martedì 26 maggio 2015

VERONICA MAYA GRANDE ASSENTE AL PREMIO REGIA TELEVISIVA 2015

ESTERNAZIONI E DIVAGAZIONI  SHOCKING
Le coppie di ex si ricompongono.
Romina torna con Albano all'Arena per l'Ultimo show di felicità perduta per sempre, mentre Rita Dalla Chiesa torna con Fabrizio per una trasmissione sulla Posta del Cuore, una sorta di c'è posta per te bis, dopo che la Antonella Clerici ha lasciato senza parole.
Fabrizio in questa serata di conduzione del Premio Televisivo ha salutato la Dalla Chiesa presentandola al pubblico e confermando il format con la sua ex che lo ha ringraziato sorridendo grata.

Vedremo come se la caveranno i due. Rita finalmente va in RAI dopo essere caduta nella trappola di Mediaset e del Cairo Editore, complice tutta La 7, che le hanno fatto un brutto tiro incrociato per toglierla di mezzo. Forse perchè figlia vera del Generale che a tutt'oggi risulta una figura scomoda.

Non si capisce perchè siano tutti così accaniti contro la Dalla Chiesa che ha fatto un buon lavoro portando Forum a un alto indice di ascolti. Non si sa di chi  sia lo zampino che vedeva in Forum una conduttrice  più simpatica perchè moglie del ciccio bello Francesco Rutelli quando era sindaco di Roma.
La coppia era considerata come i nuovi Kennedy della politica italiana ma non ha lasciato un segno su Roma, se non nel ricordo di Costanzo quando è andato in Comune per sposarsi.
Francesco Rutelli è sempre un piacione.
Al recente Costanzo Show invitato insieme alla Palombelli molto cavallerescamente aveva detto che tutti ora lo indicano come il marito della Palombelli. Piccata, e non si capisce perchè, Barbara ha prontamente corretto il Rutelli dicendo: “No la gente dice che sei il marito di quella di Forum”. Come a dire che tutti le riconoscono la conduzione del forum avendo già dimenticato la Rita Dalla Chiesa.
Rita, come tutte le donne che appaiono in Tv, ha il solo difetto di avere raggiunto una certa età per cui secondo una certa corrente di pensiero, sarebbe da rottamare.
Non è detto. Vedremo il suo ritorno in TV. La sfida è aperta.
Il resto sono solo cattiverie da sottobosco televisivo sul quale in tanti ci campano.

Il primo Premio è stato vinto da Maria De Filippi con Amici la quale anche lei ha ringraziato il marito Maurizio Costanzo come artefice di tutta la sua carriera televisiva dedicandogli il premio con tutto il cuore.

L'altro premiato è stato dato a Carlo Conti per il suo Tale e Quale che hanno trasmesso in una veloce sequenza di scatti per riprendere tutti i protagonisti. Grande assente Veronica Maya che dopo aver fatto cadere la spallina per far vedere il seno facendo salire alle stelle l'audience di Tale e Quale, è stata bandita dalla Rai.
“Se ti scopri, giustamente verrai trombata”  pigolava la Lucianina Littizzetto dall'alto del pulpito di Che Tempo che Fa.
Se la Tv è donna, a farla da padroni sono sempre gli uomini. Con il pretino Fazio in testa e la perpetua al seguito. Un conto è farla vedere, un altro è parlarne. Facendo due conti la RAI ha svolto la sua missione di servizio pubblico, tenendosi la Isoardi e la Balivo. Dive ma caste.












lunedì 25 maggio 2015

I DIECI COMANDAMENTI L'ULTIMO POLPETTONE DI RIDLEY SCOTT


Stroncato prima dalla critica, poi dal pubblico ed infine bandito dall'Egitto per blasfemia, I Dieci Comandamenti di Ridley Scott si è rivelato un vero polpettone Kolossal, di quelli che da tempo non si vedevano ad Hollywood.


Quello della Tv condotto da Roberto Benigni che sarà premiato questa sera su Rai Uno per il Premio Regia televisiva nel quale è appena apparso uno spaesato Daniele Piombi storico conduttore del format al quale tutti gli anni si rende omaggio giusto per un flash, era improponibile. Decisamente soporifero.



E ALLORA AMMAZZIAMO IL VITELLO FACENDO UN BEL POLPETTONE CON PATATE. Ecco la Ricetta. 

In una ciotola amalgamate la carne di vitello macinato, le uova sbattute, la noce moscata, sale e pepe. Fate una palla e, infarinandola, datele una forma allungata. In un tegame scaldate burro e olio, insaporitevi un trito di cipolla, carota e sedano, adagiate il polpettone nel recipiente e fatelo dorare da tutte le parti. Quando è ben colorito aggiungete un cucchiaino di concentrato di pomodoro diluito in poca acqua calda e mescolate. Coprite e lasciate cuocere piano per un'ora circa.

Nel frattempo preparate le patate in salsa francese: cuocetele  per un quarto d'ora circa. Scolatele, asciugatele con un telo da cucina e tagliatele a pezzettini. Disponetele in un tegame velato d'olio.

In una ciotola sbattete l'uovo con due cucchiai d'olio, un cucchiaio di senape, uno d'aceto, sale. Versate la salsa sulle patate e cuocete a fuoco basso, sempre mescolando per dieci minuti. Ritirate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

Ritirate il polpettone, lasciatelo riposare dieci minuti, tagliatelo a fette non troppo sottili, disponetele sul piatto da portata e irroratele con il sugo di cottura. Servitelo con le patate a parte e vino rosso corposo.
                     
                   






domenica 24 maggio 2015

CON QUESTA FACCIA DA CAIMANO E IL DESTINO DI UN CAIMANO


Con questa faccia da caimano
sono soltanto un uomo vero
anche se a voi non sembrerà.

Ho gli occhi chiari come il mare
capaci solo di sognare
mentre ormai non sogno più.



Metà pirata metà artista
un vagabondo un musicista
che ruba quasi quanto dà

 Con questa bocca che berrà
a ogni fontana che vedrà
e forse mai si fermerà.

