venerdì 3 dicembre 2021

IL RITORNO DI CAMILLERI A VIGATA


Dopo essere rimasti orfani di Montalbano per fine serie con la morte di Andrea Camilleri la Tv ripropone sceneggiati di questo autore ambientati a Vigata, il paese in apparenza tranquillo e paradisiaco dove invece si celano delitti in quantità.La Stagione di Caccia è il primo episodio in replica con Vigata in periodo fine 800, ai tempi del Gattopardo dopo lo sbarco dei Mille, dove la tragedia si mescola alla farsa in maniera magistrale a confermare il grande talento di un autore come Camilleri abilissimo a coniugare due generi in un unico racconto tragi-comico. E boccaccesco.

“La volgarità non ci appartiene” pigolava la Palombelli da una puntata di Forum. Al Camilleri invece sì. Quando c'è vo' c'è vo'. Camilleri non è un uomo volgare ma questo non toglie che scrivere con volgarità gli dia libidine riuscendo a contagiare chi lo segue. Sì perchè è una libidine sana che fa sgorgare una risata sensuale a bocca aperta come quella di Angelica di fronte alle storielle di Tancredi nel Gattopardo mentre le donne intorno la guardavano scandalizzate. La volgarità è vita. Che dire allora della trilogia del Boccaccio di Pasolini?  In Campagna nei matrimoni prima del taglio della cravatta e della raccolta fondi, si portava alla sposa in un vassoio un grosso zucchino con due cipolle per augurarle figli maschi così come abbiamo visto nello sceneggiato quando il  Marchese Peluso  chiede consiglio al fattore su come far nascere un mascolo: lui gli porta la formula vincente con un simbolo fallico, rappresentato infilzando alla base di un grosso cetriolo due mele tutto da mangiare. 


E mascolo fu, anche se crescendo si è poi innamorato di una capretta con la quale consumava la passione. L'episodio è comunque pieno di altre scenette boccaccesche come quella in cui, sempre il Marchese Filippo Peluso (Tommaso Ragno), chiede ad un suo fattore di andare a letto con la moglie che lui acconsente tenendo in alto il lume mentre fan l'amore in camera da letto sentendosi onorato di portar le corna. 


Tra una scena di sesso ansimando nel talamo nuziale con sua moglie Donna Matilde (Donatella Finocchiaro)  e in quello dell'amante con la quale si accoppia anche pigiando l'uva con a seguir la nascita del mascolo illegittimo da nominare comunque erede, si insinua anche la confessione della figlia del Marchese 'Ntonto (Miriam Dalmazio)che all'età di 26 anni ancora vergine, racconta al prete Don Macaluso (Ninni Bruschetta) di passare le notti ad accarrezzarsi assai pensando al farmacista del paese Fofo' La Matina (Francesco Scianna). Il quale per poterla impalmare avvelena tutti i suoi parenti, anche quelli arrivati dall'America, portandosi così all'altare l'amata vergine marchesa.E fu così che vissero felici e contenti! Sì perchè la fiction è stata tagliata con l'uscita degli sposi dalla Chiesa omettendo di trasmettere l'ultima parte quando lui andando appunto a caccia rivela all'amico poliziotto i suoi misfatti fine
ndo dritto alla fucilazione.

Così col taglio più che la volgarità potè ancor peggio il messaggio che l'assassino l'avesse fatta franca! 

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