giovedì 30 agosto 2018

EYE HAIDARA GRANDE PROMESSA DEL CINEMA FRANCESE

Gli spettatori al cinema sono in calo specie d’estate quando le multisale sono disertate. Piacciono invece tantissimo i film d’essai all’aperto dove fanno il tutto esaurito anche perché sono rigorosamente selezionati fra i vari festival, primo fra tutti quello di Cannes dal quale arrivano film intreressantissimi che dimostrano quanto la Francia sia molto avanti rispetto a noi italiani che abbiamo aggiunto al Festival di Venezia anche quello di Roma perché Two è meglio che one.


Le commedie francesi sono molto piroettanti ma in senso elegante e non ridanciano anche se condite da parolacce. Una di queste è C’Est La Vie presentato al festival di Roma lo scorso anno che tratta il tema immigrazione senza affrontarne il problema.
Infatti no problem perché ad emergere come protagonista, anche se il film è corale, è una ragazza di colore, Eye Haidara (premio Cesar come miglior promessa femminile) piena di energia nel ruolo di coordinatrice di Catering per matrimoni che dirige come vice tuttofare con polso e autorevolezza riuscendo a farsi rispettare da tutto lo staff e soprattutto dal proprietario che la considera indispensabile per far funzionare la cucina dopo aver superato tutte le difficoltà.

In Italia difficilmente si affiderebbe la parte a una ragazza di colore per un film brillante dandole la possibilità di emergere fra il gruppo perché i ruoli per le nere sono sempre come sottoposte domestiche o operatrici da marciapiede. 
Questo perché non c’è la cultura dell’immigrazione anche se l’Italia ha sempre accolto con il cuore in una mano e le sovvenzioni statali nell’altra lasciando poi tutti al loro destino “perché vogliono andare in Europa”. Infatti scappano dai Centri di Accoglienza senza carta e documenti. Così l'Italia continua a domandarsi perchè l'Europa non risponda.
Il film C’Est la Vie comunque non mette il dito nella piaga immigrazione ma tra le quinte del Catering fra lo staff che ne combina di ogni facendo passare la voglia allo spettatore di tuffarsi nei buffet o nei pranzi matrimoniali.
Fra il menu spiccano le capesante piatto forte di antipasti delle cerimonie francesi dove sono molto diffuse così come le ostriche mentre in Italia sono troppo costose per cui si rimedia con vongole veraci e cozze.
Il film è avvincente e bellissimo anche per la scelta della location fra i Castelli intorno a Parigi dove lo sposo dopo aver imposto uno stile sobrio e chic purtroppo vede trasformare la festa in paesanata divertente e alla buona.
C’est la vie.

ECCO LA RICETTA DELLE CAPESANTE GRATINATE


PROCEDIMENTO
Aprite le cappesante, togliete il mollusco dalla conchiglia, eliminate la frangia color nocciola, lavate sotto l’acqua corrente la “noce” (muscolo bianco) e il “corallo” (parte arancione), ricordatevi di tenere da parte le valve lavate e asciugate.

Disponete le cappesante in un tegame, aggiungete l’aglio, un cucchiaio di prezzemolo tritato e uno di timo, copritele a filo con acqua e vino, salate e pepate. Ponete sul fuoco, portate a leggero bollore e, sempre a fiamma dolce, cuocete per 3-4 minuti.

Sgocciolate le cappesante e trasferitele nelle loro valve, cospargetele con il pangrattato e con un po’ di prezzemolo tritato, distribuite sulla superficie il burro a fiocchetti, mettetele sotto il grill del forno e ritiratele quando sono dorate.


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