 Con questa faccia da caimano
ho attraversato la mia vita
senza sapere dove andar

e' stato il sole dell'estate
e mille donne innamorate
a maturare la mia età.

 Ho fatto male a viso aperto
e qualche volta ho anche sofferto
senza però piangere mai

E la mia anima si sa
in purgatorio finirà
salvo un miracolo oramai.

 Con questa faccia da caimano
sopra una nave abbandonata
sono arrivato fino a te
adesso tu sei prigioniera
di questa splendida chimera
di questo amore senza età.


Italia mia sarai regina e regnerai,
le cose che tu sognerai
diventeranno realtà
il nostro amore durerà
per una breve eternità
finché la morte non verrà.

                           IL DESTINO DI UN CAIMANO
Di tutto e di più si potrà dire di lui, tranne che non ami le donne. E le donne corrono a lui: casalinghe, ziette, donne in carriera di politica e spettacolo. Alcune si mettono in ginocchio come a un Dio, gli baciano la mano come a un Vescovo, lo guardano negli occhi come uno sposo, un amante o semplicemete un capo,mentre altre lo sbeffeggiano alle spalle come nemiche della sua libertà di comandare. Tutte ruotano intorno a lui perchè nolenti o volenti è al centro dell'attenzione di tutta l'Italia, a prescindere dal suo ruolo di ex capo del Governo. Anche fuori dai confini non perdeva tempo e fra una conferenza e l'altra trovava sempre il modo di corteggiare qualcuna lanciando qualche "cucù ce l'ho io la brioche" oppure facendo apprezzamenti alla gastronomia locale,dalle sardine al goulash, di una qualche ministra dei Fiordi del Nord o fra i confini dell'est, sfilandosi alla grande dopo ogni battuta.


Sì, perchè se prima il suo territorio l'aveva segnato nello spettacolo fra soubrettes e soubrettine, dopo la caccia si è estesa alle ministre che sono diventate più che una mania, un’ autentica passione.
E a proposito delle ragazze dei festini dei suoi Palazzi che vengono pagate per incastrarlo: un uomo politico importante è normale che gli vengano tese delle trappole per cui non si capisce come mai il Premier si sia prestato a questo gioco di girandola di minorenni sapendo benissimo che prima o poi sarebbe scoppiato qualche scandalo.

E’ abbastanza frequente comunque che uomini di una certa età vengano presi da questa frenesia inconsulta che viene chiamata in medicina "demenza senile".
Berlusconi comunque nei rapporti esteri ha saputo farsi molti amici fra i Capi di Stato anche a livello personale e per questo il Paese gli dovrebbe essere grato perché era tutto nel suo interesse.
Gli Americani lo stimavano sinceramente perché loro ammirano incondizionatamente il self-made-men senza andare nel dettaglio di come si sia costruito un impero perché per loro il denaro è in cima alla scala dei valori tanto che nei biglietti da visita fra indirizzi e indicazioni varie indicano anche il loro reddito.
Diventano però molto duri quando un impero economico comincia a vacillare perchè non perdonano il fallimento.

Un crack come la Parmalat l’avrebbero gestito molto velocemente portando in galera tutti i responsabili. Invece da noi in Italia l’unica ad andare in prigione è stata la figlia del boss, una donna con una bambina mentre tutti gli altri dirigenti hanno patteggiato. Da non credere.
Clinton lo hanno confermato due volte nonostante gli scandali sessuali e non solo, perché il Paese nuotava nell’agiatezza e nel benessere.
Bush lo hanno sopportato, nonostante l’11 settembre e la guerra, finchè ha mantenuto a un discreto livello il tenore di vita, diventando implacabili quando il Paese è andato in crisi.
Con Obama, dopo l’iniziale affascinazione del suo carisma, stanno diventando molto duri tanto da attaccarlo apertamente anche sul piano razziale visto come hanno gestito un processo di un agente bianco contro un ragazzino nero ucciso perché non “sembrava” uno a posto.

Berlusconi si è battuto strenuamente anche in favore di Eluana (che i genitori stessi non volevano più seguire) scendendo in campo con coraggio e decisione per prendere le difese di una donna “sola”nel segno di quel valore fondamentale che si chiama cultura della vita e riconoscimento della sua sacralità.Un atto di “galanteria” che lo ha visto impegnato in un duello contro Napolitano.
Purtroppo Berlusconi ha anche fama di essere un caimano. Anche le donne in fondo in fondo la pensano così ma tutto sommato è sempre a fin di bene.
Prima di quello suo perché ovviamente se sta bene lui stanno bene tutti gli Italiani.
Le donne poi non ne parliamo! Cucu!

sabato 23 maggio 2015

DISCORSI SULL'AMORE. IL PRINCIPE AZZURO CRUDELE

“Noi non siamo una coppia”. 
Eppure lei e lui  si cercano si piacciono, si divertono, si lasciano andare, fanno l'amore senza nemmeno il suono in sottofondo di una musica perchè vogliono sentire il loro respiro.
Bocca a bocca, un filo accennato per farsi sempre più ansimante fino al culmine del piacere per entrambi che si accasciano felici nel loro letto.
Ridono ancora e lui non accende la sigaretta ma si volta per ricominciare ancora.
E poi ancora, ancora...fino a quando lei non apre gli occhi. Sulla coppia.
La quale scoppia per poi riappacificarsi e riprendere il tran tran con su e giù.
Sarà il Mio tipo? Questo è il titolo del film per rispondere alla domanda se lui, intellettuale insegnante di filosofia scrittore e grande scopatore, si possa innamorare di una parrucchiera.
“Perchè io valgo: la mia è un'autentica passione, il sogno della mia vita”.



