Cronache di Poveri Amanti è un film (su Rai Play) del 2954 diretto da Carlo Lizzani e tratto dal romanzo di Vasco Pratolini ambientato nel 1925 agli albori del fascismo in ascesa in Italia, con le prime squadre di camicie nere che spadroneggiavano nei quartieri di Firenze in nome della rivoluzione che rivendicavano come loro ideologia di un futuro regime al Governo con a capo un certo Benito Mussolini da contrapporre alla monarchia.
Ogni piccolo quartiere aveva il suo Ducetto che, conoscendo tutti essendovi nato, riusciva a controllare meglio le mosse dei dissidenti comunisti che si annidavano nelle case.
Il bello del quartierino denominato Corno era interpretato da Marcello Mastroianni ragazzo molto allegro sempre sorridente nulla facente e nulla tenente che comunque andava a bottega da un titolare molto rigido e severo che poi alla fine si rivelava un burbero benefico lasciandoci la vita per la causa della Resistenza. Tra una canzonetta “Ridendo e cantando che Male ti Fo'? e l'altra “La Porti Un Bacione a Firenze”, tra una scopata alla moglie di un amico e l'altra alla signorina sotto al lampione che faceva il doppio gioco coi fascisti, Il Bello Figo era manco a dirlo ammirato da tutte le donne che si affacciavano alla finestra per spiarne le mosse, le sue e quelle dei fascistelli che si muovevano liberamente sferrando manganelli da distribuire ai disobbedienti perchè le Forze dell'Ordine arrivavano sempre in ritardo sottovalutando il fenomeno circoscritto come gruppo turbolento di minoranze estremiste. Sappiamo tutti come andarono a finire queste minoranze, infoltendo le fila della marcia su Roma.
In questo vivace quartiere spiccavano le storie di due protagoniste interpretate da una dolce Antonella Lualdi, attrice molto bella e sensibile ma sottovalutata nel cinema italiano inducendola a lavorare in Francia, ed Anna Maria Ferrero attrice molto graziosa e soprattutto brava avendo affiancato in liaison e sodalizio artistico Vittorio Gassman in Teatro con testi di William Shakespeare anche lei sottovalutata specie dopo il suo matrimonio col francese Jean Sorel, le quali vivevano storie drammatiche come compagne di perseguitati dai fascisti vittime della violenza di squadristi perchè o non pagavano il pizzo o partecipavano a riunioni della resistenza formata da classi operaie e docenti o professionisti importanti.
E' un film molto triste che lascia tanta amarezza in bocca senza bisogno di aggiungere altro.

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