sabato 31 dicembre 2022

BUON ANNO


 Auguro tanto amore a tutte le persone bisognose per colmare mancanze vuoti e fragilità perchè i forti, loro malgrado, la felicità riescono a trovarla sempre in  qualche modo in qualsiasi contesto. 




giovedì 29 dicembre 2022

VIRNA LISI DAL CINEMA ALLA TV, PASSANDO DA HOLLYWOOD

 Ebbene sì, Virna Lisi l'avevo incontrata ad una festa al circolo Nautico di Numana. Trovandomi faccia a faccia con lei le avevo sorriso e visto che nessuno ci aveva presentate, non avevo proferito parola tipo: ”Oh, ma lei è...?” facendole invece un cenno della testa simil-inchino come a dir che l'avevo riconosciuta, cosa che lei aveva apprezzato tantissimo perchè ricambiava con il mitico sorriso a 360 gradi. Nessuno comunque la filava perchè tutti parlavano con il marito che in quel contesto era molto conosciuto e lei lo seguiva silenziosa come tutte le altre mogli. Questo è il mio ricordo di Virna Lisi al quale aggiungo le osservazioni di un mio post già pubblicato dandomi nel contempo una risposta al docu di La 7 intitolato Virna Lisi l'attrice che rinunciò ad Hollywwood con a seguire la messa in onda del film: “Come uccidere Vostra Moglie” che non avevo mai visto. Meglio così perchè mi son bastate poche sequenze con Virna in Baby Doll che pomiciava col marito Jack Lemmon facendo l'oca giuliva in “tale e quale” a Marylin Monroe per farmi capire l'imbarazzo di Virna nel rivedersi sullo schermo e sentirsi sminuita nella sua professionalità di attrice. Sì perchè diciamolo papale papale “faceva cagare”: quel genere comico-brillante-americano non le apparteneva essendo, come si diceva qui in Italia, un'americanata.

Con il ruolo di Caterina de' Medici, particolarmente severa e odiosa nel film Margot, Virna Lisi aveva dato una svolta alla sua carriera che da lì fu tutto un crescendo con riconoscimenti e premi Internazionali ricevuti soprattutto anche per la sua partecipazione al film Al di Là del Bene e del Male di Liliana Cavani dove faceva la “stronzissima” sorella di Nietzsche. Sarebbe come a dire “se vuoi far la stronza che almeno sia d'autore!”. attrice e professionista.

               LE 50 SFUMATURE DI VIRNA LISI 

 https://ritaguandalini.blogspot.com/2015/08/le-50-sfumature-di-virna-lisi.html

In una piacevole serata d'agosto al cinema all'aperto un folto gruppo di persone ha assistito al film Latin Lover di Cristina Comencini. La quale dopo tanti film intimisti e impegnati si è cimentata in un film leggero e spensierato.
E' un omaggio a Virna Lisi, morta subito dopo il film,  che per la prima volta, si esibisce in “50 sfumature di grigio” lasciandosi andare come mai aveva fatto nel corso della sua carriera che ha percorso sempre morigerata e con  classe anche quando aveva interpretato la contessa di Castiglione cocotte del Re Luigi di Francia su commissione di Camillo Benso di Cavour nel ruolo ingrato di pappone. Ma per la Patria questo ed altro. Sublime sacrificio alla quale Virna Lisi aveva dato  dignità con la sua interpretazione sempre molto altera ed aristocratica.


I film della Lisi sono tanti sia al cinema che in Tv passando dallo spot pubblicitario diventato un tormentone di Carosello negli anni 60.
Virna Lisi non incarnava la bellezza mediterranea perchè molto bionda evanescente e con l'occhio verde da gatta sorniona alla quale dare bocconcini Le Gourmet.
Infatti i film erano sempre all'insegna della raffinata eleganza tanto da essere chiamata anche in America per commedie brillanti in stile Marilyn Monroe che lei aveva recitato applicandosi con puntiglio e precisione senza comunque brillare particolarmente. Non aveva ancora trovato la sua strada di grande professionista che le si apriva con due ruoli di spessore come la Regina Margot nel ruolo di Caterina de'Medici e Al di Là del Bene e del male nel ruolo della sorella odiosa e isterica di Nietzche.

Tanto è bastato per assurgerla ad attrice drammatica d'eccellenza che il cinema italiano ma soprattutto delle fictions tv onorava con rispetto baciando le mani o la corona del rosario di madre badessa sempre all'insegna del rigore e della onestà costi quel che costi. Donna e madonna, santa-peccatrice la Lisi percorreva il suo percorso di diva di spessore e donna onesta e fedele al suo unico marito.
Rimasta vedova si è concessa un ruolo leggero e trasgressivo sicuramente per un colpo di vita prima di lasciare per raggiungere il compagno nella casa del Padre.


Con Latin Lover (un film corale con tante attrici franco-spagnole)si è presa un po' di libertà come una sorta di ritorno a quella vita che invece ha vissuto con impegno conquistandosi il rispetto di tutto il suo Paese. Alla fine ecco la rivelazione: Virna Lisi col capello corto alla maschietta, ha interpretato Latin Lover con ironia e coraggio diciamolo perchè il personaggio è un filo fuori dagli schemi e da tutti quiei valori per i quali aveva “sacrificato” una vita apparendo per la prima volta  disinvolta e scompisciata nel ruolo di vedova allegra e fidanzata pure (prima delle nozze c'aveva dato che dato "tre o quattro volte" con il capo-comico) di un Latin Lover liberamente ispirato ai grandi patriarchi del cinema italiano come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman Ugo Tognazzi e sui generis:  molte donne un unico amore, maschio, e in odor di corna della fedele amata e accogliente prima moglie che tutto gli perdonava perchè tanto lui tornava sempre a casa dove lei gli cucinava il piatto preferito, riso patate e cozze.

Mai stata tanto simpatica. Grande attrice.

                                  COSA VUOLE CHE LE DICA?




Con quella bocca può dire ciò che vuole?
 "La Grande Bellezza (Un Oscar e Grande successo agli European Film Awards, gli Oscar europei)  è un gran brutto film" (Le ultime parole famose di Virna Lisi)


                     

mercoledì 7 dicembre 2022

ALLA PRIMA DELLA SCALA ITALIA vs EUROPA

 Alla prima del Teatro alla Scala dell'Opera Boris Godunovsi è notato nel foyer un ritorno al velluto che ha proposto Giorgio Armani come si evince dalle immagini con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in  mantella di velluto e la senatrice Lilialan Segre con piumino vellutato: due accostamenti insoliti e molto chic.



Il velluto è un classico degli anni 70 che veniva portato con collettino di pizzo poi adottato in Aute Couture delle prime teatrali.


Alla serata era presente anche la leader della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen che comunque non ha brillato con una mise modesta in blu gonna lunga in tessuto sintetico lucido e corpetto in lurex o forse peggio ancora in paillettes, su un'acconciatura cotonata ad effetto massaia all'opera reparto loggione.

 Molto meglio in look manageriale con le mitiche giacchette modellate e  camicetta a collettino che le conferiscono grinta e autorevolezza. Certo una prima alla Scala val bene una messa in piega a phonata gonfia ma look che vince non si cambia. Con una giacchettina di velluto per esempio sarebbe stata più elegante restando comunque fedele al suo stile.



lunedì 21 novembre 2022

IL PIACERE E' TUTTO MIO.

