domenica 22 luglio 2018

DUCHESSE TRA SOGNO E REALTA'


L’uscita di Kate e Meghan insieme a Wimbleton aveva stupito non poco. Non si sa se fosse  una strategia studiata a tavolino oppure uin colpo low cost per zittire i tabloid prendendoli per i fondelli, tesi quest’ultima avvalorata anche dalle parole di Charlotte che con la voce dell’innocenza aveva deriso i media perché ultimamente vengono esclusi dalle cerimonie importanti dei Windsor.


Il pubblico comunque ha fatto la sua scelta: tutti pazzi per Meghan la novella sposina. 
Infatti Kate diventata madre per la terza volta , come una sposa-mamma che si rispetti è meno accattivante di Meghan Markle più sexy e più intrigante nel suo status di sposina in luna di miele che fa palesare notti insonni nelle quali se la spassa alla grande col principe Harry.
L’aria un filo stripicciata dovuta allo chignon spettinato raccolto alla meglio  contribuisce a farle fare la sua “porca figura”  facendo immaginare  che  sia andata a dormire in lingerie piuttosto che con i bigodini in testa come invece farebbe palesare Kate sempre perfetta con i capelli sciolti a boccoli cascanti anche se, ovviamente, sono stati acconciati dal parrucchiere personale.

Ma al pubblico piace sognare e le duchesse sono le protagoniste di tutte le possibili illazioni che su di loro si sbizzarrisce nel formulare facendo galoppare la fantasia senza tenere conto della realtà reale che tutto sommato non si vorrebbe conoscere  perché con la loro presenza che illumina la scena neutralizzano le chiacchiere di tanti invidiosi. I quali si permettono di intrufolarsi nel loro privatissimo andando ad indagare in un  passato lasciato alle spalle perché dopo il matrimonio si assurge a nuova vita.
Pertanto non si capisce l’accanimento “sulle rivelazioni”  di un tempo che fu solo privato non facente parte dello scintillìo dello spettacolo nel quale emergono come duchesse di casa Windsor perchè diventar regine per loro resta un sogno. La realtà è dietro l'angolo di Elisabetta.

martedì 10 luglio 2018

CAPPELLINI CORONCINE TIARE IN TIRI INCROCIATI


Kate immortalata qui col piccolo Louis a battesimo dove si è notata l'assenza della Regina Elisabetta, in una sorta di madonna col bambino con tanto di cappellino anni 50 così come sfoggiavano quando correvan quegli anni la Regina Madre e la figlia Margareth. Più che da Regina Kate è entrata nel ruolo di Regina madre (cedendo il passo a Camilla presente al matrimonio) quale futura compagna dell'erede al trono Carlo.















Con questa mossa di elegante scacco alla Regina, stile e classe e impareggiabili contraddistinguono ancora una volta la Duchessa di Cambridge in un tiro incrociato dopo che a sua volta era sparita a Natale dalle cornici sul tavolo di  Elisabetta  che aveva sostituito William e Kate con Meghan ed Harry insieme ai nipoti George e Charlotte.










Tutti i reali usano il look per lanciare messaggi soprattutto con i colori delle mises o dei modelli di ispirazione a qualche personalità del parentado come Diana in primis alla quale si dice che si ispiri soprattutto Meghan Markle dopo che i media l’avevano affermato anche per Kate.
Tutti comunque si contraddistinguono per un loro stile ormai consolidato per Kate con i suoi tubini e cappottini, mentre  Meghan si sta affermando con la scollatura a barchetta che sta facendo tendenza.
Le duchesse si copiano anche a vicenda ma la colpa non è della loro invidia bensì della gara fra i loro stilisti così come succede nel campo della moda dove i grandi delle firme si odiano a morte.





















Le scelte dei cappellini così come quelle delle Tiare e dei gioielli sono invece studiate dalle duchesse di Corte dove comunque solo Camilla si dissocia con uno stile di grande aplomb tutto British in sintonia con quello impeccabile di Carlo, del quale si potrà dire tutto tranne che non sia l'uomo più elegante del mondo, molto curato non solo nel look ma nei particolari come ferma-cravatte gemelli e quant'altro. Particolarità questa che distingue anche il principe William mentre Harry emerge fra tutti per il suo portamento irsuto degli Spencer e aristocratico ereditato dal nonno Filippo, che basta e avanza per valorizzare qualsiasi capo per cui tanto di Chapeau che ai cappellini ci pensa Meghan
Cappellini e Tiare sono frutto di una meticolosa ricerca da parte delle Duchesse e della Regina stessa la quale ultimamente si è affezionata ai cappelli a cilindro sulle 23 ornati di fiori piume e nastri a volontà facendo pendant con i colori delle mises.




