giovedì 17 settembre 2015
IL FASCINO INDISCRETO DELLA BABY PROSTITUTA
IL POST E' STATO RIMOSSO PER MOLESTIE

martedì 15 settembre 2015
EQUALS O DISAMBIGUA. IL MONDO IN PUGNO
Il delirio di onnipotenza colpisce molti uomini che hanno trovato spazio in tanti film come antagonisti dell'eroe di turno, agente segreto in primis con a seguire tutti i superman dei fumetti o quant'altro facesse fantascienza ad effetti speciali.
Se poi dal singolo si passa al gruppo dirigenziale allora ci sono molte probabilità di vincere per piegare il mondo allineando le masse in file uguali come tanti soldatini di piombo da comandare, principalmente per produrre e arrichhire la casta dirigenziale. Missione impossibile se non si estirpa alla base l'elemento che fa girare il mondo accendendo le passioni distruttive e divoranti che fanno emergere i più forti a discapito dei deboli.
Quante volte si dice che una persona di talento non è riuscita ad esprimersi al meglio perchè fregata dall'emozione? Il controllo dell'emotività favorisce nell'individuo una prestazione perfetta nella misura in cui può dare, ovvero il massimo. Perchè il mondo possa continuare ad esistere è necessario che venga privato di ogni emozione rendendo tutto molto pulito, ascettico al massimo dell'efficienza. Anche produttiva che comunque si controlla facendo accoppiare gli embrioni in vitreo senza contato fisico fra uomo e donna uniformati sessualmente come individuo unisex che ha raggiunto lo stadio di persona. Non era quello che volevano le donne, ovvero parità nei diritti e nei doveri, parità sessuale e libertà?
Ecco allora servito il film Equals per la regia di Drake Doremus dove tutti sono uguali per cui si muovono come robots senza emozioni di sorta, di sussulti e di impulsi sessuali perchè la mente è stata privata del circuito del settore emozionale. Sarebbe come a dire volevi la bicicletta, ora pedala. In un mondo perfetto.
Ad elogiar l'imperfezione è stato dato il compito a due giovanissimi attori, Kristen Stewart (l'eroina della serie Twiligth, Biancaneve e il Cacciatore, On The Road) e Nicholas Hoult (lo studente bellissimo che si “offriva” al professore Colin Firth in A Single Man) i quali sotto la divisa ascettica provano attrazione al primo sguardo che ha fatto scvossa elettrica accendendo un piccola scintilla di emozione. Attrazione fatale come ai tempi di Giulietta e Romeo perchè ovviamente ostacolata dal sistema in toto che i due ragazzi sfidano con il loro amore.
Il tema non è nuovo perchè già visto in tanti film sull'argomento, primo fra tutti Orwell 1984, oppure Farhenaith 451. Ma c'è anche un film indimenticato perchè già da allora aveva affascinato facendo discutere sulla prospettiva di un futuro dove tutti sono Equals, ispirando la moda del globalmente unisex. Disambigua.
Il film (visto in Tv negli anni 80) è tratto dal romanzo Il Mondo Nuovo (Brave New World ) che comunque oltre alla storia d'amore trasgressiva, sviluppa la teoria sopracitata di un mondo perfetto altamente produttivo anche se di egual malessere per tutti in un mal comune e mezzo gaudio. Sempre meglio che un mondo alle prese con una guerra infinita secondo il pensiero della casta arrivata al potere di comando.
Così la produzione in serie viene applicata anche alla produzione umana resa completamente extrauterina con gli embrioni prodotti e fatti sviluppare in fabbriche secondo quote prestabilite e coordinate dai dirigenti per formare una società perfetta senza vincoli familiari.
Gli esseri umani in questa società sono divisi in caste, create tramite un ritardo controllato dello sviluppo degli embrioni ottenuto mediante privazione dell'ossigeno, in modo da influenzarne il futuro sviluppo fisico e intellettivo. Le tre caste inferiori sono formate da gruppi di gemelli identici, ottenute indebolendo gli embrioni fino a farli frammentare. La casta alfa consiste degli individui destinati al comando, i beta coprono incarichi amministrativi che richiedono un'istruzione superiore, ma senza le responsabilità del comando. Le tre caste inferiori sono le gamma, delta e epsilon grado decrescente di intelligenza. Gli epsilon sono creati e addestrati per occuparsi dei lavori più umili e nelle condizioni più dure senza lamentarsene.
In genere, tutti gli individui sono sottoposti a condizionamento mentale, tramite la somministrazione del Soma una droga che viene spruzzata nell'aria, per conformarsi al ruolo che ricopriranno nella società. Caste che poi sono state tradotte in fazioni nella serie degli Hunger Games. Insomma un riciclo continuo che comunque una funzione ce l'ha perchè ci induce a riflettere sul fatto che il mondo progredisca per un futuro sempre più evoluto anche se ci sembra inquietante.
Non è detto infatti che anche nel Medio Evo le donne avrebbero accettato di vivere in un futuro senza emozioni “equal” allo stadio di quello attuale (e cioè facendo sesso esattamente come gli uomini), come prospettiva migliore. Basta chiederlo a tutte quelle mussulmane che scelgono di portare il velo e restare sottomesse! Questa è la loro mentalità: gliela vogliamo cambiare per forza?

domenica 13 settembre 2015
ANGELA MERKEL, TRA CORRERE E SCAPPARE.....