Emma Thomson è sugli schermi con una commedia brillante concedendosi il vezzo alla sua età di affrontare un tema hard di un rapporto con gigolò. Non è nuovo come argomento perchè l'aveva affrontato anche Richard Gere con il film American Gigolò girato negli anni 80 che gli aveva dato un grande successo anche grazie all'intero guardaroba che aveva sfoggiato firmato Giorgio Armani.  Richiard Gere era giovane elegante e bellissimo e faceva specie quando si accoppiava con donnemature che a quell'epoca dimostravano tutta la loro tarda età come Olivia de Havilland (la Melania di Via col Vento) per esempio nel ruolo di una ricca donna americana che pur essendo piacente e molto curata nell'aspetto dimostrava tutti i suoi anni di donna anziana per cui giustamente per concedersi un rapporto di un certo vigore a soddisfare le sue voglie, pagare poteva avere un senso. Da allora sono passati decenni e le donne sono sempre più ringiovanite negli anni mantenendo un sex appeal fino a tarda età. E' il caso di Emma Thomson che nel film Il Piacere è Tutto Mio impersona una donna sulla sessantina la quale per fare sesso deve ingaggiare un giovane gigolò disposto a farlo ma una domanda sorge spontanea: perchè pagare quando ci sarebbe una schiera di giovanotti che lo farebbero a gratis? 

Sì perchè oggi una donna vicino alla sessantina è ancora molto piacente così come si vede sullo schermo con la Thomson la quale se vestita fa palesare un corpo tonico e desiderabile, in lingerie fa ancora sognare amplessi in tutte le posizioni senza necessario presentare un catalogo dei suoi bisogni sessuali. Nel film Il Verdetto per esempio, girato un paio d'anni fa, la Thomson è ancora molto sexy nei rigorosi tailleurini modellati su misura col capello corto e il trench sulle spalle mentre in questo film Il Piacere è Tutto mio in sottoveste fa la sua “porca” figura specie quando chiede cortesemente che gradirebbe prima un 69 e poi anche tutto il resto. E' appurato infatti che le donne di una certa età piacciano molto ai ragazzi giovani per il bisogno di dolcezza che non trovano nelle coetanee molto spicce nei rapporti non esitando a giudicare facendo commenti anche con le amiche con tanto di voto al pisello e alla prestazione.

Il film Il Piacere è Tutto Mio è intrigante sicuramente ma non rende giustizia alle donne nel raggiungere la parità anche se vuol sottolineare il diritto a prendersi il piacere a qualsiasi età senza vergogna o remora perchè nella nostra società il sesso degli anziani è ancora un tabù. Infatti molte donne ad una certa età scelgono di non fare sesso non trovandolo dignitoso ma questo non dovrebbe impedire a chi lo desidera di continuare a praticarlo senza problemi.

L'importante è sentirsi sicure del proprio corpo perchè rende disponibili a rapporti sessuali. In caso contrario ecco allora che ci sono gli gigolò apposta perchè a pagamento possono soddisfare ogni desiderio di una donna a qualsiasi età, ma questa non è certo una novità. Nel film Il Piacere è Tutto Mio quando lui dice che la donna più vecchia con la quale era stato aveva 82 anni, mette a proprio agio Emma Thomson sentendosi rassicurata allentando la tensione per  mancanza stima di sé  che acquista solo quando lui la posiziona davanti allo specchio per dirle quanto sia bella e desiderabile facendola sciogliere e pronta a prendersi il piacere. 

Certo è che un uomo non si farebbe questi problemi pretendendo il piacere senza tanti preamboli visto che paga, per cui il film pone le donna ancora lontana dalla parità. 
Poi vabbè si può sperare che arrivi con un colpo di fortuna l'amore "a piacer nostr"o quando meno te l'aspetti, magari anche 90 anni come ci insegnano le cronache, rendendo così tutto  più facile perchè si sa quanto l'amore sia cieco|



giovedì 17 novembre 2022

ESTERNO NOTTE GRANDI INTERPRETI MA BIOPIC CONTESTATO

 

Un artista quando mette in scena un biopic (che significa Doit-il dire Toute la verité) di un personaggio pubblico dovrebbe curarsi di non ferire i familiari ancora in vita unici custodi della realtà vissuta insieme al protagonista per cui andrebbero consultati per l'approvazione. Invece in nome della libertà di espressione ci si sbizzarrisce romanzando la vita del personaggio per questioni di spettacolo   pensando di cavarsela con i titoli di coda dove si dichiara di essersi liberamente ispirati a fatti e avvenimenti accaduti così come abbiamo visto in Esterno Notte la fiction di Marco Bellocchio che racconta i giorni del rapimento e della prigionia con relativa esecuzione di Aldo Moro contestata dolorosamente dalla figlia Maria Fida Moro (la primogenita delle altre due Anna e Agnese) per non essersi attenuto rigorosamente ai fatti. E c'è da crederle perchè la stessa impressione l'abbiamo avuto all'inizio della fiction quando gli amici eccellenti della DC vengono convocati in Ospedale dove Aldo Moro è visibilmente distrutto e provato dopo la liberazione da parte delle Brigate Rosse. Non si capisce se sia un sogno o se una libera interpretazione per cui con questa ambiguità il regista parte con il piede sbagliato, quello sinistro, come a rimarcare la infausta scelta del compromesso storico fra DC e PC riuscendo a metterli tutti d'accordo insieme agli estremisti, nel lasciarlo morire.

La colonna esageratamente drammatica da Messa da Requiem, con Aldo Moro che porta la croce di Gesù come un martire, il Papa )Paolo VI 8nella realtà un fine e distaccato intellettuale) che si autoflagella, Giulio Andreotti che ha conati di vomito quando viene annunciato “a sorpresa”  il rapimento di Aldo Moro sono abbastanza per dare poca credibilità alla fiction che in questi casi invece di fantasticare su fatti realmente accaduti, poteva ispirarsi a questi fatti cambiando nomi e cognomi perchè altrimenti fanno meglio fede i documentari dell'epoca per rinfrescarci la memoria di avvenimenti comunque non ancora dimenticati. Non bastano i Tg con Bruno Vespa né tanto meno i cartelloni del cinema dei film di quel periodo come Anima Persa a catapultarci nella realtà storica del rapimento di Aldo Moro, specie quando racconta il percorso di Adriana Faranda basandosi sulla sua testimonianza di brigatista pentita quando già era in carcere ricevendo così uno sconto di pena.

La Faranda è interpretata da una bravissima Daniela Marra, già vista in L'Ora, Inchiostro contro Piombo, la cui intensità espressiva degli occhi di oscura profondità la rendono interprete ideale per ruoli di pasionaria intellettuale o rivoluzionaria estremista senza se e senza ma, per cui nella fiction Esterno Notte i suoi dubbi e le lacrime verso le vittime (la scorta di Aldo Moro) che ha contribuito a uccidere, suonano un po' come quelle di un coccodrillo. 

Fabrizio Gifuni nei panni di Aldo Moro è tale e quale riproponendolo in tutta la sua flemmatica lucidità di statista visionario e troppo avanti in un ambiente ottuso e bigotto e dunque vittima predestinata lasciata al suo destino. Anche il Papa interpretato da Toni Servillo non l'aveva aiutato fino in fondo perchè dopo un'offerta ai Brigatisti di 20 miliardi per il riscatto di Aldo Moro, si è tirato indietro pensando ad una trappola dopo la notizia che il  cadavere di Aldo Moro fosse stato buttato in un lago ghiacciato, mentre nella fiction si parla della notizia come strategia del terrore per indurre le forze dell'ordine ad allentare la tensione contro le Brigate Rosse il cui scopo era quello di ottenere un riconoscimento dal Governo. Difficile sapere se queste manovre in Vaticano siano state reali per cui si presumono frutto di una libera interpretazione perchè il papato di Paolo VI è stato ineccepibile non lasciando spazio a fantasie di un Papa faccendiere con le mani in pasta davanti a una montagna di Lire che una suorina conta per mettere in borsa per lo scambio dell'ostaggio eccellente. E per gli altri sequestri, solo una preghiera? Suvvia...


giovedì 10 novembre 2022

THE CROWN, FA INDIGNARE INGLESI E CELEBRITY

Non c'è pace per la Regina Elisabetta perchè Netflix la perseguita. Dopo aver sospeso in segno di rispetto il docu di Harry e Meghan con rivelazioni scottanti sulla Royal Family ha mandato in onda la quinta stagione di The Crown del periodo anni 80/90 dove la Regina è presa di mira in modo crudele puntando sulla sua devozione alla Corona che le aveva fatto trascurare i rapporti famigliari lasciando i figli in balìa di loro stessi indicandola di fatto responsabile dei loro misfatti (Andrea in primis). Il popolo Inglese insieme a molte personalità del Regno Unito fra le quali Judy Dench hanno rifiutato la fiction protestando per il mancato riguardo verso una sovrana tanto amata. 