Se i cappellini di Kate e Meghan fanno a gara in eccentricità per rubare la scena senza paura di apparir come delle Precieuses ridicules, la Duchessa di Cornovaglia ha il buon gusto di aver adottato sempre la stessa foggia a larghe falde distinguendosi curiosamente nell'adornarle qualche volta con spighe di grano o foglie al vento tanto per dare un tocco eccentrico che risulta comunque stonato perchè non in linea con la sua personalità di donna solida pratica ed energica poco a suo agio nella mondanità perchè più orientata verso la  vita privata.







































Al Battesimo del piccolo Louis Meghan sfoggiava un abito longuette color verde oliva e cappellino sempre sulle 23 a dare quel tocco di duchessina grandi firme che ormai la contraddistingue per l'innegabile stile anni 50 al quale si sta ispirando anche Kate.
I windsor se lasceranno un segno nella storia sarà sicuramente per la girandola di sfilate dei loro membri con i quali sono riusciti ad accentrare l'attenzione di tutto il mondo potendo ormai il look sopratutto di principesse duchesse e contesse più del potere della corona stessa perchè Elisabetta è l'ultima regina con la Corona in testa. La quale con gli oltre 60 anni del suo regno passerà alla storia anche lei per il suo look coloratissimo portato con disinvoltura anche dopo i 90 anni, curiosamente senza mai apparir ridicola. L'ultima regina vera.

LA VEDRAI MISTER HIGGINS!
Così cantava Audrey in My fair Lady al suo Pigmalione Rex Harrison alias mrs Higgins.
Meghan ed Harry in visita a Dublino mercoledi 11 luglio 2018  alla residenza ufficiale del Presidente Michael Higgins gliel'ha fatta vedere:
.La borsa di Fendi Pelliccerie con un abito grigio topa conquinstando l'Irlanda intera.
Quando si dice fare parallelismi con doppi sensi.





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venerdì 6 luglio 2018

IL RITORNO DA MAMMA RAI

“Non siamo qui a parlare di migranti” ha risposto stizzita Elisa Isoardi alla presentazione dei palinsesiti RAI che ha consentito il ritorno a casa di conduttrici cacciate come Paola Perego, Mara Venier e Licia Colo.
La Perego ha già iniziato il nuovo programma con interviste fra donne in camera d'albergo dove le confidenze sono più sciolte che in salotto fra poltrone e sofà forse anche per non alimentare la pubblicità di artigiani di qualità e favorire invece un'atmosfera più intrigante. Fra le lenzuola? No, bordo letto per stimolare con la postura ricurva, l'insorgere del mal di schiena.
Manca il ritorno di Milena Gabanelli che comunque è sempre seguita fra le pagine del Corriere web con un video di pochi minuti Dataroom a spiegare inchieste difficili e scomode secondo la sua linea di Report che lei ha lasciato volutamente in eredità ai suoi collaboratori. Per il momento sono le conduttrici più giovani a varcare la porta di casa Rai.


Se la Perego ha inziato senza clamori la Venier e Licia Colò hanno rilasciato lunghe interviste con le quali spiegano i rapporti di colleganza fra signore della RAI. Di alto profilo quelle di Mara Venier che ha ribadito di avere un rapporto“come sorelle” con Rita Dalla Chiesa e Sabrina Ferilli mantenendo nel contempo salda l'amicizia con Maria De Filippi e una sana competizione con Barbara D'Urso sua rivale della domenica pomeriggio riconoscendole di partenza  i maggiori ascolti che tanto alla RAI non interessano visto come ha proceduto senza fare una piega con l'affondo delle sorelle Parodi alle quali aveva rinnovata stima fino all'ultimo per entrambe se non ci avesse dato un taglio Cristina a Benedetta come se tutta la colpa fosse stata sua.
Se c'è rivalità fra sorelle figuriamoci fra colleghe per cui le dichiarazioni di Mara Venier sono apparse un filo ossequiose specie se dette da una conduttrice che si era affermata in RAI rimanendo fiduciosa solo in sé stessa come chiave del successo che comunque si è rivoltato contro. La forzata lontananza deve averle insegnato che sia meglio fare gruppo piuttosto che solo su sé stessi. In questo Licia Colò invece è stata forte mantenendo salda la sicurezza in sé e nel suo operato con il quale aveva portato al successo le trasmissioni della Domenica su Rai 3 improntate su viaggi e incontri in studio fra varie culture. Licia Colò rappresentava l'eterna ragazza sportiva  in cerca di avventure dal fisico scattante che tutti ammiravano fra i fondali del Mar Rosso o fra i Paesi esotici alle prese con animali e popolazione indigena. Era lei la protagonista del programma insieme a tutti i viaggiatori che le facevano contorno con i loro docu vacanzieri. Licia Colò era un mito che un direttore per dissapori personali ha voluto infrangere togliendole il programma per offrirlo a Camilla Raznocich che si è ben guardata dal rifiutarlo pensando di poterlo condurre con lo stesso successo purtroppo non confermato perchè gli spettatori associavano la sua conduzione ai programmi sull'amore: quello hard della Love Line e quello criminale di Rai 3. Insomma a ciascuno il suo anche se aperti a nuove esperienze che comunque non dovrebbero essere accettate sul dolore di qualcun altra.

