per un do ut des per rinverdire l’immagine del Sindaco Vignali. Come se non fosse abbastanza carino già di suo.
“Mo che bel ragass…!”ricordo un servizio così intitolato condotto da una zelante telegiornalista di punta del ducato recatasi in una casa per anziani dove l’ex sindaco si era fatto immortalare mentre vi faceva visita, dopo che era uscito un articolo su questa rubrica cartacea, anziché no, intitolato Vignali il più bel Sindaco d’Italia. E su questo non ci piove perché era vero.
 Carina davvero pure lei la giocatrice oh, pardon la telegiornalista, anche se Paolo Buzzi diciamolo era carino pure lui, insieme a Gian Paolo Bernini il Cary Grant de’ noantri. Per non parlare di Gian Paolo Lavagetto detto Big Gym che li batteva tutti. Infatti è stato oscurato. L’invidia tra le riga dei carini era forte. Ma la Parma dei carini è finita? No, perché Federico Pizzarotti, il delfino di Beppe Grillo, anche lui l’è proprio un bel ragass… E se, su questo non ci piove, speriamo che porti buon vento. No all’inceneritore!

MASCHIONI COME IN CORIOLANUS

Noto con stupore anche se lo sapevo già che sui miei post si fa un vero e proprio studio come se
non si avesse null'altro da fare. Non so se sia un singolo o un'intera squadra addestrata in questo studio che comunque in ogni caso invece di lusingarmi considero molesto.

 Parliamo di sex symbol. Maschioni diciamolo…Gerard Butler (impareggiabile in 300) fa muso duro in Coriolanus nel quale questa volta si prende la rivincita uccidendo lui il protagonista impersonato da un sorprendente Ralph Fiennes.
Infatti se Gerard Butler ha la faccia in sintonia con il fisico palestrato, il compassato Fiennes non lascia presagire il bisteccone che c’è sotto.
E invece, voilà ce l’ho duro e puro! E Pelato come un naziskin.   E’ un film fascista da calata dei Nibelunghi con tanto di musica marziale ma con una virata finale verso la pietas per i vinti che costerà la vita di Coriolanus.  
Un assaggio del suo sex appeal lo avevamo avuto in tanti film passato in secondo piano perché malefico come Schinder’s List, Red Dragon e The Duchess (del quale comunque ne avevo parlato in termini entusiasti nel mio articolo Duchessa.


 …“ Se il parrucchino settecentesco lo penalizza un filo, una volta tolto insieme ai vestiti per l’incontro della prima notte, si presenta nudo in un trionfo di virilità con un fisico muscoloso e palestrato in perfetta forma, nonostante l’età già oltre gli anta.
Molto fico.   Con quel fisico aitante copre rudemente la Duchessa senza un rituale né una parola come per adempiere un dovere, stante l’atteggiamento aristocratico e distaccato accompagnato da un fisico infantile della consorte, che per un vero maschio può risultar spiazzante. Da qui è cominciata la discesa di una vita infelice, perché i due corpi si sentono estranei, ritrovando il congiungimento solo con la brutale violenza di lui”…)
o perché troppo romantico come il Paziente Inglese, ma in questo Coriolanus lascia senza parole per la possente forza energica e virile che emana nonostante l’età, perché nel percorso della carriera  è stato tutto un crescendo per lui.



A differenza di Steven Segal per esempio che da giovane era virilissimo ma invecchiando è ingrassato in maniera imbarazzante perdendo tutto il fascino della giovinezza perché si ostina a mantenere il codino in film d’azione.
Ci sono attori che da giovani sono sex symbol come Antonio Banderas ma invecchiando si assottigliano rinsecchendosi alquanto assumendo un’aria da intellettuali (senza peraltro esserli). Invece attori come Jack Nicholson, Clint Eastwood, Harrison Ford e tanti altri riescono a mantenersi credibili come seduttori fino a tarda età.  
Un discorso a parte sugli attori dei film “Peplum” perché questa è un’altra storia.  


1- THE IMPOSSIBLE 2-NAOMI RECITA DIANA 3-L'ASCESA DI NAOMI.