Gli autori di The Crown insieme a Netflix  si sono difesi dicendo che non è un documentario ma una fiction. Purtroppo è basata su fatti reali, e non puramente casuali per cui proprio per questo il lavoro di fantasia in senso fin troppo negativo su fatti già conosciuti in tutto il mondo ha provocato una crisi di rigetto verso questa fiction che tra l'altro prendendo di mira anche la principessa Diana non le rende giustizia nemmeno nella scelta della sosia troppo in linea anoressica molto inquadrata con i meme iconici del muso verso Carlo, dei suoi sorrisini a testa bassa del suo sguardo perso nel vuoto a sognare i suoi amori, sempre pieno di lacrime rappresentandola in una fragilità lamentosa e psicolabile.

Re Carlo, a differenza della Regina che non ha mai battuto ciglio con i tabloid, si è lamentato con il suo entourage diventando furioso nel punto in cui si racconta di un suo complotto per indurre la madre ad abdicare, ( circostanza questa smentita da terze parti e mai provata) pur accettando di buon grado le rivelazioni sulla sua relazione con Camilla allora sua amante e le conversazioni hot quando desiderava essere il suo Tampax. Infatti in questa circostanza la coppia Carlo e Camilla è stata rappresentata in modo simpatico e leggero esaltata anche con la scelta di due interpreti Esmerald Fenner (nel ruolo di Camilla da giovane) e Dominic West molto più avvenenti degli originali, tanto da aver indotto la duchessa di Cornovaglia prima di diventare Regina a presentare la sua sosia ad un ricevimento con grande noncelance e disnvoltura neutralizzando così il piacere di ogni commento malizioso sul Tampaxgate già digerito dal suo popolo anche se un dissidente si è fatto sentire proprio ieri lanciando uova a Re Carlo, ma solo per una questione ambientale. 

In tutta la fiction The Crown si fa un piccolo accenno al principe William mentre Harry è quasi scomparso dalla scena e si presume che lo sarà anche in futuro perchè il suo libro esplosivo di memorie è stato rimandato nella sua pubblicazione in attesa di modifiche mentre è stato completamente annullato da Netflix il docu girato insieme a Meghan intorno alla quale si sta facendo il vuoto. Dopo Victoria Beckam anche Amal Clooney e Michelle Obama hanno interrotto la loro amicizia togliendole il supporto eccellente su cui contare per dare visibilità a se stessa alla sua lotta contro la famiglia reale ed al suo impegno femminista delle minoranze di colore esternato con un pod cast giornaliero. Infatti  Amal e Michelle l'hanno clamorosamente esclusa dal loro progetto Get Her There di iniziativa globale che ha lo scopo di aiutare “tutte” le ragazze a sviluppare il loro potenziale abbattendo ogni barriera per cogliere le opportunità che meritano, scegliendo come socia un'altra donna forte come Melinda Gates (ex moglie di Bill Gates). 





mercoledì 9 novembre 2022

LA CARICA DEI BRUTTINI CONQUISTATORI

“E' solo un amico” però lei ci fa sesso di brutto ma si vergogna a presentarlo alle sue amiche proprio perchè è brutto. Il sesso? No lui, perchè è quello che si dice un tipo brutto permettendosi di far delle avances. Chi disprezza compra è risaputo. Ed infatti Irene interpretata da Christiane Filangeri (la bellissima attrice ex miss Italia) in Mina Settembre alla fin fine cede alla corte insistente del suo collega Luigi interpretato da Yari Gugliucci.


 Da un po' di tempo nelle fiction si assiste alla carica dei bruttini, uomini di statura piccola, poco appariscenti per non dire brutti che conquistano ragazze bellissime.  Le quali dopo qualche ritrosìa cedono alla loro corte più per tempo libero da coprire che per vera e propria convinzione.  Una volta consumato il rapporto a letto ecco la sorpresa: lui le fa ridere anche se sotto sotto c'è eccome per cui si sentono disposte ad inziare una relazione che non è basata sul sesso perchè a far da collante è proprio la simpatia che ha fatto scoppiare la passione.  Dopo alcuni incontri andati a buca, quando ci si rilassa un filo, la liason decolla in uno scambio di parole sulle ali della leggerezza che si palleggiano tra una frase romantica di lui, una battuta ironica di lei per poi passare a quella a doppio senso con effetto finale esilarante che li mette l'uno nelle braccia dell'altro finendo per darci dentro con carnale compiacimento. 

Lo abbiamo visto anche in Vincenzo Malinconico (interpretato da Massimiliano Gallo), anche lui avvocato di mesta fisicità ma di battuta pronta autoironica e disarmante che fa sciogliere la più bella legale del Foro di Salerno corteggiatissima da colleghi e giudici. Così pure in Mimma Tataranni dove Massimiliano Gallo calza il ruolo del marito di sensibile e mesta personalità sovrastato da una moglie imponente autoritaria tutta d'un pezzo del quale è innamorata pazza. Insomma pare che i bruttini stiano prendendo la loro rivincita dopo essere stati oscurati da palestrati belloni come un Can Yaman per esempio il quale con Viola di Mare non ha riscosso lo stesso successo di un Maliconico interpretato da Massimiliano Gallo. 

Perchè le donne dopo tanti deliri verso i belloni fisicati si sono rifugiate tra le braccia di uomini poco appariscenti? Probabilmente perchè sono tutte donne realizzate che preferiscono badare alla sostanza in un rapporto privato piuttosto che subire il fascino del potere di un bellissimo divo, di un professionista famoso, di un politico o di un ricco imprenditore con i quali trovar visibilità a sistemarsi. Le donne vogliono brillare di luce propria e poter contare su un partner sensibile dolce spiritose e intelligente che non abbia smanie conpulsive di far carriera accettando anche di stare in secondo piano non avendo problemi quando a vincere nella vita sia soprattutto lei riconoscendole finalmente questo diritto. That's amore!


martedì 8 novembre 2022

TUTTO PER MIO FIGLIO, UN APPASSIONATO GIUSEPPE ZENO

 Giuseppe Zeno è diventato un volto di punta della Tv attualmente conteso da Rai e Mediaset essendo molto credibile in tutti i ruoli, dal mafioso al poliziotto, dall'operaio al professionista. Pur essendo considerato l'ideale per incarnare ruoli popolari di gente comune come in Una Famiglia Per Bene in realtà il meglio lo ha dato come criminale interpretando O'Malese nel Clan dei Camorristi che lui ha calzato perfettamente con una maschera drammatica a occhi febbricitanti che ricordavano tanto l'indimenticato Gian Maria Volonté nei western di Sergio Leone. Dopo le ultime fiction alle quali ha partecipato in veste di Commissario in Blanca e in quello di Medico Ginecologo in Mina Settembre, è stato protagonista di un film su Rai Uno, Tutto per Mio Figlio, nel quale si riproponeva come un uomo in grigio che dopo un sussulto eroico perdeva la vita diventando un eroe. 

