martedì 22 febbraio 2022

ERO IN GUERRA MA NON LO SAPEVO. GLI ANNI DI PIOMBO

Su Rai Uno è andata in onda la fiction Ero In Guerra Ma Non Lo Sapevo che ci ha riportato agli anni di piombo con il terrorismo le lotte armate operaie contro i padroni e i possidenti borghesi le cui gesta erano trasmesse in Tv in Bianco e nero come veri e propri bollettini di guerra. Nel 1977 era arrivata la Tv a colori che aveva fatto sorgere le Tv commerciali con la diffusione delle televendite e le mitiche figure dei venditori, geniali imobonitori che facevano battere cassa al pubblico tramite telefonate o invitandoli a visitare i Negozi avvalendosi del loro fascino nel convincere con tormentoni come quello indimenticato di Piero Angeli con il quale pubblicizzava l'Aiazzone che presentava con “provare per credere" facendo partire i fuochi d'artificio. I prodotti erano fra i più disparati dalle Case d'Asta di quadri all'oggettistica, dalle creme miracolose agli arredo, dal pentolame ai mobili e dai mobili agli immobili delle case vacanze ed era tutto un fiorir di acquisti senza esclusioni di spese ma “con pagamento alla consegna”. 

Le televendite più seguite erano comunque quelle dei gioielli che con il loro luccichìo nelle zoomate ipnotizzavano gli spettatori pronti a mettere le mani al portafoglio a suon di milioni rispondendo in massa a quell'irresistibile sfavillìo di oro diamanti e pietre preziose. Poi, vabbè, se arrivavano a casa anellini modesti acquistati in occasione fra le prime venti telefonate, ben lungi da quelli favolosi ingranditi in video, erano comunque accettati perchè a quel prezzo te li saresti dovuti immaginare... La fiction racconta la storia di uno di questi bravi “imbonitori” che spopolava perchè col fascino della sua parlantina a voce suadente in un do di petto metteva in mostra un gioiello importante di grande valore convincendo ad acquistarlo a suon di milioni credendo alla sua parola.  Lui era Pierluigi Torreggiani (Francesco Montanari) che proprio con le televendite era riuscito ad ingrandire la sua bottega di orefice e riparazioni diventando uno dei gioiellieri più rinomati della città di Milano dove, oltre al terrorismo si stava imponendo anche la malavita collegata anche alla mafia del sud facendo assalti alle banche rapine alle gioiellerie e nei posti pubblici come ristoranti e Pizzerie nelle quali saccheggiavano i clienti. 

Tra questi si trovava anche il Torreggiani che, sempre fedele al suo stile e a sé stesso, con un do di petto si ribellava mettendo in fuga i rapinatori non senza aver lasciato un morto sul campo segnando così la fine del gioielliere. Infatti dopo questo episodio la sua famiglia era stata messa sotto scorta anche se lui la rifiutava sottovalutando il pericolo che correva ritenendolo inferiore al disagio della libertà perduta mentre la moglie ed i figli (un maschio e due femmine tutte adottate da un orfanotrofio) riuscivano a convincerlo pur comprendendo la sua forte volontà di non volersi arrendere non potendo accettare che un delinquente qualsiasi potesse minare tutte le sue certezze che si era creato con anni di duro lavoro e sacrifici per realizzare il sogno di dare benessere ai suoi cari.

 Purtroppo, non appena era stato “beccato” solo senza scorta (impegnata momentaneamente in un'altra missione) gli avevano sparato uccidendolo davanti ai suoi figli. Poteva evitarlo se fosse stato più consapevole e accorto della guerra in cui si era trovato sembra che sia la domanda da porsi, ma in realtà lui era già nel mirino per cui prima o poi sarebbe successo perchè in quel periodo le vendette e le esecuzioni erano spietate per raggiungere lo scopo di sconvolgere e terrorizzare la popolazione che si rendeva benissimo conto di essere in guerra anche per i continui servizi delle Tv che con l'aumento dei canali erano in competizione nell'offerta dei servizi di informazione e non solo di intrattenimento.

La regia di Ero In Guerra Ma Non Lo Sapevo è di Luca Barbareschi che ha realizzato una fiction molto interessante rendendola credibile nell'immergerla nell'atmosfera di quel tempo sia a livello di azione che di ambientazione con gli studi scarni, gli arredi in tec tutto beige e marrone avvalendosi di un attore eccellente come Francesco Montanari,già seguito in altre fiction e tra l'altro protagonista della serie Il Cacciatore, che con questo ruolo di Pierluigi Torreggiani ha raggiunto la perfezione per il ritratto veritiero del tipo milanese borghese pragmatico di grande fascino seducente ed esaltante nell'offrire un gioiello ad un comune mortale anche se destinato solo a principi e principesse perchè raccontato come il protagonista di una favola meravigliosa. Insomma un incantatore dai monologhi irresistibili che solo un grande professionista come Francesco Montanari, più forte di personalità che di bellezza, poteva incarnare tanto da sovrastare Laura Chiatti forse perchè si è immedesimata molto bene nel ruolo modesto  della moglie anni '70 sottomessa pur avendo le sue idee facendosi comunque notare per il cappotto a scacchi beige e marrone, un must di quegli anni che abbiamo visto (oltre che nel nostro guardaroba vintage)  anche su Jane Fonda Nel film Agnese Di Dio.  

Bella fiction, interessante e rigorosa, avvincente e di spessore che arricchisce la conoscenza di quiei bui anni di piombo.


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