mercoledì 30 aprile 2014

SE L'ITALIA LASCIA L'EUROPA...

La moda è in crisi: una grande azienda italiana Loro Piana che lavora tessuti in cashmeere poco tempo fa ha venduto ai Francesi.
Non è una novità che la moda sia in crisi.
Quando sento i servizi con toni enfatici di certe giornaliste  che falciano la povertà raccontando il lusso come se fosse alla portata degli italiani, sempre molto carini,  mi vien da ridere.
Trascrivo qui degli appunti che avevo annotato in diretta da Rai Tre
nella puntata di Senza Lavoro.
Parlano i testimoni:
"...250 euro al mese per confezionare un abito da sposa e in nero".
 Chi parla non è una extracomunitaria, ma una donna italiana con famiglia.
 Purtroppo questa è una catastrofe annunciata. E' la logica conseguenza della invasione dei prodotti cinesi ed indiani che hanno dato uno scossone alla produzione mondiale specie nel campo dell'abbigliamento e lavorazione dei tessuti.
Molti stilisti già da tempo sono emigrati in quiei paesi per confezionare i loro prodotti.
In Cina il costo della mano d'opera è bassissimo: O,8o centesimi per una giornata di lavoro. In India ancora meno. E vendono un loro prodotto finito qui in Italia per soli 3 o quattro euro, di puro cotone o cashmeere.
Era prevedibile la crisi, ma nessuno ha cercato di prevenirla se non emigrando dall'Italia.
Invece soprattutto l'alta moda doveva accontentarsi di guadagnare meno mantenendo costanti i nostri costi di lavoro.
Per risollevarsi dalla crisi bisognerebbe tornare agli anni 50 e 60 quelli che hanno favorito il boom e la ripresa. I turni di lavoro erano massacranti operai mal pagati e tanto nero. Il commercio era libero senza scontrini e ricevute gli stipendi erano bassi e la gente pensava solo a lavorare senza tanti sprechi.
 Purtroppo questa è la realtà che si prospetta in futuro: profilo basso, rimboccarsi le mani accontentandosi di poco trovando vantaggio nella sospensione di tutte le tasse per almeno un anno o due per consentire alle aziende di prendere respiro pianificando la ripresa.
Per mantenere il made in Italy bisognerebbe abbassare i prezzi dei capi d'abbigliamento e non solo. Fare i saldi non è abbastanza.
Ho visto un paio d'anni fa in un grande magazzino un abito di medio valore ma all'ultima moda che costava 80 euro, mentre in saldo è stato abbassato, insieme a una decina di taglie, a 10 euro che ho comprato subito.
Non ha senso, anche se è stato un affare. Se il suo prezzo fosse stato di 30-40 euro avrebbero sicuramente esaurito tutto il lotto invece di due o tre capi, così come sarà accaduto.
A tutt'oggi comunque anche 10 euro per le famiglie in crisi sono una cifra.
Il ritorno alla lira non sarebbe comunque una soluzione.
A proposito del Movimento di Sovranità Monetaria, mi ricordo che  ai tempi del movimento Lega,trai i fedelissimi c'era un accanito sostenitore del lavoro co-co-co tanto che mi faceva strabuzzare gli occhi pensando a una stramberia.
"Basta con i dipendenti a tempo determinato", diceva "perché al datore di lavoro si deve dare la possibilità di licenziare e al dipendente quella di cambiare dandosi così da fare, magari con una partita iva per un lavoro autonomo, senza poltrire nel posto sicuro".
Solo così si diventerà competitivi, con sconti fino al 70 per cento.
Da qui forse è stato coniato il tormentone Divani e Sofà Artigiani di qualità con la testimonial Sabrina Ferilli che, guarda caso, o forse no è stata la promoter di quel film Call Center nel quale i giovani lavoravano a contrattto co co co.
E proprio questo che ha creato la crisi di lavoro nel quale si trovano i giovani, assunti con contratti da fame a tempo determinato, per cui se si torna alla Lira separandosi dall’Europa temo il peggio. Anzi sono sicura che per l’Italia sarebbe la fine.
Non se ne può più di sentire  teatrini della politica dove si fanno chiacchiere in cazzenger.
Non penso che tale idea di separazione dall'Europa possa attecchire solo perché la Merkel è una tedesca asciutta e un panzer schiacciasassi.

Concludendo: occorre che ognuno faccia la sua parte per essere utili al Paese.








martedì 29 aprile 2014

SUCCESSIONE AL TRONO D’INGHILTERRA



Ieri sera al Tg5 di Gianni Bilà è stato trasmesso un servizio su William e Kate e su come il popolo d’Inghilterra, dopo la tournèe da grandi star in Australia, sia propenso a farli salire al trono, tanto da indurre il principe Carlo a rinunciarvi.
Purtroppo la notizia non può essere smentita perché Buckyngham Palace non lo fa per nessuna ragione avendo fatto una sola eccezione con la querela per le foto di Kate scattate quando era nuda sul balcone.
I reali non si scompongono lasciando parlare i tabloid liberamente perché tanto a decidere è sempre e solo la Regina. Il popolo non è sovrano.
Non lo è nemmeno in Italia perché come “giustamente” dice Berlusconi a comandare è sempre e solo la sinistra. La quale non gli ha portato fortuna, questa va detto, poverino!
Così parlando dei reali per dare le notizie giuste occorre mettersi in coda al cerimoniale di Corte ed alle Tradizioni per avere un’idea delle mosse in scacchiera dove scacco alla Regina non è mai scacco matto al Re perché il consorte è il principe Filippo che come ha sempre fatto seguirà la sorte della sua Regina una volta che lascerà il trono pronto per un  Re visto che i suoi primi  eredi in linea di successione sono tutti maschi.
Difficile è dunque pensare che la Regina stravolga le gerarchie permettendo la successione al trono dei nipoti William e Kate così come è difficile pensare che il principe Carlo rinunci ai suoi diritti e che il principe William accetti di fare uno sgarro al padre. Non sarebbe di classe nobile così come dimostra nel suo modo di porgersi tanto da essere amato da tutti insieme alla consorte Kate.
Qualcuno potrebbe pensare alla vendetta di Diana la quale si rivolterà nella tomba al pensiero che Camilla arrivi là dove lei non è riuscita né come regina né tanto meno come regina madre.
Infatti è probabile che Camilla non resterà sempre Duchessa così come Filippo è rimasto eternamente principe, perché il principe Carlo la considera la sua dolce metà essendo l’altra metà del cielo passata a miglior vita come si suol dire. Insomma Carlo ha da sempre amato Camilla e questo non fa una colpa. Al cuor non si comanda.