La trama del film è basato su una storia vera ched liberamente racconta la vita di Raffele Acampora un piccolo allevatore e commerciante di animali che va a vendere al mercato in un paesino fra Napoli e Caserta dove insieme ai compagni del settore animale e agricolo deve subire le angherie della camorra sempre più spietata nel chiedere un pizzo esorbitante passando alle maniere forti in caso di insolvenza anche a causa di basso guadagno. Raffaele decide di ribellarsi formando un sindacato riuscendo poi con varie denunce a far arrestare un importante scagnozzo della camorra. Con questa piccola vittoria si inorgoglise nella consapevolezza di essere stato utile per la comunità alla quale aveva  dato la parola che sarebbe andato tutto bene.

Vincere una battaglia non significa vincere una guerra perchè la camorra non gli darà tregua riuscendo a farlo tradire dai suoi stessi amici che ammazzeranno Raffaele Acampora che lascerà una vedova e quattro figli. I quali gli renderanno onore avendo agito nel loro interesse per un futuro migliore riconoscendo che il loro padre non sia morto invano avendo dato il coraggio a tanti altri di ribellarsi infoltendo le fila del dissenso e restando uniti nella lotta.


 Infatti Raffaele Acampora era stato lasciato solo per affrontare il suo tragico destino ormai segnato ma comunque nobile di una vita per essere stata degna di essere vissuta. Il messaggio positivo si è avvalso dell'appassionata interpretazione di Giuseppe Zeno che ha dato un'ottima prova come protagonista assoluto affiancato comunque da bravi interpreti come Antonia Truppo (la moglie),

il piccolo Giuseppe Pirozzi (figlio maggiore) Fabio De Caro (un camorrista) e una curiosa Tosca d'Aquino nel ruolo di moglie di un boss dal quale riceve ordini dal  carcere per gestire i traffici della camorra tra i quali anche il pizzo.


venerdì 4 novembre 2022

LA STRANEZZA. IL SALTO DI QUALITA' DI FICARRA E PICONE

Ficarra e Picone è un duo comico simpaticissimo diventato  popolare con la televisione quando è stato lanciato da Zelig e con diverse apparizioni in Striscia la Notizia, e che ha conquistato una grandissima fetta di pubblico anche con il cinema con film scanzonati e divertenti, di genere leggero e poco impegnativo sempre all'insegna di una comicità sottile e intelligente. Nel 2013 quando erano usciti con il film Femmine contro Maschi avevo scritto che  Ficarra e Picone erano una rivelazione perchè il loro contributo originale di ironia sottile dava un particolare slancio a tutto il film. In questi giorni sono sbarcati nelle sale con un film importante a sancire il loro talento interpretativo per conquistare un meritato riconoscimento non solo di pubblico ma anche di critica che solitamente ignora il loro genere. 


Il film con il quale hanno ricevuto l'attenzione di tanti giornali con entusiastiche recensioni è La Stranezza dove Ficarra e Picone recitano a fianco di Toni Servillo nel ruolo di Luigi Pirandello per raccontare un periodo della vita del grande scrittore in una Sicilia genuina e vitale, perchè Così è (se vi pare), nel quale lo scrittore si sofferma per trarre spunto e ispirazione dalla coppia di due dilettanti Nofrio e Bastiano che si dilettano come autori e attori di piccole scenette in un teatrino di paese.

Va sottolineato il salto di qualità di questa coppia di comici che finalmente si apre al cinema d'autore. Il regista che ha avuto fiducia in loro è Roberto Andò che li ha scelti come interpreti ideali di due guitti pasticcioni ma geniali perchè solo due come Ficarra e Picone potevano calzarne i ruoli.

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mercoledì 2 novembre 2022

I SOPRAVISSUTI, QUEL DIAVOLO DI UNA SUOCERA

I Sopravissuti è finito lasciando finalmente il messaggio finale che, venendo dal mare, è stato racchiuso in una bottiglia per illuminarci sui fatti di una vita fin che la barca va. La barca  a nome Arianna è rimasta invece ferma in mezzo all'Oceano dopo una terribile tempesta lasciando i superstiti ad attendere i soccorsi da una nave che facesse quella rotta. Niente, per mesi e mesi non si è visto nessuno tranne una naufraga immigrata raccolta e poi ributtata a mare perchè ammalata in nome della sopravvivenza dei superstiti e una barchetta a motore con tre delinquenti a bordo che imbracciavano dei Kalashinicov. I quali dopo aver terrorizzato violentato e rubato se ne andavano portandosi con sé una donna del gruppo che veniva loro consegnata a forza la quale poi una volta tornata a terra,  si vendicherà della profuga sopravissuta, insieme ad altri cinque, che l'aveva spinta tra le braccia di quelle bestie, buttandola da un balcone. Se in mare i sopravissuti avevano dovuto subire pene dell'inferno, tornati a terra è stato ancora peggio perchè alla fin fine c'è scappato un altro morto, Tano (Vincenzo Ferrera) ucciso presumibilmente da un impensabile personaggio della serie, Stefano (Fausto Maria Sciarappa) perche lasciava nel fondo di un cesto della biancheria una catenina con la manina portafortuna  appartenuta al figlio di Tano morto annegato in circostanze misteriose.

Insomma il messaggio da decifrare fra mare e terra è che la convivenza in una barca a lungo andare fa riaffiorare il peggio delle persone ancor peggio se naufraghe sopravissute, e che nel ritorno alla vita i peggior avranno miglior sorte mentre gli innocenti saranno puniti. Infatti quelli che hanno segreti inconfessabili come Marta (Camilla Semino Favro)  e  Lorenzo (Giacomo Giorgio) trovano una sistemazione tranquilla verso la normalità mentre per Luca (Lino Guanciale) la vita viene spezzata con la separazione della sua famiglia (moglie e due figlie) che si rifugia tra le braccia diStefano il  presunto assassino di Tano ed il giovane Nino (Luca Castellano) rimasto traumatizzato per la morte violenta dei genitori, che viene affidato ai servizi sociali perchè la zia, oltre ad aver tradito la sorella con suo marito, non vuole più saperne di lui, per cui ad essere puniti sono stati solo gli innocenti, Tano Luca e Nino. 

Tra i personaggi della fiction a rimanere impressa è stata la performance di Pia Lanciotti nel ruolo di Anita Clemente, poliziotta sospesa che come un segugio prosegue le sue indagini per sapere la verità sulla morte del figlio Gabriele sposato con la sopravissuta Marta alla quale non darà tregua sapendo che nasconde qualcosa di inconfessabile. La sua interpretazione è stata superba senza sfumature di un dinamismo aggressivo e plateale che fa intuire una grande formazione teatrale per la gestualità istrionica che caratterizza una grande attrice purtroppo dalle fiction sottovalutata per i ruoli secondari che le sono sempre stati affidati. In questa coralità è comunque l'unica a spiccare il volo con il cappotto sempre aperto e svolazzante che non si lascia intimorire né mettere sotto da nessuno riuscendo a ricoprire perfettamente il ruolo di un diavolo di suocera anche se poi la nuora alla fine la metterà nel sacco facendosi accogliere con in grembo il suo nipotino dopo averla rassicurata che il figlio fosse stato sempre corretto nel suo ruolo di medico di bordo quando in realtà lei lo aveva buttato a mare per affogarlo.

I fatti di questa fiction sono tutti inventati e non si stenta a crederlo perchè sono incredibili per il lavoro di fantasia un po' troppo caricato nei colpi di scena drammatici e senza senso lasciando basiti di fronte al destino drammatico di questi Sopravissuti sfortunati oltre ogni logica narrativa. E' come se Tom Hanks sull'isola deserta vedesse arrivare dall'orizzonte infinito un gommone che gli facesse marameo. Tiè!


lunedì 31 ottobre 2022

MEMO REMIGI, GALEOTTO FU QUEL VIDEO.