Secondo me non si può paragonare il flusso migratorio in Europa con quello dell’America chiudendo con un “per cui dobbiamo farcene una ragione”.
Prima di tutto l’America è un Paese di terre sterminate, è un Paese giovane che da sempre ha avuto bisogno di forza lavoro perché ce n’era per tutti. Anzi gli americani sono persino andati a prelevarne con la forza bruta stanandoli dalle loro case di orgine.
A tutt’oggi comunque hanno posto un freno con delle regole rigide perché anche in America ormai sono in troppi così come lo siamo in Europa come aveva da principio sostenuto Angela Merkel. La quale si è poi ricreduta di fronte alla drammaticità delle scene dei profughi che a loro volta vanno comunque distinti dai migranti in cerca di lavoro perché di lavoro non se ne può offrire loro.
Angela Merkel ha solo cercato di tamponare una falla di un sistema sbagliato fin dalla partenza con il famoso Mare Nostrum perché l’ondata migratoria andava respinta in quanto illegale.
Nessuno li aveva chiamati per venire a lavorare perché l’Europa, Italia in primis, era in crisi. Quei migranti andavano sostenuti nelle loro terre con lo sperpero di denaro delle case di accoglienza e di tutto l’apparato magna magna che ruotava intorno loro.
All’Europa non gliene poteva fregar di meno di questa politica sconsiderata perché tanto i migranti restavano un problema dell’Italia che se ne faceva orgogliosamente carico, perché tanto poi andavano tutti a sparigliare per l’Europa.
Un tira e molla che ha comunque aperto la strada a tutti quei poveri profughi in fuga dalla Siria che d’altra parte non potevano fare altrimenti. Piuttosto che unirsi nell'organizzarsi e fare resistenza meglio piuttosto. Più tosti infatti lo sono i rifugiati rispetto alla prima resistenza Merkel che, di fronte a tanto impeto e determinazione a sistemarsi in Germania non ha potuto che far buon viso a cattiva sorte e cercar una soluzione positiva anche perché la colpa non era di loro ma andava cercata in basso, nel ventre molle del mare nostrum che si credeva Roma Caput Mundi. Kaputt!


Hay Merkel!

sabato 12 settembre 2015
VALERIA GOLINO L'ITALO AMERICANA 25 FEBBRAIO 2013

Con questa immagine scattata al Lido di Venezia, Valeria Golino avevafatto il giro del mondo facendo impazzire l'America che la volle immediatamente a Hollywood per una serie di film. Uno di questi, il più famoso, è L'Uomo della Pioggia con Tom Cruise e Dustin Hoffman.
E’ un film molto particolare proprio per la scelta dell’interprete italiana, Valeria Golino. Che ha fatto poche scene ma molto significative perché in una è impegnata a sedurre Dustin Hoffman autistico, fratello del fidanzato, al quale insegna come baciare una donna. Così gli apre la bocca davanti al viso invitandolo a infilargli la lingua che lui esegue puntualmente commentando con una smorfia di piacere e concludendo dicendo che era umida.
Nonostante abbia fatto tanti film in Italia, io l’ho seguita solo in quelli girati in America, come Hot Shorts, primo e secondo, girato con Charlie Sheen: un film demenziale ma molto divertente, in cui la Golino ha dimostrato di essere all’altezza.
Non tanto perché gli americani siano migliori, ma perché recitare in una commedia di un altro Paese è sempre molto difficile riuscire ad integrarsi perfettamente con il cast perché si rischia di fare sempre la figura della straniera. Così come è successo per tante attrici italiane che hanno girato all’estero.
La Golino invece è stata bravissima e non si capisce perché abbia mollato l’America.
L’unica nota stonata, forse stava nel doppiaggio, perché la sua voce roca mal si amalgamava con i toni da commedia surreale che si usano in America, tutti con la vocina in falsetto. Invece nell’Uomo della Pioggia la sua voce bassa contribuiva a rendere il personaggio molto sexy.
Pur avendo un viso molto sensuale, ha però sempre fatto delle scelte di spessore, scegliendo film d’autore, che comunque l’hanno penalizzata perché non ha mai sfondato veramente,pur facendo un percorso dignitoso e improntato su una grande professionalità. Che non è poco, ma poteva dare di più perché con le occasioni americane si poteva lanciare a livello internazionale come una grande star.
Invece ha preferito continuare in Italia ed è andata come è andata, cioè abbastanza bene soprattutto nelle ultime pellicole, anche se con nessuna raggiunge l’interessante originalità dei personaggi girati all’estero, ivi compreso Puerto Escondido: un film molto bello, girato con Diego Abantantuono e Claudio Bisio dove la Golino aveva un ruolo da maschietta dinamico e avventuroso, con un look casual (specie salopettes), che ha fatto tendenza.
Si vedeva che nell' interpretazione del personaggio c’era l’impronta americana, che ha contribuito a dare al film un’impostazione di maggior respiro che andava oltre la solita commedia all' Italietta.
Infatti poi stabilitasi in Italia con il film Respiro ha fatto incetta di regali, sia a livello di produzione, di critica che di interpretazione della stessa Valeria Golino, Nastro D'Argento 2003.
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A Valeria Golino la Coppa Volpi 72 Festival di Venezia per il film Per Amor Vostro.
Vince l'America Latina con Desde Alla' e Leone d'Oro.
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L’unica nota stonata, forse stava nel doppiaggio, perché la sua voce roca mal si amalgamava con i toni da commedia surreale che si usano in America, tutti con la vocina in falsetto. Invece nell’Uomo della Pioggia la sua voce bassa contribuiva a rendere il personaggio molto sexy.
Pur avendo un viso molto sensuale, ha però sempre fatto delle scelte di spessore, scegliendo film d’autore, che comunque l’hanno penalizzata perché non ha mai sfondato veramente,pur facendo un percorso dignitoso e improntato su una grande professionalità. Che non è poco, ma poteva dare di più perché con le occasioni americane si poteva lanciare a livello internazionale come una grande star.
Invece ha preferito continuare in Italia ed è andata come è andata, cioè abbastanza bene soprattutto nelle ultime pellicole, anche se con nessuna raggiunge l’interessante originalità dei personaggi girati all’estero, ivi compreso Puerto Escondido: un film molto bello, girato con Diego Abantantuono e Claudio Bisio dove la Golino aveva un ruolo da maschietta dinamico e avventuroso, con un look casual (specie salopettes), che ha fatto tendenza.
Si vedeva che nell' interpretazione del personaggio c’era l’impronta americana, che ha contribuito a dare al film un’impostazione di maggior respiro che andava oltre la solita commedia all' Italietta.
Infatti poi stabilitasi in Italia con il film Respiro ha fatto incetta di regali, sia a livello di produzione, di critica che di interpretazione della stessa Valeria Golino, Nastro D'Argento 2003.
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A Valeria Golino la Coppa Volpi 72 Festival di Venezia per il film Per Amor Vostro.
Vince l'America Latina con Desde Alla' e Leone d'Oro.
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venerdì 11 settembre 2015
COLIN FIRTH TIMIDAMENTE SUPERSEXY

