sabato 23 maggio 2015

DISCORSI SULL'AMORE. IL PRINCIPE AZZURO CRUDELE

“Noi non siamo una coppia”. 
Eppure lei e lui  si cercano si piacciono, si divertono, si lasciano andare, fanno l'amore senza nemmeno il suono in sottofondo di una musica perchè vogliono sentire il loro respiro.
Bocca a bocca, un filo accennato per farsi sempre più ansimante fino al culmine del piacere per entrambi che si accasciano felici nel loro letto.
Ridono ancora e lui non accende la sigaretta ma si volta per ricominciare ancora.
E poi ancora, ancora...fino a quando lei non apre gli occhi. Sulla coppia.
La quale scoppia per poi riappacificarsi e riprendere il tran tran con su e giù.
Sarà il Mio tipo? Questo è il titolo del film per rispondere alla domanda se lui, intellettuale insegnante di filosofia scrittore e grande scopatore, si possa innamorare di una parrucchiera.
“Perchè io valgo: la mia è un'autentica passione, il sogno della mia vita”.



Ma lui è un viscerale come gli spiega una collega parlando dei suoi libri, facendo una recensione che nemmeno lui si sognava di tradurre. La collega si sentiva alla sua altezza, viscerale dico, e piena di spocchia esattamente come lui si sbracava in parole piene di ammirazione fermandosi all'altezza pube.
La parrucchiera no, non era alla sua altezza di affinità elettiva perchè leggendo il libro del suo amante intellettuale aveva la certezza dei suoi limiti sentimentali votati esclusivamente verso la carne, specie se cruda.
Insomma era solo un porco che si ammantava di  un'aura metafisica, come una sorta di io ti spacco in due. Prima il lato a) e poi quello b).
Eppure era gentile, aveva un bell'aspetto, era educato, ossequioso e complimentoso ma lui non andava oltre una semplice presenza tenendo sempre la mentre altrove, aprendola soltanto per citare libri di grandi autori per esternare la propria conoscenza allo scopo di insegnare a vivere.
Eppure lei amava la vita, le piaceva cantare ballare, era solare, amava il suo bambino, aveva un bel rapporto con le amiche con l'ambiente di lavoro, con se stessa...

Se lui era il filosofo lei era la pietra filosofale. Questo è il punto.
E allora meglio darci un taglio a quella sorte di bel principe azzurro afflitto da mania di onnipotenza che la voleva cambiare a sua immagine per essere alla sua altezza. Il mito del pigmalione questa volta non ha funzionato. Lei sapeva lavorar di forbice e zac! Ci dava un taglio dopo un saluto a tutti uscendo dalla sua vita per sempre lasciandolo solo con un mazzo di fiori in mano e per la prima volta sentendo battere il suo cuore.
Di disperazione. Perchè in amore vince chi fugge. Filosofia spicciola ma che funziona sempre.
Il film è una commedia francese che si dipana fra l'alto e il basso degli strati sociali altalenandosi con stereotipi di maniera lui altissimo e irraggiungile come ogni fine intellettuale, lei una nana tutta tana sensuale e smaniosa di vita che si ciba di rotocalchi e gossip che comunque alla fine fine si rivela più informata e in sintonia col mondo perchè lo stralunato è lui mentre lei non è certo una svampita. L'arroganza intellettuale rende cechi così come ogni forma di violenta sopraffazione che succhia da ogni forma di vita senza partecipare alla vita del mondo.

Il film Sarà Il Mio Tipo?  si ispira a una commedia italiana degli anni 60, Io La Conoscevo Bene con Stefania Sandrelli nel ruolo di Adriana che invece di fuggire, si buttava dal balcone sentendosi umiliata dall'arroganza del suo amante intellettuale che la scopava non mancando di farle sentire tutto il suo disprezzo. Che poi si traduceva in un disprezzo della vita.
Che comunque lei non aveva vissuto ma solo esplorato senza alcuna conoscenza in mancanza della quale non aveva capito che lui era un omosessuale. Non era il suo tipo. Appena l'aveva capito Adriana  aveva preferito morire. Piuttosto che darglielo meglio piuttosto. Lui la conosceva bene.

La protagonista di Sarà il Mio tipo? è Emilie Daquenne, già vista in A Perdre La Raison un film drammatico, tratto da una storia vera con Tahar Rahim dove interpretava una madre che, prima di suicidarsi, uccideva i cinque figli come una sorte di Medea presa da una passione folle incontrollata verso il marito il quale subiva la dominazione di un uomo anziano che aveva preso in mano il controllo della sua famiglia.
L'altro interprete principale è Loic Corbery attore della Commedie Francaise così come lo sono tanti altri del cast perchè il Cinema Francese, a differenza di quello italiano, ama molto i suoi attori di teatro facendoli recitare sia al cinema che in Tv. In Italia si preferisce prendere gli attori dalla Tv, specie fra i comici, i quali molto spesso si cimentano anche in teatro.




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