Camilla e Carlo non temono la vendetta di Diana perché per un cornino non è il caso di scatenar l’inferno visto che Sua Altezza Reale la Principessa Diana ha ripagato il suo Carlo con tante corna da pareggiare il conto.

Diana è comunque nel cuore del suo popolo anche se Kate sta facendo di tutto, in buona fede per carità, per farla dimenticare a cominciare dal look e nel rubar la scena al suo consorte principe William portando perennemente in braccio il piccolo George, sangue del suo sangue. Middleton.

La coppia è comunque bellissima tanto che non si può non amare: tutto il mondo l’ammira e le fa onore.
Ma sono giovani e molto presi a dare un’immagine di famiglia normale tanto da suscitare molte perplessità su un eventuale salita al trono perché comporta molte responsabilità che per ora William non sembra in grado di sobbarcarsi.
La Regina Elisabetta è pazza del principino George per cui lascerà che i due nipoti lo crescano amorevolmente in attesa di succedere al trono rispettando la linea di successione perché il principe Carlo è ormai maturo per dedicarsi anima e corpo al compito di un Re d’Inghilterra.
Il principe Carlo è un fervente ambientalista già ancor prima dei tempi che diventasse una effettiva esigenza mondiale dimostrando di aver l’occhio lungo per cui, anche se non è stato un buon marito per Diana, sarà sicuramente un buon Re per il suo Paese come lo è stata la Regina Elisabetta, con buona pace di Diana.
La quale ci piace ricordarla nel suo ruolo di amorevole madre e di caritatevole assistente di tutti i bisognosi della terra. Più che una principessa, una grande donna.







lunedì 28 aprile 2014

ROYAL WEDDING KATE E WILLIAM. QUARTO ANNIVERSARIO

Royal wedding 2011
QUALCHE CURIOSITA' IN ATTESA DEL GRANDE EVENTO

La curiosità è che  Kate nonostante sia figlia di un minatore e di una commessa abbia viaggiato tutto in tutto il mondo. 
Da piccola per due anni è stata ad Amman (col padre minatore?) e da studentessa ha studiato arte per parecchio tempo in Italia. Poi ha frequentato l'Università insieme al principe William in Inghilterra. Io penso che in questo momento intorno alla favola di Kate ne siano spuntate migliaia. Tutte a puntate come una soap...Un bel business.

L'atmosfera di isteria collettiva è la stessa che aveva accompagnato Diana ma speriamo che questa "ragazza" la sappia gestire spegnendo quel furor di popolo che per Diana fu anche fatale
Ma la coppia Kate e Will è più normale, perchè non ci sono amanti nell'armadio nè tanto meno propensione al tradimento.
Sono comunque molto amati questo sì e soprattutto sono amati in coppia, mentre Diana si distaccava moltissimo da Carlo  rubandogli la scena: prima per gioco e civetteria poi per ripicca  e rivalsa.
Insomma hanno fatto chiacchierare parecchio tutti e due in senso morboso e negativo mentre Kate e William faranno parlare sicuramente solo dei loro viaggi di rappresentanza e degli eventuali eredi. Perchè la "ragazza" è molto decisa e quindi decisa anche a sobbarccarsi la noia della vita di Corte. Che poi se uno lo considera un lavoro come un altro è presto fatto.
Diana era molto capricciosa e proprio per questo affascinante. Se fosse stata rincatucciata al suo posto eseguendo ubbidiente le sue mansioni, con un look sobrio, sopportando le corna  ricambiandole con discrezione, e soprattutto non andando a confidarsi coi media, avrebbe fatto meno casino.
 E' inutile principesse si nasce e lei neanche tanto modestamente lo nacque-
Dopo il matrimonio è molto probabile che non interesserà più di tanto l'avvicendarsi della soap reale.
Così come era successo con Carla Bruni e Sarkozy...tanto rumore all'inizio per poi assestarsi a livelli più normali.


Di persone come Diana non ne nascono tutti i giorni perchè lei era veramente speciale con un'espressione dolce e accattivante che inteneriva i cuori delle persone anche per la sua totale e sincera partecipazione verso le sofferenze delle persone che la ammantava di un'aura  di santità.
Kate è una simpaticona. Per ora, poi si vedrà.







SPOSE DI CASA WINDSOR: E’ SEMPRE STATA DIANA A FARE TENDENZA.



Una nuvola di taffetà, una tiara preziosa della collezione del tesoro dei Windsor racchiusi nella Torre di Londra fra quelli dei Tudor, e un originalissimo Bouquet a grappolo che mai si era visto prima d’ora.

Così Diana è apparsa al mondo in abito da sposa per essere impalmata dal Principe del Galles Carlo, erede al Trono d’Inghilterra. Un bouquet che aveva fatto sognare tutte le ragazze del mondo che avrebbero voluto fosse loro lanciato da Sua Graziosa Altezza Reale Principessa Diana.










Sarah Ferguson andata sposa ad Andrea, figlio della Regina Elisabetta, non solo aveva ripreso la nuvola di taffettà dell’amica Diana ma aveva pure copiato il bouquet spuntandolo di poco.