  THE IMPOSSIBLE CON LO TSUNAMI
“I maremoti o Tsunami sono una serie di onde di grande lunghezza  che hanno origine da un violento spostamento della massa d'acqua oceanica. Nell'oceano profondo le onde si propagano alla velocità di circa 800 km/h e hanno un'altezza di poche decine di centimetri. La lunghezza d'onda è un fattore che contraddistingue i maremoti dalle normali onde marine generate dal vento: infatti per gli tsunami essa è molto maggiore e può superare anche i 200 km. Man mano che la profondità del mare diminuisce, anche la lunghezza d'onda diminuisce e contemporaneamente l'altezza dello tsunami aumenta. Si può formare un muro d'acqua alto anche decine di metri che ha un forte potere distruttivo”.
Chi non ricorda l’evento di un paio d’anni fa in Thailandia? Anzi di più, ma sembra ancora ieri. La catastrofe fa da sfondo ad un film di prossima programmazione “The Impossible” con Naomi Watts e Ewan Mc Gregor nel ruolo di genitori di due fratellini in vacanza esotica i quali vengono travolti dall’onda assassina.
Molte scene sono reali docu che i vari amatori dall’alto degli alberghi hanno potuto registrare fornendo un forte contributo all’informazione dei Tg che hanno poi approfondito raccontando le storie dei sopravissuti recandosi sul posto.
Il film racconta le peripezie vere di questa famiglia, divisa dall’onda con un figlio a ciascuno di loro. Alla madre tocca la parte più dura e difficile perché catapultata insieme al figlio dalla corrente all’interno di un territorio desolante nel quale inizia una coraggiosa lotta per la sopravvivenza. Sfociata poi in un lieto fine così come tante altre storie vere di questa tragedia. Piace il finale ottimista perché il messaggio di non perdere mai la speranza è di ottimo auspicio specie in questo periodo di crisi per tutti. Ma il film è soprattutto ambientalista perché fa riflettere sulla natura così matrigna. Si possono prevedere i maremoti o i terremoti? Gli esperti dicono di no per cui si tende a pensare come a un castigo di Dio non trovando nessuna spiegazione scientifica. Non è possibile. Eppure questo è. Al cinema The impossibile illustra che la natura umana non ha limiti nella capacità di sopravvivere e rigenerarsi all’infinito. Finchè Dio vorrà. Non è possibile. Dio non può intervenire sulla natura perché ha  creato un sistema perfetto dove tutto ha un significato: l’Universo è Dio.
All’uomo è concesso il libero arbitrio di vivere o distruggersi: prima è passato agli animali, poi ai suoi simili ed infine all’ambiente. Mai come ora l’ambiente è così massacrato dalle mani dell’uomo. Forse i terremoti non saranno prevedibili ma gli effetti collaterali degli esperimenti nucleari sì. Così come le trivellazioni del sottosuolo del petrolio i disboscamenti gli inceneritori dei rifiuti, l’effetto serra, il dirottamento delle nuvole…Ma queste sono altre storie. Giuste per altri film perché la Politica li sottovaluta.


NAOMI WATTS RECITA DIANA ED E' SUBITO STAR



La consacrazione a star è arrivata anche per Naomi Watts con il film su Lady Diana che sembra assomigliarle molto anche se le manca lo scintillìo del sorriso e degli occhi della Principessa dal quale si vede sprizzare una grande energia positiva.
Se il look è abbastanza preciso,  a parte il collier che con un piccolo sforzo si poteva anche riprodurre, la trasformazione della figura di Naomi potrebbe essere più convincente se si curasse di più la pettinatura troppo gonfia che cade frastagliata quasi sulle spalle: una lunghezza che Diana non ha mai adottato fin da ragazzina.
E poi quell’espressione triste non si addice alla principessa che manifestava solo quando si trovava a fianco del principe Carlo perché nelle feste mondane Diana si è sempre mostrata allegra. Non ci resta che attendere il film per vedere se almeno
 la personalità della Principessa uscirà fuori in tutto il suo carisma.
Una prova difficile così come era stata affidata ad Helen Mirren che ha superato brillantemente tanto da sembrare che Naomi si sia ispirata a lei piuttosto che a Lady D. come si evince dalla foto.