Ma lui è un viscerale come gli spiega una collega parlando dei suoi libri, facendo una recensione che nemmeno lui si sognava di tradurre. La collega si sentiva alla sua altezza, viscerale dico, e piena di spocchia esattamente come lui si sbracava in parole piene di ammirazione fermandosi all'altezza pube.
La parrucchiera no, non era alla sua altezza di affinità elettiva perchè leggendo il libro del suo amante intellettuale aveva la certezza dei suoi limiti sentimentali votati esclusivamente verso la carne, specie se cruda.
Insomma era solo un porco che si ammantava di  un'aura metafisica, come una sorta di io ti spacco in due. Prima il lato a) e poi quello b).
Eppure era gentile, aveva un bell'aspetto, era educato, ossequioso e complimentoso ma lui non andava oltre una semplice presenza tenendo sempre la mentre altrove, aprendola soltanto per citare libri di grandi autori per esternare la propria conoscenza allo scopo di insegnare a vivere.
Eppure lei amava la vita, le piaceva cantare ballare, era solare, amava il suo bambino, aveva un bel rapporto con le amiche con l'ambiente di lavoro, con se stessa...

Se lui era il filosofo lei era la pietra filosofale. Questo è il punto.
E allora meglio darci un taglio a quella sorte di bel principe azzurro afflitto da mania di onnipotenza che la voleva cambiare a sua immagine per essere alla sua altezza. Il mito del pigmalione questa volta non ha funzionato. Lei sapeva lavorar di forbice e zac! Ci dava un taglio dopo un saluto a tutti uscendo dalla sua vita per sempre lasciandolo solo con un mazzo di fiori in mano e per la prima volta sentendo battere il suo cuore.
Di disperazione. Perchè in amore vince chi fugge. Filosofia spicciola ma che funziona sempre.
Il film è una commedia francese che si dipana fra l'alto e il basso degli strati sociali altalenandosi con stereotipi di maniera lui altissimo e irraggiungile come ogni fine intellettuale, lei una nana tutta tana sensuale e smaniosa di vita che si ciba di rotocalchi e gossip che comunque alla fine fine si rivela più informata e in sintonia col mondo perchè lo stralunato è lui mentre lei non è certo una svampita. L'arroganza intellettuale rende cechi così come ogni forma di violenta sopraffazione che succhia da ogni forma di vita senza partecipare alla vita del mondo.

Il film Sarà Il Mio Tipo?  si ispira a una commedia italiana degli anni 60, Io La Conoscevo Bene con Stefania Sandrelli nel ruolo di Adriana che invece di fuggire, si buttava dal balcone sentendosi umiliata dall'arroganza del suo amante intellettuale che la scopava non mancando di farle sentire tutto il suo disprezzo. Che poi si traduceva in un disprezzo della vita.
Che comunque lei non aveva vissuto ma solo esplorato senza alcuna conoscenza in mancanza della quale non aveva capito che lui era un omosessuale. Non era il suo tipo. Appena l'aveva capito Adriana  aveva preferito morire. Piuttosto che darglielo meglio piuttosto. Lui la conosceva bene.

La protagonista di Sarà il Mio tipo? è Emilie Daquenne, già vista in A Perdre La Raison un film drammatico, tratto da una storia vera con Tahar Rahim dove interpretava una madre che, prima di suicidarsi, uccideva i cinque figli come una sorte di Medea presa da una passione folle incontrollata verso il marito il quale subiva la dominazione di un uomo anziano che aveva preso in mano il controllo della sua famiglia.
L'altro interprete principale è Loic Corbery attore della Commedie Francaise così come lo sono tanti altri del cast perchè il Cinema Francese, a differenza di quello italiano, ama molto i suoi attori di teatro facendoli recitare sia al cinema che in Tv. In Italia si preferisce prendere gli attori dalla Tv, specie fra i comici, i quali molto spesso si cimentano anche in teatro.




giovedì 21 maggio 2015

MARIA CALLAS SECONDO PIER PAOLO PASOLINI




Ninetto Ninetto sei tu Ninetto.Io ti ho fatto così, caro Ninetto di nome che Davoli fa di cognome.
Il pianto di Pier Paolo Pasolini sulla spalla dell'amica Maria Callas si faceva sempre più insistente senza alcun ritegno perchè il legame che l'univa a Maria Callas era psichicamente intenso e complice.
La Callas rispondeva con il suo controcanto, versando lacrime sull'inutile sacrificio di nove anni dedicati ad Aristotele Onassis che l'aveva lasciata dopo averla tolta dalle scene perchè la voleva tutta per sé fino a quando non si era incapricciato della vedova di John Kennedy a quel tempo molto disponibile a caccia di un pollo da spennare.


E Onassis gli aveva aperto la sua borsa chiedendo in cambio di giacere con lei almeno una volta al mese, quando si sentiva disposta al sacrificio.
Lo stesso al quale  evidentemente anche Maria Callas si era sottoposta in cambio di una vita di lusso, sempre in viaggio fra panfili e soste in Costa Azzurra per qualche festa organizzata da Grace Kelly mentre Ranieri e Onassis parlavano di affari, di casinò, di appalti edilizi, di yacht e quant'altro potesse rimpinguar le rispettive casse.






Pasolini aveva trovato in Maria Callas la faccia giusta per interpretare Medea ma non conosceva nulla della diva e della cantante per cui il sodalizio artistico e sentimentale che si era instaurato era basato esclusivamente sulla stima e affetto reciproci per le persone e non i personaggi.
Insomma si volevano istintivamente bene: si scrivevano lettere e si scambiavano confidenze molto intime senza alcun pudore.
Lei, imperiosa e sicura per tutto quanto non la riguardasse da vicino perchè abituata a dominare il pubblico a distanza, controllava molto bene il sentimento di gelosia e di dolore che Pier Paolo Pasolini provava per Ninetto Davoli  che voleva lasciarlo per fare coppia con una ragazza, facendogli ramanzine appassionate come fossero le romanze di un'opera passando cioè dalla dolcezza alla durezza rimproverando a Pasolini la fragilità nel gestire un rapporto che doveva prevedere non sarebbe durato per la vita.