Sophie, che in un primo momento veniva indicata come la sosia della principessa Diana, aveva scelto un abito più discreto meno gonfiato a meringa da saga di Via Col Vento, ma di linea semplice con lungo strascico copiatissimo da tutte le star del red carpet. Infatti è l’unica nuora della Regina ad aver resistito nel tempo perché defilata dalla mondanità e dai pettegolezzi, tutta dedita al cocco di mamma, il principe Edward.
Il bouquet è comunque uguale a quello di Diana “a grappolo” perché molto decorativo ed originale che solo una Principessa come Diana poteva scegliere come se la sua natura umana volesse sovrastare la preziosità dei diamanti della corona in testa. Infatti, così è stato.


La curiosità per l’abito di Kate in sposa al principe William è molto forte anche se qualche bozzetto è già stato divulgato  accompagnato da nomi di stiliste come Sarah Burton e Sophie Cranston, ma ancora più forte resta la curiosità per il bouquet per vedere se sarà come quello di Diana. Dopo l’anello e la casa vedremo se Kate vorrà riprendere anche il mitico bouquet per farlo suo.
Difficile comunque perché il lancio diventa facoltoso: come lanciare alla sorella Pippa una simile pianta rigogliosa a grappolo? Perché ci scommettiamo che Kate non saprà rinunciare a questa tradizione. Meglio dunqueun semplice e leggero mazzolin di fiori…
Vedremo. Siamo tutti qui in attesa del giorno delle nozze.

                   KATE E WILLIAM RAGGIANTI: LOVE LOVE LOVE!








 Gli abiti sono dello stilista Alexander Mc Queen per il principe William e di una stilista emergente Sarah Burton per Kate che ha lanciato perché sconosciuta.
Per chi diceva che Kate era allergica alle carrozze ed ai cavalli…eccoli quà belli come il sole. Curiosamente in questa foto William assomiglia tantissimo al principe Andrea fratello di suo padre Carlo.
Kate ha un sorriso perfetto e smagliante come quello di una star. Infatti si è sottoposta a qualche ritocchino: al naso, alle guance al seno ed ai glutei per un costo di diverse sterline con parecchi zeri. Il principe William invece ha curato la dentatura rimettendola e i capelli, quest’ultimi  con scarso successo.  Strano perché la calvizie è ereditaria e il principe Carlo non ne è afflitto. Sicuramente il principe è stato sottoposto a un notevole stress nel corso della sua vita. Gli eventi luttuosi e i pettegolezzi feroci lo hanno provato anche se lui ha saputo mantenere un perfetto autocontrollo perché dicono che sia di buon carattere.Kate al momento dell’incontro all’altare gli ha chiesto “Sei felice?” Evidentemente sa quanto William abbia sofferto.






La sorella di Kate Pippa con questa mise semplice e lineare in tessuto fluttuante e modellato ad effetto sexy ha rubato la scena alla sorella Kate. La quale però la supera in bellezza, anche perché la Pippa non si è sottoposta a trattamenti costosi come la sorella. L’espressione ed il cipiglio sono a tutta grinta. E’ una pipetta con cipiglio. Assomiglia vagamente a Maria Schneider.
















Niente paura. Ebbene sì sono due principesse: sono le cugine del principe William figlie di Andrea (che non si vede in nessuna foto e con lui anche il Fratello Edward con la moglie Sophie) e Sarah Ferguson clamorosamente esclusa perché non più Membro reale.

La principessa Eugenia di York è in Vivienne Wood e la principessa Beatrice in Valentino haute couture. I cappellini sono di foggia imbarazzante ma ancora di più lo è il sorriso che sfodera Beatrice.
 Loro non sono per nulla a disagio portando questi assurdi cappellini con la massima naturalezza.




La regina Elisabetta ha un sorriso birichino. E’ in giallo limone che la dice lunga su quanto l’inconscio vuol trasmettere.   Figli nuore e nipoti non le hanno lesinato dispiaceri ma ormai ha abbastanza anni per non scandalizzarsi più , ma non abbastanza per lasciare il trono. “Lo dò a Camilla?”, sembra che dica “…col cavolo. Aspetta e spera”
“Lo dò alla figlia di questa qua?” (lei a destra  in celestino è la mamma di Kate) “Il mio regno a una commoner, con tutto quello che ho sudato per tenerlo saldo? Ho girato tutto il mondo trottando a destra e manca. Ho sopportato mio cognato fotografo, le mie nuore, Tony Blair e quell’antipatica di sua moglie, la Tatcher, Brown, mio marito Filippo, e tutti i pettegolezzi su casa mia e la mia famiglia…e adesso devo lasciare il trono alla sbarbatella di questa qua?”
“Stasera al ricevimento non ci vado. Non ne posso più di questa gente. Mio nipote è innamorato e meglio per lui, ma prima che io lasci ne deve passar del tempo. Meglio che lo dica alla sua mogliettina di stare calma e aspettare che prima di lei c’è la Camilla…Oddio mi sento male…No stasera proprio non vado…una tisana…e buona notte a tutti.”






"Cosa facciamo quì impalate…Ma non arriva la carrozza?...”























Ed ecco la sfilata degli invitati…cappellini a gogò…





Samantha Cameron informale e semplice (peggio di lei solo la Blair)




























Sorelle Spencer’s: Lady Amelia, Lady Eliza e Lady Kitty.





Lady Kitty vista dall’alto con panoramica sul décolleté e cappellino: un delizioso balconcino in fiore.




 .Victoria di Svezia ha sconfitto da tempo l’anoressia ed appare in forma mordida e burrosa con un abito color carne ad effetto sexy. Sembra molto felice mano nella marito col marito borghese.








Alberto di Monaco e Charlene in grigio perla sono impeccabili.

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Molto compita la regina Sofia di Spagna e ancora più di lei la nuora Letizia Ortiz con il marito il Principe Felipe che da un po’ di tempo si è fatto crescere la barba, chissà perché…
Camilla Duchessa di Cornovaglia è in color ghiaccio che fa pendant con l'aplomb del principe del Galles Carlo.


