Le presenze straniere non erano in maggioranza fra le tavolate con un piatto a 13 euro oltre il costo del pane acqua e dolcetto, ma si sono attivate come addette ai lavori facendosi in quattro in tutti gli stands da quelli gastronomici alle bancarelle dello shopping etnico con dibattiti sparsi qua e là sulle condizioni degli ultimi e sul loro percorso di permanenza.
Notata la mancanza di stand degli animalisti a fare da padroni così come era avvenuto nelle scorse edizioni con le gattare in primis incattivite perchè gli animali non hanno “la giusta attenzione sui loro problemi”. Per questo ci sono loro per cui basta e avanza.
Il Parco Nevicati è una location molto giusta per questo tipo di manifestazione perchè lo spazio si presta per una suddivisione fra quello degli adulti e quello dei bambini parcheggiati nel mini-parco-giochi con i divertimenti tutti per loro.
Era partito negli anni 90 con un progetto ricco di idee ma povero nella realizzazione perchè allestito con pochi stand gestito da una sorta di comunità hippies con le “facce fatte” da marjuana ad offrir la loro merce di collanine orecchini e borse a sacca con le frange.
Ora invece è pieno di stranieri molto occidentalizzati con le loro offerte di borse a firme taroccate e bijoux luccicanti simil-svarowsky con un'offerta ricca di caftani, tunichette e pantaloni indiani a righe di seta a prezzi accessibilissimi.
Non mancavano gli stand con gli assaggini tipici dei Paesi d'origine con dolcetti e the alla menta in quello della Tunisia, vino della Romania e tante altre specialità.
La Romania è stata la guest star della festa andando forte con il menù dei “Verzini di Cracovia” a base di trito di carne racchiuso e cotto in foglia di verza molto simili agli involtini parmigiani che sono invece conditi con pomodoro e cipolla e allietando la serata con canti e balli folcloristici.
Nel corso degli anni la Festa Etnica si era evoluta diventando multiculturale perchè affrontava temi sugli stranieri con più impegno diventando motivo di riflessione perdendo negli ultimi anni questa connotazione nel trasformarsi in una sorta di “E' qui la festa bis degli africani” di gazzettiera impronta a fare un gran casino senza lasciare il segno.
Gli unici che lo hanno lasciato sono stati i Greci perchè puntualmente appaiono per chiudere con il loro Sirtaki sempre gettonatissimo a chiudere in una sorta di colonna sonora a coloniali uniti stante la presenza in folto gruppo di Etiopi bell'abissini, in tavola con il loro Zighinì, anche se la colonna più lunga era quella davanti allo stand del Bangladesh mentre tortelli e salamini con patate fritte hanno spopolato fra i partecipanti schizzinosi e tradizionalisti.
La festa continua nei prossimi sabato e domenica in concomitanza con quella del PD a S.Ilario per cui la scelta sarà per tutti i gusti: quelli del PD più Regionali che etnici per cui si capisce la loro effettiva estraneità verso i migranti che, dopo essere stati accolti a braccia aperte, se ne sono completamente disinteressati per inserirli economicamente ed integrarli culturalmente lasciandoli allo sband perchè, tanto c'era Schengen riuscendo così a far vincere Matteo Salvini. Il quale per una giusta politica dovrebbe affidarsi alla Merkel per coalizzarsi con i respingimenti e chiusura porti mantenendo l' apertura dei confini per lasciare liberamente circolare per l'Europa i migranii che sono stati, volenti o nolenti, già accolti legalmente puntando a una Politica di integrazione di qualità piuttosto che di quantità.
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