Lui è come lo si vede al cinema discreto e timido ma sotto sotto molto partecipativo passando dalla nobildonna alla servetta con lo stesso entusiasmo spumeggiante.
Tanti film sono passati nel corso della sua carriera fino ad arrivare al Diario di Bridget Jones che lo assurgeva a sex symbol molto british, di grande aplomb in apparenza ma molto vivace nella sostanza tanto da innamorarsi dopo varie avventure boccaccesche di una grassotella come Bridget che lo attizzava con mutande extra large animalier.
Più commoner di così non si poteva ma lui c'era abituato già di suo.
Infatti da bambino fino all'età di 11 anni aveva vissuto in Nigeria con il padre insegnante crescendo insieme ai bambini e bambine di colore molto precoci in tutti i campi della vita, quelli terra a terra con sesso in primis.


La stessa che poi ha esternato in Guerra restando con il suo popolo Inglese ad affrontare i bombardamenti nazisti.
Raggiunta la stabilità professionale in età matura col capello sale pepe è diventato a tutti gli effetti il sex symbol Inglese d'eccellenza surclassando il mito di Bond, un po' in declino con Daniel Craig non tanto per lui come attore quanto per il personaggio di spia-agente-lupo-solitario ormai sorpassato nel lavoro sporco da haker terroristi al servizio dei Governi, Isis incluso.
Infatti il suo ultimo film è proprio incentrato su un agente (dei fumetti) dai superpoteri Kingsman che ingaggia ragazzi molto svegli da addestrare per la solita lotta contro il male sul web (spionaggio industriale e quant'altro) nel quale a capeggiare c'è un vecchio Michael Caine di Ipcress memoria che molto assomiglia nell'aplomb tutto british a Colin Firth.
Pugno di ferro e sguardo di velluto Colin Firth procede dritto mostrando tutti quei muscoli che si intuivano quando baciava appassionatamente le sue partner per poi girarsi verso un'altra e poi un'altra ancora innamorandosi di tutte e tutti.
Quanto basta per stendere ancora una volta tutte le sue fans.

Il film ha una trama un po' complessa ma questa è un'altra storia perchè più che il film interessa Colin Firth come succede con tutte le grandi star: qualunque film girino fanno sempre da richiamo al botteghino non avendo più nulla da dimostrare perchè per loro gli esami son finiti per cui lavorano solo per il gusto di divertirsi.
Finchè box office regga insieme ai muscoli facciali in movimento perchè col botulino che anche tanti attori hanno adottato non c'è pistola che tenga. Il fascino di Colin Firth si mantiene ancora saldo perchè più invecchia e più diventa affascinante: da timidamente supersexy a cazzuto ma senza mai passar per testa di cazzo.

