KABUL è una miniserie televisiva ora su Rai Play, ambientata nel periodo in cui gli Americani lasciarono il paese lasciandolo in balìa dei Talebani. Ad essere maggiormente penalizzate sono state le donne che da una vita di attiva partecipazione nella società come studentesse universitarie e professioniste di tanti settori, sanità in primis, si trovarono da un giorno all'altro coperte dal burqa che le rendeva prigioniere di un abito con una sola striscia di tessuto trasparente davanti agli occhi.
La serie racconta i concitati giorni delle partenze dal Paese dalle varie ambasciate, per i visti alle persone disperate e ammassate, fino all'aeroporto per l'imbarco verso la libertà.
Il racconto si svolge con in primo piano una famiglia Afghanistana benestante i cui genitori decidono di partire mentre i figli rimangono sottovalutando il pericolo, la figlia soprattutto, un medico di un'ospedale dove aveva appena effettuato un trapianto di rene ad una bambina pensando che i Talebani non le avrebbero impedito di continuare la sua missione essendo di grande utilità al Paese. Il racconto si allarga anche ad un'agente tedesco, una ragazza, che si butta nell'inferno del caos per salvare un generale locale oppositore del regime che un tempo l'aveva salvata da sicura morte.
Infine ci sono le varie ambasciate alla prese con i loro concittadini da riportare in Patria insieme a tutti i collaboratori degli stranieri che avevano operato nella missione “di pace” in Afghanista, americani in primis, francesi tedeschi e anche noi italiani. Fra questi spicca il console di nome Giovanni, l'attore Gian Marco Saurino già visto inDoc, il quale si presta con passione per imbarcare il più possibile connazionali.
Il periodo era il 2021 e quelle immagini drammatiche e concitate dove si vedevano madri che allungavano i bambini sulle braccia dei soldati per dar loro un futuro migliore ci avevano colpito per cui la miniserie che racconta da vicino quelle situazioni è davvero avvincente e cardiopalmica. Infatti le scene concitate che ne seguono hanno un ritmo molto serrato pieno di colpi di scena col talebano che rischia di spuntare da un momento all'altro per impedire di arrivare all'aeroporto dove si dirige a piedi anche la figlia dottoressa insieme alla sua bambina paziente scortata da un talebano innamoratosi di lei. La quale esce dalle ceneri di un attentato Kamikaze per unirsi alla ragazza-agente tedesca che la porterà insieme alla bambina a Berlino per poi unirsi alla madre a Parigi. Insomma tante vicende che si intrecciano fra tragedie e drammi consumati per colpa dei terroristi Talebani che hanno riportato il Paese nell'oscurantismo medioevale. Alle donne a tutt'oggi viene impedito di parlare in pubblico, di cantare e di parlare fra di loro con la proibizione assoluta di uscire senza un uomo che le guidi. L'Occidente sta a guardare ma la domanda è potranno le donne, dopo aver assaporato e cresciute all'occidentale, continuare a sopportare questa umiliazione?. Fra di loro ci sono tante professioniste e uomini che hanno studiato che sono consapevoli del pari valore delle loro compagne, per cui ci si domanda per quanto tempo potranno sopportare questa situazione che si potrà risolvere solo con un'altra guerra e che comunque nessun Paese vuole supportare... almeno fino a quando non cadrà Hamas, a dimostrar che il terrorismo si può combattere. L'importante è crederci.
Nessun commento:
Posta un commento