Proprio lei parlava di fragilità che la rottura con Onassis l'aveva fatta cadere in una depressione cupa e rancorosa perchè oltre al rifiuto di sposarla  ed a seguire l'abbandono improvviso, aveva dovuto subire l'umiliazione di essere messa in secondo piano dalla Prima Donna del Jet Set in assoluto come Jackie Kennedy.
Ma il rapporto con Pasolini era diventato una sorta di mutuo soccorso che li portava, come due animali predatori, lui in campo sentimentale, lei in quello artistico, a leccarsi le ferite.
L'amore era impossibile ma non improbabile perchè un bacio immortalato all'aeroporto mentre si salutavano non era quello di due amici, ma un lingua in bocca di due amanti che si erano lasciati andare a un mordi e fuggi anche se di rapporto improprio.



Le riprese del film Medea furono molto faticose, sia per le locations assolate e piene di sassi, che per i costumi di tessuti grezzi a lavorazione grossolana completati da mantelli e adornati da vari giri di collane di grosse pietre colorate.
La Callas inoltre mal sopportava la macchina da presa insistente sul suo volto che Pasolini posizionava soprattutto di profilo inquadrando il naso greco ad aquila che lui considerava l'elemento importante per definire il personaggio di un rapace  in grado di strappare i figli dalle braccia del bellissimo marito per poi ucciderli e punirlo del suo tradimento.






Nessuno più di Maria Callas poteva rappresentare quella Medea tragicamente folle che Pasolini aveva intuito in lei appena  vista di persona pur non avendola mai sentita cantare a Teatro dove era stata osannata come nessun altra cantante lirica, perchè nella tragedia lei esprimeva tutta la sua anima non solo di greca ma anche di donna profondamente passionale. Un connubio esplosivo che se nell'Opera Lirica ha dato il massimo, nel film di Pasolini non ha reso altrettanto superbamente perchè non c'era il canto della Divina.

martedì 19 maggio 2015

LESBO-VINTAGE: COPPIE AL FEMMINILE




  E' iniziato il festival di Cannes con le sfilate della star sul red carpet in un trionfo di spacchi scollature davanti e dietro con strascichi chilometrici e chi più ne ha più ne metta.

Infatti le star si sono messe anche a cantare canzoncine porno “l'ho data a questo e a quello e a quelle altre  che non so più nemmeno quante”.
Voci soliste che si alzano dal coro si fa per dire perchè sono quasi tutte modelle, per attirare visibilità con dichiarazioni che solo poco tempo fa erano impensabili pena l'emarginazione dal lavoro.
Quello che aveva dovuto subire Rock Hudson per esempio nel corso della sua carriera di sex symbol nessuno lo può immaginare perchè per mantenere quel titolo doveva baciare sullo schermo Gina Lollobrigida, Liz Taylor Doris Day e tutte le altre che poi lo hanno pianto platealmente una volta morto di aids facendo escludere clamorosamente il suo amante dal funerale per non creare scandalo. Tempi che cambiano e con essi anche le mode.

A fare outing d'eccellenza quest'anno è stata Cate Balnchet intendendo fare solo un'operazione marketing per promuovere il suo flilm Carol sulle coppie lesbo in corsa per la Palma. Tempo di fare il giro del mondo che una telefonata dello star system l'ha messa sul chi vive perchè un conto è fare un film lesbo un altro è dichiararsi lesbica incallita che potrebbe compromettere la sua carriera..
Fatti due conti la Blanchet ha ritrattato, lamentandosi di essere stata fraintesa: Lesbo sì ma solo nei film. Ormai questa è la tendenza. Come a dire ma dove vai se la fighetta, in questo caso Mara Rooney, che ti lecca non ce l'hai?
Non se ne può più diciamolo di queste leccate di fica che se poi sfociano anche in storie d'amore scadono pure nella melassa perchè l'eros è fatto di mordi e fuggi non di ordinaria quotidianità col rischio di farsi stomachevole  specie se lo si fa in un'età non più giovanissima.
Infatti nel film Diario di Uno Scandalo Cate Blanchet aveva già affrontato la tematica lesbo, ma solo a livello sentimentale, con un'anziana Judi Dench che si era morbosamente attaccata a lei fino a molestarla non tanto per gelosia del suo giovane amante allievo di scuola, quanto per  invidia della sua famiglia nella quale Cate era felice con un marito anziano e un bambino down.


Il rapporto lesbo apre comunque la strada alla solidarietà femminile per fare squadra così come fanno da secoli e millenni i maschi. Insomma una svolta nella parità dei sessi che si spera porterà buoni frutti.
Lo ha capito anche Michele Santoro, grande comunicatore della Tv, il quale preso atto della saturazione dei Talk Show ha lanciato una nuova sfida per cambiare il sistema lasciando le ultime puntate di Servizio Pubblico alla conduzione di Giulia Innocenzi che proporrà AnnoUno insieme ad Alba Parietti opinionista tosta e dalle idee chiare.  E dalla cosca lunga che non guasta.


L'importante che si limiti all'accavallo senza farsi prendere la fregola di fare lo sgambetto alla giovane Giulia. Fra donne non si sa mai. E sempre un'incognita ma il coraggio di Santoro avelerà l'arcano se dietro la bellona ci sia sempre una vecchia strega. Questa è la morale delle favole per  cui con un pizzico di amoralità si potrebbe segnare una svolta nel sistema inscenando un'accoppiata lesbo-chic. Solo per il talk ovviamente per carità. Un conto è la fiction, un conto è la realtà. Ma fatti due conti il Talk avrebbe molte probabilità di decollare.