MIGRANTI. CHE COSA ABBIAMO FATTO AL BUON DIO?
Pochi giorni ancora e poi finisce l'estate che quest'anno sarà da ricordare per il grande fuggi fuggi dai Paesi in guerra per rifugiarsi tutti dalla Merkerl che a sorpresa ha aperto loro le sue braccia sperando che tutto finisca per il meglio. Ma questo è una responsabilità dei governi di buona volontà. Per allegerire il dramma mi piace riportare un filmetto visto nelle serate d'estate, le ultime che si sono godute perchè fresche senza caldo torrido.
Il film è Non Sposare le Mie Figlie (di produzione francese titolo originale Qu'est ce qu'on a fait au Bon Dieu)) e tratta l'argomento integrazione in modo leggero e intelligente. La leggerezza dovrebbe risolvere tante situazioni e il cinema ci riesce in pieno. La storia è quella di una famiglia di provincia francese le cui quattro figlie di due coniugi che si amano e si stimano, si sposano con degli immigrati. Purtroppo ma qui sta il bello, sono tutti di varie etnie dal mussulmano all'ebreo passando per il cinese che trovandosi insieme allo stesso tavolo si mettono a discutere. In un primo momento solo per litigare facendo battute pesanti sulla circoncisione dei figli “della striscia di gaza” (mussulmani verso i 7 anni e neonati per gli ebrei) e sul cibo dei cinesi tanto che alla fine finiscono per fare tutti a pugni e tutti a casa loro. A Parigi ovviamente mentre i genitori in villa in campagna si arrovellano per far tornare la pace con i nipotini in loro compagnia. Un'altra tavolata insieme con tutte le loro specialità che la mamma si è premurata di ordinare ai vari chef, e torna il sereno finchè si prospetta il quarto matrimonio con la figlia più piccola e un nero.
Il quale viene rifiutato in toto dai mariti migranti facendoli scadere anche loro nel razzismo. Il complotto di famiglia si completa con entrambi i genitori che si uniscono, in un momento di sconforto nel quale si domandano “Che cosa abbiamo fatto al Buon Dio?” , ai dissidenti dopo aver conosciuto il consuocero, un nero
anche lui razzista nei confronti dei bianchi francesi. Insomma un dramma che comunque è stemperato dalla buona volontà delle mamme che coinvolgono figlie e generi lasciando i due suoceri bianco e nero a sbrigarsela da soli fra insulti e una solenne sbronza che comunque li fa avvicinare in amicizia e simpatia. Tutto finisce bene con un messaggio positivo per il futuro dell'umanità e alla fratellanza universale di questa famiglia Benetton come viene definita amabilmente dal Paese.
Ci voleva un film leggero arrivato dopo pochi giorni aver visionato Selma dove invece il problema razziale è affrontato in maniera drammatica e commovente per la conquista dei pari diritti dei negri d'America capeggiati da Martin Luther King. Inevitabile è il confronto con i rifugiati d'Europa che sono stati accolti generosamente dopo un primo momento di diniego a seguito della lunga marcia umana da un confine all'altro. Un primo passo (si fa per dire) è stato fatto ma bisognerà vedere ora come tutti questi rifugiati saranno sistemati se si daranno loro pari diritti o se verranno discriminati come è stato fatto con i negri d'America dopo che Lincoln aveva abolito lo schiavismo concedendo loro la libertà. Quello che fa riflettere è il fatto che i negri siano stati deportati in America, mentre i rifugiati praticamente abbiano invaso l'Europa mettendola di fronte al fatto compiuto. Giustamente non li si potevano rimandare ai loro Paesi in guerra, ma quello che fa riflettere è perchè l'Europa abbia caldeggiato in Medio Oriente sia le guerre che le missioni di pace facendo guerra non valutando il fatto che le popolazioni sarebbero fuggite dagli orrori.
Come a dire che si stava meglio quando si stava peggio con le dittature di Sadam, di Ghedaffi di Ben Alì e di Moubarak. Nessuno di loro comunque ci aveva mai dichiarato guerra.
Tutti dittatori questi, che sono stati giustiziati o imprigionati, tranne l'ex Presidente della Tunisia Ben Alì fuggito nel Qatar

il quale conta ancora moltissimi seguaci in Tunisia che lo rimpiangono. Basta dare un'occhiata su Internet con lo smart e vedere quanti messaggi e canzoni sono inviate a questo Presidente. Questo è quanto.
Ora Hollande è partito per far destituire Assad in Siria e frenare l'avanzata dell'Isis, seguito dalla Russia allineata ad assad. Sperando di non trovarci tutta la Siria in Europa e che quello che ci aspetta non sia uno scenario apocalittico, occorrerà pensare “concretamente” di aiutare le popolazioni a risollevarsi dalla “Primavera Araba” che se fosse stato fatto prima quando era in embrione offrendo aiuti umanitari tradotti in lavoro (perchè è stata proprio la mancanza di lavoro a far scoccare la scintilla) a tutt'oggi non avrebbe fatto flop facendo rimpiangere i dittatori contro i quali era stata promossa.
Ma come insegna Papa Francesco l'Europa ha la possibilità di pentirsi per essere assolta in pieno dall'aver provocato quell'aborto che si può sempre imputare in politically correct al fattore ambientalismo come causa di forza maggiore. Purtroppo non ci sono più le stagioni di una volta!
Una curiosità: Leila Ben Alì usciva con un libro nel 2012 con il quale accusava i servizi segreti francesi del Colpo di Stato in Tunisia.
Questo per dire che ci sono strategie occulte nella scacchiera mondiale che nessun media riesce a decifrare correttamente anche perchè spesso i media giocano con i personaggi tra metafore, paragoni e parallelismi da associare a spot pubblicitari), come fossero figurine di un album del calcio. Questo è il guaio dell'informazione politicamente scorretta. Già lo sono i politici di loro e i media si uniscono all'ammucchiata per condurre dove? Allo spot del telefonino, del della macchina del vincitore del festival in attesa di sorseggiare un Campari
La mia verità Leila Trabelsi-Ben Ali (traduzione da Internet)
Per la prima volta, Leila Ben Ali, moglie dell'ex presidente tunisino, ora in esilio in Arabia Saudita, decide di parlare. Ritorna al famoso primo giorno del 14 gennaio 2011, che ha visto la partenza improvvisa del marito e ha dato luogo a interpretazioni. Nel raccontare l'ora per ora, dimostra che né il Presidente né si sono lasciati volontariamente, il saccheggio delle loro proprietà sono state programmate presto decollare il loro aereo e l'arresto dei loro parenti. La sua cronaca degli eventi e sintesi di responsabilità, anche nell'esercito, denunciando quello che lei chiama un "colpo di stato".
Rinomato avidi di potere e di denaro, lei risponde a queste accuse da parte del popolo tunisino contro di esso e contro membri della sua famiglia. Riconosce la loro spesa sontuoso e la compiacenza delle istituzioni per Trabelsi. Ma s esprime anche saldamente sul volo di yatch attribuita al nipote, come il doppio gioco di alcune figure di politica nazionale e internazionale, tra cui i servizi segreti francesi.
Le informazioni che esso offre sono tutti scoop sulla Tunisia ieri e oggi.