 NAOMI WATTS IN PIENA ASCESA.
Naomi Watts è un’attrice in piena ascesa. Dopo anni di gavetta con film anche d’autore con i quali è
stata premiatata con importanti riconoscimenti, non
era mai riuscita a sfondare fra il grande pubblico se non con il vento del gossip.
Come quello che la investiva mettendola a fianco della star Nicole Kidman sua grande amica (e unica invitata alle nozze della star con il cantante country Keith Urban) presso la quale si rifiugiava sotto la sua ombra senza curarsi di brillare di riflesso. Quando l’amicizia è solida non ci sono mai complessi di sorta che dividano.

Sempre con una solida amicizia si è così messa in luce, solo un filo perché da centellinare in quanto a luce rossa, nell’opera del regista David Leanch, “Mulholland drive” dove faceva sesso esplicito con la partner Laura Harrington non limitandosi a lingua in bocca nelle scene lesbo, ma allargandosi a livello petto con tanto di morsetti ai capezzoli dell’amica. Che Naomi succhiava con tanto trasporto e passione da far gridare la critica al miracolo per l’interpretazione realista e veritiera.
Ma nonostante la figura hard, Naomi non entrava nell’immaginario con i suoi percorsi sempre sul filo del rasoio, recitati con “21 Grammi” (Il Peso dell’Anima)in un triangolo con Sean Penn e Benicio Del Toro e con un’altra apparizione importante nella Promessa dell’Assassino con i quali non riusciva nell’intento di successo clamoroso.
 Intanto gli anni passavano e con loro anche il cambio di rotta dei ruoli: da bella e complicata a quello di dolce e maternale il passo lo ha fatto con la partecipazione al film “Mother and Child” dove si parla di adozioni come tema sul quale dipanare storie di donne senza figli e figli dati in adozione. Una storia importante e di spessore al cui lancio Naomi ha contribuito facendo il botto. Non tanto per la intensa partecipazione così come l’argomento esigeva, quanto per la sua apparizione tutta nuda, con la cosina a pelo in bellavista, su un balcone.
Fuori di testa? No, fuori dall’accappatoio che lasciava aperto ad arte.
  Arte della comunicazione perché l’immagine spopolava sul web prima ancora dell’uscita del film (in questo mese di settembre) tanto da far gridare ancora al miracolo. Sì perché pur avendo superata la soglia dei 40 (come la Kidman) la Watts ha mantenuto una forma perfetta, la stessa di quando era ragazzina e, soprattutto naturale senza ombra di ritocchi. Particolare che ha colpito Woody Allen, sempre molto attento a trovare ispirazione fra attrici speciali per farne delle muse, il quale l’ha chiamata nel cast del suo ultimo film “Incontrerai un uomo alto e moro…” presentato a Cannes proprio in questi giorni. Così Naomi ha sfilato sul red carpet, brillando finalmente di luce propria, perché Woody sa come illuminare le sue creature.
E con Naomi gli è bastato fare un clic perché a Cannes si accendesse una nuova stella: e a tutto Watts elettrizzante. Il successo per lei ormai è una certezza mentre resta il dubbio sulla solidità della sua amicizia con Nicole Kidman la quale sicuramente, osservando l’ascesa di Naomi, si sente inevitabilmente contrapposta all’amica perché, avendo raggiunto l’apice da tempo, penserà forse sia giunto per lei il momento di scendere le scale. Basta un clic per spegnere le luci della ribalta, un clic per immortalare l’immagine e un clic per rompere un’amicizia…A meno che quest’ultima non sia di terzo tipo, clic clic…clitorideo, tanto per intenderci. E’ allora, che scatta un altro clic: quello giusto per accendere una musica saffica passando…al lirismo o al country? A piacere, e non si fa per dire.
Un piacere che Naomi deve provare facendo anche coppia con Sean Penn perché in uscita con il film Fair Gaime sulla guerra in Iraq a completare un percorso sempre più variegato, dal trasgressivo alla commedia brillante per finire con l’impegno di quest’ultimo e con il dramma sentimentale di Mother and Child  in uscita rispettivamente nel 2010 e 2011.  Una carriera tutta in ascesa che la fa star tranquilla sul suo futuro.