A basso costo che non è da sottovalutare. Come dice Santoro il Cairo Editore è molto elastico in fatto di libertà ma molto attento al soldo tanto che se andasse al governo saprebbe come risolvere la spendig review Sì, mandando a casa quelli che secondo il suo giudizio non sono in grado di governare ricevendo consensi così come aveva fatto con Cristina Parodi, Rita Dalla Chiesa, Luisella Costamagna e Gad Lerner, grandi professionisti ma di nicchia.
Insomma abbiamo capito: La 7, dopo la serie C (A per la RAI e B per Mediaset), sta diventando come La 7 D.
Per fare La 7 F manca una “Grande Effe” che sappia fare audience. 
Perchè un conto è una effe piccola, un conto è una effe più alta. Ma fatti due conti non se  ne fa una.
 Questo è il segreto.



lunedì 18 maggio 2015

RISOTTO ALLA PILOTA CON PUNTELLO e STRACOTTO DI ASININA CON POLENTA




“Risotto "alla pilota" volendo anche con "puntello"”

Qua c'è tutta una storia....
il risotto è chiamato "alla pilota" non perchè, come si potrebbe credere, Castel D'Ario è il paese dov'è nato Tazio Nuvolari bensì per il fatto che è il risotto che veniva preparato nel tegamino da consumarsi al lavoro per coloro, uomini e donne, che lavoravano nelle "pile" dove si mondava il riso.
Pilota significa infatti lavoratore delle pile.
E siccome il lavoro era tutt'altro che leggero, il risotto veniva "rinforzato" appoggiandoci sopra una braciola di maiale, il "puntello" apunto.
In ogni caso, risotto da Premio Nobel, condito con quel trito di carne di maiale insaporita con rosmarino che solo qua sanno fare, per ogni chiccho di riso si conta un "cicciolo" di carne, Braciola di un sapore indescrivibile. Con il riso passano... e ripassano. E poi, se uno ha ancora spazio per affrontarli, si passa ai dolci, catini di dolci, oltre alla storica sbrisolona.
Il costo è sempre una inattesa positiva sorpresa: attorno ai 30,00 euro se si mangia tanto.

                          STRACOTTO DI ASININA CON POLENTA


Il giorno prima: tagliare a pezzettoni grossolani cipolle, carote e sedano e metterle in una ciotola molto grande. Aggiungere il pezzo di carne, l’alloro (volendo anche qualche grano di pepe o chiodi di garofano) e versarvi sopra il vino rosso fino a che la carne è completamente coperta.
Lasciare a riposo per una notte almeno.
Il giorno dopo: in una pentola (meglio se di coccio) fare un soffritto con olio e aglio, dopodichè rosolare la carne per bene. Aggiungi un po’ di verdure e continua a far soffriggere.
Poi aggiungi tutto il resto (vino e verdure) e cuoci per 4 ore. A fine cottura estrai la carne e mettila da parte.
Con il frullatore a immersione frulla tutto il sugo (vino + verdure) e poi rimetti dentro la carne.
L’ideale è servire accompagnato da polenta e un vino rosso corposo.


sabato 16 maggio 2015

IL LAGO DEI CIGNI FA SEMPRE SOGNARE

   Parma Danza 2015 ha chiuso l'evento al Teatro Regio di Parma.
Se il Lago dei Cigni del Balletto dell'Opera di Kiev è stato tutto un tripudio di luccicanti Svarowsky,col Balletto di Roma Il Lago dei Cigni ovvero il Canto è stato tutto una distesa di stracci.
Due versioni e due chiavi di lettura fra classico e giovani promesse e innovazione  a fili argentei fra i capelli sul viale del tramonto.
Piume e piumazzi sono comunque di rigore, svolazzando fra le scene danzando con la leggerezza dei fiori di pioppo o la pesantezza dei fiocchi di neve.


Nel Balletto di Roma i fiocchi scendevano fitti come se nevicasse, fra vecchi cigni stanchi e alle prese con il bilancio della loro vita. Un bilancio in rosso fatto di sperperi per stare in scena fra un teatro e l'altro per strappare un applauso a dare un soffio di vita ad un'esistenza polverosa e grigia come solo quella dei camerini può offrire.


Ma ogni entrata in scena è come una nuova linfa vitale che dura comunque il tempo di una esibizione. Performance dopo performance, quella che un tempo era la piroettante ballerina nei panni di Odette si ritrova vecchia e affaticata alle prese con un'Odile giovane e seducente che incalza per scalciarla dalla posizione di étoile, mentre i suoi partner, coreografo e principe sono rispettivamente uno spietato maestro che mette in pratica le dure regole del gioco dove chi invecchia è destinato a passare in secondo piano mentre il principe si crogiola in un narcisismo infantile tipico dei primi ballerini “sono-io-la-grande-fica”

Ragazzi che figata verrebbe allora da dire perchè tutti sgomitano per farla vedere: le ballerine a gambe levate, i ballerini in perizoma a battacchio in sforbiciata e retro a filo dentale in bellavista.
C'è comunque una variante che è stata introdotta in più spettacoli di danza moderna, ed è quella di mettersi a nudo facendo scattare l'erotismo del vedo-non-vedo classico in nudo d'autore moderno con applauso asscicurato.


Il Cigno del Balletto di Roma si ispira Al Canto del Cigno di Anton Cechov mixando la messa in scena del balletto con la vita dietro le quinte dove la scena a volte è ancora più interessante coinvolgendo la sfera delle emozioni intrise di odio e amore, rivalità ripicche e crudeli vendette perpetrate in diretta a spettacolo  in corso, quando uno meno se l'aspetta e non preparato a parare il colpo. Insomma una vita di polvere di stelle che si rivela tale sia nei piccoli teatri di periferia che in quelli delle grandi metropoli dove gli aneddoti non si contano ma spesso rimangono sconosciuti perchè non c'è un biografo come per esempio un  Paolo Limiti in Tv a raccontarceli. Il Teatro è un piccolo Mondo abbastanza chiuso e di nicchia per cui la polvere del palco e quella dei palchi si uniscono per stendere un velo a fine applauso aprendosi alle recensioni del critico autorevole.




