lunedì 5 dicembre 2016

FLASH BACK E RALLENTY COME STRATEGIA TECNICO TATTICA


Sembrava che si fosse esaurito il flash-back adottato nei film al momento del montaggio corredato qualche volta anche dal rallenty in una strategia tecnico-tattica che si rivelava di grande successo uscendo dallo schema dei films ad episodi a tema, allora molto in voga nelle commedie all'italiana alle quali si sono ispirati gli americani intrecciando gli episodi in un'unica storia.
               
Il flash-back era stato adottato per primo dal regista Francois Truffaut maestro del cinema francese con i film Un uomo e Una Donna ed Effetto Notte nei quali l'assemblaggio scombinato fra passato e presente rappresentava una storia che seguiva un filo logico creando due capolavori che sono diventati cult-movie.

Come dire che dal caos sorge il creato  in questo caso arricchito con il rallenty per non far perdere allo spettatore nemmeno un attimo di emozione  nel vedere una coppia che si rincorreva per un bacio, un cavallo che trottava al galoppo, una diva che usciva dall'acqua in costume facendo ballonzolare le tettine con vista inguine palpitante.
Ma il pubblico si sa è volubile volendo sempre cose nuove non accontentandosi di questa tecnica ripetitiva  per cui ben presto si stancava dando la preferenza a films con effetti speciali sempre più stupefacenìti come la fantascienza fantastoria e horror.
I quali si lasciavano alle spalle flash-back e rallenty come tecnica superata ma  buona per segnare il decennio anni 60 e primi anni 70 perchè alla fine con gli anni di piombo si chiudeva quelle che venivano considerate smancerie per soli adulti, per passare ai films d'azione.
Curiosamente il flash-back sta tornando in auge perchè è stato adottato sia in tv che al cinema rispettivamente con il Serial I Medici e con il film Snowden  partendo dalla fine per poi introdursi nel racconto da principio. Una tecnica questa che comunque era già stata ripresa all'inizio del 2000 con film importanti d'azione e d'amore come Titanic o Vite Sospese e tanti altri.

Se questi avevano incontrato i gusti del pubblico non si può dire che sia stato lo stesso anche con I Medici e Snowden perchè pur avendo riscosso un buon successo ci sono state alcune riserve  proprio sui troppi flash-back creando un po' di con fusione che se avesse seguito un filo seguente e continuativo del racconto  avrebbe illuminato meglio lo spettatore il quale si è comunque lasciato ammaliare dalle immagini storiche e pittoriche del primo e da quelle della tecnologia avanzata del secondo.
In pratica la nuova tecnica del flash-back senza una strategia tattica d'attacco sul fronte di una trama sempre più incalzante per poi sfociare nell'apoteosi finale ha perso in mordente disperdendosi in frammenti  e lasciando al pubblico l'impegno di ricomporli in una sorta di di puzzle per avere il quadro della situazione e capirci dentro.

Una fatica che i registi si sono risparmiati preferendo coinvolgere il pubblico inducendolo a riflettere sulla documentazione storica privandolo del piacere di una storia seguita dall'inizio alla fine senza dover consultare libri di storia o biografie ufficiali dei personaggi originali.
Tanto è vero che il Corriere sul Web si era persino premurato di far chiarezza sull'albero genealogico dei Medici per inquadrarli in tutte le ramificazioni. Questo per dire che ben venga il flash-back se fatto ad arte per semplificare e non per complicare la conoscenza che deve essere, come recita il Magnifico, una vertude non un vizio di procedura del racconto.

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