                                    LA TIARA DI KATE
Tutti parlano dell’abito di Kate, della Pippa, degli invitati, dei cappellini…ma nessuno parla della tiara in testa della sposa.
La tiara non faceva parte dei tesori della corona ma è stata creata appositamente da Cartier.
I piccoli orecchini fanno pendant: piccolo particolare ad impreziosire il bellissimo profilo di Kate, anche se in genere non sono indicati per una sposa ma alla sposa dell’erede al trono tutto è concesso. 
Farà tendenza sicuramente.
Vista così da vicino Kate mette in evidenza anche il make up con cui si è lavorato puntando agli occhi con un leggero fard e un accenno di rossetto sulle labbra color naturale aperte in  un sorriso smagliante reso simpatico dalla fossetta agli angoli della bocca.
Il viso è bellissimo, perfetto e senza imperfezioni.




KATE AND WILLIS: THANK YOU BRITAIN!

CANNES 2014 L’EVENTO PIU’ ATTESO, COL PAPA CHE TIFA PER LA DOLCE VITA.



Ormai i festival del cinema non si contano più. Dalla parrocchietta alla grande città si allestiscono cineforum o rassegne a tema o a tipologia: anziani prezzo ridotto, studenti e sfaccendati a gratis, bambini fuori.
Sì perché in genere sono film per adulti che raccontano storie forti intrise di sesso e violenza oppure ammantate di mistero o di horror.
Non importa se spesso le sale sono mezze vuote, perché gli anziani di sera guardano la Tv mentre li studenti e sfaccendati sono impegnati nelle movide e i bambini davanti al p.c. a guardare i porno-clip.
Altro che cineforum!
Se il Festival di Venezia è il più spocchioso, tutto improntato a lanciare film d’autore italiani e fiction tv con qualche concessione alle opere straniere giusto per far sfilare sul Red Carpet divi internazionali specie Hollywoodiani, quello di Roma lo supera tanto da passare quasi in sordina per la grande offerta a superar ogni richiesta facendo saturare il mercato al pari dei Cesar della Francia.
Così  il Festival di Cannes rimane quello più accattivante per le sfilate fashion del Red Carpet molto eleganti e lussuose, anche se non si distingue da quello di Venezia nel presentare soprattutto il proprio prodotto francese DOC snobbando un filo quello italiano, perché si premia già abbastanza di suo.
Da ultimo ma non ultimo resta dunque il Festival di Berlino a distribuire Orsi su produzioni che vadano soprattutto oltre le tematiche delle commedie “provinciali”  per proiettarsi nelle ideologie più spinte, nelle visioni oniriche porno-sessual, nelle traduzioni delle storia e dei sistemi in modo rivoluzionario sfiorando la follia con l’affermazione convinta di ogni utopia da distribuire in ogni circuito cine-off-limiteds. Berlino è più avanti. Ma non è pop.
Non è nazional-popolare perché aperto ad ogni confronto accogliendo indifferentemente le idee nazi-porno-sado-fasciste di Von Trier e Nymphomaniac, o quelle antifasciste di Inglorius Bastard o
The Monuments Men.
Tra poco entrerà in scena il Festival di Cannes che quest’anno metterà in cartellone Marcello Mastroianni in Otto e Mezzo, in omaggio al grande attore “italo-francese”, protagonista del glorioso cinema italiano celebrato in tutto il mondo con la Dolce Vita di Federico Fellini. Niente a che fare con la Grande Bellezza comunque, anche se ha vinto un Oscar perché di una bruttezza imbarazzante nonostante sia stato seguitissimo in TV, perché la curiosità sull’onda del successo annunciato è sempre forte.
Ma io non ho sentito nessuno al quale sia piaciuto tanto che la premiazione sembra quasi una presa per i fondelli da parte degli Americani immortalati fra il pubblico delle star a rendere omaggio più che agli interpreti del film, alla pizza “napoletana”. Canta Napoli, Napoli in Farmacia. I soliti Italiani con Pizza Mandolino e mafia. Italo-americana, perché così i divi di Hollywood vengono in Italia a fare gli spot pubblicitari, le belle statuine nei talk show e qualche comparsata in film per palpare la Bellucci nuda, come Robert De Niro o il pacco di Scamarcio, come la Sharon Stone. Per non parlare del salutino da copione d’obbligo ma molto frettoloso alla Lucianina da parte di Antonio Banderas da Fabio Fazio e da Michael Douglas dalla De Filippi. Il tutto pagato profumatamente. Profuno di euri rigorosamente italiani ormai bravi a comprare e molto poco ad esportare.
Kevin Kostner si è persino scomodato per mangiare il Tonno in scatola. In Italia. Segno che l’export del prodotto non arriva in America?
Se per questo nemmeno lo spot perché i divi Hollywoodiani si vergognano di far pubblicità che li fa scadere nei consensi del pubblico, per cui vanno all’estero per poter pagare l’affitto delle ville e delle mogli vamp, inteso come vampire-fashion-victims.
 Gli Oscar erano condotti da Ellen De Generes nota lesbica di potere del cinema di Hollywood che fa sorgere il sospetto di aversi voluto ingraziare il popolo italiano con Papa Francesco per perorare la causa dei matrimoni gay, dopo la fatidica frase del Papa “chi sono io per giudicare un Gay”
Un conto è dire un altro è promuovere un enciclica per negare i Dogmi della Chiesa. Infatti Papa Francesco che, imparando a twittare, deve aver appreso i segreti del linguaggio mediatico sotto metafora, nel santificare i Papi ha preso una netta posizione verso i due novelli santi  accogliendo uno come apostolo della Dolce Vita dello Spirito.
Spiritoso papa Francesco. Infatti la Dolce Vita è celebrata al Festival di Cannes con il suo protagonista Masrtoianni  in Cartellone.
Al Festival di Cannes, mica alle premiazioni Oscar. La De Generes anche se potente non ha conquistato il Papa ed i Cattolici per santificare i sessantanove che fa con la compagna Portia De Rossi.
La porti 'an bacione a Firenzeeeee!!!! No. None!!!!
Qualcuno alla De Generes ha detto che il Papa non le bacia lì dove non batte il sole?
Tanto meno santifica le accoppiate di maschi o di femmine. Al massimo le saluta come fa con tutti, nessuno escluso.


