La nuova serie di Luce dei Tuoi Occhi nelle sue prime puntate ha subito un calo di ascolti inaspettato che non si è ancora compreso a cosa vada imputato. Al titolo sicuramente, che sembra trattare un genere melò anni 50 di cui il pubblico si è un filo stancato, perchè a seguir la fiction non sono sicuramente i giovani ma persone di una certa età comunque affezionati ai volti di punta di queste fiction come Anna Valle e Giuseppe Zeno, che sono una garanzia di successo. La coppia funziona perchè coniuga l'eleganza e la classe di Anna Valle alla coinvolgente passionalità di Giuseppe Zeno, partner ideale in queste storie dove fa da spalla alle dive protagoniste assolute (v. anche Mina Settembre) facendole brillare in scena tenendo un passo indietro sicuro del suo carisma verso il pubblico che infatti lo segue con immutato affetto pur restando ammirato dalla figura di Anna Valle.
La quale sa distinguersi da tutte le altre interpreti per mettere in risalto qualsiasi capo indossi senza farsi valorizzare da questi. Non c'è bisogno di modellini su misura perchè Golfini, giacchette, jeans T-shirt gonne a ruota al ginocchio o longuette, pantaloni sotto a spolverini svolazzanti lunghi fino ai piedi, indossati da lei si esaltano nell'avvolgere un corpo dotato di una naturale eleganza esibita persino nei momenti in cui deve agitarsi senza mises in qualche scena d'amore, mai erotica comunque, ma sempre di caldo amore sessuale. Infatti nonostante sia poco incline all'espansività e nella gestualità recitativa, è sempre circondata da un'aura soave che emana calda energia. E' bella nonostante il passare del tempo, con lo stesso sorriso radioso e quella massa di capelli scuri sui quali era stata posata la corona di Miss Italia.
Anna Valle e Giuseppe Zeno, rispettivamente nei ruoli di Emma Conti ed Enrico Leoni si sono decisi a convolare a nozze cercando di lasciarsi alle spalle il doloroso passato di lei alla quale era stata rapita la figlia Alice.
Il passato però ritorna con Alice nella nuova versione di Diana Novak avendo preso il nome della madre che l'aveva rubata, Petra Novak interpretata da Francesca Cavallin. Ecco forse sta qui il punto fragile della fiction, nel modo di proporsi di questo personaggio, malatissimo nella realtà perchè in stadio terminale, ma sempre curatissimo nell'aspetto comunque talmente rigido da sembrare un manichino: mai un sussulto, un accenno di ansia di emotiva partecipazione nei rapporti con tutti, figlia compresa, cambiando solo espressione mettendosi o togliendosi gli occhiali delineando così una figura fredda che con una recitazione statica da fotoromanzo certo non aiuta ad attirare l'interesse. Ma per questo ci sono i giovani della scuola di danza gestita da Emma Conti e dalla madre (Paola Pitagora) intorno ai quali ruotano le storie degli adulti mettendosi una mano sul cuore e un occhio alle loro evoluzioni atletiche ai flirt che intrecciano fra loro e alle piccole ripicche e gelosie che inevitabilmente insorgono in ogni gruppo di ragazzi ansiosi di emergere in un contesto altamente competitivo come la danza dove solo la prima ballerina diventerà il centro dello spettacolo.
E qui troviamo un altro punto fragile perchè se i ragazzi sono belli e prestanti sui quali non si possono trovar difetti, le loro coreografie sono proprio a livello di Amici di Maria De Filippi, o certi stacchetti-tormentoni che imperversano su Tik Tok danzati da cinesi e sud-coreani: salti acrobatici, braccia che volteggiano nell'aria, braccia allungate con le mani che ruotano e che si chiudono a pugni per proporre figure di danza hip hop, nulla a che fare comunque con la danza classica. Insomma coreografie a livello di talent con il back-stage dove si vedono i ragazzi sempre impegnati in apericene e con bicchier di bollicine in mano, quando si sa quanto sia dura la disciplina della danza classica che impedisce alle ballerine stravizi alcolici e alimentari per non aumentare nemmeno di un etto. Ecco queste cose nella fiction non si vedono ma tante festicciole con solo dei bacetti, saltelli, dispetti discorsi alle spalle con qualche trasgressione rappresentata da fughe dal gruppo per danzare di notte davanti a fuochi fra qualche gruppo di rapper. Basta e avanza per dire che Luce dei Miei Occhi non ha una precisa identità non essendo un poliziesco, né un trhiller né tanto meno una storia d'amore e di passione perchè più che la fiction in danza classica, potè il talent di Amici di...Maria De Filippi? No, di Lorella Cuccarini!
LA NOTA DI COSTUME è rivolta verso Paola Pitagora.
Da I Pugni in Tasca a Luce dei Miei Occhi il passo è stato lungo e lei lo ha percorso cambiando tanti ruoli anche importanti come la dolcissima Lucia Mondella che lei, giustamente, non voleva fare perchè troppo lontana dall'immagine degli esordi che è rimasta comunque quella indimenticata perchè forse più conforme alla ribelle tempra che aveva segnato un'epoca generazionale e che non abbiamo più avuto modo di vedere in qualche altro lavoro importante che non fosse lo sceneggiatio de' I Promessi Sposi. E questo ci dispiace.
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