Non sono regole rigide queste perchè qualche volta gli attori fanno anche rete. Ne ho avuto la prova con uno di Teatro Due che recita spesso con Elisabetta Pozzi definita da lui la più grande attrice. “Della Compagnia?” chiedo io: “No a livello Nazionale” ribatte lui deciso e ammirato. Ecco il segreto di Teatro Due, quella Compagnia di Giro è un Carro di Tespi dove tutti sono fraternamente amici dividendo la sorte fra alti e bassi: Teatro Stabile e Stabilità fanno garanzia di continuità.
Tornando ai nostri Cigni, il Balletto di Roma ha galvanizzato la platea che ha risposto entusiasta con tanti applausi specie nell'entrata in scena del mitico gruppo di cigni a quattro che danzavano ricurvi con braccia e mani a mimare la danza delle gambe proiettate sullo schermo gigante. Un connubio divertente e ironico che ha alleggerito il gioco al massacro nell'unione fra teatro e danza come metafora di arte e vita non risolvendo la domanda se sia la vita ad ispirare l'arte o viceversa.
Quel che è certo è che sia il sogno ad ispirare l'arte perchè si crea tutto quello che viene  immaginato ad occhi aperti come rappresentazione dell'inconscio con un'elaborazione fantastica che copre anche la sfera della realtà.


Il Lago dei Cigni dell'Opera di Kiev invece è stato fedele all'allestimento classico del balletto russo (in questo caso Ucraino) con i fondali dipinti ed i costumi di maniera come da tradizione che vanno da quelli bucolici del divertissment ai tutù rigidi ma sinuosamente onduleggianti cosparsi di svarowsky ad adornar anche le piume del capo di Odette o a diadema di Odile, passando da quelli delle varie etnie spagnoleggianti od orientali per le adunate a Palazzo degli invitati di altri Paesi, scelti fra principi e regnanti come nelle favole che ci hanno fatto sognare da bambini.
Insomma tutto da copione come da partitura di Tchajkovskij e coreografie di Petipa portate rigorosamente avanti fin dal secolo 800, quando venne tradotta in  Balletto del Lago dei Cigni.


Gran finale per Parma Danza 2015 con il Teatro Regio finalmente tutto esaurito segno che questo genere di spettacolo resta il preferito per cui gli applausi sono stati sinceri e di lunga durata per tutto l'ensemble di ballerini che ha eseguito con impeccabile tecnica tutti i quadri del balletto con tanti wow di apprezzamento rivolti a Olesia Shaytanova nel doppio ruolo di dlile-Odette molto brava nelle movenze del cigno con le lunghe braccia arquate e il capo inclinato la cui statura minuta e delicata ha permesso di spiccare agilmente il volo sostenuta agevolmente dal partner nel ruolo del classico principe. Con tanto di pacco.
Anche questo un classico del balletto molto importante per far sognare tutto il pubblico di donne. E non solo, questo va detto.

giovedì 14 maggio 2015

MAGGIO UN BABY BOOM REALE.


Il mese di maggio è tradizionalmente indicato come quello della sposa, ma quest'anno è stato caratterizzato soprattutto da tanti neonati entrati in scena: piccole creature adorabili che solo a vederle mettono gioia e sorrisi a tutto spiano aprendo i cuori per amarli istintivamente. Le piccole manine, le boccucce a cuore, gli occhietti semichiusi, la guance paffutelle sono tutte un invito a fare una carezza ad inscenare un puffetto a fare gridolini di felicità.
Perchè i bambini appena nati sono tutti uguali suscitando grande amore senza alcuna discriminazione. Anzi a volte il bambinetto di colore cioccolato o il cinesino o lo stesso bambino down inteneriscono ancora di più facendo sciogliere anche un comunista  con la fama di mangiatore di bambini.


Alle persone di appetiti sani più che la voglia di mangiare fanno venire quella di rubare. Improvvisamente siamo tutti zingari che vorremmo appropriarci di quel bellissimo bambino che si agita in Tv in qualche spot pubblicitario o fra le braccia di qualche celebrity. Per questo ci siamo attivati tutti nell'accoglienza di quella piccola neonata separata dalla nascita dalla bambina di Kate e William perchè entrate in scena nello stesso giorno facendole amare tutte due allo stesso modo.
E' come se i bambini appena nati appartenessero a tutti. Infatti si affacciano al mondo unendosi a noi tutti facendoci sentire come  parte di una grande comunità chiamata pianeta Terra con tutti i suoi elementi aria inclusa.


In una fiction Tv su Canale 5, Io Ti Troverò con Adriane Ugarte, è stato trattato il tema delle adozioni nei primi anni 50 raccontando storie drammatiche di bambini rapiti nelle culle a ragazze madri  per darli in adozione a famiglie ricche. Ambientato in Spagna, le giovani madri dovevano subire questi abusi da parte di medici primari e Suore superiori (che in quel tempo lavoravano negli ospedali comandando le infermiere) perchè a quel tempo una single, senza marito o un padre, non poteva andar da nessuna parte. Come a dire Ma dove Vai se la Banana non ce l'hai” tanto per scivolar terra terra in una buccia.
Ma quella delle adozioni è un'altra storia che andrebbe comunque approfondita anche ai giorni nostri.


I bambini di oggi sono molto più svegli e aperti alla vita. Negli spot pubblicitari, che riflettono la nostra società anche se in forma patinata, non mancano scenette con il bambino grande che ascolta il pancino della mamma per sentir scalciare il fratellino imparando fin dalla più tenera età che nascerà dal ventre della mamma proprio da lì dove non batte il sole mentre invece fino a qualche generazione fa i bambini più informati pensavano nascesse dall'ombelico. Quando nelle scuole era stata introdotta l'educazione sessuale con tanto di scene esplicite e filmati sulla nascita per molti bambini era stato uno choc. Nel film Elga, divulgato come didattico,  si vedeva in primo piano in sala parto fuoriuscire la testa di un neonato lasciando tutti i bambini delle scuole un filo choccati specie per quelli che ancora credevano nelle favole dei cavoli o delle cicogne
Insomma si era passato da un mondo ovattato a quello reale in tutta la sua crudità senza una via di mezzo che avesse potuto filtrare.