I DUE PAPI IN VATICANO

I DUE PAPI IN VATICANO, PASSANDO DAI BORGIA (tra sacro a profano) FINO AI GIORNI NOSTRI. (Tratto dai  miei blog già pubblicati)    

   
Il Titanic, giornale satirico tedesco ha sferrato un duro attacco al Papa Ratzinger mettendolo alla berlina in copertina.
Il Papa tempo fa è stato anche accusato di aver protetto dei sacerdoti pedofili. Io trovo ignobile questo accanimento contro Papa Ratzinger, attaccato fin dai primi mesi del suo Pontificato anche dagli studenti di una Università.
Certo, non è carismatico ma di fronte agli attacchi esterni, specie dall'America, i Cattolici dovrebbero alzare la voce per difenderlo.
Lasciando perdere, i cattolici si indeboliscono concedendo sempre più spazio a quelle comunità che difendono tanto strenuamente i loro valori religiosi, permettendogli  di trionfare sui nostri.
Un altro attacco clamoroso al Papa è stato quello di Aldo Busi il quale lo ha accusato di essere omofobo e dunque un omosessuale represso

Io non penso che un omofobo sia un omosessuale represso.
O meglio lo è forse nella stessa misura in cu il critico d’arte è un artista fallito.
Sì però in realtà lui resta un critico, non un artista fallito perché  non ha mai praticato il  mestiere.  C’è differenza. Per cui tacciare  un omofobo di  omosessualità repressa è solo un’ opinione sbagliata. Quello che contano sono i fatti e le buone intenzioni.
Io non sono molto praticante ma credo nei principi fondamentali che mi sono stati inculcati e fra questi anche l’infallibilità del Papa.
Certo, come uomo può anche sbagliare, ma i Dogmi della religione Cattolica devono restare dei Capisaldi e punti di riferimento per tutti.

Se i principi della Chiesa si scontrano con quelli della scienza, bisogna credere ugualmente alla Chiesa perché  sostiene la cultura della vita e non quella della morte.
Come per esempio i rapporti sessuali che devono essere praticati solo a scopo procreativo: anche se sembrano principi troppo rigidi è giusto che sia così.
Poi i fedeli magari possono anche trasgredirli perché c’è libertà di scelta ma i principi devono restare fermi come verità di fede. Così pure il divorzio, è giusto che la Chiesa non lo approvi anche se civilmente è stato ammesso. La Chiesa non si deve adeguare al costume, ma può perdonare i peccatori. Non si capisce pertanto tutto l’accanimento verso il Papa che si pronuncia contro l’omosessualità: è giusto perché i rapporti fra omosessuali non sono praticati a scopo procreativo ma solo per il proprio piacere.

Così si possono anche accettare che gli omosessuali facciano parte liberamente di una comunità, ma con questo non è obbligatorio approvarli. Se la Chiesa non approva credo sia nella sua piena facoltà di farlo perché in linea con i principi di fede e di vita.
Una sera a Matrix  erano invitati Signorini e Afef i quali parlavano di gay.
Non ho seguito tutto ma abbastanza per capire che non approvavano il Papa perché Signorini ha parlato di Gesù come portatore di amore e accogliente di tutte le persone, omosessuali comprese. Dunque al contrario del Papa che invece non le approva? Non mi pare che il Papa si sia mai rifiutato di accogliere o parlare con un omosessuale, semplicemente ha detto che non approva. E mi sembra giusto, Signorini permettendo.

Così mi hanno stupito le parole di Afef quando ha dichiarato che tutti sono liberi di fare quello che ritengono opportuno senza dover essere giudicati.
Mi sembra giusto, però è anche giusto che se uno si sente Cattolico praticante sia allineato con il Papa. Questi problemi in Francia non ci sono ha pigolato Afef pur vivendo in Italia. Alla grande.
In Francia no, ma nei Paesi Arabi come la Tunisia invece ci sono perché l’omosessualità è considerata un tabù così come ha affermato Claudia Cardinale  sulle pagine del Corriere, la quale se ne intende essendo anche lei  metà Tunisina da parte di madre, e nata a Tunisi.
Comunque ciascuno è libero di esprimere delle opinioni, così come c’è libertà nel contestarle però non bisogna impedire al Papa di fare il suo Apostolato. Io sono dalla parte del Papa e penso che tutte le calunnie facciano parte di una strategia per destablizzarlo ed  indebolire la Chiesa Cattolica che rappresenta le fondamenta su cui si  è creata la civiltà occidentale. Colpire le fondamenta di una civiltà è devastante. Più di un attentato terroristico.


                      L’ITALIA DEI PAPI DAI BORGIA AI GIORNI NOSTRI
Su la 7 va in onda i Borgia la domenica sera con un tempismo da colpo grosso perché in concomitanza con l’elezione del nuovo pontefice Papa Francesco il quale con il suo modo di proporsi umile e semplice ha già conquistato tutti come una sorta di ciliegina sulla torta.
La torta è quella fatta a Papa Ratzinger il quale ha lasciato ufficialmente inducendo molti a nutrir qualche sospetto di invito forzato a sospendere il papato.
Per il bene della Chiesa ha detto lui congedandosi e ritirandosi a Castel Gandolfo là dove si gode un panorama ben diverso da quello in Vaticano.
La residenza è quella vacanziera dei Papi con un grande parco e molte sorelle al servizio di Sua Santità il quale mantiene così uno stato di pensionato papale che non ha precedenti. I papi infatti sono tutti morti durante il loro mandato in modo naturale o per qualche forzatura.


