martedì 28 aprile 2020

VIROLOGI PER TUTTI I GUSTI


In questa pandemia sono proliferati virologi come funghi: ogni giorno ne spunta uno per smentire quello del giorno precedente e dire il contrario di tutti.
Sono loro le vere star di questo drammatico momento che invece di vederli al lavoro fanno gettone di presenza in Tv lasciando il lavoro “sporco” agli operatori defilati nel silenzio dei laboratori dove qualcuno fin troppo bravo ci ha rimesso la vita come il povero medico di Wuhan che per primo aveva dato l’allarme del coronavirus.
Invece di virologi in visibilità ce n’è in abbondanza  per tutti i gusti tanto che ciascuno può scegliere la tesi che più gli fa piacere oppure quella tagliaao su misura al suo modo di vedere per presentarsi virtualmente al meglio  senza paura e preoccupazioni. Così c’è da scegliere fra quello che ”tempo 90 giorni e il virus perde la sua virulenza andandosi ad estinguere spontaneamente” e quello che “state attenti perché tornerà in autunno” con a seguire quello che “se state in sicurezza non c’è nulla da temere”subito  smentito dall’altro “purtroppo  non saremo sicuri fino alla scoperta del vaccino non prima di un anno o due” e così via.

A me personalmente era piaciuto quello dei novanta giorni per esempio perché si avvicina di più alla mia idea basata sul fatto che le pandemie passate si sono esaurite nel tempo spontaneamente anche senza i vaccino.
Ed a proposito di vaccino ho trovato curiosa, senza essere mai stata comunque no-vax, la tesi che il virus abbia colpito molti anziani vaccinati contro l’influenza dopo che invece all’inizio era stato affermato il contrario, così come il fatto che ad essere colpiti fossero più gli uomini mentre in questi giorni si afferma essere le donne le più colpite.
Insomma un palleggio continuo con i quali i virologi si sono allenati perché tanto nulla poteva essere provato e dimostrato per cui più che vincere l’importante sia stato partecipare.
Infatti ogni supposizione è stata fonte di discussioni proliferate nei talk show o nei Tg senza mai venire a capo di nulla anzi, facendoci assistere a bisticci fra virologi come prime donne che volevano accaparrarsi la scena anche se le certezze esternate duravan il tempo di una meteora la cui credibilità era comunque legata alla simpatia alla bella presenza o alla fluida dialettica.
Così hanno potuto primeggiare virologi dall’aura autorevole emanata da format importanti facendo accettare come oro colato quello che hanno profetizzato.
Le virologhe sono state le più gettonate specie se hanno accompagnato alla loro tesi un dolce sorriso come quello di Ilaria Capua per esempio che in collegamento a Di Martedì ha duettato insieme al sempre sorridente Giovanni Floris facendo accoppiata rilassata e rassicurante qualunque cosa fosse stata detta prima fra tutte quella di smettere di inseguire il virus facendo “un  selfie allo sciame” per lasciarselo alle spalle per consentire il distanziamento di sicurezza.
Fra tanti dubbi un’altra certezza è stata quella della guarigione dopo due tamponi negativi ma è subito spuntata puntuale la notizia a smentirla perché una giovane ragazza di Bologna dopo essere stata ricoverata all’Ospedale con sintomi gravi come febbre a 40,  tosse,  difficoltà respiratorie e mal di testa, è tornata a casa dove senza alcun sintomo è rimasta positiva per 6 o 7 volte creando un ennesimo caso sul quale discutere. Purtroppo nessuno si è domandato come mai una paziente con il covid 19 sia stata dimessa da un Ospedale  senza i due tamponi negativi mandandola a casa anche se contagiosa.


Se non lo fanno gli ospedali come si può pretendere che i contagiosi ai domiciliari si preoccupino di non uscire per diffondere contagio?
Queste notizie  sembrano costruite per dare l’occasione di approfondirle a virologi e Talk show parlandone di continuo ed a ripetizione col rischio di sentirli straparlare.
 Infatti la gente ormai è stanca di raccomandazioni incerte tanto per parlar per cui difficilmente rispetterà i divieti nella fase due con la stessa disciplina della prima fase.
In tutto questo baillame ciascuno si comporterà secondo l’idea che si è formata in quarantena dove  anche se in famiglia si è trovato solo con le sue paure per cui non gli resterà che affidarsi al senso di responsabilità verso se stesso e la comunità evitando inutili sfide "nell’andarsele a cercare" fra quegli eventi che creino assembramenti,  che siano ludici  culturali religiosi d’arte o d’amor.
Il distanziamento è l’unica certezza per evitare il contagio e questo è il grande sacrificio che ci aspetta. D’accordo dirà sempre qualcuno, ma basta scaricare un app, fare un selfie allo sciame e…alla larga dal contagio! Poi chi tocca toccherà, al sud per esempio  sperando che la virulenza, sciame facendo, perda la sua forza.
Può darsi, ma se i 90 giorni non sono ancora passati dello sciame non c’è foto che dia certezza che ci sia perché ad infettare il mondo è bastato circolasse un solo virus. Dunque da sconfiggere fino all’ultimo respiro per farlo scomparire dalla faccia della terra. Questa è la vera sfida che sicuramente avremmo già vinto se si avesse avuto il coraggio di chiudere tutto, ma proprio tutto anche Internet e Televisioni,  per un solo mese lasciando aperto solo  qualche punto per la spesa e i generi di prima necessità facendo quarantena chiusi in casa in compagnia anche dei propri animali, così come fece Noè. Sì ma lui è stato consigliato da Dio.

L’economia e i consigli per gli acquisti, da sempre tradotto  in consumismo sfrenato, a noi non lo ha permesso perché ormai siamo tutti schiavi del denaro. E’ lui il padrone del mondo e non c’è verso che si cambino i valori. Ogni parola d’amore sembra ormai inutile, tanto che l'implorazione alle banche da parte di Giuseppe Conte di avere un cuore per elargir denaro "senza tante storie" alle imprese sembrava una battuta de' "La sai L'Ultima" (come a chiedere a un giornalista del Corriere di mettersi una mano sul cuore prima di pubblicare una notizia privata come la foto di un malato in ospedale per vendere copie anche se potrebbero ferire profondamente i suoi cari),  ma non dobbiamo perdere la speranza perché con questa batosta abbiamo l’occasione di rinascere più umani e tolleranti verso i nostri simili essendoci trovati tutti a remare sulla stessa barca dalla quale comunque sarebbe giusto rilasciare tutti gli animali selvatici nel loro habitat naturale senza continuare a molestare loro e a danneggiare l'uomo perché a metterli in commercio con i famigerati Wet Market, più che il digiuno  potè il vil denaro, la fonte di tutti i mali. “Basta!”

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