mercoledì 30 gennaio 2013

LEONARDO DI CAPRIO UN NEGRIERO IN SMOKING


Se uno guarda Leonardo Di Caprio pensa subito: bellissimo.
Segni particolari: gli piacciono le modelle.
Ma fin da ragazzino, agli esordi cinematografici, si è conquistato il cuore di tutti i partner per la sagacia in un mix di furbizia e intelligenza le quali non sempre si amalgamano in una stessa persona. Piccolo genio dunque della recitazione che ha sviluppato in un crescendo di ruoli sempre più accattivanti facendo di lui il personaggio giusto per ruoli di amante appassionato, ribelle, scanzonato, passionale, senza regole né arte né parte. Insomma un pirata di cuori sempre alle prese con antagonisti più potenti, più importanti, più grandi di lui, anche se ragazzino perfetto.
Se James Cameron lo ha lanciato avvolgendolo di questa luce splendida immortalandolo con il Titanic, il film più amato fino ad oggi, Martin Scorseze è quello che lo ha adottato per tanti ruoli più ruvidi e robusti, nei quali Leonardo ha esternato il suo lato più aggressivo  via via accentuandosi con il passare dell’età perché la mascella si è fatta quadra e l’occhio verde saettante si è rimpicciolito contornato da folte ciglia incuneate “come per l’occhio del diavolo”, per citare Luchino Visconti parlando di Alain Delon.
Una Maschera di Ferro è infatti il film che ha rappresentato Leonardo nel dualismo della personalità aprendogli la strada a una vasta gamma di ruoli arrivando agli estremi della realtà virtuale (Inception, South Ireland),e quella reale (Gangs of New York, Nessuna Verità, The Aviator) nel quale è maturato come attore nella recitazione e come uomo di potere nello star system. Questo gli dà facoltà di poter scegliere copioni che Leonardo Di Caprio studia attentamente giorno e notte (Bar Raphaeli lo ha lasciato per questo motivo) per non sbagliare un colpo. Infatti ogni film è un successo assicurato perché se a Di Caprio piacciono copioni tosti, lui piace ai registi tosti con i quali far sodalizio artistico per mettere in risalto la sua nuova immagine di macho-man molto stilé.  Se Martin Scorseze è stato il primo ad intuire il suo potenziale di elegante Membro al Vertice esaltandolo con The Aviator che Di Caprio perfezionerà con il prossimo film Il Grande Gtsby nel ruolo di Scott Fidgerald,  Clint Eastwood ha completato l’opera con J. Edgard facendolo sfilare come capo del FBI dall’incedere autorevole, la voce roca e gutturale fra la squadra dei suoi uomini da sguinzagliare per la sicurezza della città di New York. Un mastino perfetto: la maschera di ferro come dicevamo sopra, l’erede che Clint voleva lanciare “immaginando la sedia vuota del nero”, ma gli è andata male. Politicamente parlando la scelta per la prima volta non è stata delle più lungimiranti. Lungimirante invece lo è stato Martin Scorzese, più fine ed esperto come regista geniale, che ha trasformato il mastino Leonardo-Edgar in Wolf of Wall Street prossimo film nel quale vedremo Di Caprio nel ruolo di un finanziere di Borsa duro e spietato: l’incubo dell’America in crisi e del Presidente Obama, il nero.

Il messaggio è stato colto in pieno da Queentin Tarantino regista che si ispira sempre volentieri a dei generi in salsa di pomodoro come gli spaghetti western, per offrire a Leonardo Di Caprio una sedia da negriero con il film Django Unchadain  nel quale Leonardo ha raggiunto il massimo della crudeltà infierendo sulla razza nera con un ghigno diabolico più feroce di un banchiere senza scrupoli, profittatore di ogni disgraziato a partire dall’ultimo. Il nero appunto.
Razza padrona contro razza nera che stava incalzando, per diventare a sua volta padrona. Con il Presidente Obama l’America viaggia su questa strada che comunque è lunga e inmpervia. Almeno fino a quando un nero dominerà Wall Street. In smoking.