La stessa che forse Papa Ratzinger avrà voluto evitare?
Bella domanda o i soliti sospetti? I soliti sospetti ai quali comunque i talk show Tv allestiti in questi ultimi tempi non hanno dato risposte ricaricando la mole di domande su cosa farà Papa Francesco con le accuse di pedofilia alla Chiesa non ritenendo sufficienti le pubbliche scuse di Papa Ratzinger.
Il quale è messo sotto accusa con un film che esce a breve anche questo in concomitanza con l’uscita di scena di Benedetto XVI.
Il film è Mea Maxima Culpa, Silenzio nella Casa di Dio nel quale si racconta sotto forma di docu-fiction le molestie sessuali perpetrate in un Istituto Americano su duecento bambini alcuni dei quali anche disabili che, diventati adulti, hanno trovato il coraggio di esternare il loro trauma con denunce shock i cui dossier sono tutti passati al tavolo del Papa.
Il quale sapeva, secondo la denuncia del film, ma cercava di minimizzare per non dover fare un risarcimento miliardario e perdere quel potere economico dello Stato Vaticano del quale, come una sorte di pozzo di S.Patrizio nessuno ha mai visto il fondo.


Qualcuno ha cercato di decifrare alcuni scritti che come una sorte di rotoli del mar morto sono difficili da tradurre prestandosi a molte interpretazioni che nessuno sa veramente recitare.
A differenza dei versi del Corano per esempio che sono quelli punto e basta, i Vangeli sono tanti così come gli scritti custoditi nei conventi e i tesori che la Chiesa ha accumulato nel corso dei secoli del suo apostolato.
Preso alla lettera dai Borgia con la quale la Chiesa ha raggiunto il culmine là dove si recita il Verbo fatto Carne perché con la nomina di Rodrigo Borgia a Papa Alessandro IV il Vaticano era diventato un carnaio dei sette peccati capitali consumati sotto l’imperativo della Lussuria in un orgia dei Borgia con la quale la Chiesa si è arricchita notevolmente.


Sì perché Papa Alessandro è stato abile nella politica di espansione conquistando tutto il Centro Italia le cui ricchezze tra razzie saccheggi alleanze parentali sono finite tutte nelle casse della Chiesa Vaticana.
E’ stato sicuramente l’ispiratore di quella linea protestante che ha poì attecchito dapprima in Inghilterra facendo una profonda spaccatura all’interno della Chiesa perché il messaggio è stato raccolto in pieno da Enrico VIII assurtosi a Capo della Chiesa Anglicana per dare sfogo alla sua lussuria, dalla quale tutta l’Europa si era dissociata, mentre in America il protestantesimo si era ramificato in tante sette nelle quali tuttora proliferano tanti predicatori carismatici, uno dei quali è stato proprio il Presidente Obama.
Il quale con gli effetti speciali dei film ci sta andando a nozze con la vittoria assegnata ad Argo e la diffusione sotto il suo mandato di tanti film sulla Chiesa e la pedofilia in primis le cui colpe sono ricadute su Papa Ratzinger.
Ora con la nomina di Papa Francesco un Latino-Americano sembra quasi che Obama abbia trovato un alleato per unire le due Americhe perché si sa che i Latinos sono la maggioranza del suo elettorato.


Una missione ambiziosa quella di Obama perchè unendo le due Americhe potrebbe anche mettere mano oltre che sull’Italia anche sul Vaticano.
Gli mancava. Papa Francesco, puro e semplice, riuscirà a capire e prendere le distanze da queste faccende di potere? Papa Ratzinger evidentemente l’aveva capito, ma era troppo ricattabile per il suo sapere per cui ha preferito lasciare. Un papa non sbaglia mai.

 Papa Francesco forse è ingenuo, forse no. Forse è solo un buon frate gesuita che deve tenere a bada un pozzo di San Patrizio nel quale tutti vorrebbero razziare.
Ma quel pozzo è tornato ai Gesuiti. Non erano i Templari? Bella domanda.
Esattamente come quella segretamente formulata in America su Obama in quanto, più che cristiano sia musulmano perché la cattura di Osama Bin Ladem e la Missione Argo sono solo delle fiction di copertura? Forse sono solo ipotesi sulle quali non è il caso di soffermarsi. Papa Francesco l’ha già detto ai giornalisti: “Avete lavorato eh?”
Adesso mettetevi a riposo. A lavorar ci pensa Papa Francesco. Se da umile vescovo è arrivato fino lì dovranno tutti farsene una ragione.
Il Papa non sbaglia mai. Un Presidente, sì. Io credo.




INFALLIBILITA' : PAPA VS.PRESIDENT
DA CANNES 2011 -

Nanni Moretti ha presentato a Cannes il suo ultimo film Habemus Papam accolto tiepidamente dalla critica in Italia ma con grande entusiasmo (e fra calde lacrime versate dal regista)   dal pubblico del Festival il quale ha molto apprezzato la figura di un Papa fragile e perso nei dubbi della fede a renderlo umano e privo dell’aura di infallibilità del quale il dogma della Chiesa lo ha investito.
Quella di Moretti, così come da lui stesso affermato, è una visione atea che comunque la Chiesa ha rispettato accettando l’opinione come libera espressione di un autore rendendo onore all’artista.
Del resto, se la Chiesa ha digerito un Don Brown ed il suo Codice blasfemo, il film di Moretti è di tale leggerezza e candido pudore che non può che aver fatto sorridere il Papa Ratzinger se avrà avuto la bonta, ma soprattutto curiosità, di visionarlo (ne siamo certi).
Quello che resta da sciogliere è il nodo dell’infallibilità del Papa che tutti i Cattolici dovrebbero accettare incondizionatamente  senza scegliere il personaggio che più gli sta simpatico.
 (A parte Karol Wojtyla che con le atroci sofferenze al quale è stato sottoposto si è meritato ampiamente la santificazione).