La pacca sul sedere? Finalmente non si può più. Sì perchè è sempre stata una pratica molto diffusa sopportata e subita dalle donne per molti anni per non  crear casino. Negli anni cinquanta quando le donne non avevano la macchina e prendevano il treno o il bus, c'era sempre qualcuno che le aiutava a salire mettendo la mano sul sedere, diciamolo col suo nome. oppure semplicemente per allungar le mani facendosi largo tra i passeggeri. E della mano morta che dire? Sui bus era l'incubo delle donne le quali dovevano difendersi dalla manina furtiva anche nei cinema a teatro o in qualsiasi posto nel quale correva questo rischio quando si trovava seduta vicina a uno sconosciuto, magari con la moglie accanto. Capitava pure che qualcuna affrontasse il pubblico molestatore con qualche gridolino di protesta mentre lui aveva la faccia tosta di guardarsi intorno come a dire: “Chi io? Ma questa è scema” pur facendo platealmente la sua porca, e non si fa per dire, figura perchè tutti capivano. Anche la moglie, comunque. E quando si andava alle festine? Come non ricordare le festine degli anni 60 quando ci si riuniva negli appartamenti di qualcuno, oppure si andava al dancing per ballare il ballo del mattone: “Guancia a guancia io ti guardo, Tu mi dici che son bella” e...tac la mano che calava sul lato b). Così si interrompeva la magia e la ragazza tornava dalle amiche allertandole: “attenzione ragazze quello tocca” facendo  il vuoto intorno al villano e maleducato, così si diceva perchè impensabile allora di poterlo denunciare per molestie. Allora le donne, ma purtroppo anche oggi, si dovevano difendere da sole. 

Nel film Rivelazioni quando Michael Douglas tocca il sedere alla segretaria come a darle un buffetto amichevole, lei non reagisce spiegando,  davanti alla commissione d'inchiesta dove lui aveva accusato di molestie Demi Moore avendolo costretto ad un rapporto interrotto sul più bello perchè lui la rifiutava insistendo sul fatto della violenza  perchè quando uno dice no è no, di aver tollerato questa confidenza di mano perchè lui era il Capo, mettendolo ovviamente a disagio ed in forte imbarazzo sapendo di averlo fatto invece senza malizia come un atto di cameratismo. Questa tesi difensiva  l'ha messa in atto Memo Remigi, dopo essere stato licenziato dalla Rai per la diffusione del video estrapolato dalla trasmissione  Oggi è Un'altro Giorno nel momento in cui allunga le mani sul sedere a Jessica Morlacchi che fermamente respinge mentre lui continua una seconda volta per cui  riesce difficile credere alla sua buona fede. Quando una dice no, è no.

La Morlacchi comunque non ha querelato Memo Remigi limitandosi a afogarsi pubblicamente unendosi di fatto alla protesta della conduttrice Serena Bortone davanti alle telecamere che condannava il gesto come inaccettabile e intollerabile chiudendo la faccenda senza dare spazio a scuse o pentimenti da parte di un collega diciamo pure piuttosto “vispo” considerata la sua non giovane età da nonno. Molestatore o semplicemente maleducato e irrispettoso? Quel che è certo è che il licenziamento sarà dà
monito a tutta quella schiera di impuniti che continuamente ci provano. E non sono comunque solo uomini di una certa età perchè succede ancora anche tra giovani: una ragazza invitata ad un matrimonio importante festeggiato con pranzo completo tra tavoli e buffet dove si erano riuniti gli invitati, una volta tornata a casa, toltosi l'abito di seta, nella parte posteriore all'altezza del sedere c'era l'impronta “unta” di una mano. Non si era accorta di nulla rimanendo turbata non pensando che ad un matrimonio di un certo livello potesse nascondersi una persona così volgare che se fosse riuscita ad individuare guardandolo in faccia lo avrebbe fatto sfigurare davanti a tutti. Purtroppo la cosa era impossibile perchè i palpeggiatori del sedere non guardano in faccia a nessuno per cui non possono essere riconosciuti.  Invece purtroppo per Memo Remigi galeotto fu quel video "rivelatore"!

venerdì 28 ottobre 2022

GIORGIA MELONI. E' IL TEMPO DELLE DONNE

E' il tempo delle donne. Vietato parlare di maschi. Giorgia Meloni, la prima donna eletta a Presidente del Consiglio farà tendenza aprendo la speranza a tutte le donne di poter salire sopra la testa dei membri al vertice, i quali dovranno finalmente sottostare di buon grado ai suoi comandi  sperando a loro volta in una svolta che segni un cambiamento di “posizione”. Sì da supino a prono! I media hanno subito seguito passo dopo passo Giorgia Meloni per commentarne il look di Armani, le scarpe basse e poi cambiate con i tacchi, la campanella che ha suonato, la sua bambina in prima fila al giuramento, la cartellina presentatale da Draghi con la scaletta dei provvedimenti per cominciare bene, la dedica della sua nomina a tutte le donne. Le quali hanno pensato di avere la priorità per far valere i loro diritti mantenendo quelli conquistati con tante battaglie che non possono essere state combattute invano come l'aborto in primis. Giorgia Meloni è stata molto chiara quando si è presentata con le famose parole, diventate anche un tormentone social: “Io sono Giorgia, sono mamma e sono cristiana”, per cui le donne non dovranno illudersi che i diritti sull'aborto vadano oltre a quello terapeutico. Pertanto dovranno rassegnarsi restando “in attesa” nell'incrementare le nascite nel nostro Paese il cui primato spetta agli stranieri. 

 Il progetto della Meloni nel suo programma per contrastare l'aborto era quello di aiutare i giovani offrendo lavoro per consentir di sposarsi e farsi una famiglia con la casa e figli da sostenere economicamente per la loro crescita con bonus e agevolazioni, cosa che si sta facendo in Francia dove i giovani si sposano presto progettando la nascita di due o tre figli per usufruire degli aiuti consistenti dello Stato. Le donne invece vogliono mantenere il diritto  di abortire ma non essendo sancito dalla Costituzione la Legge sull'aborto può essere modificata o abolita. Rita Dalla Chiesa di Forza Italia ha dichiarato decisa che in quel caso farebbe opposizione ma di avere molta fiducia nella Meloni la quale su questo punto sembra comunque più intenzionata a seguire Papa Francesco avendolo menzionato nel suo discorso. 