Il quale viene rifiutato in toto dai mariti migranti facendoli scadere anche loro nel razzismo. Il complotto di famiglia si completa con entrambi i genitori che si uniscono, in un momento di sconforto nel quale si domandano “Che cosa abbiamo fatto al Buon Dio?” , ai dissidenti dopo aver conosciuto il consuocero, un nero
anche lui razzista nei confronti dei bianchi francesi. Insomma un dramma che comunque è stemperato dalla buona volontà delle mamme che coinvolgono figlie e generi lasciando i due suoceri bianco e nero a sbrigarsela da soli fra insulti e una solenne sbronza che comunque li fa avvicinare in amicizia e simpatia. Tutto finisce bene con un messaggio positivo per il futuro dell'umanità e alla fratellanza universale di questa famiglia Benetton come viene definita amabilmente dal Paese.
Ci voleva un film leggero arrivato dopo pochi giorni aver visionato Selma dove invece il problema razziale è affrontato in maniera drammatica e commovente per la conquista dei pari diritti dei negri d'America capeggiati da Martin Luther King. Inevitabile è il confronto con i rifugiati d'Europa che sono stati accolti generosamente dopo un primo momento di diniego a seguito della lunga marcia umana da un confine all'altro. Un primo passo (si fa per dire) è stato fatto ma bisognerà vedere ora come tutti questi rifugiati saranno sistemati se si daranno loro pari diritti o se verranno discriminati come è stato fatto con i negri d'America dopo che Lincoln aveva abolito lo schiavismo concedendo loro la libertà. Quello che fa riflettere è il fatto che i negri siano stati deportati in America, mentre i rifugiati praticamente abbiano invaso l'Europa mettendola di fronte al fatto compiuto. Giustamente non li si potevano rimandare ai loro Paesi in guerra, ma quello che fa riflettere è perchè l'Europa abbia caldeggiato in Medio Oriente sia le guerre che le missioni di pace facendo guerra non valutando il fatto che le popolazioni sarebbero fuggite dagli orrori.
Come a dire che si stava meglio quando si stava peggio con le dittature di Sadam, di Ghedaffi di Ben Alì e di Moubarak. Nessuno di loro comunque ci aveva mai dichiarato guerra.
Tutti dittatori questi, che sono stati giustiziati o imprigionati, tranne l'ex Presidente della Tunisia Ben Alì fuggito nel Qatar

il quale conta ancora moltissimi seguaci in Tunisia che lo rimpiangono. Basta dare un'occhiata su Internet con lo smart e vedere quanti messaggi e canzoni sono inviate a questo Presidente. Questo è quanto.
Ora Hollande è partito per far destituire Assad in Siria e frenare l'avanzata dell'Isis, seguito dalla Russia allineata ad assad. Sperando di non trovarci tutta la Siria in Europa e che quello che ci aspetta non sia uno scenario apocalittico, occorrerà pensare “concretamente” di aiutare le popolazioni a risollevarsi dalla “Primavera Araba” che se fosse stato fatto prima quando era in embrione offrendo aiuti umanitari tradotti in lavoro (perchè è stata proprio la mancanza di lavoro a far scoccare la scintilla) a tutt'oggi non avrebbe fatto flop facendo rimpiangere i dittatori contro i quali era stata promossa.
Ma come insegna Papa Francesco l'Europa ha la possibilità di pentirsi per essere assolta in pieno dall'aver provocato quell'aborto che si può sempre imputare in politically correct al fattore ambientalismo come causa di forza maggiore. Purtroppo non ci sono più le stagioni di una volta!
Una curiosità: Leila Ben Alì usciva con un libro nel 2012 con il quale accusava i servizi segreti francesi del Colpo di Stato in Tunisia.
Questo per dire che ci sono strategie occulte nella scacchiera mondiale che nessun media riesce a decifrare correttamente anche perchè spesso i media giocano con i personaggi tra metafore, paragoni e parallelismi da associare a spot pubblicitari), come fossero figurine di un album del calcio. Questo è il guaio dell'informazione politicamente scorretta. Già lo sono i politici di loro e i media si uniscono all'ammucchiata per condurre dove? Allo spot del telefonino, del della macchina del vincitore del festival in attesa di sorseggiare un Campari
La mia verità Leila Trabelsi-Ben Ali (traduzione da Internet)
Per la prima volta, Leila Ben Ali, moglie dell'ex presidente tunisino, ora in esilio in Arabia Saudita, decide di parlare. Ritorna al famoso primo giorno del 14 gennaio 2011, che ha visto la partenza improvvisa del marito e ha dato luogo a interpretazioni. Nel raccontare l'ora per ora, dimostra che né il Presidente né si sono lasciati volontariamente, il saccheggio delle loro proprietà sono state programmate presto decollare il loro aereo e l'arresto dei loro parenti. La sua cronaca degli eventi e sintesi di responsabilità, anche nell'esercito, denunciando quello che lei chiama un "colpo di stato".
Rinomato avidi di potere e di denaro, lei risponde a queste accuse da parte del popolo tunisino contro di esso e contro membri della sua famiglia. Riconosce la loro spesa sontuoso e la compiacenza delle istituzioni per Trabelsi. Ma s esprime anche saldamente sul volo di yatch attribuita al nipote, come il doppio gioco di alcune figure di politica nazionale e internazionale, tra cui i servizi segreti francesi.
Le informazioni che esso offre sono tutti scoop sulla Tunisia ieri e oggi.