E curioso come a tutt'oggi si filtrino le informazioni agli adulti per poi spiattellare la cruda realtà a dei bambini come si fa con la Tv o con il computer. Tutti i bambini sono informatissimi sul porno, sulle varie posizioni dell'amore tanto che quando si trovano insieme se una volta nelle prime esplorazioni si limitavano a giocare al dottore per fare la puntura, oggi si afflosciano nel letto per mimare l'amplesso come fanno i grandi.
Sarebbe meglio che i bambinetti rimanessero all'oscuro di certe cose dei grandi per godersi l'infanzia in santa pace senza andare ad accendere precocemente dei sensi ancora sopiti. Il mondo dell'infanzia andrebbe protetto al di là di quella inutile fascia protetta delle TV generaliste perchè i canali della Tv e del web sono molto attivi ed infiniti.
Porre dei limiti, più attenzione e più severità non sarebbe male per far crescere i bambini come siamo cresciuti noi. In fondo non siamo venuti così male andando a letto subito dopo Carosello. Il cinismo stupido l'abbiamo assimilato strada facendo.
Sì, facendo una vita per fare soldi e sesso. Per emulare le gesta dei grandi di potere senza sapere dove li mettevano veramente i soldi. Mica solo nel sesso con le ballerine.

mercoledì 13 maggio 2015

GHOST UN FIUME DI LACRIME


Prepariamo i fazzoletti perchè sta per arrivare il film GHOST

Alzi la mano chi non ha versato almeno una lacrimuccia soprattutto alla fine quando lei intravedeva la figura di lui ormai morto ma non del tutto perchè vagava ancora sulla terra come un'anima in pena.

In pena per la sua giovane compagna Molly (Demi Moore) che l'amava intensamente. Idem anche per Sam.(Patrick Swayze)










A contribuire al successo del film è stata  Demi Moore, bellissima dolce e arrendevole come non sarà mai più in altri film  che esplodeva con un fascino androgino proposto con un look da maschietta, caschetto corto t-shirt salopette o pantaloni comodi con bretelle camicie a righe da uomo, ma soprattuto per due occhi azzurri adoranti che si riempivano di lacrime per lo struggente dolore che provava nell'aver perso il suo amore.





Il quale era stato vittima di un complotto organizzato dal suo più caro amico e collega, una sorta di yuppie (Tony Goldwin) dall'aria distinta ma dall'istinto del vorace predatore che per i soldi non guardava in faccia a nessuno arrivando ad uccidere l'amico.
Non contento di avergli distrutto la vita l'assassino poi si accaniva sulla compagna di lui per poterle rubare un codice di accesso ad altri soldi.






Soldi Soldi Soldi, ma a trionfare è stato l'amore dei due sfortunati amanti che hanno potuto ricongiungersi per l'ultimo bacio grazie alla mediazione di una sedicente medium truffaldina e manipolatrice (Woopy Goldberg) con tanti malcapitati ma divenendo operatrice a tutti gli effetti quando riusciva ad ascoltare per la prima volta la voce di un trapassato.



Il film è molto coinvolgente non solo a livello emozionale dalla prima scena fino all'ultima ma anche per l'ambientazione di una New York di notte molto inquietante, ben diversa da quella del patinato Sex and The City, il serial uscito in quel periodo, nel quale si camminava anche da soli fino al mattino senza mai incontrare un delinquente (negli anni 90 invece la deliquenza era all'ordine del giorno non essendo ancora stata adottata quella linea tolleranza zero che comunque ha dato dei risultati solo per poco tempo) ma anche per gli ambienti interni molto curati ed originali, specie l'appartamento della coppia che andava a convivere, con grandi vetrate e un unico spazio open air con il soppalco per la zona notte.
Zona dalla quale in piena notte lei lasciava scendendo dalle scale per introdursi nello studio di ceramista-scultrice-arredatrice o quant'altro (quanti corsi di ceramica erano sorti in quel periodo!) per lavorar un vaso con la creta nella quale metteva le mani anche lui arrivato all'improvviso dietro le spalle.
Pasticciando insieme sull'oggetto, accarezzandolo e andando su e giù, si accendevano di passione complice un motivo molto romantico che tante coppie aveva fatto innamorare negli anni 60 in America come lo era stato in Europa per il sospiroso ed erotico Je T'Aime.
Ma la coppia Sam e Molly non fa scomporre a livello erotico ma per le intense emozioni che trasmette perchè riflette l'amore puro dolce tenero gentile e sensuale da far scioglier l'anima e i sensi aprendo il cuore a un sentimento d'amore assoluto.
Quello stesso che dovrebbe rappresentare l'iniziazione amorosa  per tutte le adolescenti perchè solo partendo da un sentimento forte di fiducia e di abbandono si può accendere la passione facendola ardere per sempre  perchè la sola passione dei sensi è destinata a spegnersi dopo breve tempo.

 Dicono i sociologi che questo accada dopo circa quattro anni dando i primi segnali facendo poi trascinare gli alti e bassi fino al settimo anno nel quale scoppia la crisi.
Quando l'amore come in Gosth  è stato spezzato prematuramente è destinato a vivere per sempre nel cuore e nella mente di quello che rimane in vita in attesa di raggiungere l'amato per l'eternità. Perchè le anime gemelle sono destinate a ricongiungersi e ritrovarsi con le stesse sembianze del momento in cui si sono separate.


Insomma il film è bellissimo e ogni volta che lo guardo mi fa versare calde lacrime.

MATRIMONIO IN ROSA SALMONE


Maggio è il mese dei matrimoni. Qual è la tendenza?
E’ il matrimonio confetto, caramelloso all’americana tutto tulle e pailettes in color rosa salmone pallido.
Mi riferisco alle damigelle che accompagneranno la sposa In bianco all’altare tutte vestite uguali.
L’ho notato già in diverse occasioni per i matrimoni delle figlie di alcune mie amiche le quali hanno organizzato una cerimonia in stile Beautiful o ancora meglio come Il Matrimonio del Mio migliore amico che si apre con una sigla a dolce motivetto che accompagna il rituale di una sposa e damigelle.


