mercoledì 2 novembre 2022

I SOPRAVISSUTI, QUEL DIAVOLO DI UNA SUOCERA

I Sopravissuti è finito lasciando finalmente il messaggio finale che, venendo dal mare, è stato racchiuso in una bottiglia per illuminarci sui fatti di una vita fin che la barca va. La barca  a nome Arianna è rimasta invece ferma in mezzo all'Oceano dopo una terribile tempesta lasciando i superstiti ad attendere i soccorsi da una nave che facesse quella rotta. Niente, per mesi e mesi non si è visto nessuno tranne una naufraga immigrata raccolta e poi ributtata a mare perchè ammalata in nome della sopravvivenza dei superstiti e una barchetta a motore con tre delinquenti a bordo che imbracciavano dei Kalashinicov. I quali dopo aver terrorizzato violentato e rubato se ne andavano portandosi con sé una donna del gruppo che veniva loro consegnata a forza la quale poi una volta tornata a terra,  si vendicherà della profuga sopravissuta, insieme ad altri cinque, che l'aveva spinta tra le braccia di quelle bestie, buttandola da un balcone. Se in mare i sopravissuti avevano dovuto subire pene dell'inferno, tornati a terra è stato ancora peggio perchè alla fin fine c'è scappato un altro morto, Tano (Vincenzo Ferrera) ucciso presumibilmente da un impensabile personaggio della serie, Stefano (Fausto Maria Sciarappa) perche lasciava nel fondo di un cesto della biancheria una catenina con la manina portafortuna  appartenuta al figlio di Tano morto annegato in circostanze misteriose.

Insomma il messaggio da decifrare fra mare e terra è che la convivenza in una barca a lungo andare fa riaffiorare il peggio delle persone ancor peggio se naufraghe sopravissute, e che nel ritorno alla vita i peggior avranno miglior sorte mentre gli innocenti saranno puniti. Infatti quelli che hanno segreti inconfessabili come Marta (Camilla Semino Favro)  e  Lorenzo (Giacomo Giorgio) trovano una sistemazione tranquilla verso la normalità mentre per Luca (Lino Guanciale) la vita viene spezzata con la separazione della sua famiglia (moglie e due figlie) che si rifugia tra le braccia diStefano il  presunto assassino di Tano ed il giovane Nino (Luca Castellano) rimasto traumatizzato per la morte violenta dei genitori, che viene affidato ai servizi sociali perchè la zia, oltre ad aver tradito la sorella con suo marito, non vuole più saperne di lui, per cui ad essere puniti sono stati solo gli innocenti, Tano Luca e Nino. 

Tra i personaggi della fiction a rimanere impressa è stata la performance di Pia Lanciotti nel ruolo di Anita Clemente, poliziotta sospesa che come un segugio prosegue le sue indagini per sapere la verità sulla morte del figlio Gabriele sposato con la sopravissuta Marta alla quale non darà tregua sapendo che nasconde qualcosa di inconfessabile. La sua interpretazione è stata superba senza sfumature di un dinamismo aggressivo e plateale che fa intuire una grande formazione teatrale per la gestualità istrionica che caratterizza una grande attrice purtroppo dalle fiction sottovalutata per i ruoli secondari che le sono sempre stati affidati. In questa coralità è comunque l'unica a spiccare il volo con il cappotto sempre aperto e svolazzante che non si lascia intimorire né mettere sotto da nessuno riuscendo a ricoprire perfettamente il ruolo di un diavolo di suocera anche se poi la nuora alla fine la metterà nel sacco facendosi accogliere con in grembo il suo nipotino dopo averla rassicurata che il figlio fosse stato sempre corretto nel suo ruolo di medico di bordo quando in realtà lei lo aveva buttato a mare per affogarlo.

I fatti di questa fiction sono tutti inventati e non si stenta a crederlo perchè sono incredibili per il lavoro di fantasia un po' troppo caricato nei colpi di scena drammatici e senza senso lasciando basiti di fronte al destino drammatico di questi Sopravissuti sfortunati oltre ogni logica narrativa. E' come se Tom Hanks sull'isola deserta vedesse arrivare dall'orizzonte infinito un gommone che gli facesse marameo. Tiè!


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