giovedì 10 settembre 2015
BRUNO VESPA, TRA CASAMONICA E REGINA, SI PARAGONA A BIAGI


E a proposito di Sua Altezza Reale la Regina Elisabetta dopo il bastone di Casamonica è passato alla carota per i telespettatori di Rai Uno. Come a dire siete tutti dei coglioni? Gesù Gesù, Youssef e Mariane tanto per citare la fiction di Rai Uno con la madonnina tedesca anche se la fiction Anna e Youssef citava la madonnina di Fatima!
Dai Casamonica alla Regina il passo è stato breve come a dire tutto quanto fa servizio pubblico. Infatti il servizio faceva cagare, diciamolo perchè non ha detto nulla di nuovo di quanto tutti sapessero già.
Tutti sanno del suo odio verso Diana, verso la Tatcher e verso la Blair che ora pare, si stia espandendo alle Duchesse, prima Camilla e poi Kate.
Diana perchè era la più amata, la Blair perchè era una strega, la Tatcher perchè aveva potere e le due duchesse perchè le stan col fiato sul collo per scalzarla dal trono (Ma questo Vespa non lo ha detto. Che scoop sarebbe stato!). Invece ha tirato fuori la dieta, i cagnolini, i lacché i biografi le giornaliste eredi della Bice evvai col Biagi sempre in testa. A Vespa.
Insomma Regina Elisabetta forever perchè amata tantissimo dal suo popolo insieme al principe Filippo suo consorte il quale è la faccia simpatica della Regina (?).
Simpatico è troppo riduttivo perchè in realtà lui è un grande comunicatore non trattenendo mai ogni pensiero così come fanno i cicisbei
per cui il popolo non lo ama quanto la regina essendo lei è inglese doc mentre lui è un Sassone di origine, ovvero un tedesco di Germania. Uno stronzo doc secondo il luogo comune.
Che la Regina sia sempre stata amata questo è assodato dai tanti docu nei quali veniva acclamata ovunque andasse: primo perchè era giovane e carina e poi molto elegante. Questo fino a quando non è comparsa Diana che le ha rubato la scena perchè giovane elegante e molto molto calda.
Calda preda dei paparazzi di Re e bell'imbusti in cerca di visibilità.

Con la sua morte i consensi verso la Regina sono scesi in picchiata per poi risalire con l'uscita del film The Queen interpretato da Ellen Mirren.
E' stata questa attrice britannica di gran temperamento a dare spessore alla Regina Elisabetta versando una lacrima per quel bellissimo cervo che gli avevano ammazzato dopo che lei lo aveva smarrito vedendoselo comparire all'improvviso incrociando il suo sguardo e catturando il suo cuore che era tornato a battere dopo l'impasse con la morte di Diana ed il gelo che sentiva dentro.

Poi sono arrivati William e Kate i nipotini che hanno fatto risalir la china alla Regina e a tutta la Casa Reale ma a restituirle l'autorevolezza è stata sicuramente l'interpretazione di Ellen Mirren tanto che la Regina l'ha avvallata invitandola ad un ricevimento a Corte dove entrambe si sono scambiate un bicchierino di bollicine.
Uno solo per carità anche se per molti anni gli inglesi se la sono “immaginata” sempre brilla davanti a una bottiglia di Whisky con i bicchierini sorseggiati in privato. Agli ospiti invece ha sempre servito the rigorosamente secondo il rituale indiano con le foglie nel colino e la goccia di limone mentre il wiscky che in casa Windsor scorre a fiumi, è sempre stato di puro malto scozzese, tanto che la Scozia si è allineata al Regno Unito per non perdere l'export del suo prodotto più pregiato.
Insomma whisky e gloria per la Regina Elisabetta. The e pasticcini alle cinque della sera per tutti i sudditi. Lei infatti è nata sotto il segno del Toro. Provate a prenderla.. Invece guai a chi la tocca.

mercoledì 9 settembre 2015
ANGELA MERKEL CANCELLIERA E STATISTA
LE GRANDI TETTE DELLA MERKEL 7 SETTEMBRE 2015
Merkel sì Merkel no.

Secondo me ci sono diverse correnti di pensiero.
la prima è che la Merkel in tutti questi profughi veda una forza lavoro a gratis perchè impegnata nel socialmente utile. Dopo gli scafisti nella scala gerarchica ci sono gli schiavisti. Poi magari arriverà la libertà, ammesso che al governo ci siano Statisti come la Merkel.o il "grande" Presidente Johnson che voleva passare alla Storia come un novello Lincoln mentre invece è ricordato per aver fornito le armi nella guerra in Vietnam.
La seconda è che la Merkel senta che l'Europa stia svoltando verso quella destra dura e pura che lei non si sente di rappresentare e nella convinzione di non veder rinnovato il mandato voglia uscire alla grande riscattando la Germania dai suoi errori del passato. Perchè è ovvio che non basti chiedere perdono. Questo lo dice il Papa ma anche lui fa il suo mestiere che comunque lo sta facendo pure lui un po' bene e un po' male (v.con l'aborto che basta pentirsene per essere in pace con Dio e la società). Umano troppo umano anche il Papa.
La terza è che la Merkel, al di là del bene e del male, sappia di aver agito al meglio per il suo Paese, qualunque cosa accada: sia con lei che dopo di lei, sarà un successo per tutti i profughi a venire, Amen.
Ultima ora 7 SETTEMBRE 2015 : Angela Merkel ha già corretto il lasciapassare. Non per tutti ma solo per chi ne ha diritto. Praticamente quello che aveva detto alla bambinetta in lacrime.
L'EUROPA SOTTO SCACCO 4 SETTEMBRE 2015
Siamo stati a guardare gli sbarchi a bocca aperta.