AMBIENTALISTI IN PRIMO PIANO




Chi vincerà l’Oscar fra le attrici femminili?
Naomi Watts. Naturalmente questa è una mia opinione comunque basata su fatti concreti. Sì perché il film The Impossible tratta il tema di una grande tragedia ambientale come lo Tsunami focalizzando l’attenzione sul sistema del nostro pianeta fin troppo a rischio.
La cosa più allarmante è come la politica sottovaluti il problema. Tanti ambientalisti sono assurti a ruoli di primo piano occupando i vertici del potere portando avanti argomentazioni di tipo ambientale che hanno abbandonato clamorosamente una volta occupata la poltrona.
Vedasi il caso dell’ex sindaco Pietro Vignali che da convinto ambientalista ha governato come un magna magna della peggior razza politica, anche se gli va riconosciuto il merito di aver fermato la metropolitana mettendosi coraggiosamente contro. La città ora ha riposto grande fiducia in Federico Pizzarotti proprio grazie alla campagna che Grillo ha condotto a Parma contro l’inceneritore, che sembra prendere una brutta piega. Vedremo Parma con le ciminiere tutte in funzione e Mary Poppins a braccetto con lo spazzacamino? Cam Camini Cam Cam Camin…
Una città che va in bicicletta con la mascherina dello smog causa fumo dell’inceneritore, ecco quello che ci aspetta. Possibile che il sindaco non possa fare nulla per fermare questo futuro scenario apocalittico? The Impossible, come volevasi dimostrare.
Naomi Watts la protagonista dell’omonimo film ha appena finito di girare la biopic sulla principessa Diana la quale alla fine della sua breve vita si era orientata verso l’ambientalismo come testimonial della campagna mine antiuomo,quali residuati bellici della guerra di Bosnia.
Una pulizia scoppiettante come un fuoco d’artificio perché non se ne è più sentito parlare dopo la morte della principessa.
Della pulizia bellica aveva parlato anche David Letterman lanciando una battuta su Central Park nel quale è stato trovato in questi giorni un cannone ancora funzionante della guerra di secessione dicendo che da allora il parco non era stato mai pulito.
Questo per sottolinare che le armi belliche restano dissepolte nei secoli così come le scorie dei rifiuti atomici.
Il tema ambiente comunque sta ancora molto a cuore al principe Carlo d’Inghilterra, ex marito di Lady D del quale Naomi sta riproponendo la vita sullo schermo. Il principe continua la battaglia nella vita reale, sia di Corte che delle sue case di campagna impegnandosi nel riciclo di qualsiasi materiale, nella cura del verde dei suoi giardini e soprattutto nella chiusura dei camini da ogni casa di Londra dove infatti la figura dello spazzacamino non esiste più, così come i gatti che miagolano in calore sopra i tetti. Tanto meno le gatte perché tutti insieme sono radunati al campo base Colosseo.
 Carlo d’Inghilterra è molto credibile in questa sua veste di ambientalista perché da sempre si è dimostrato amante della natura, dei paesagggi incantati come quelli della Toscana e della sua villa di campagna il cui parco può paragonarsi a una delle meraviglie del mondo dove una schiera di giardinieri mani-di-forbice hanno creato composizioni artistiche di foglie e fiori. Le quali in Inghilterra restano una delle maggiori attrattive promosse con Mostre Internazionali di questo settore una delle quali aperta quest’anno dalla Regina Elisabetta.
Se il cinema è sempre molto attento all’ambiente, ci sono attori che intendono lasciare il cinema per studiare ecologia. Uno di questi è Leonardo Di Caprio, memore della sua indimenticata interpretazione di The Beach totalmente immerso nella natura metà incontaminata e metà tossica, che proprio in questi giorni ha dato l’annuncio in tal senso. Per scendere in Politica? Perché no. Nel 2016 ne vedremo delle belle: fra i candidati con Hillary Clinton ci saranno anche Clooney e Di Caprio come una sorta di me’ cojoni? Ma questa è solo un’ipotesi.

