mercoledì 16 aprile 2014

IL PRIMO MATCH OBAMA HILLARY

Obama a Hillary: “Donna, stai al tuo posto”

"Io capisco che Obama possa battere Hillary in simpatia e appeal e far giustamente sognare le minoranze etniche, i giovani, e tutti quegli ingenui che aspettano un radicale cambiamento, ma a me Obama non piace.Trovo che sia una montatura, un bluff, un fenomeno che sta prendendo piede solo perché ha indovinato un ritornello da videoclip.
Soprattutto mi inquieta il suo atteggiamento maschilista, tipico di certi personaggi di serial televisivi americani di antica memoria. Mitico quello degli anni 80, in cui si vedeva una famiglia benestante di colore, “I Jefferson”,che occupava un condominio signorile con tanto di portiere perché arricchita col lavoro di una piccola catena di lavanderie, con a capo un simpatico sbruffone che imitava i bianchi vivendo nel lusso senza farsi mancare nulla, e i neri nel limitare e zittire la moglie e la petulante domestica, le quali venivano regolarmente cacciate in cucina.
Ovviamente faceva ridere gli americani perché era impensabile che a New York le casalinghe venissero ancora sottomesse. Allora si rideva molto di questi serial, ma ora non più. Gli uomini e le donne di colore sono ai vertici,a capo di qualche squadra di polizia, di equipe ospedaliera, o di un giornale di informazione,o alla vicepresidenza degli Stati Uniti, con un’ immagine di successo. Ed è giusto che sia così. Però, però,però…
Nell’ultimo match televisivo fra Obama e Hillary, lasciati a casa i complimenti, e’ apparsa per la prima volta la vera faccia di entrambi: Hillary, da politica di lungo corso (qui nella foto fra un gruppo di fans al gay pride), ha lanciato come da copione, la freccia su quei discorsi di Obama che tanto infiammano le masse per essere la sintesi di sermoni religiosi già sentiti in America e arricchiti dai cori gospel. Insomma lo ha accusato di aver copiato il programma, che non risulta farina del suo sacco.
Senza fair play Obama, evidentemente colpito nel vivo, ha contrattaccato da “dilettante-rampichino” dandole rozzamente della sciocca e quasi imponendole di tagliare corto perché altrimenti non si veniva a capo di nulla. Un imperativo duro che poteva suonare come: “Donna, stai al tuo posto” e che in stretto slang potrebbe anche tradursi “Tu Buana, va’ in cucina”. Mmmmm! Non fa mica tanto ridere.
Ma Hillary, dopo essere stata accusata di essere lesbica, derisa per le rughe e l’età non più giovane, insultata con la parola sciocca ed infine aver subito un inquietante incidente di percorso con la morte di un poliziotto della scorta proprio sul luogo in cui venne ucciso Kennedy (che suonerebbe quasi una minaccia) ha applaudito col sorriso sulle labbra a dimostrare la sua professionalità e notevole autocontrollo.In gergo stretto, “culofreddo”.
Chi sa incassare, alla lunga dovrebbe vincere. Comunque vada le donne sono con lei. Le altre, che vadano…in cucina!"

                        --------------- - --------------
Queste osservazioni le avevo fatte nella prima campagna elettorale di Obama dopo la quale Hillary era stata nominata Segretario di Stato. Nella seconda invece si è defilata per riprendere le forze in vista di una prossima candidatura alla Presidenza anche se non ha ancora deciso definitivamente.
Intanto però continua a far politica.
Proprio la settimana scorsa una donna fra il pubblico le ha tirato una scarpa.
Sì pistarosso scarpe a più non posso.
Infatti certe boutade sembrano studiate a tavolino nel gioco mediatico.




Nessun commento:

Posta un commento