Come a dire vai avanti tu che a me scappa da ridere. Si ride per non piangere comunque.
Purtroppo la Merkel non è in condizioni di avere una visione dell'insieme per poter decidere in modo equilibrato. Da statista si dice più che da politico perchè deve avere in mente un ampio disegno.
La Germania ha troppe cose da farsi perdonare per cui non credo che la Merkel, con tutto il rispetto, abbia la giusta lucidità.
Con la bambinetta ha parlato senza pensare, d'istinto e quindi quella è la vera Merkel. Poi si è pentita perchè anche lei è una donna facendo un passo indietro per agire da statista.
Tutte balle. Un uomo non avrebbe avuto questi rimorsi e sarebbe andato dritto per la sua strada.
Ad ogni modo con i sensi di colpa non si va avanti. Le donne hanno avuto per secoli e millenni i sensi di colpa pensando di essere la causa di ogni male facendosi dominare dai maschi specie quando erano loro a portar a casa lo stipendio.Una volta acquisita una certa indipendenza hanno alzato anche loro la cresta cercando di essere alla pari dei maschi.Il femminismo ha fatto flop perchè a tutt'oggi le donne vorrebbero tornare ai fornelli libere di fare shopping i selfie con le amiche e quant'altro fa moderna società perchè fare la donnba di famiglia e lavoratrice è un costo troppo alto. Molte donne sono state annientate da queste doppie responsabilità che favoriscono invece tutte le donne single. Vedi per esempio la Tatcher, oppure la Merkel, oppure ancora la Clinton, le quali anche se sono sposate non fanno le casalinghe decidendo nel loro lavoro in piena autonomia, specie la Clinton che anche quando faceva la first lady di fatto era consigliera del marito Presidente. Le dritte gliele dava lei: lui svincolava fra le stagiste. Io penso che la Merkel abbia agito come una donna di buon senso, perchè giustamente tutti quiei profughi una volta fatti entrare in Europa non si possono rispedire indietro. Inutile fare i grandi statisti se non si è fatta una buona politica come quella di prendere in mano la situaszione agli inizi per gestirla a modo.

Ora la partita la devono risolvere Francia Germania e Inghilterra perchè l'Italia resta comunque un Paese di Transito dove arrivano razziano quel che possono, mangiano e bevono e chi ha dato ha dato chi ha avuto avuto così come lo è stato per tanti secoli fino a quando le oche non sono apparse in campidoglio a starnazzare mentre il conquistatore gridava guai ai vinti.
Secondo me comunque Hollande è quello più indicato a dirigere il triumvirato perchè Putin anche lui parla di colpe: colpa dell'occidente. E del KGB. Al tempo di Letta c'era la Kienge ma anche lei non era all'altezza. Mi fa venire in mente una battuta di un film francese visto recentemente nel quale una coppia mista dovendosi sposare i rispettivi suoceri uno bianco e uno nero discutevano per decidere le spese. Il bianco voleva fare fifty fifty mentre il nero chiudeva dicendo: “Voi bianchi ci avere sempre depredato e ora volete che paghiamo?” Insomma sensi di colpa e cambiale in bianco. Questo è il problema con l'Africa. Un po' come i Meridionali che aspettano sempre che a pagare sia lo Stato quando ci sono delle catastrofi, mentre invece i Friulani si sono rimboccati le maniche per ricostruire dopo la tragedia del Vajont senza tanti piagnistei, che se non fosse per i monologhi di Paolini nessuno più ne parlerebbe.

Loro non hanno veramente più posto tanto che hanno chiuso a tutti gli stranieri senza alcuna distinzione che non abbiano un lavoro.
Questo è un parlare giusto.
L'unico discorso giusto che possa reggere è quello del lavoro. Se non c'è lavoro non è possibile accogliere tutti. Come aveva detto d'impeto la Merkel. Perchè la realtà dell'Europa è questa. Non è una questione di odio. La furia dell'odio deve ancora venire. E non sarà un bello spettacolo.
LE LUNGHE ESTATI CALDE DELLA MERKEL 3 SETTEMBRE 2015
Ieri era Sarkozy, oggi è Hollande Angela Merkel non sa più che migranti pigliare.