Un conto è prendere un posto di una collega impegnata con qualche puntata un altro è di una intera carriera.
Pertanto la sincerità di Licia Colò è stata molto apprezzata nel dichiarare la 
sua mancanza di amicizia verso la Raznovich pur non avendo nulla contro di lei. 
 Tra le “sorelle” di Mara Venier il ritorno a casa è atteso per Rita Dalla Chiesa ospite fissa a La Vita in Diretta condotto da Marco Liorni che sicuramente la farà parlare più di quanto abbia fatto Cristina Parodi con Claudio Lippi accontendandosi del suo gettone di presenza mentre non è stato confermato quello di Sabrina Ferilli anche se si è distinta nella conduzione di un programma sul dolore dei Trans che lei ha trattato con molta dolcezza e umanità confermandosi una conduttrice in gamba oltre che di bonazza delle fiction.

Cristina Parodi invece che con mamma RAI piacerebbe ritrovarla giornalista al TG5 nel quale è l'unico programma dove le stracciava tutte perchè quando usciva lei salivano gli ascolti mentre Benedetta faceva impazzire con soli cinque minuti in coda al TG di Italia Uno del suo Cotto e Mangiato dove più che la cuoca poté la giornalista tra i fornelli mentre andando dappertutto, prima la 7 poi la 7D ed infine la RAI, si è sprecata  come giornalista specializzandosi come cuoca.

Fra i palinsesti di Mediaset non è stato fatto il nome di Silvia Toffanin a confermare il suo Verissimo.
Una scelta snob di Pier Silvio?










lunedì 2 luglio 2018

FESTA MULTICULTURALE. UNA LUNGA TAVOLATA SENZA CONFINI

Se l'emergenza migranti non è stata ancora risolta, la solidarietà a quelli che volenti o nolenti sono stati accolti è stata grande così come si è visto alla Festa Multiculturale di Collecchio con un tutto esaurito.
Le presenze straniere non erano in maggioranza fra le tavolate con un piatto a 13 euro oltre il costo del pane acqua e dolcetto, ma si sono attivate come addette ai lavori facendosi in quattro in tutti gli stands da quelli gastronomici alle bancarelle dello shopping etnico con dibattiti sparsi qua e là sulle condizioni degli ultimi e sul loro percorso di permanenza.

Notata la mancanza di stand degli animalisti a fare da padroni così come era avvenuto nelle scorse edizioni  con le gattare in primis incattivite perchè gli animali non hanno “la giusta attenzione sui loro problemi”. Per questo ci sono loro per cui basta e avanza.
Il Parco Nevicati è una location molto giusta per questo tipo di manifestazione perchè lo spazio si presta per una suddivisione fra quello degli adulti e quello dei bambini parcheggiati nel mini-parco-giochi con i divertimenti tutti per loro.
Era partito negli anni 90 con un progetto ricco di idee ma povero nella realizzazione perchè allestito con pochi stand gestito da una sorta di comunità hippies con le “facce fatte” da marjuana ad offrir la loro merce di collanine orecchini e borse a sacca con le frange.
Ora invece è pieno di stranieri  molto occidentalizzati con le loro offerte di borse a firme taroccate e bijoux luccicanti simil-svarowsky con un'offerta ricca di caftani, tunichette e pantaloni indiani a righe di seta a prezzi accessibilissimi.

Non mancavano gli stand con gli assaggini tipici dei Paesi d'origine con dolcetti e the alla menta in quello della Tunisia, vino della Romania e tante altre specialità.
La Romania è stata la guest star della festa andando forte con il menù dei “Verzini di Cracovia” a base di trito di carne racchiuso e cotto in foglia di verza molto simili agli involtini parmigiani che sono invece  conditi con pomodoro e cipolla e allietando la serata con canti e balli folcloristici.
Nel corso degli anni la Festa Etnica si era evoluta diventando multiculturale perchè affrontava temi sugli stranieri con più impegno diventando motivo di riflessione perdendo negli ultimi anni questa connotazione nel trasformarsi in una sorta di “E' qui la festa bis degli africani” di gazzettiera impronta a fare un gran casino senza lasciare il segno.

Gli unici che lo hanno lasciato sono stati i Greci perchè puntualmente appaiono per chiudere con il loro Sirtaki sempre gettonatissimo a chiudere in una sorta di colonna sonora a coloniali uniti stante la presenza in folto gruppo di Etiopi bell'abissini, in tavola con il loro Zighinì, anche se la colonna più lunga era quella davanti allo stand del Bangladesh mentre tortelli e salamini con patate fritte hanno spopolato fra i partecipanti schizzinosi e tradizionalisti.
La festa continua nei prossimi sabato e domenica in concomitanza con quella del PD a S.Ilario per cui la scelta sarà per tutti i gusti: quelli del PD più Regionali che etnici per cui si capisce la loro effettiva estraneità verso i migranti che, dopo essere stati accolti a braccia aperte, se ne sono completamente disinteressati per inserirli economicamente ed integrarli culturalmente lasciandoli allo sband perchè, tanto c'era Schengen riuscendo così a far vincere Matteo Salvini. Il quale per una giusta politica dovrebbe affidarsi alla Merkel per coalizzarsi con i respingimenti e chiusura porti mantenendo l' apertura dei confini per lasciare liberamente circolare per l'Europa i migranii che sono stati, volenti o nolenti, già accolti legalmente  puntando a una Politica di integrazione di qualità piuttosto che di quantità.