mercoledì 16 febbraio 2022

L'AMICA GENIALE. STORIA DI UN'AMICIZIA DURA E PURA

E' tornata l'Amica Geniale terza stagione con la regia di Daniele Luchetti al posto di Saverio Costanzo e con le protagoniste Lenù e Lila ormai diventate donne sempre e comunque agli antipodi come caratteri e con il loro percorso di vita in base alle loro scelte. Lenù raccoglie i frutti del suo impegno negli studi e del suo talento per la scrittura esploso con la pubblicazione di un romanzo che le apre le porte della classe intellettuale editoriale specie dopo il matrimonio con il figlio di un noto docente universitario Pietro con il quale forma una famiglia con due figlie. Pur essendo arrivata e ammirata anche se un filo contestata nel suo rione napoletano per il contenuto spinto di alcune paginette del romanzo, 

Lenù è inquieta sentendosi sminuita e inappagata come casalinga intrappolata alle prese con un quotidiano che le toglie ogni ispirazione nello scrivere cedendo così ad una scappatella subito spenta sul nascere quando l'amico le toglie le mutandine per baciarla facendola retrocedere per correre tra le braccia del marito più dotato molto più appagante con i suoi amplessi diretti e interminabili fino allo sfinimento.  Anche Lila è sempre più sfinita ma per il duro lavoro  che ha scelto di fare presso un salumificio che la porta a frequentare un gruppo sinistrorso di sindacalisti per combattere i massacranti turni di lavoro della classe operaia.  Se i maschi sono ancora padroni di ogni situazione siamo ai primi movimenti di protesta studenteschi, le donne sia in alto che in basso non sono ancora liberate ma sottomesse e insoddisfatte delle loro vite anche se con qualche differenza ma tutte con il comune destino di serve fidate di un marito.

Infatti è Gigliola, l'amante di Michele Solara  ossessionato da Lila che con il suo sprezzante e implacabile rifiuto di sottomissione alla famiglia mafiosa Solara lo fa arrapare di brutto, a lamentarsi con Lenù del suo stato di mantenuta di lusso da sposare solo per farne una domestica fidata lasciando al compagno di continuare la sua vita di “amatore e puttaniere”. Lila invece pur avendo un compagno confessa a Lenù di non aver mai provato piacere nel “chiavare” con nessuno nemmeno con Nino quando l'aveva rubato all'amica la quale porta sempre quel ragazzo nel suo cuore e con il quale segretamente pensava di tradire quello che sarebbe diventato suo marito sposato senza amarlo veramente. Insomma sono tutte donne insoddisfatte che trovano conforto nel confidarsi le loro pene ma Lila e Lenù vanno oltre la complicità del loro intimissimo perchè si prodigano in un mutuo soccorso dell'una verso l'altra consolidando un rapporto di stretta amicizia che sembra più amore. Infatti è sicuramente questa la base del loro rapporto visto che divise l'un dall'altra non riescono a trovare la stessa intesa e felicità  con i maschi. E' evidente che Lenù e Lila si amano veramente ed è questo a renderle speciali perchè unite da un amore puro al di là di qualsiasi attrazione fisica, non paragonabile comunque a quello di due sorelle perchè queste trovano appagamento emozionale nelle loro vite sentimentali e famigliari a limitare la loro disponibilità nel risolvere i reciproci problemi. Lenù e Lila invece si appartengono, per sempre nel bene e nel male nella buona e nella cattiva sorte.

Margherita Mazzucco nel ruolo di Elena Greco (Lenù) la rappresenta come un'acqua cheta che subisce il potere ma ne approfitta con una recitazione monocorde sempre uguale nell'espressione che cambia solo nell'infilar gli occhiali. In questa terza stagione finalmente la vediamo nell'unico sussulto della serie quando, sentendosi intrappolata da una marito che dall'alto della sua cattedra di docente, la ignora  lasciandola sola al suo destino di casalinga moglie e madre restando indifferente al fatto di sprecare il talento di una grande scrittrice (nella realtà l'autrice Elena Ferrante) sfoga con lui tutta la sua rabbia facendo capire la sua disperazione e a noi la sua maturità di attrice. 
Lila ha la faccia giusta per esprimere spigolosità e diniego a prescindere con una carica distruttiva che comunque rivolge solo e sempre a sé stessa    perchè quando ha l'occasione si sfoga con le denunce in fabbrica per poi chiedere scusa perchè “tengo famiglia” arrivando a licenziarsi solo quando si ammala gravemente riuscendo ad ottenere la liquidazione con l'aiuto di Lenù.


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