Gli abiti vengono acquistati via Internet con una cifra sui 150 euro ed hanno una linea piuttosto appariscente con scollatura generosa, spalline a sbuffo , corpetto modellato e gonna lunghissima a ruota in un trionfo di tulle e paillettes. Anche se il tutto non è molto curato nei particolari perché le paillettes sono scomposte e il tulle ha qualche filo delle cuciture in evidenza l’insieme è di grande effetto: meringato (tanto per citare Fiona) o a mongolfiera a nuvola di tulle gonfio e luccicante.
Insomma un matrimonio Kitstch che in America va per la maggiore con fiori freschi in abbondanza e cappelli di tutte le fogge preferibilmente a larghe tese perché in America i cappellini di Kate sono considerati buffi.

Gli americani sono rimasti allo stile di Via col Vento con il quale non si sbaglia mai.
Evvai! Prrrr....



                    BLINIS RUSSI AL SALMONE IRLANDESE
 I blinis sono delle deliziose crespelle salate di origine russa, piccole e piuttosto morbide e gonfie, venivano originariamente preparate alla fine dell'inverno; infatti la forma tonda dei blinis e il loro colore giallo simboleggia il ritorno del sole.

I blinis sono diventati una pietanza (da non confondere con le nostre tartine) diffusa a livello internazionale e vengono solitamente serviti accompagnandoli con panna acida, pesce affumicato e caviale.

I blinis sono un'idea sfiziosa per un antipasto originale e in questa ricetta li proponiamo con panna acida aromatizzata con aneto, salmone affumicato e uova di lompo rosse! Da servire rigorosamente su un tagliere di legno. Evvai col buffet. In Giardino.

martedì 12 maggio 2015

MARIA CALLAS MEDEA SECONDO PIER PAOLO PASOLINI

Ninetto Ninetto sei tu Ninetto.Io ti ho fatto così, caro Ninetto di nome che Davoli fa di cognome.
Il pianto di Pier Paolo Pasolini sulla spalla dell'amica Maria Callas si faceva sempre più insistente senza alcun ritegno perchè il legame che l'univa a Maria Callas era psichicamente intenso e complice.
La Callas rispondeva con il suo controcanto, versando lacrime sull'inutile sacrificio di nove anni dedicati ad Aristotele Onassis che l'aveva lasciata dopo averla tolta dalle scene perchè la voleva tutta per sé fino a quando non si era incapricciato della vedova di John Kennedy a quel tempo molto disponibile a caccia di un pollo da spennare.


E Onassis gli aveva aperto la sua borsa chiedendo in cambio di giacere con lei almeno una volta al mese, quando si sentiva disposta al sacrificio.
Lo stesso al quale  evidentemente anche Maria Callas si era sottoposta in cambio di una vita di lusso, sempre in viaggio fra panfili e soste in Costa Azzurra per qualche festa organizzata da Grace Kelly mentre Ranieri e Onassis parlavano di affari, di casinò, di appalti edilizi, di yacht e quant'altro potesse rimpinguar le rispettive casse.






Pasolini aveva trovato in Maria Callas la faccia giusta per interpretare Medea ma non conosceva nulla della diva e della cantante per cui il sodalizio artistico e sentimentale che si era instaurato era basato esclusivamente sulla stima e affetto reciproci per le persone e non i personaggi.
Insomma si volevano istintivamente bene: si scrivevano lettere e si scambiavano confidenze molto intime senza alcun pudore.
Lei, imperiosa e sicura per tutto quanto non la riguardasse da vicino perchè abituata a dominare il pubblico a distanza, controllava molto bene il sentimento di gelosia e di dolore che Pier Paolo Pasolini provava per Ninetto Davoli  che voleva lasciarlo per fare coppia con una ragazza, facendogli ramanzine appassionate come fossero le romanze di un'opera passando cioè dalla dolcezza alla durezza rimproverando a Pasolini la fragilità nel gestire un rapporto che doveva prevedere non sarebbe durato per la vita.





Proprio lei parlava di fragilità che la rottura con Onassis l'aveva fatta cadere in una depressione cupa e rancorosa perchè oltre al rifiuto di sposarla  ed a seguire l'abbandono improvviso, aveva dovuto subire l'umiliazione di essere messa in secondo piano dalla Prima Donna del Jet Set in assoluto come Jackie Kennedy.
Ma il rapporto con Pasolini era diventato una sorta di mutuo soccorso che li portava, come due animali predatori, lui in campo sentimentale, lei in quello artistico, a leccarsi le ferite.
L'amore era impossibile ma non improbabile perchè un bacio immortalato all'aeroporto mentre si salutavano non era quello di due amici, ma un lingua in bocca di due amanti che si erano lasciati andare a un mordi e fuggi anche se di rapporto improprio.



Le riprese del film Medea furono molto faticose, sia per le locations assolate e piene di sassi, che per i costumi di tessuti grezzi a lavorazione grossolana completati da mantelli e adornati da vari giri di collane di grosse pietre colorate.
La Callas inoltre mal sopportava la macchina da presa insistente sul suo volto che Pasolini posizionava soprattutto di profilo inquadrando il naso greco ad aquila che lui considerava l'elemento importante per definire il personaggio di un rapace  in grado di strappare i figli dalle braccia del bellissimo marito per poi ucciderli e punirlo del suo tradimento.




Nessuno più di Maria Callas poteva rappresentare quella Medea tragicamente folle che Pasolini aveva intuito in lei appena  vista di persona pur non avendola mai sentita cantare a Teatro dove era stata osannata come nessun altra cantante lirica, perchè nella tragedia lei esprimeva tutta la sua anima non solo di greca ma anche di donna profondamente passionale. Un connubio esplosivo che se nell'Opera Lirica ha dato il massimo, nel film di Pasolini non ha reso altrettanto superbamente perchè non c'era il canto della Divina.