In un momento di così grande incertezza religiosa cristiana stare dalla parte del papa è un atto di fede per rafforzare le nostre radici ed affermare il nostro culto.
Invece il Papa viene spesso contestato e dissacrato nel suo ruolo divino di infallibile pastore di Dio.
Il Papa no e Obama sì?

Sì perché Obama, come un capo religioso, è stato assurto a capo carismatico assoluto di tutto il mondo la cui parola non può essere messa in discussione.


Se lui dice che ha catturato Osama Bin Laden bisogna crederci anche se non ha fatto vedere il corpo.
Non importa se Obama sia in odor di elezioni; non importa se Obama durante il corso del suo mandato non ha saputo risollevare il suo Paese dalla crisi economica (mica ho la bacchetta magica ha detto il birichino); non importa se Obama si sia rivelato un vanitoso accentratore  che ha tradito le aspettative della gente di colore e di tutte le minoranze…Non importa.
Obama è a capo della più grande potenza mondiale e mettere in dubbio la sua parola equivale a un atto di lesa maestà.
Obama non può essere un bugiardo per cui Osama è stato ucciso. Ma secondo alcune fonti Osama sarebbe stato ucciso da tempo (tradito da qualcuno a lui vicino così come era avvenuto in Afghanistan con il generale Massoud, dato in pasto ai russi dai suoi), e l’entourage di Obama avrebbe allestito un blitz virtuale   come una sorta di colpo di teatro per portare l’attuale Presidente a rinnovare il suo mandato forte della sua nuova carica di generale in campo che ha liberato il mondo da un diavolo che lo terrorizzava, vincendo così la più grande battaglia contro Al Qaeda.


La verità non si saprà mai. A meno che non la tiri fuori il suo Segretario di Stato Hillary Clinton al momento opportuno: in amore e in Guerra (e la guerra contro al Qaeda non è finita  ha affermato la stessa Clinton in visita in Italia prendendo le distanze da tutto il resto) tutto è lecito specie i colpi bassi per cui l’asso nella manica di Hillary potrebbe essere proprio la “fallibilità” di Obama  rivelando al mondo che su Osama ha mentito.
Se non l’hanno perdonato a Bill sull’affaire con la Lewinsky processandolo con l’impicement, perché gli Americani con Obama non dovrebbero impicciarsi più di tanto in un caso come questo dove sarebbe molto meglio approfondire? L’affondo di Hillary è dietro l’angolo, c’è da scommetterci.



                   IL PAPA COMUNISTA (8 LUGLIO 2013)
"Non mi piace andare contro il Papa ma questo Francesco è simpatico ma non mi convince.
Va bene essere semplici ma il rischio è di diventare sempliciotti.
S.Pietro non aveva una Banca?
D'accordissimo perchè Gesù è nato povero ma se la Chiesa si disfa di tutto il suo Patrimonio perde potere temporale.
Questo Papa mi sa che sia filocomunista un po' troppo alla lettera Marxista col Capitale della Chiesa che gli sta di troppo.

Più che il Vangelo mi sembra che lui faccia la politica delle favelas e delle telenovelas.
Una fiction infinita del quale lui si è assurto a protagonista spalleggiato dalla Laura Boldrini anche se il momento è sbagliato nel posto sbagliato. Infatti la strada è stata battuta da Angelina Jolie che forse il Papa segretamente ammira avendola vista in Tv quando era Vescovo.

Il Papa vuole fare il Pastore delle anime non solo Cristiane ma anche Musulmane andando oltre il fattore Religione per seguire solo il cuore incitando gli Italiani all'accoglienza andando oltre il fattore politica che la Boldrini ha invece colto mettendosi a fianco del Santo Padre.
"Parole Sante" quelle della Boldrini specie quando dice che si dovrebbe andare oltre il fattore sicurezza per aprire il cuore all'accoglienza.
In un momento di crisi come questo accogliere immigrati, sorvolando sulla sicurezza, quando quelli che sono già qui se ne vanno ai loro Paesi perchè non sanno come vivere, sembra un paradosso per non dire incoscienza.
C'è un po' di confusione che non porta a soluzioni positive. Gli stranieri andrebbero seguiti ed aiutati nei loro Paesi. Questo è un parlare di buon senso.L'accoglienza troppo esagerata fa pensare a una sorta di Cavallo di Troia. Troia come Lampedusa.

Sarebbe meglio darci un taglio con questo buonismo plateale che incoraggia solo dei disperati a venire in Italia. Ci fosse lavoro si potrebbe anche capire ma visto che non c'è perchè insistere su questa linea che ci porta solo a separarci dall'Europa. Così non va.
A meno che sia tutta una fiction visto che le Tv erano molto presenti oggi a Lampedusa per sostenere l'evento forse per una strategia che cerca di imbonirsi gli Arabi che si stanno impossessando degli oleodotti e fare affari con i nuovi governi che si stanno affermando.
Benzina petrolio, i Moratti i Tronchetti le Afef...questo spiega l'inchino dei media e conduttori vari  che forse come un boomerang il dito medio lo prenderan nel culo col beneplacido della Fraulen Merkel.
Se proprio qualcuno farà affari saranno i Russi e Cinesi perchè hanno le armi da scambiare intanto che noi italiani facciamo l'inchino per trovare l'accordo. Sì con l'inchino a 90 gradi di Schettino memoria.