Quando ha incontrato il Papa Giorgia Meloni ha parlato di povertà dicendo che non si combatte con l'assistenzialismo ma con il lavoro, l'unico che possa dare dignità ad un uomo. Lavoro lavoro lavoro questa è una delle priorità insieme a tutte quelle di ordine economico che van dal caro bollette ai salari dalle pensioni alle cartelle esattoriali perchè sono le urgenze da risolvere di famiglie ed imprese che sono da tempo immemorabile anche loro in attesa per rinascere nel benessere che si può raggiungere facendo circolare l'economia creando posti di lavoro per tutti. Lavoro lavoro lavoro per cui non ci resta che porre fiducia in questo nuovo Governo, ben riposta comunque visto quanto la Meloni lavori con passione senza risparmiarsi nel fare il proprio dovere sperando che faccia tendenza spronando con il suo il suo entusiastico attivismo.  E allora schnell schnell schnell. Danke schon!

mercoledì 26 ottobre 2022

BALLANDO CON LE STELLE

Ballando con le Stelle è un format storico amatissimo dal pubblico, condotto dalla inossidabile Milly Carlucci, che nel tempo è molto cambiato specie nelle coreografie in fondali digitali molto suggestivi con luci colorate e fari abbaglianti. Infatti sembra diventato un Talent Show delle Star di genere intrattenimento perchè tra frizzi e lazzi si ride si scherza si raccontan barzellette ci si infortuna si fa gossip, e così una piuma vola già, ma soprattutto si piange tanto. La lacrima sgorga copiosa quando i concorrenti raccontano il loro vissuto commuovendosi dei pupi dei loro dolori degli amori passati sperando in quelli dietro l'angolo insieme alla pace nel mondo ed un futuro migliore. Sì, però non c'è il ballo. Se i maestri sono danzatori eccellenti i concorrenti sono sempre alle prese con esercizi semplici:

 ”Le ginocchia piega un po', batti forte le tue mani, con un salto vai più in là, con un passo torna in qua, se tu stai di fronte a me, io ballo insieme a te, e se un bacio volerà, che male mai farà. Fai la mossa che ti và, per non fare la figura di un baccalà, perchè basta aver coraggio per andare all'arrembaggio e prender sotto braccio la felicità”  E questo, sissignori, è il ballo del quà quà quà...Da qui a ballare ce ne vuole assai.

La Presidente della Giuria, la maestra di danza Carolyn Smith si è rifiutata ed a ragione di andare oltre il sei ma è anche tutto l'insieme ad essere appena sufficiente perchè manca l'atmosfera del ballo elegante, da sabato sera così come era iniziato tanti anni fa Ballando con le Stelle, mancano i lustrini, le piume, i vestiti in voile o quelli fascianti con le frange roteanti mentre la ballerina ancheggia con salsa e meregnghe. Sono rimasti gli spacchi, quelli sì, inguinali nelle scollature abissali o fra i costumini ad effetto strappo-sexy. Se una volta a Ballando con le Stelle si sorrideva con battute spiritose e tanta ironia ora l'atmosfera si è trasformata in ridanciana da festa paesana nella quale si palleggiano battute a doppi sensi del genere “mi farò crescere le balle” oppure “mi fai scatenar gli ormoni” per cui a ragione Selvaggia Lucarelli si è lasciata andare con un “porca vacca” per scendere a livello. I litigi fra concorrenti e giuria non sono una novità anche perchè fanno spettacolo appassionando il pubblico che poi si scatena sui social o con le votazioni a casa per dare magari un giudizio sul musetto messo su da un concorrente eccellente di fronte allo zero della giuria contestandone la competenza in materia di ballo come se non ci volesse molto a capire (senza nulla togliere all'autorevole giudizio della giuria) se uno sta ballando o facendo la figura del baccalà, appunto.

I concorrenti che più hanno colpito sono Paola Barale e Gabriel Garko per aver dato lezioni di umiltà a tutti. Paola Barale, in coppia con Roly Maden, si è schernita di fronte alle sperticate lodi di un giurato, contraddicendolo nell'affermare di sentirsi inadeguata a ballare con delle coreografie acrobatiche a scatti aggressivi  non sentendosi affatto una tigre ma una gatta sensuale e sorniona sottolineando che non la si sta valorizzando. Infatti lei è “la Barale” sensuale e sinuosa con i capelli a caschetto, per cui non si comprende la trasformazione con quella lunga treccia simil Madonna in “Tour anni 90 Dolce e Gabbana” come se dovesse fare una performance a Tale e Quale. Ecco è proprio questa perdita di identità originaria il problema di Ballando che sembra pure imitare nei frizzi e lazzi il Tu si que Vales di Canale 5 condotto da Maria De Filippi che vince sempre gli ascolti. Gabriel Garko ha dato lezione di grande professionalità insistendo nel sostenere di non saper ballare pur applicandosi con impegno nelle coreografie insegnate dalla sua maestra Giada Lini  meravigliandosi di tutte le ovazioni del pubblico femminile scatenato in maniera imbarazzante perchè nonostante il coming continua a considerarlo un “sex symbol da far saltar gli ormoni” non pensando queste donne così caldamente entusiaste di essere magari inopportune avendo lui detto chiaramente di non essere, e mai stato,  per nulla interessato al genere femminile.  Lui ha scelto di partecipare a Ballando per essere applaudito dal pubblico per le performance dove cerca di imparare dando il meglio e con le quali comunque, questo va detto, fa la sua, come si suol dir, “porca” figura e non quella di un baccalà.

Ad ogni modo questo per il momento è Ballando con le Stelle: tante chiacchiere poco spettacolo elegante e poco ballo. Quà quà qua...


lunedì 24 ottobre 2022

VINCENZO MALINCONICO, UN GRANDE MASSIMILIANO GALLO

Finalmente Massimiliano Gallo è diventato protagonista assoluto in una serie Tv, diretta da Alessandro Angelini, Vincenzo Malinconico Avvocato d'Insuccesso con il quale ha completato una carriera percorsa in lungo e in largo fra teatro cinema e in Tv dove si è messo in luce  con personaggi che van dal cattivissimo malavitoso (e indimenticato) de' Il Segreto dell'Acqua al Questore dei Bastardi di Pizzofalcone passando per Imma Tataranni Sostituto Procuratore nel ruolo di marito complessato e goffo ma pieno di dignità finendo per delineare con grande successo il surreale Avvocato Malinconico, il più riuscito di tutta la sua carriera avendo probabilmente messo molto di suo. Il sorriso dolce con gli occhi che brillano non possono essere frutto di sola maestrìa nel recitare ma lo specchio di un animo gentile che gli consente di  riuscire in pieno nell'intento di tratteggiare “Malinconico” un personaggio che prende la vita con filosofia percorrendola con ingenuo disincanto senza scomporsi più di tanto se non per rimproverar se stesso quando sente, quasi sempre, di esser nel procinto di sbagliare e puntualmente di aver sbagliato. Detto e fatto.

Ma se la carriera dell'avv. Vincenzo Malinconico, con un'agenda semivuota e le poche cause su baruffe condominiali, non gli permette nemmeno di avere una macchina ma solo un abbonamento al tram, la sua vita è molto vivace e piena di amore, perchè non è uno sfigato Infatti la ex moglie lo cerca sempre per fare sesso mentre l'avvocata più affascinante del Foro lo punta tra una causa civile e l'altra riuscendo ad avere un appuntamento a cena. Lui si lascia amare con partecipazione e sincero disimpegno mentre i figli, quello naturale (il maschio) avuto con la ex moglie e quello acquisito (la femmina) che la ex aveva in precedenza, lo considerano il loro punto di riferimento avendo un rapporto di affettuosa confidenza.  Capita  che nella vita di ciascuno arrivi il colpo di fortuna che bisogna saper cogliere. Infatti se fosse per Malinconico lo rifiuterebbe perchè quel colpo arriva con la difesa d'ufficio di un macellaio della camorra, ma viene spronato ad accettare da un collega che ha ereditato uno studio con grosso portafoglio clienti senza alcuna voglia di seguirli, per cui a malincuore decide di difendere il cliente malavitoso soprattutto per far piacere alla di lui figlia verso la quale prova un senso di tenerezza e protezione nell'intravedere segni inequivocabili di maltrattamenti sul suo braccio, che lei confessa essere opera del fidanzato. La ragazzina che si chiama Brooke come in Beautifull, viene poi trovata morta e Malinconico giura che troverà il colpevole. 