L'ultima volta è stato nell'estate 2010.
"L' estate 2010 è da ricordare sicuramente per il colpo di coda con l’ondata di caldo torrido che ha portato tanti a prolungare le vacanze tra mordi e fuggi dei week end o la settimana lampo.
Non ci sono più le stagioni di una volta né tanto meno i vacanzieri che per tutte le estati hanno sempre popolato le spiagge facendone un carnaio.
Quest’anno no, la tendenza optata sia dai Vip che dai poveracci è stata la vacanza in barca. Dal gommone al grande Yacht , dalla carretta alla nave da crociera, tutti si sono imbarcati per l’estero fra le isole più gettonate (Ibiza e Formentera) o rifugiati fra quelle di casa nostra con Lampedusa. Gettonatissima. (E ora anche la Grecia)..
Tutti in barca in cerca di un po’ di felicità lontano dai conflitti e dalla rivoluzione della primavera araba, che nel 2010 ha fatto da padrona nello scenario mediterraneo con l’intento di liberarsi di qualche dittatore.
Egitto e Tunisia ci sono riusciti in poco tempo nonostante i ribelli fossero quasi disarmati (alcuni tunisini erano scesi in Piazza con bastoni, fionde e baguette, perché i filoncini dopo qualche giorno diventano duri come il marmo) facendo scappare a gambe levate i Presidenti Mubarack (da noi in Italia meglio conosciuto come lo zio di Ruby) e Ben Alì (da noi conosciuto come l’amico di Craxi).

Poteva bastare. Invece ad aggravare la situazione si è messa anche la crisi economica che dall’America è piombata ad effetto domino sull’Europa con la borsa scesa in picchiata creando panico fra i capi di governo.
Gli unici a mantenere sangue freddo sono stati il Presidente Sarkozy ed Angela Merkel facendo l’accoppiata più curiosa dell’Estate.

L’esperienza dovrebbe insegnare qualcosa: vedi l’Argentina come è finita, per non parlare della Parmalat il cui crac è famoso in tutto il mondo, America Latina compresa.
E a proposito dei Latino’s altri due dittatori stanno per lasciare: Fidel Castro e Chavez. Due alleati che si sono sempre dati una mano nel traffico di droga stante l’embargo su Cuba facendo ora coppia fidelissima in stadio terminale.
Insomma Castro di nome e Chavez di fatto perché la malattia fa il suo corso anche per tutti i feroci e arroganti dittatori a sangue caldo.
Con queste premesse non è rimasto che tirare i remi in barca per aspettare l’arrivo di un autunno altrettanto caldo, senza sconti e pieni di rincari.
Da affrontare a sangue freddo, che tradotto significa paga e tasi".

martedì 8 settembre 2015
COM'E' TRISTE VENEZIA
Com'è Triste Venezia cantava Charles Aznavour, solo un anno dopo, perchè non ci sei tu. Il tu confidenziale lo diamo a George Clooney che l'anno scorso aveva blindato Venezia per le nozze con Amal la quale si era presentata scendendo dalla gondola con un vestito bianco corto e gonfio a mongolfiera con tanti fiori rosa sparsi in una sorta di mise da Primavera Araba (lei è di origini libanesi) sfoderando un bel sorriso con dietro un curriculum di paladina dei diritti umani (quelli dei ricchi, dai giornalisti di Alzazeera al Pantheon. Profughi e perditempo no.)

Sì per un altro remake: a volerlo fortemente al suo fianco è la star Carey Mulligan che dopo il successo del Grande Gatsby detta condizioni ai produttori. Il film non ha nemmeno cambiato il titolo facendo un rifacimento di Via dalla Pazza Folla interpretato da un’appassionata e dirompente Julie Christy indimenticata Lara del Dr.Zivago, al cui confronto la fin troppo dolce e delicata Mulligan non era da prendere in considerazione per cui ci si domanda doppiamente a cosa servano questi remake.
Forse a migliorare la fotografia ad alta definizione, il sonoro, ad innovare gli arredamenti quando basterebbe un’opera di restauro fatto ad arte? Ma qui ci vogliono specialisti del settore che vadano oltre gli specialisti di selfie o del digitale che fanno prima a ricostruire ex novo che non a restaurare pellicole di vecchia data per le quali occorre essere specializzati nel settore. Nessun problema comunque per Matthias che invece si sta specializzando nel bello e dannato per tutte le stagioni.
https://www.youtube.com/watch?v=IoTmYTSRgyo
Infatti la rassegna del Festival ha portato in concorso molti remake, da Orwell 1984 tradotto da Kristen Stewart in Con L'Amore è Diverso, alla Piscina ora A Bigger Splash sempre con Dakota Johnson e una Tilda Swinton che spicca su tutte facendo “un tipo” (definizione usata per donne non proprio belle ma eleganti in maniera originale).

La rivelazione poteva essere The Danis Girl con Heddy Redmayne (premio Oscar 2015) basata su una storia vera ma anche quella del trans è finita mandando tutti in glacé. Marron Glacé.
La Giuria a tutto fashion ha portato in passerella Diane Kruger ed Elisabeth Bank (l'animatrice farsesca di Hunger Games) una in miniabito e estivaletti raso terra e l'altra in trampoli ad inevitabile barcollamento.

Per fortuna perchè lo spettacolo deve continuare con le assegnazioni dei Leoni e Volpi che come al solito Venezia assegnerà a sorpresa lasciando tutti senza parole.
Le stesse che Tilda Swinton si è riservata per il ruolo del film di Guadagnino A Bigger Splash imposto al regista come condizione ad interpretare il ruolo che fu di Romy Schneider ma senza voce.
Anche Juliette Binoche ha posto delle condizioni al regista italiano pretendendo di essere libera nel delineare il suo personaggio del film L'Attesa.
Di norma dovrebbe essere il regista a suggerire le interpretazione ma con queste grandi star che si prestano umilmente agli italiani, non è concesso. Il cinema italiano fa loro ponti d'oro le quali ringraziano e fra fischi e buu portano a casa anche senza dire una parola. Basta guardarle.




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