Molti si domandano quale sia il segreto del successo di Elizabeth Taylor la quale è riuscita a prendere due Oscar uno soffiandolo al marito Richard Burton molto più bravo di lei provenendo da teatro con una scuola Shakesperiana alle spalle.
Eppure Liz non è mai stata un'attrice mostro sacro della recitazione perchè in tutti i suoi film lei ha sempre un'aria un po' assente a volta anche a bocca aperta molto più attenta alla sua immagine con make up perfetto con occhi e labbra truccati da far risaltare un volto bellissimo rimasto indimenticato nel cinema insieme al decolletè generoso che non ha mai nascosto in nessun film facendolo esplodere da corpetti con vitino a vespa e gonne a ruota o quelle mitiche in longuette nel film Il Gigante.
A differenza di Marilyn che era una bionda svaporata, Liz sembrava che recitasse in trance come una sorta di patata senza spirito perchè di ogni storia ne faceva un dramma.
Insomma un'oca non giuliva per quell'aria sempre ieratica ed a bocca aperta prima di pronunciar frasi con parole calme e stentate come se non le venissero in mente dal copione, più protesa ad usare un'espressione di sofferta partecipazione che di gioia.
l suo segreto sta in quiei cinque minuti che le prendono duettando con i partner nei quali vien fuori tutto il suo temperamento di donna forte capace di mettere a sedere tutti, compreso Richard Burton che se in Bisbetica Domata si era preso una rivincita mettendola sotto, nella vita si era consumato per lei regalandole i più bei gioielli del mondo annullandosi completamente tanto da affogare nel wiscky la sofferenza per essere messo in ombra sullo schermo.
Infatti Liz in quiei cinque minuti di monologo che le venivano concessi per sfogare tutta la sua rabbia nel motivare le sue ragioni d'essere il personaggio di quel contesto cine, diventava imperiosa o crudele come nessun'altra stendendo il partner senza pietà.
Lo aveva fatto con Venere in visone verso Laurence Harvey quando, dopo avergli schiacciato il tacco in una mano, gli aveva sprezzantemente restituito una pelliccia di visone sgommando con una macchina rossa, oppure nel Film improvvisamente L' estate scorsa quando spiegava l'episodio violento sulla spiaggia da dove fuoriusciva dall'acqua con un iconico costume bianco, la cui foga dolorosa metteva in ombra persino Catherine Hepburn, oppure in Cleopatra quando distruggeva la camera da letto dove aveva dormito con Marc'Antonio perchè l'aveva tradita a Roma, assumendo un'aria glaciale nel farlo mettere in ginocchio una volta rientrato in Egitto. In questi frangenti si sente tutta la sua forza dominante che conquistava il pubblico e che ha dimostrato in pieno anche nel film Chi ha Paura di Virginia Wolf nel quale insieme a Richard Burton ha duettato con battute al veleno risultate più mortali quelle di lei nel proporsi come una vecchia moglie sfatta e ubriacona incarnando esattamente l'immagine che lui aveva il vezzo di farla rappresentare in pubblico per far capire a tutti la sua supremazia di maschio dominatore. Un gioco che lei nel privato accettava e che poi gliel'aveva presentato in un piatto d'argento con la superba interpretazione in Chi Ha Paura di Virginia Wolf, film per il quale aveva preso l'Oscar.
Ma non è finita perchè anche in International Hotel la scena clou che lei aveva rubato a Richard era stata nello spaccare un vetro con un braccio per mano violenta di lui alle spalle. E nel Gigante quando fieramente, dopo essere svenuta fragilmente sotto il sole del Texas, si alzava all'alba per suonare la campanella e dar la sveglia a tutti, rubando la scena alla cognata per farle accettare di essere lei la nuova padrona del Rench.
Nella Gatta sul Tetto che Scotta, dove si metteva in evidenza nel scendere le scale con un iconico abito bianco a ruota invece è quel monologo con il quale si prende la rivincita su tutti che l'additavano come una poco allineata al modello di donna del focolare rivelando di essere incinta per dare l'agognato erede al casato.
E così si potrebbe continuare all'infinito perchè questa è la legge del cinema ed il segreto di tanti film dove bastano pochi minuti emergere sull'ensemble e dare l'imprinting a tutto il film facendolo passare alla storia.
A concludere Elizabeth Taylor in un'ora di film dove appariva come una bellissima oca gentile e sentimentale da rasentar la noia, con pochi minuti di monologo incazzato esplodeva in tutta la sua veemenza per stendere la vittima riuscendo nell'intento di spiazzarla e metterla in soggezione stupito da tanta furia che non si aspettava.
Quando alcuni anni fa, poco prima di morire, era venuta in Italia per un Telegatto con un abito bianco, il suo colore preferito, sorridente e svagata inconsapevole di trovarsi tra un pubblico di burini romani del cinema italiano che la deridevano trovandola buffa con quell'aria da diva che per lei era normale perchè tale era sempre stata in tutta la sua vita, si chiedeva a voce alta: “Perchè ridono?” facendo una indicibile tenerezza a quelli che invece sanno riflettere sulla caducità della vita. Di lei comunque resta il ricordo di una delle attrici più belle ed eleganti ma soprattutto sexy del cinema mondiale.


Nessun commento:
Posta un commento