GEPPI LA COPERTINA DELLE INVASIONI BARBARICHE


Geppi Cucciari si è fatta fica. Di ritorno dal viaggio di nozze abbronzata e dimagrita si è permessa una scollatura a spalle completamente scoperte.
La copertina infatti era lei che ha aperto le Invasioni di Daria Bignardi con un monologo pieno di battute lette sul gobbo e sulla cartellina.
Battute brillanti per chi le ha capite perché è troppo intelligente. A fianco delle conduttrici è pericolosa perché tende a far le scarpe. Involontariamente si presume perché la sua è solo esuberanza scenica portata da natural talento.Con lei a fianco Vittoria Cabello ha chiuso per emigrare su Rai due mentre la Geppi apriva una trasmissione tutta sua a fare nicchia fra intellettuali e critici entusiasti. Poi vabbè anche lei ha chiuso per lasciare il posto a Benedetta Parodi con le sue ricette, una formula sempre gradita.
Daria Bignardi non poteva guardarla dall’alto al basso ma forte della sua posizione di conduttrice di grande esperienza ha dato il benvenuto alla Geppi cercando di entrare nel suo intimo. Sei incinta? (O è pancia gonfia?)
Pancia piatta prego. A forza di bifidus è riuscita anche lei nell’intento sperando che duri.
A forza di andare sciolta è il men che possa attendere. Troppo successo facile non va mai bene così come è stato per S.Remo perché si sa che comunque vada sarà successo. Doveva prevederlo. Duro è stato mantenerlo. Se non ci fosse stato il bifidus regularis…Proprio un successo.E senza alcuno sforzo.


AFEF LA TUNISINA- WHAT ELSE?


Che è successo ad Afef?
Era sempre sorridente, immortalata faccia a faccia dente a dente occhio ad  occhio come first lady del marito dal fascino brizzolato sale e pepe, manager importante dell’Italia che sgomma dopo aver perso le Telecomunicazioni.
Non c’è più dialogo fra loro?
E’ questa la domanda che assilla i salotti della Milano-bene.
Afef comunque è sempre indaffarata in giro con amici: un giorno è Adrien Brody, un altro è Bar Rafaeli con i quali andare a fare shopping in santa pace.
Peace.
Piacciono questi incontri all’insegna della Striscia di Gaza finalmente, se non in felice convivenza, in cerca di amicizia.
Afef è molto diplomatica tanto che Berlusconi a suo tempo quando era Premier le aveva offerto un posto in Parlamento come mediatrice per il Medio Oriente che lei aveva rifiutato stante il contratto fashion che la legava all’Oreal.
La quale l’aveva ingaggiata per mettere in mostra i propri i ricci, subito seguita da uno stuolo di aspiranti modelle con le cosine open-air. Chissà che cosa avevano capito.
Ma Afef non è una di quelle perché, pur restando defilata dalle sfilate pret-a-porter, preferisce qualche ospitata d’alta moda o sul red carpet sempre all’insegna della Pace del Mondo.
Una campagna iniziata anni fa con la Pellicceria Annabella, poi qualche puntatina con flash in Chiesa per partecipare a cerimonie di famiglia cristiana, e un’altra a braccetto di amici israeliani.
Mai che sia stata immortalata davanti  una Moschea. Perché non si scambi per una marocchina?
Infatti lei è Tunisina. What Else?