Ho appena sentito la testimonianza di una madre che ha perso il suo ragazzo a nome Mohamed il quale è morto annegato nel viaggio verso Lampedusa. La madre esibisce la sua busta paga di cameriere dove si vede che prende 600 dinari pari a 800 euro al mese ma per lui fare la traversata era diventata un'ossessione.
Ecco questa ossessione è la parola giusta perchè non ha senso che un ragazzo lasci il proprio lavoro dignitoso (600 euri sono tanti per quiei Paesi) per andare contro l'ignoto.
Chi è responsabile di tutto ciò si chiede il Papa. E' colpa di quel ragazzo e della sua ossessione.
Possibile che nessuno lo dica?
E' giusto onorare i morti ma perchè colpevolizzarci di tante tragedie che si consumano per inseguire un'ossessione alimentata dal benessere finto che si vede in TV?
Io penso comunque che noi abbiamo avuto la responsabilità verso quegli immigrati che sono stati brutalmente respinti dopo averli rinfocillati perchè una volta che vengono accolti si ha il dovere di occuparsi di loro.
Non si possono respingere ma non è giusto incoraggiarli a venire quì per seguire un sogno piuttosto che una effettiva esigenza di sopravvivenza. E' un problema complesso che va risolto politicamente e civilmente e non cristianamente. Manca un Governo di polso e di fermezza. Questo è il problema.
Letta e Alfano non ce la faranno mai. Imu non Imu Iva non Iva  Mi pare che il Governo si sia formato escludendo Imu e aumento IVa. Questo è quanto va seguito, altrimenti dura minga dura no."

         LILLI GRUBER ED EUGENIO SCALFARI PARLANO DI PAPA FRANCESCO

 Da Lilli Gruber a Otto e Mezzo era stato invitato il giornalista unto dal Papa, Eugenio Scalfari, a raccontare l’epistola di Francesco Papa.

Il quale con questo gesto estremo, perchè il giornalista è un miscredente, vuole sicuramente manipolare i media per accentrare l’attenzione sulla Chiesa Cattolica come madre di tutte le religioni, con il verbo rinnovato da Gesù nel Vangelo sulla base Bibbia.
Certo è che, se in Medio Oriente si combatte anche per non arrivare a una netta divisione fra Stato e Islam così come è stato raggiunto in tanti altri Paesi, in Vaticano si cerca di ritrovare la perduta comunione fra Stato e Chiesa.
Sarebbe come dire si stava meglio quando si stava peggio perché la Chiesa aveva sempre avuto l’ultima parola per censurare ogni iniziativa di progresso e rinnovamento su basi libertarie e scientifiche al di là dei dogmi della Chiesa ritenuti infallibili.




Nella bibbia ci  sono versetti che indicano l’arrivo della Grande Tribolazione quando tutto il sistema che regge il mondo crollerà:  tradotto significherebbe che ciò avverrà quando gli uomini non avranno più religione e la predicazione in tale senso sarà inutile perché tutti si rinchiuderanno nelle proprie case a difendersi da assassini, stupratori e cannibali.
Papa Francesco è un filo più discreto da quello precedente che si era intrufolato in diretta da Bruno Vespa facendo lievitare il suo talk alle stelle.

Dalle stelle alle stalle poi il passo è stato breve perché in quel salotto sono passate brave donne e brave escort di lusso, mica da marciapiede, prego. C’è differenza. Un conto è darla a suon di milioni un altro è farlo senza interesse mediatico, ovvero a tasso zero. Ma questa è un'altra storia del regno Bunga Bunga.
Papa Francesco dunque sta facendo un lavoro sia politico che di predicazione trasgredendo quello che la Chiesa ha comunque fatto da secoli e millenni ignorando le parole di Gesù: Date a Cesare… e a Dio…
Infatti il vispo giornalista di cui sopra non è uomo di Dio ma del suo giornale che così avrà un’impennata nelle vendite.
Insomma il Papa sta facendo un’operazione di marketing favorendo un quotidiano come la Repubblica anziché lo storico Corriere che versa in difficoltà. Intanto che c’era comunque poteva informarsi sui bilanci delle testate, tanto per esserci, non diciamo da Dio, ma da uomo religioso di potere mandando una e-mail a una squadra di direttori perché se si chiamano tali sono tutti uguali e tutta l’informazione con i pro e i contro ne avrebbe beneficiato senza dover assistere alla lezione di catechismo di Eugenio Scalfari
Dopo il successo della fiaccolata virtuale per la pace il Papa si può ormai permettere tutto perchè raccoglie consensi in popolarità. E la Chiesa Cattolica ne aveva bisogno soprattutto per la desertificazione del clero anche se per Papa Francesco non è un problema perché i conventi si possono trasformare in case di accoglienza per rifugiati.
Si fa per dire perché è ovvio che si speri nella pace. Infatti ha promosso l’evento Digiuno e Preghiera con a seguire, si spera, Pace e Democrazia con il trionfo della Comunione e Librazione
Nella Repubblica. Un dejavue che torna a farsi strada.



           
Sulla guerra in Siria
....a questo punto sarebbe meglio lasciar fare al Presidente Obama perché la questione Siria va risolta.
Assad infatti aveva giurato e spergiurato di non avere armi chimiche e che quelle usate contro i civili fossero state lanciate dai ribelli, i quali hanno tutto l’interesse di far scoppiare una guerra per abbattere il regime.
Ora Assad per seguire la mediazione di Putin dice di essere pronto a consegnare le armi e le basi chimiche.
Ma non aveva detto di non averle? Il mondo comunque ha apprezzato lo sforzo di collaborazione per il bene della Pace.
Così chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto e scordamoce’ o’passato.
Della guerra in Siria infatti non se ne sente più parlare come se si fosse fatto tanto rumore per nulla da far insorgere il dubbio che la guerra civile sia stata solo un’operazione mediatica genere Capricorn One. Una bomba che poi è esplosa in mano a quei media provinciali e pasticcioni colpevoli di credersi protagonisti degli eventi mondiali.
 Ad ogni modo, Papa o non Papa, con questa ammissione Assad si dovrà preparare a un attacco da parte di Obama perché non basta consegnare le armi ma bisogna distruggere anche le basi. Che ci sono senza ombra di dubbio.
Non ci resta che sperare che l’Italia ne resti fuori. Facciamo pure il tifo come dice Lilli Gruber.