lunedì 6 dicembre 2021

L'UOMO DEI GHIACCI. L'AZIONE HA UN RITMO AL CARDIOPALMA

Gli attori di una certa età impegnati nei film d'azione sono rimasti in pochi: Daniel Craig ha lasciato perchè ormai non regge più tra scivoloni e cadute sul set di James Bond; Tom Cruise continua ma ha messo su pancetta e qualche lifting di troppo; Harrison Ford è un simpatico vecchietto che ha ripreso con ironia Indiana Jones e poi c'è Liam Neeson ancora in forma strepitosa con un fisico bestiale molto credibile in ruoli di duro e puro senza paura. 












Il film L'uomo dei Ghiacci con la regia di Jonathan Ensleigh è un buon prodotto commerciale con tutti gli elementi per piacere al pubblico anche se i critici arricciano un po' il naso di fronte a un cliché collaudato - e ispirato al film di Henry Clouzot Vite Vendute del 1952 interpretato da Ives Montand molto sexy in canotta sudaticcia che Marlon Brando fece diventare iconica ne Il Selvaggio nel 1953 - con un happy end politicamente corretto per la presenza di un ministro che dà la benedizione a tutti facendo arrestare i titolari della miniera per manovre criminali nello spegnimento di valvole 

Il film è  pieno di suspense con azioni cardiopalmiche che catturano l'attenzione lasciando con il fiato sospeso fino alla fine quando arriva l'eroe impavido Mike (Liam Neeson) a salvare una situazione ritenuta impossibile che solo con una volontà e determinazione fuori dal comune si poteva riuscire a risollevare da una sorte di morte certa un gruppo di minatori intrappolati in una miniera di diamanti.


E' un film robusto pieno di energia e di forza positiva veicolata verso una missione da compiere e per fronteggiare ostacoli a catena. L'unica nota eccessiva è rappresentata dal sabotatore Tom (Benjamin Walker) che quando cade ferito si alza sempre in piedi come una sorta di cyborg in citazione del film Terminator. Forse se si insisteva di più nella natura difficile ed ostile a frenare il percorso il film sarebbe stato più apprezzato. Per esempio la tempesta che arriva a complicare la guida di grossi camion in difficoltà per l'affossamento nelle acque gelide a causa della fragile lastra di ghiaccio finisce in un lampo, così come l'onda di ghiaccio stupefacente negli effetti speciali, sparisce anche lei in un attimo. Non abbastanza sfuggente comunque per travolgere finalmente “il cyborg” che vuole boicottare la missione.


Il grande sforzo titanico nel girare questo film su camion e nelle location pericolose del Nord Canada fra freddo neve laghi e fiumi ghiacciati in scongelamento 
non ha  avuto altrettanto riscontro di pubblico (così come in tutte le altre sale) ancora incerto ad uscir di casa per il covid e poi perchè il film è uscito  troppo in anticipo rispetto al Natale dove di solito c'è il boom al box office.   Con Liam Neeson c'è anche il vecchio Laurence Fishburne indimenticato nella versione Otello più incisiva e in sex appeal di quella di Orson Welles  con la faccia caricaturale pitturata di nero più consona per una recita a teatro e radiofonica dove ha rivelato il suo geniale talento.

I personaggi di contorno sono tutti nella parte specie il fratello di Mike, Gurty interpretato da Marcus Thomas afflitto da disabilità che dà una nota commovente e realistica al film di forte impatto emozionale che ruba qualche lacrima per cui in un altro momento di programmazione (fuori dall'emergenza covid) avrebbe potuto ottenere più consensi di pubblico. Il quale sicuramente risponderà numeroso se il film sbarcherà in Streaming nelle Tv perchè, inutile negarlo, è sempre la Tv a fare da padrona finchè non finirà del tutto l'emergenza pandemica.



Nessun commento:

Posta un commento