mercoledì 17 novembre 2021

LA MAFIA IN FASHION STYLE



“Guardando Gomorra nessuno è diventato criminale” parola di Roberto Saviano riferendosi al film e alle serie Tv tratte dal suo Romanzo omonimo con le conseguenze che tutti sappiamo come l'uso della scorta che gli ha praticamente tolto la libertà di vivere normalmente.


Ma ne è valsa la pena perchè ci ha aperto a un mondo ben diverso dall'aura in cui si era ammantato Il Padrino con tutte le fiction Tv su questo filone mafioso avendo fatto proseliti con delle serie tutte patinate ed in fashion style come l'Onore e il Rispetto per esempio dove i mafiosi erano tutti bellissimi con Gabriel Garko in primis tutto imbrillantinato in simil Rodolfo Valentino che tra uno sparo e una pugnalata alla gola danzava tanghi assassini fra le lenzuola di bellissime femmine conquistate dal potere malavitoso fatto di belle case, macchine di lusso, vestiti pellicce e gioielli e con tanti belli capelli. 

Sì perchè le star in odor di mafia facevano sempre sfoggio di acconciature o in lungo-extention a biondo meshato o cotonate a volume gonfio: come non dimenticare per esempio Laura Torrisi quando si destreggiava nel contesto mafioso acconciata come una cortigiana di Versailles in una voluminosa cascata nera a boccoli? E che dire della  padrina Lisa Gastoni che dirigeva gli affiliati in un tripudio di sfilate moda con abiti di classe, cappelli e gioielli da far invidia a Beautifull?

Le ultime fiction su questo filone di mafia in Fashion Style con il quale si può fare parallelismo sono Fino All'Ultimo Battito e Storia di Una Famiglia per Bene  dove il contesto mafia è contrastato da giovani bellissimi e innocenti che intrecciano storie d'amore all'insegna del “noi non siamo come Voi” prendendo le distanze dalle loro famiglie malavitose per fidanzarsi con bellissime e innocenti fanciulle pronte a redimerli mettendo le loro famiglie, quelle mafiose e quelle perbene, in lotta tra di loro. Tutte fiction bellissime che fanno sognare sul tema amore alla Giulietta e Romeo, ma soprattutto ammirare per le acconciature delle protagoniste.

 In Fino all'Ultimo Battito piaceva molto il caschetto corto a punte frastagliate di Violante Placido anche se il Carré nero corvino liscio e a punte lunghe verso il mento di Bianca Guaccero (sempre bravissima in ruoli tenebrosi) era sicuramente più intrigante, mentre nella Fiction attualmente in corso Storia di Una Famiglia Per Bene sia la madre Teresa (Simona Cavallari) che la bellissima e giovane figlia Maria, interpretata da Silvia Rossi adolescente e poi da Federica Torchetti (fidanzata con il figlio  giovane e bellissimo del boss di una famiglia mafiosa che lui rinnega come da copione “Io non sono come Voi”) hanno entrambe una capigliatura afro in una cascata a riccioli a tutto volume come quella che sfoggiava Afef quando in uno spot chiosava: “mettete in mostra i vostri ricci, sono elastici sublimi...” sorridendo fra una massa di capelli cadenti come morbidi turaccioli per effetto shampoo e balsamo de' l'Oreal.


Insomma una mafia in fashion style che ha avuto “il pregio” di presentare un ambiente criminale dove  non veniva torto un capello pettinato dall'hair stylist ai protagonisti che bruciavano d'amore e di passione distinguendosi comunque dalle serie di Gomorra e Suburra nei quali i giovani protagonisti sfoggiavano (e sfoggiano perchè tornano con la nuova serie)  capigliature da strepennati a tutta cresta come quella di Genny (Salvatore Esposito), a rasatura perfetta come quella di Ciro (Marco D'Amore) entrambi in Gomorra, o a rasatura laterale come la tossico Viola (Greta Scarano) in Suburra insieme alla rasatura perfetta con filo di barba per il boss numero 8 (Alessandro Borghi) a sottolineare il carattere duro e violento di questi affiliati mafiosi la cui intelligenza diabolica li fa scalpitare per fare le scarpe al boss (quello al vertice) e mettersi in proprio in un contesto dove crudeltà e degrado la fanno da padroni perchè anche il lusso si trasforma in pacchiano (v. I Casamonica di mafia Capitale) immerso in una raccolta di oggetti di gran valore ammucchiati ad effetto accozzaglia pronta per essere spedita in discarica. L'ambiente malavitoso è descritto in maniera realistica fra torture colpi di sparo lame che sgozzano e cani rabbiosi che sbranano senza l'uso del filtro patinato  ma insistendo talmente sullo splatter da procurare una crisi di rigetto verso questo mondo criminale  nel quale anche se girano soldi  si è costretti a vivere in bunker  di pochi metri senza mai vedere il sole peggio dei detenuti in carcere perchè i boss devono stare sempre in allerta per non essere braccati o traditi comunque privati del gusto della vita che in primis viene chiamata libertà così togliendo ogni desiderio di affiliarsi a queste cosche dalle quali è impossibile uscirne per un ripensamento magari dopo aver racimolato un tesoretto per vivere bene. Ecco allora che non resta che prendere per buone le parole di Saviano quando dice che Gomorra (né Suburra) abbia fatto proseliti nella criminalità. Per tutte le altre, quelle in fashion style, dopo la mano sul cuore ci mettiamo l'altra sul fuoco? Ehhhhh

 

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