mercoledì 2 febbraio 2022

FESTIVAL DI S.REMO BERRETTINI PIACIONE

Per aver successo in un'impresa bisogna conoscere i propri limiti.Amadeus lo sa ed è per questo che ama affiancare alla sua conduzione qualche personaggio di spicco per fare animazione al Festival di S.Remo pensando di non farcela da solo. E le vallette?

Vabbè quelle fanno da contorno: mandano messaggi, fanno proclami, inscenano proteste, fanno monologhi “perchè donna è forte e c'è: E scosciata ancor di più”, ma vuoi mettere l'irruenza di un Fiorello la comicità di un Checco che Amadeus chiama appresso come in una sorta del "vieni avanti cretino" di fratelli Gene memoria (Walter Chiari e Carlo Campanini) per far ridere il pubblico finendo poi a far da spalla?Fiorello e Zalone si sa sono animatori d'eccellenza perchè basta la loro presenza per mettere tutti di buonumore e ben disposti a sorbirsi il Festival con i messaggi impegnati e le sue canzoni dove anche i Big sono talmente emozionati da fare figure da dilettanti come Gianni Morandi per esempio dinoccolato come un ragazzino e con una canzonetta rimasta ferma ai tempi di Fatti Mandare dalla Mamma, o Massimo Ranieri impacciato negli acuti, l'Orietta Berti che sembra la caricatura di sé stessa. Meno male che ci sono i giovani a stupire con i loro look di tendenza e ad interessare con testi mai banali. 


E poi ci sono i Manneskin e lo spettacolo diventa rock con tutto il pubblico che batte il ritmo per acclamare questo complesso fenomenale
che comunque fa sorgere spontanea una domanda: ma il loro successo è dovuto al fatto che sono bravi e innovativi o perchè sono belli?  Perchè sono innovativi anche se con questo Festival hanno mostrato i loro limiti con una canzoncina melodica cantata da Damiano “Corallina” che non pareva nelle corde di un gruppo “fuori di testa” per cui è stata interpretata come un tentativo dilettantesco di imitazione di Mick Jagger con il suo Angie. Ehhhh!!!anche meno. Vuoi vedere che invece si sono montati la testa? Il tempo sarà galantuomo.

Certo è che si sente la mancanza di un personaggio come Zlata Ibrahimovic che l'anno scorso ha spopolato come rivelazione emergendo con eleganza nel vestire nel portamento e nel duettare con Amadeus “palleggiando” le battute. Ma quello che resterà indimenticato è la sua discesa in palco con la musichetta serba ad accompagnare i passi di danza che ha improvvisato con quel suo modo zingaresco esaltato anche dal codino facendo centro nel dimostrare di essere quel grande campione che tutto quello che batte con il piede diventa oro.Nessuno come lui. 


Infatti quest'anno si è preferito rivolgersi al settore Match Point chiamando il tennista Matteo Berrettini campione sesto nella classifica mondiale che ha brillato in tutta la sua bellezza da divo piacione.  Infatti è piaciuta la sua sicurezza nel contraddire Amadeus dicendo che non avrebbe aspettato il ritiro di Nadal, Federer o Djacovich per salire dal 6 al secondo posto perchè sicuro di poter scalare la classifica battendo questi campioni. Due scuole di pensiero: quella di Amadeus, conduttore modesto ma di lungo corso, che gli fa considerar i suoi limiti, e quello di Berrettini, campione sordo ad ogni contestazione con fischi e insulti dei tifosi avversi, che invece intende sconfinare. Ye we can! 

Per il resto tutto come da copione specie nei look delle “vallette” tutte in gran soirée fra lustrini e spacchi e delle mises delle cantanti con Laura Pausini che canta senza scosse ormai da tempo e Iva Zanicchi sempre vincente nel suo “vigore” fisico ancor più seducente di quando cantava zingara. 

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