martedì 29 gennaio 2013

IL BELLOCCIO FA BEN AFFLECK


 IL BELLOCCIO FA BEN AFFLECK
Lui è nato come belloccio di Hollywood. Infatti è partito alla grande con Pearl Arbor il remake Da Qui All’Eternità, un cult nella storia del cinema, non riuscendo ad oscurare l’originale chiamato ad emulare. In quanto belloccio appunto. Come tale è caduto nella rete di Jennifer Lopez nota a Hollywood come faccendiera dalle mani in pasta perché nonostante si sia accapparata ruoli di primo piano di tanti film con partner sempre di primo piano, non è mai riuscita a sfondare ricevendo solo riconoscimenti in campo musicale ma anche qui più che per la sua voce uguale a tante, per la sfilata delle mises molto sexy e del suo dimenar di fondo schiena nelle quali hanno messo la firma anche Gucci e la Fiat 500.
Così, a posteriori, il fondo schiena è risultato il più bell’investimento che abbia fatto avendolo assicurato per diversi milioni di dollari.
Ai posteri è rimasta l’ardua sentenza se a tenerlo in forma sia stato il duro allenamento o semplicemente un dono del chirurgo.
Ad ogni modo è piaciuto a Ben Affleck il belloccio che lei si è spupazzato per diversi anni lasciandolo comunque sempre dietro di lei, nel ruolo di belloccio. E questo è il punto perché ben presto Affleck le ha voltato le spalle perché a forza di stare dietro aveva imparato l’arte mettendola da parte. Infatti ha voluto anche lui farsi il mazzo sotto mentite spoglie di un regista-agente  aiutato da una barba incolta cresciutagli nel frattempo per dare spessore al personaggio come una sorte di Cacciari l’idoelogo-filosofo veneziano citato a suo tempo come presunto rivale da Silvio Berlusconi.
Una barba, quella di Affleck che comunque lo ha aiutato a nascondere la sua mimica facciale di belloccio alquanto inespressiva per dare spessore e credibilità a un personaggio del film Argo in missione speciale in Medio Oriente per salvare alcuni ostaggi americani prigionieri in Ambasciata. Mai senza di loro. Embè dopo tante peripezie la missione è compiuta brillantemente perché gli Americani virtualmente vincono sempre dovendo superare delle realtà nelle quali fanno flop come l’ambasciata di Bengasi dove hanno scaricato tutta la colpa a Hillary Clinton, che si è sacrificata (intenzionata a uscire un po’ di scena riprendendosi il ruolo di politica americana) per coprire Obama e farlo rieleggere. Al cinema è facile essere eroi come per esempio Arnold Swarzenegher il quale nella realtà come governatore della California non è stato in grado di onorare il programma della sua scaletta che era quella di scopare scopare scopare. Per fare pulizie della corruzione, nel quale si è mosso senza saper che pesci pigliare. Ma l’agilità e l’arguzia che Ben Affleck mostra in questo ruolo del film Argo hanno premiato la sua buona volontà di imbruttirsi uscendo dal ruolo di belloccio per diventare attore, tanto da essere candidato all’Oscar. Non importa se vincerà; quel che conta è la rivalsa, quella di essersi lasciata Jennifer Lopez alle spalle.La quale di bellocci ne infila uno dietro l’altro come una preziosa collana di perle lasciando ai posteri l’ardua sentenza del suo operato. A’ pecora o a’ forbiciata? A’ posteri a’ posteri…

lunedì 28 gennaio 2013

LUPANAIO FASHION IN TV

CON LA SOAP LA LUPA SI FA BIONDA.
Brooke Logan ovvero lo charme che con le buone maniere sbaraglia tutte, figlie comprese. Beautiful!
La soap dura ormai da decenni. Già dai tempi di Ecce Bombo Nanni Moretti chiedeva all’amico: “Ma Ridge, che cosa sta facendo Ridge?”
Ridge è il marito nella soap e questo va bene. Vuole anche comandare? Giammai: a comandare sono le mogli, quelle che si sono susseguite nella sua vita rivaleggiando fra loro e alle quali lui ha donato l’anello nuziale a fasi alterne facendo sempre il marito fedele di tutte: ma una alla volta per carità.
Katherine Kelly Lang è l’eroina della soap più amata e vista in tutto il mondo perché racchiude in sé tutti i difetti e le qualità di una donna-donna: femmina-oggetto, manager faccendiera sexy (sempre a sfilare con l’intimo con il letto posizionato dietro a un separè accanto alla scrivania), geniale ricercatrice, moglie amorevole del marito di turno, amante appassionata di tutti i componenti la famiglia con i quali intreccia intime liaison portandoseli tutti nel lettone, madre amorevole.
Ecco il punto dolente: madre amorevole talmente grande da allargarsi ai fidanzati delle figlie puntandoli come una lupa in calore senza alcun ritegno che segue solamente il suo istinto di animale predatore.
Che comunque è generosa nell’allattare i maschi (nella storia i gemelli adottati Romolo e Remo) mentre si fa agguerrita rivale con le figlie femmine e dello stesso sangue( Bridget e Hope).


Al cinema restano memorabili le interpretazioni di Anna Magnani e quelle di Monica Guerritore. Se la Magnani ha impersonato una lupa sanguigna e logorroica, la Guerritore ne ha dato un’immagine d’ invasata sempre arrapata, con le occhiaie e la fica in calore, come una sorta di tarantolata.

Brooke Logan con Beautiful ha riscattato la categoria, plasmandola in versione americana a tutto fashion e tanto colore, uscendo da ogni incresciosa o drammatica situazione sempre in maniera brillante facendo genere patinato.
Quella patina che serve a coprire tutta la perversione di una femmina, determinata ad imporsi su tutto e tutti con la carezza vellutata di una vampira che succhia sangue alle vittime sacrificali del suo stesso sangue.
Una Lupa fashion. Beautiful!