sabato 25 maggio 2019

HOLLYWOOD E L'INNOCENZA PERDUTA



Il film C'era Una volta Hollywood è stato presentato a Cannes con la regia di Quentin Tarantino dove si racconta l'episodio di cronaca nera che aveva scosso il mondo intero per la strage in una villa a Bel Air in cui era stata uccisa Sharon Tate incinta di otto mesi e moglie di Roman Polansky assente per lavoro. Sharon è interpretata da Margot Robbin che assomiglia fisicamente alla vittima. Ad alcuni critici non è piaciuto il film ma a Vincenzo Mollica sì come al solito del resto e con la sua soave grazia ha precisato che con questo episodio Hollywood aveva perso la sua innocenza!
Quando mai sia stata innocente Hollywood non si sa perchè fin dagli esordi si era distinta per scandali innominabili come la pedofilia perchè giovani fanciulle col consenso della mamma che le accompagnava venivano immolate come agnellini sacrificali al letto o al divano di qualche produttore o regista per aprirle al mondo del cinema.
Un nome eccellente che circolava era quello di Charlie Chaplin quando faceva Charlot nel cinema muto. Infatti già ai tempi del cinema muto star e starlette si avvicendavano fra le braccia di produttori scambiandosi  baci e languide carezze anche fra di loro così come visto nel film La Dalia Nera nella quale una porno star veniva barbaramente uccisa.

Rodolfo Valentino che era un grande divo di quel cinema nonostante avesse fama di latin lover sciupafemmine si diceva fosse un gay. Hollywood più che innocente era una grande Babilonia dove i divi si scatenavano nelle loro ville dando sfogo ai loro vizi sessuali. Errol Flyn per esempio amava fare il guardone da uno spioncino che dava al bagno dove chiamava inotrno gli amici per vedere Barbara Stanwuich o Joan Crawford sedute sul Water.
Le orge non si contavano specie dopo le serate degli Oscar quando l'adrenalina era alle stelle e le star brillavano per le comparsate sul palco o per le nomination se non addirittura per l'Oscar in mano.
Col Me Too sono state denunciate le molestie che dovevano subire le attrici da parte dei produttori o procacciatori di scritture ma ormai il danno era fatto. E dopo il danno anche la beffa perchè il maggior molestatore di star sta patteggiando per un risarcimento, così come aveva fatto a suo tempo anche Roman Polansky con una minorenne che aveva stuprato bordo piscina la quale diventata adulta aveva accettato una somna di risarcimento anche se poi la giustizia aveva fatto suo corso condannando il regista che non ha più messo piede a Hollywood.
Tutte le molestate indignate hanno comunque alzato la voce per mettere fine a questa sorta di pizzo sessuale da pagare per lavorare. L'unica voce innocente era quella di Marilyn Monroe che candidamente aveva ammesso: “Se dicevo no, c'era la fila dietro alla porta con tutte pronte a prendere il mio posto”. Non era vero perchè nessuna è mai riuscita a prendere il suo posto anche se tante l'hammo imitata.
Se fosse stata più consapevole di sé forse Marilyn avrebbe alzato i tacchi per darsela a gambe levate ma il mondo non avrebbe mai conosciuto una come lei.
Sono quesiti ai quali è difficile dare risposte precise perchè ognuno dovrebbe agire secondo coscienza e secondo i propri  principi ma soprattutto bisognerebbe essere consapevoli degli obiettivi da raggiungere.
Marilyn sullo schermo ha esternato tutta la sua libidine esibizionista per conquistare il mondo riuscendoci in pieno ma aveva fallito mettendosi in testa l'idea di sposare John Kennedy il Presidente degli Stati Uniti.
Come diceva l'Avvocato quando dava lezioni a Mixer di comportamento savoir faire e status “Ogni uomo è quello che ha fatto non quello che pensava di fare”.
Una dichiarazione confermata in pieno da Lilly Gruber al secondo appuntamento con Matteo Salvini, ospitato dopo che lui aveva promesso di mandarle un mazzo di rose per farsi perdonare da alcuni commenti poco felici, quando l'ha inchiodato nel vederlo a mani vuote dicendogli che se manteneva le promesse con gli elettori come quella di portarle le rose  gli italiani stanno freschi

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