Tutti i personaggi di contorno sono professionisti  eccellenti come Teresa Saponangelo (vincitrice del David per La Mano di Dio)nel ruolo della ex moglie Nives, o Francesco Di Leva nel ruolo di Tricarico una sorta di guardia del corpo messogli alle calcagna dalla camorra che ricordiamo nella premiata interpretazione cine Il Sindaco del Rione Sanità dove era presente anche Massimiliano Gallo, nonché Giovanni Ludeno (già visto in Lolita Lo Bosco) in un ruolo esilarante del ragioniere Espedito coinquilino dello studio legale Malinconico, ed inoltre Lina Sastri e Michele Placido. C'è pure una piacevole partecipazione di Carlo Massarini nel ruolo di Mister Fantasy che appare e scompare per dare consigli a Malinconico sulle mosse strategiche, look in primis, da adottare per rimorchiare. 
Insomma una bellissima fiction partita alla grande che ha già decretato il successo non solo della serie tratta dai romanzi dello scrittore napoletano Diego De Silva, ma quello personale di Massimiliano Gallo il quale, che fosse bravo non c'erano dubbi, ma che fosse così simpatico e accattivante è stata una vera sorpresa.

 


venerdì 21 ottobre 2022

MONTALBANO, NON CI POTEVA LASCIARE

Luca Zingaretti l'interprete del Commissario Montalbano, anche a seguito della morte dell'autore Andrea Camilleri, ha lasciato la serie chiudendo l'ultima stagione con la separazione dalla storica fidanzata Livia per essersi innamorato e ricambiato di una collega più giovane e fresca. “Arriva un momento nel quale t'adduni, t'accorgi che la tua vita è cangiata”. Da Montalbano non ce lo saremmo mai aspettato ma noi e forse anche la ex fidanzata Livia siamo rimasti ad attendere che si ricredesse per tornare sullo schermo con una nuova serie ed un ritorno di fiamma. Non è avvenuto ma per non dimenticare la Rai ripropone tutte le sue puntate in replica a cominciar dalla prima stagione quando pure la fidanzata Livia era giovane e fresca ed il loro amore filava alla grande anche se vissuto nella distanza facendo la spola tra Sicilia e Liguria per ritrovarsi nei Week end o qualche giorno di vacanza. Così abbiamo l'occasione di vedere le puntate che ci siamo persi come l'ultima trasmessa Un Tocco di Artista dove Montalbano svolge le indagini per un suicidio poco convincente riuscendo a risolverlo indagando contemporaneamente sull'omicidio di un'altra persona insieme ad un collega. 

Salvo Montalbano ovviamente porta avanti brillantemente le due indagini riuscendo a districare la matassa lasciando al collega il merito della risoluzione del caso di sua competenza. Montalbano nell'esercitare un fascino indescrivile ha conquistato la fiducia delle persone nella Giustizia, con la sua generosità e umanità di funzionario dello Stato integerrimo incorruttibile  facendo tendenza perchè su questa linea poliziesca sono state prodotte tantissime serie di successo fra Commissari, Sostituti Procuratori, Questori e così via. Il fascino di questa serie è racchiuso nel personaggio che sembra un mix fra Maigret e 007.  Infatti Montalbano svolge le indagini avvalendosi dei consigli della fidanzata sua amica e confidente, così come era la moglie di Maigret, che ospita in un'abitazione da sogno perchè posizionata sul mare con un grande terrazzo  dove consuma piatti raffinati come per esempio spaghetti al sugo di ricci bevendo bollicine o champagne, essendo un grande cultore della buona tavola così come James Bond.  


La serie è comunque di fantasia uscita dalla penna di Andrea Camilleri e si vede benissimo perchè i delitti da risolvere si presentano puntualmente anche se la città di Vigata dove si svolge la fiction è molto piccola. Un'altra cosa che non torna sono le testimonianze raccolte numerose dagli inquirenti in una Sicilia dove tutti quelli che hanno visto “qualcosa” sono disposti a parlare addirittura presentandosi spontaneamente senza problemi in Commissariato quando si sa benissimo quanto i siciliani siano restii a colloquiare con le Forze dell'Ordine avendo sempre “bocche cucite” perchè “...nulla saccio, nulla vidi, nulla sentii...” La paura della mafia non è stata ancora superata. Anche il Commissario Montalbano comunque non è superato risultando la serie ancora molto attuale per cui si continua a seguirla con piacere.

mercoledì 19 ottobre 2022

GLI ITALIANI GIA' PENTITI DEL VOTO?

 Non è ancora stato formato il Governo che gli italiani sono già pentiti di aver fatto vincere il Centro Destra che in campagna elettorale aveva sempre assicurato, Siamo coesi, Siamo uniti, Siamo intenzionati a dare stabilità e a governare per cinque anni, Noi non Siamo come la sinistra.

Non appena sono andati al Governo si sono messi a litigare per dividersi la torta senza dare la paletta a Giorgia Meloni per mettere le mani in pasta e sbattersela in faccia. Giorgia Meloni ha passato sopra agli insulti nero su bianco di Silvio Berlusconi  per ricomporre la coalizione nell'interesse di tutti. Gli italiani? No, dei loro personali. Infatti se Berlusconi insiste per volere il ministero della giustizia è perchè con la giustizia ci sono pendenze  non ancora archiviate. Questo è chiaro a tutti e anche alla Meloni per cui giustamente avendo promesso di formare il Governo con persone competenti e di fiducia ha fatto i nomi da lei ritenuti più opportuni. 

Dopo le foto di rito sorridenti Berlusconi è tornato alla carica con un colpo di coda al veleno accusando la Meloni di avergli riso in faccia alla sua richiesta di tre ministeri. “Non lo capisco” si è lamentata Giorgia “punge come uno scorpione”. Perchè Berlusconi non vuole la Meloni, lei pensa con la sua testa. La sua vittoria è stata un trauma per lui che mai e poi mai avrebbe pensato di dover stare ai suoi comandi. Giorgia Meloni ha vinto con una maggioranza schiacciante ma Berlusconi non riesce a farsene una ragione come farebbe un bambino. Gli anziani si sa che in età avanzata tornano bambini, fanno i capricci non vogliono sentir dire no perchè quello che vogliono vogliono. Infatti si sono mobilitati i figli dicendogli: “Papà, calmati” Glielo aveva detto anche Fedele Confalonieri a suo tempo in campagna elettorale di mettersi il cuore in pace ed accettare la leadership della Giorgia che i sondaggi davano per vincente, ma niente da fare.

Basta. Piuttosto che la Meloni allora sarebbe meglio Marta Fascina, avrà pensato il Presidente? Bacino! 

Scherzi a parte, ora, esclusi i famigliari  ed i fedelissimi che dimostrano buon senso, ci si domanda chi ci sia dietro a Berlusconi a fomentare queste liti.  Quando Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini se ne sono andate da Forza Italia è insorto il sospetto che non ci fossero rapporti sereni in quel partito avvalorato dalla frase della Gelmini quando diceva di voler ancora molto bene al suo Presidente. facendo presumere che non sia stato lui la vera causa dell'allontanamento. Berlusconi è comunque un vecchio leone che dovrebbe incutere rispetto che otterrebbe facilmente restando al posto che gli è stato assegnato dagli elettori avendo già dato il suo contributo come Presidente del Consiglio. 


 Invece di parteggiar per la sua coalizione si è messo a parteggiar per Putin rievocando l'antica amicizia quando da lui riceveva Vodka e lettere molto dolci. Sì Dolce e Gabbana, perchè ogni giorno Berlusconi cambia umore ed opinioni alla velocità delle azioni in Borsa.  La buona notizia è che il prezzo del gas stia calando e questo è l'importante. Poi al Governo continuino pure a bisticciare fino a quando arriverà la crisi e poi un altro Governo, e un altro ancora...lasciando l'Italia in una crisi infinita dove chiusa una porta se ne apre un'altra. Sì, a Porta a Porta. Saaaalve!!!!



martedì 18 ottobre 2022

NESSUNO MI PUO' GIUDICARE


 Nessuno mi Può Giudicare è il motivetto lanciato da Caterina Caselli ma è anche un film interpretato da Paola Cortellesi e Raoul Bova in una commedia che sembrerebbe leggera. Invece fa riflettere.

