C'è quello di Mina Settembre tutto improntato sui buoni sentimenti e sull,impegno come assistente sociale svolto con passione riuscendo a redimere ragazzi difficili e risolvere situazioni drammatiche con dolcezza ed eleganza muovendosi in un Rione folcloristico formato cartolina con panni stesi puliti, acqua buttata dai balconi pulita personaggi di contorno biricchini ma niente di che.Poi arriva Noi del Rione tutto colorato dove tutti parlano Napoletano stretto che ci vorrebbe il traduttore, con i ragazzi uguali a quelli di Mare Fuori tutti sul filo della illegalità leggera ma pronti a spiccare il volo verso la camorra molto presente e molto attiva.
Meno male che e arrivato il Prete Don Giuseppe (Carmine Recano) il quale si deve destreggiare fra omicidio di mafia e ragazzi di strada.
A parte i personaggi di contorno, che si confermano bravi caratteristi già conosciuti dal pubblico televisivo, l'appunto che si potrebbe fare al protagonista, finalmente interprete di una fiction tutta sua, è che non ci sembri all'altezza per l'espressione monocorde sempre uguale da inizio a fine finendo appunto per annoiare, soprattutto quando mette in scena il teatrino della parrocchietta nell'intento di inserire i ragazzi di strada, tema ricorrente di tante fiction, come se il teatro fosse la cura di tutti i mali. Sovvenzioni incluse.
Per il momento vince Mina ma vedremo nelle prossime puntate...


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