Infatti il suo aiutante, il giovane ispettore omosex Emanuele Liotta (Alessio Vassallo) l'unico che può darle una mano è costretto a lasciare il caso per i continui maltrattamenti subiti con ordini secchi e senza alcun garbo inducendo la vice Questore a riflettere e a chiedere scusa dopo essersi aperta con i suoi problemi personali riuscendo a smussare gli angoli del suo carattere scostante e ruvido. Così il sodalizio investigativo comincia a decollare in perfetta collaborazione per dipanare una matassa sempre più intricata perchè ogni personaggio ha una storia misteriosa da rivelare su una presunta complicità nella fuga anche se il maggior indiziato per avvalorare il sospetto di atto delittuoso, resta comunque il patrigno impersonato da Maurizio Lastrico. Il quale comunque in questo ruolo sembra un filo caricato come fosse fuori fase perchè uscito da un contesto comico dove ha costruito una brillante carriera risultando poco credibile in un ruolo drammatico (già sperimentato con Serena Rossi nella Fiction su Mia Martini) perchè spiazza lo spettatore che da un momento all'altro si aspetterebbe una citazione dantesca del girone dell'Inferno, invece di una piazzata alla cognata per motivi di gelosia che nemmeno il pelo rosso irsuto riesce a rendere accettabile.
Evidentemente e giustamnente Maurizio Lastrico vuole sperimentare nuove performances anche di genere drammatico ma è ancora presto per giudicare in pieno. Per il momento è scattato il parallelo (pur con le dovute scuse) con Vittorio Gassman attore anni 50 quando aveva appena lasciato il Teatro per approdare al cinema ricoprendo ruoli per lui improbabili come il seduttore russo di Natasha (Audrey Hepburn) di Guerra e Pace o il bell'imbusto delinquente seduttore in Riso Amaro con Silvana Mangano dove faceva un ritratto esilarante nell'assumere l'aria da furfante con il cappello calato sulle 23 e la gomma in bocca che masticava digrignando i denti come un bulletto da strapazzo contrapponendosi, purtroppo penosamente (e chiediamo ancora tante scuse) al volto rude naturale e giusto per i drammoni dell'epoca di Raf Vallone il quale poi si è evoluto trionfando in teatro con Uno Sguardo Dal Ponte di Arthur Miller mentre per Vittorio Gassman, appunto come volevasi dimostrare, è stato il trampolino di lancio per tanti film comici (con ovviamente qualche eccezione avendo trovato la vena giusta con film come la Grande Guerra e Anima Persa).
Un'altra interprete di rilievo che per ora ha fatto solo capolino è Isabella Ferrari il cui personaggio si svilupperà nelle prossime puntate mentre per il momento ad emergere è stata l'attrice Ivana Lotito nel ruolo della zia medico ortopedico e amante del primario Onofri che la scarica dopo le prime chiacchiere che si sono sollevate su di loro a causa della piazzata di gelosia del cognato Gregorio nell'ingrato ruolo di incontenibile seduttore. Maurizio Lastrico? Ma fammi il piacere! Vedremo se riuscirà a convincere anche il pubblico. La più credibile resta Maya Sansa un'attrice giusta per ruoli drammatici che interpreta con un'intensità coinvolgente così come l'abbiamo vista anche in tanti altri ruoli, quello della ex e amica Sara nel ruolo di Vice Questore dolcemente materna nei confronti di Alessandro Gassman nella miniserie Io Ti Cercherò e l'indimenticabile terrorista in Buongiorno Notte, il cui pentimento e senso di frustrazione che accompagnava il suo attivismo nel covo di Aldo Moro, era riuscito a dare un volto umano alle Brigate Rosse che avevano ideologicamente furoreggiato, e non si fa per dire, in quegli anni di piombo con atti di violenza perpetrati a freddo e crudelmente.
Nessun commento:
Posta un commento