 La storia è incentrata su una giovane moglie con due figli che, trovandosi su una strada di punto e in bianco dopo la morte del marito imprenditore pieno di debiti, si è trasferita a vivere in una sorta di Bronx fra varie etnie di bassa manovalanza (con uno strepitoso Rocco Papaleo) nella quale impara a destreggiarsi per raccattare soldi. Come?







 Inventandosi il ruolo di Escort dopo aver preso lezioni da una professionista (Anna Foglietta) che le insegna a modulare la voce a tono sexy con leccatine e tutto spiano, lecca qui e lecca là la giovane sposina da imbranata si fa sgamata socializzando con il bel mondo ma osservata a vista da Raoul Bova, gestore di un Call Center il quale la punta per redimerla.
L'amore è ovvio alla fine trionferà con i buoni sentimenti perchè non è tanto grave il fatto di prostituirsi se lo si fa per sopravvivere. Insomma la morale di un Bova arrapato può cancellare il dolo di una donna perdura, che nessuno potrà giudicare. Il film non è un musicarello ma storia di vite vissute, quelle di tante donne che puntando tutto sulmarito sulla casa e figli si sono poi trovate a far pugnette.

Ma il principe azzurro, e qui scatta la favola della commedia del dopo la tragedia anche la farsa, per farla cascare di nuovo in trappola convincendola a lasciare quel mestiere nel quale si stava specializzando fruttando con rendimento al massimo. La prostituzione si sa non si può legalizzare in prima serata quando i bambini guardano ma Raoul Bova con i suoi buoni sentimenti esclude anche la seconda perché la Escort  è un mestiere che non dà dignità alle donne.
 Sì ma dà comunque loro la possibilità di elevarsi socialmente vivendo in libertà  e democrazia…da impunite. Perché no? La forza delle donne può passare anche da lì, facendo Escort formando un branco rosa, avendo come punto di riferimento un “leader che nessuno potrà mai giudicare”. Da impuniti si vince!

lunedì 17 ottobre 2022

GRANDE PRESENZA DI STRANIERI AL FESTIVAL VERDI

Il Festival Verdi a Parma ha chiuso con un successo mondiale. Sì perchè negli spettacoli in replica gli stranieri fra il pubblico l'han fatto da padroni essendo stati presenti in gran numero con tedeschi, inglesi e giapponesi. Tanti tantissimi davvero. Una coppia di tedeschi, facente parte di un gruppo posizionato avanti, era al mio fianco per cui non ho perso l'occasione per fare alcune domande dopo che mi avevano salutato in perfetto italiano: “Ma venite tutti appositamente dalla Germania per vedere l'Opera?” “Sì, le abbiamo viste tutte anche il Rigoletto a Busseto”. “Ci fate un grande onore!”avevo risposto.Gli stranieri amano Verdi e per vedere le sue opere a Parma sono disposti a  venire in loco perchè la petite capitale val pure una Messa. Da Requeiem. E allora perchè non diamo loro uno spettacolo degno di una grande opera continuando ad allestirla secondo tradizione? Perchè è quello che vorrebbero gli stranieri non potendone più di vederla nei loro Paesi innovata e corretta in stile contemporaneo con delle scenografie imbarazzanti che vorrebbero essere d'avanguardia ad effetto gran pasticcio? Sarebbe come presentare un piatto di spaghetti con la marmellata.  Meglio saper fare un buon sugo al pomodoro piuttosto che un branzino al cioccolato come dicono i grandi chef.

Facendo un confronto con le due ultime opere in replica, La Forza del Destino e Simon Boccanegra, l'innovazione scenografica e di costumi introdotta in entrambe era molto diversa: nella prima, La Forza del Destino, si era mantenuta l'atmosfera del tempo pur con delle scenografie stilizzate e costumi in linea classica che non  hanno mancato di dare corposità pomposa all'opera, mentre nella seconda, Simon Boccanegra, era stata fatta una scelta di stravolgimento con l'intenzione di far operazione coraggiosa i cui effetti sono stati appunto “imbarazzanti” come detto sopra.  Perchè noi che siamo originali andiamo a copiare all'estero? Mah!

Infatti l'ambientazione ai tempi dei Doge a Genova del Simon Boccanegra era stata catapultata tutta ai giorni nostri con dei fondali digitali su lavoratori portuali in scalo merci che magari potevano anche starci, facendo un parallelo tra passato e presente mantenendo quest'ultimo secondo tradizione perchè questa è un'idea che nessuno ha ancora adottato e che potrebbe essere valutata, invece in scena costumi e scenografie erano tutti all'insegna del contemporaneo mixato alla rinfusa. La bellissima soprano “curvy” Roberta Mantegna  nel ruolo di Amelia per esempio aveva un abitino setoso bianco a fiori rosa mentre lavorava come titolare in un box pieno di fiori che innaffiava tra un gorgheggio e l'altro ad effetto vispa Teresa in buffo contrasto con la sua voce divina, forte e possente sia in assolo che nel duettare con il Doge (il baritono Vladimir Stoyanov) in cappotto di pelle con collo di pelliccia, e con il fidanzato Andrea (il basso Riccardo Zanellato).  La coppia dei due giovani morosi, dentro al box di fiori ha colpito molto perchè oltre a duettare con grande bravura, ha recitato con passione unendosi in un primo bacio con intensità erotica per l'impetuoso abbraccio con il quale lui da dietro posizionava le   mani sul di lei petto che, nel secondo bacio, Amelia invece le abbassava sui suoi fianchi per finire la romanza insieme in duetto romantico.  

Una piccola differenza l'abbiamo notata anche nel coro perchè nella Forza del Destino con Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna con la direzione del maestro Roberto Abbado il divertissment ambientato all'Osteria con la zingara Preziosilla era recitato molto bene sia nella mimica e gestualità che nel coordinare le scenette d'amore e d'amicizia,  mentre in Simon Boccanegra, in una coreografia da festa paesana con bandierine e barbecue, lo slancio interpretativo era inscenato con una recitazione di maniera. Va sottolineato comunque che il Coro del Teatro Regio di Parma diretto da Martino Faggiani non aveva comunque nulla da apprendere, in fatto di voci, da quello di Bologna  presente nella Forza del Destino  dove è stato contestato da loggionisti e manifestanti esterni non comprendendo la ragione di tale sostituzione perchè il Coro del Teatro Regio è parte essenziale delle opere di Giuseppe Verdi e ancor di più in un Festival in suo nome.

Così dal box di fiori alla festa paesana passando nel finale in un mattatoio con tanto di animali squartati appesi,  il Simon Boccanegra possiamo dire che abbia fatto un pieno imbarazzante non all'altezza delle voci dei cantanti che hanno invece deliziato decretandone il successo, comunque non condiviso in pieno questo va detto, perchè nell'intervallo dopo la scena del box con la soprano in fiore, un gruppo di giapponesi si era incamminato verso il Centro lasciando il Teatro Regio con l'Opera vista a metà. Penso che su questo e sull'innovazione, soprattutto nelle opere di Verdi ci sia molto da riflettere perchè se gli spettatori stranieri quasi tutti adulti e di una certa età vengono in massa per assistere al Verdi Festival, Parma dovrebbe attivarsi per accoglierli con uno spettacolo in linea con la tradizione senza temere di sembrar “antichi e sorpassati”. Il fascino dell'opera è racchiuso nella sua trasposizione originaria per cui stravolgendola c'è il rischio di  renderla estranea agli stranieri stessi.