E' partita la seconda stagione di cuori seguitissima nella prima serie di genere medical center. Anche questa volta riprende con il reparto cardiochirurgia dell'ospedale Molinette di Torino quando, negli anni 60, stava sperimentando il trapianto di cuore prima che il prof. Barnard si accaparrasse la tempestiva realizzazione in sud Africa. In questa stagione troviamo i protagonisti la dottoressa Delia Brunello (Pilar Fogliati) il primario Cesare Corvara (Daniele Pecci) il chirurgo Alberto Ferraris (Matteo Martari) coinvolti in un "triangolo" malandrino che viene stravolto dopo la confessione di Delia, al capezzale del marito Cesare operato al cuore, di amare il giovane collega e figlioccio del primario Alberto fin dai tempi dell'università dove avevano deciso di sposarsi. Il marito e primario non la prende bene ottenendo il nullamento dalla Sacra Rota per lasciare libera la moglie di tornare con l'amante il quale purtroppo, avendo messa incinta la fidanzata hostess svedese sceglie di vivere con lei. Le vicende amorose si susseguono insieme ai vari componenti dello staff ivi incluse le suore (che a quel tempo "comandavano" più delle infermiere) come da copione in cui si dipanano storie d'amore di rivalità e sgambetti tra un'operazione e l'altra che si presenta puntuale in ogni puntata.
La serie colpisce molto per l'ambientazione curata nei minimi dettagli dall'arredo ai ferri chirurgici e macchinari così come i costumi dell'epoca con un tripudio di tubini e robe-manteau colorati e cappellini ad abat-jour esaltati con la figura filiforme della protaginista Delia. La quale in un eccesso di sfoggio modaiolo si dimentica di abbottonare sempre il camice per non oscurare l'eleganza dei capi sartoriali su misura, a quel tempo adottato da tutte le classi perché ogni famiglia aveva la macchina da cucire con una sartina per confezionare ex novo o modellare i capi da boutique o grande distribuzione.
Infatti l'eleganza di quel tempo ce la siamo scordata perché il su misura viene rigorosamente adottato ormai solo da kate principessa del Galles perché sia per la regina Elisabetta che per Camilla i capi venuvano e sono confezionati con le misure standard delle Loro Maestà così come si usa fra le Maisons con le ricche clienti. È tutto perfetto in questa serie di Cuori per cui non si comprende perché si abbia voluto rompere questo incantesimo di atmosfera dei mitici anni 60 con delle orribili parrucche: quella della protagonista Delia è la scelta più infelice con il tipico taglio corto e basette tirabaci dell'epoca che la penalizza in maniera imbarazzante quando si mette in primo piano la riga a risaltare i capelli finti ma soprattutto se confrontata con le immagini di lei all'università con i suoi capelli veri che svolazzano sul suo viso. Perché questa scelta? Per farne un tipino-influencer a scapito di una bella figura sensuale anche se comunque sarebbe stata più credibile come "oggetto" di contesa fra due uomini "Alfa"? O forse per confermar quel detto che una donna intelligente non può essere sexy? Ad ogni modo il risultato è quello di una Pilar Fogliati che non convince fino in fondo, insieme a quella della figlia del primario Virginia (Bianca Panconi) bellissima nella prima serie mentre ora ha subito lo stesso castigo con una parrucca a caschetto dove il capello finto è messo in evidenza restando rigido nelle punte. Terribile. Era necessario? No.
Chi invece convince in pieno è Daniele Pecci rappresentando quel detto che il tempo sia galantuomo. E con lui lo è stato in pieno perchè con gli anni è diventato più affascinante di quanto non lo fosse da giovane. Il capello e la barba brizzolati con l'occhio ceruleo
che illumina il viso insieme ad un sorriso gentile lo rendono perfetto per calzare il ruolo del gentiluomo così come lo abbiamo visto esaltato in tutto il suo fascino in Hotel Portofino nei panni di un gentleman italo-inglese e ora in quello del primario Cesare Corvara di questa serie Cuori. dove spicca con autorevole imponenza mettendo un filo in ombra la figura di AlbertoFerraris interpretato da un diligente Matteo Martari bravo e credibile nel ruolo del chirurgo ma un filo distaccato come genitore di un bambino verso il quale mantiene sempre un certo distacco.
Certo l'importante è la partecipazione ma lui non partecipa emotivamente limitandosi a commentare sempre quanto sia bello. Insomma.. Tutti gli altri interpreti sono nella parte facendo una coralirà molto vivace con frizzi e lazzi fra dottori e infermiere con la suora caposala che ha un debole per l'affascinante, e come non potrebbe, primario Cesare Corvara mentre il tocco di drammaticità importante è affidata al chirurgo Enrico Mosca (Andrea Gherpelli) che ha la giusta maschera dell'antagonista ambizioso e senza scrupoli pur avendo un cuore che batte per una bellissima infermiera. Così con i Cuori sempre in battito d'amore o al cardiopalma la serie avvince facendo mantenere l'interesse per le prossime puntate.
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