giovedì 9 maggio 2019

ROM E SGOMBERI ASSE MILANO ROMA



correva l'anno 2010) Campi rom e sgomberi, il sindaco Letizia Moratti denunciata per abuso d’ufficio. (Milano 9 Nov.2010)

Il 24.03.2012 invece si leggeva:  Campi rom a Milano. Si stava meglio con la Moratti?


Non approvo la linea dura di Sarkozy perchè si è cominciato con i Rom e poi si è finito con gli Ebrei...Questo lo abbiamo già appurato a caro prezzo tutti quanti.
E poi cosa si risolve rimpatriandoli? Che andranno da qualche altra parte. In Italia, per esempio dove siamo così accoglienti...
Io non capisco comunque che cosa ci stia a fare l'Unione Europea, che significato abbia se non detta legge su questioni che riguardano tutti i Paesi della Comunità.
Ci vogliono regole uguali per tutti senza prendere iniziative così plateali e dure. Il problema immigrazione va risolto insieme perchè per esempio si infierisce sui Rom che sono volgarissimi ladruconcoli mentre non si combatte seriamente il racket della droga e della prostituzione delle varie mafie cinesi o russe.
I Rom sono fastidiosi perchè visibili con i loro accampamenti pieni di stracci, mentre le mafie e le triadi lavorano in silenzio serpeggiando indisturbate.
La Moratti che si è allineata a Sarkò le danno più fastidio le baracche che deturpano il paesaggio, degli spacciatori e dei pappa? Mah!

(Infatti poi sono usciti altri articoli a rivalutarl come si legge sopra)).
C'è da dire che a differenza della altre etnie, non si integrano non solo per le difficoltà ma proprio perchè rifiutano ogni forma di integrazione.

Anche se offri loro alloggi e comfort, preferiscono restare nelle baracche e mandare i figli a chiedere l'elemosina e imparare a rubare piuttosto che a scuola. Cosa che invece eseguono tutti gli altri, cinesi compresi i quali nella seconda generazione parlano benissimo italiano dimostrando di avere una volontà di integrarsi.
Quelli che delinquono sono spesso costretti per mancanza di lavoro e di agevolazioni dei permessi.
E' un discorso complesso comunque. I Rom hanno la ferma volontà di mantenere il loro stato di nomadi senza tetto nè legge, ovvero con una tenda come tetto e le loro leggi.






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